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Bibbia latina impressa a Venezia dall' Ottaviano Scoto di Monza nel 1480 e citata e descritta dall' Hain nel suo Repertorium bibliographicum sotto il n. *3080. Speriamo che nell'Abruzzo sieno dei « cimeli » piú preziosi di questo perché l'edizione citata non è, né una rarità, né un « cimelio ». Nel catalogo XXXV (Incunaboli) della Libreria Leo S. Olschki di Firenze sotto il n. 505 se ne offre un bell' esemplare nella sua legatura originale per sessanta lire! L'entusiasmo del sig. Pannella per questo volume è lodevole, ma è certamente esagerato e ciò per l'assoluta mancanza di famigliarità con le edizioni del quattrocento. Arguire da una semplice descrizione di un volume la sua rarità ed il suo pregio, è cosa troppo ardita. L'articolo chiude con queste parole magniloquenti: « Voglia il genio delle nostre contrade che questa rarità tipografica dell' invenzione di Pamfilo Castaldi (!) non vada via dagli Abruzzi!» Non dubito, che il fervido desiderio del sig. Pannella sarà esaudito ma non pel genio delle sue contrade, sí per ben altre ragioni. La leggenda poi, che l'arte tipografica sia invenzione di Pamfilo Castaldi, è troppo sfatata e a chi si occupa seriamente della storia dell'arte della stampa, pare oggimai ridicola! O vorrà forse il sig. Pannella addimostrarne con documenti nuovi la serietà ?

NOTIZIE

Il libro più caro. Roma lo possiede nella biblioteca Vaticana. È una Bibbia in

ebraico, di straordinario volume, e del peso di 162 chilogrammi; tre uomini sudano a reggerla sulle spalle.

Nel 1512, una Commissione di ebrei offerse, per riscattare quel libro, l'equivalente peso in oro. Giulio II rifiutò.

Al prezzo attuale del metallo prezioso, quella Bibbia varrebbe 1.875.000 franchi.

I manoscritti della Biblioteca di Verna. La Biblioteca del Barone Verna fu venduta a Lione nel novembre 1895, ma soltanto in parte, perché poco prima che incominciasse la vendita le amministrazioni dipartimentali « du Rhône, de l'Isère et de la Loire » avevano fatto sequestrare alcune migliaia di manoscritti come provenienti da Biblioteche ed Archivi pubblici, coll' intimazione della restituzione. Gli eredi del Barone Verna fecero opposizione a questo sequestro e portarono la questione davanti ai Tribunali.

La Revue du Lyonnais del marzo 1899 riporta, come epilogo a questa faccenda, la sentenza del Tribunale civile di Lione.

Risulta da questa che la detenzione o l'acquisto dei suddetti manoscritti da parte del Barone Verna sono nulli ed illeciti; che gli eredi del Verna e l'esecutore del testamento dovranno effettuarne la riconsegna ai prefetti entro quindici giorni dalla pubblicazione della sentenza, sotto pena di una multa di dieci franchi per ogni giorno di ritardo (Bulletin du Bibliophile, 15, IV, 1899).

L'Editore Raffaello Giusti di Livorno intraprende la pubblicazione di una Raccolta di rarità storiche e letterarie che sarà affidata alle cure del conte G. L. Passerini, direttore del Giornale dantesco, coadiuvato da valenti collaboratori.

In questa Raccolta vedran la luce, opportunamente e diligentemente illustrate, importanti e svariate scritture, rimaste finora inedite e come sepolte negli scaffali delle biblioteche, o saranno riprodotte, da antiche e oramai quasi introvabili stampe, curiosità pregevoli sotto l'aspetto storico o letterario, immeritamente cadute nell'oblio.

Rinnovando cosí, con metodi moderni, la fortunata collezione del Daelli e del Camerini, dalla quale, al suo tempo, non piccolo beneficio derivò alla cultura nazionale, spera di far cosa generalmente gradita agli studiosi, e in modo speciale ai ricercatori delle antiche costumanze e ai cultori delle nostre lettere.

Della Raccolta si pubblicheranno sei volumetti l'anno, elegantemente e correttamente stampati, di circa 100 pagine l'uno in 8o piccolo e su carta a mano: e saran posti in vendita a mite prezzo, che verrà stabilito volta a volta secondo il numero delle pagine.

I libri nani. Vi furono artisti che vollero creare lo strano anche nei libri: non bastava il volumetto tascabile, comodo, ricercato con desiderio; inventarono il libro nano, l'opera paziente, minuziosa dello stampatore, riducendo il formato alle più piccole misure, e i caratteri minutissimi, stretti, sí che accanto a questi libri gingilli sta una lente, con cui il lettore può decifrare i punti appena visibili che sono su quelle pagine minuscole.

Immaginiamo, perché è assai raro di poterlo vedere, il libretto di devozione per l'infanzia (Firmin Didot editori, Parigi), alto 27 millimetri, largo 25! E fu domandato se esistessero di ancora più piccoli: ne esistono! Il signor Giorgio Salomon di Parigi possiede infatti una collezione preziosissima: sono 700 volumi francesi e stranieri, i più piccoli che siano stati pubblicati e che formano l'ammirazione, la sorpresa dei visitatori.

Il maggiore fra tutti, il gigante, diremo: è un Lafontaine (favole), edito nel 1850 (Laurent e Deberny), alto 54 millimetri, largo 33.

C'è un Orazio pubblicato da Didot di 47 per 30 millimetri; le Rime del Petrarca (Venezia 1879), 39 per 24; la Divina Commedia (Milano 1878) di 500 pagine, 38 per 22; un Catechismo tedesco del 1611, di 42 per 25; una Charte constitutionelle del 1814, di 22 per 13.

C'è di piú! Ecco un Almanacco inglese, che si può chiamare veramente microscopico, uscito nel 1850, alto millimetri 14 per 10! Eccone alcuni tedeschi di Carlsruhe, di millimetri 14 per 9; e contengono 28 pagine con 12 incisioni. Per ultimo miracolo dell'arte e della pazienza, citeremo una Via Crucis in francese, con 119 pagine e varie incisioni, del formato di 14 millimetri per 6!

Le principali Biblioteche del mondo sono quindici : la Biblioteca nazionale di Parigi con 2.250.000 volumi; la Biblioteca di Londra con 1.500.000; la Imperiale di Pietroburgo con 1.100.000; la Nazionale di Firenze con 1.000.000; quelle di Monaco con 900.000, di Berlino con 800.000, di Strasburgo con 640.000, di Washington con 620.000, di Grenoble con 600.000, di Madrid con 600.000, di Copenhageen con 550.000, di Tokyo con 538.000, di Mosca con 515.000, di Boston con 511.900 e, infine, la Biblioteca Vaticana con 500.000.

La stampa nel Belgio. - Il signor J. Kloth ha pubblicata una statistica dei giornali e delle pubblicazioni periodiche del Belgio, dalla quale risulta che al 1° gennaio 1896 si pubblicavano in tutto il Belgio 4689 giornali, de' quali 71 quotidiani. Essi si possono dividere come segue, secondo la materia di che trattano: 486 giornali diversi (interessi locali, notizie, fatti diversi, ecc.); 234 politici, de' quali 71 quotidiani; 153 d'annunzi; 65 religiosi; 65 di medicina, d'igiene e di farmacia; 64 industriali, tecnici, professionali; 63 di finanze;

53 di sport; 51 d'istruzione e pedagogia; 50 commerciali; 44 socialisti; 41 scientifici; 40 agricoli e orticoli; 33 di giurisprudenza; 29 di letteratura e d'arte; 29 teatrali; 23 di colombofilia; 22 umoristici; 22 di bibliografia; 19 bollettini comunali e provinciali; 17 giornali di belle arti; 15 di studenti; 14 illustrati; 12 di musica; 10 di mode; 8 filatelici; 7 tedeschi; 6 di liberi pensatori; 5 di cucina e di economia domestica; 3 inglesi e 3 d'arte militare.

Vangelo miniato.

Elisabetta di Rumenia, l'intellettuale Carmen Sylva, non è soltanto una scrittrice di romanzi e di novelle squisita, una poetessa di prim'ordine, ma è pure una pittrice valente, come dimostra il magnifico Vangelo da lei miniato e che da qualche giorno trovasi esposto nell'Ateneo di Bucarest. Questo Vangelo consta di trenta fogli di pergamena in quarto grande, in scrittura antica e in lingua rumena, incorniciati da angioli volanti e da teste di cherubini; ogni foglio è orlato in argento massiccio. Il prezioso volume è chiuso in un cofano pure artisticamente lavorato, su cui si legge : « Concordando col pensiero e coi sentimenti del piissimo fondatore della chiesa arcivescovile di Curtea de Arges, la Regina Elisabetta di Rumenia, in sei anni (1886-1892) ha scritto e miniato di sua mano questo santo e divino Vangelo, a ricordo della sua cara figliuoletta, la principessa Maria ».

Il tempio di Arges, secondo la leggenda, fu costruito in tempi antichissimi da un certo maestro Manoli, il quale, perché i muri reggessero, vi fece rinchiudere l'unica sua figlia. Da questa stessa leggenda, Carmen Sylva trasse il suo dramma, intitolato appunto Maestro Manoli, che ottenne tanto successo anche a Vienna. (Fanfulla della Domenica, XXI, 16).

VENDITE PUBBLICHE

La ben nota Ditta Sotheby, Wilkinson & Hodge di Londra pubblicò or ora i cataloghi delle vendite seguenti:

1) Catalogo di una collezione di preziosi e rari libri ed importanti manoscritti con e senza miniatura, la cui vendita avrà luogo nei 12, 13 e 14 aprile a. c.

In questa raccolta, della quale pur troppo si tace il nome del proprietario, trovansi ben ventitre manoscritti della Biblioteca di Petrarca, molte edizioni pregievoli della primissima epoca della stampa, antichi Portolani, carte geografiche importantissime, una collezione di edizioni antiche della Bibbia, Messali, Breviari, Libri d'Ore e d'altre opere liturgiche, una serie di interessanti e rare opere italiane con incisioni in legno, di edizioni principi, ecc., ecc.

2) Catalogo della preziosa Biblioteca entomologica e scientifica del defunto ex-presidente della Società entomologica di Londra, signor H. T. Stainton, nella quale è pur contenuta una parte della Biblioteca di I. F. Stephens, la cui vendita avrà luogo il 19 aprile a. c. 3) Catalogo d'una parte della Biblioteca di Samuel Timmins, di una collezione di antichi giornali del defunto Wm. Rayner e della Biblioteca del defunto John Henry Chapman, la cui vendita è fissata per li 20, 21 e 22 aprile a. c.

4) Catalogo di preziosi libri e manoscritti fra i quali una parte della Biblioteca del Rev. Can. Harford di Westminster che saranno venduti nei giorni 24, 25, 26 e 27 aprile a. c. 5) Catalogo d'una Collezione di Manoscritti del defunto Conte di Ashburnham, che si venderà il 1° maggio a. c.

Nel prossimo numero della Bibliofilia pubblicheremo dettagliate notizie dell'esito di queste vendite interessanti, che certamente richiameranno un gran numero di amatori nelle famose sale della Wellington Street di Londra.

A Parigi i signori Em. Paul et fils et Guillemin vendettero poco fa all'incanto una partita << de livres anciens, couverts de riches reliures, la plupart armoiriées, exécutées du XVIe au XVIIIe siècle et offrant les spécimens les plus remarquables des grands relieures français et étrangers.» Quantunque il catalogo non nominasse il proprietario di questa raccolta, si capiva facilmente, che la vendita fu fatta per conto di una Libreria importante di Londra e, diciamolo pure chiaramente, per conto del signor Bernardo Quaritch. Nulladimeno il concorso d'amatori fu assai numeroso, perchè tutti i volumi posti in vendita erano preziosi e stupendi per conservazione e per lusso di legature. Il catalogo, redatto con molta cura ed accuratezza dai signori Em. Paul et fils et Guillemin, conteneva 259 numeri che produssero un totale di 42,170 franchi. Di speciale interesse per i lettori della Bibliofilía erano i seguenti numeri :

52. Joannis Grammatici in posteriora resolutoria Aristotelis commentaria. Venetiis, apud Aldum, 1504. Legatura di marocchino colore arancio del XVI secolo, con medaglioni sui piatti. Fr. 2,405.

97. Homeri Ilias in versus gr. vulgares translata a Vic. Lucano. Venetia, per Maestro Stefano da Sabio, ad instantia di messer Damian di S. Maria Spici, MDXXVI. Legatura di marocchino rosso del XVII secolo. Fr. 1060..

227. Aeneas Sylvius. La descrittione de l'Asia. Vinegia, Vinc. Vaugris, 1544. Legatura di marocchino rosso. Esemplare appartenuto a Canevario, colla sua devisa ed il medaglione. Fr. 605.

3 Li 21 e 22 aprile sarà venduta a Parigi nell'Hôtel Drouot, una bella collezione di stampe di Henry Monier, Gavarni, Devéria, Charlet, Bellengé, etc.

A Orléans (Francia), 6, rue Jeanne-d'Arc, avrà luogo una vendita di libri rari e curiosi con figure dei secoli XVI e XVIII, di ricche legature antiche appartenenti a due bibliofili.

Nella Salle Sylvestre di Parigi (28, rue des Bons-Enfants) sarà venduto dal 17 aprile al 6 maggio la Biblioteca orientale del defunto prof. Charles Schefer, dell' Istituto di Francia.

Li 25, 26, 27 e 28 aprile avrà luogo a Parigi, nell' Hôtel Drouot, una vendita di libri illustrati dei secoli XVIII e XIX, di opere su Napoleone e l'Impero, memorie militari, libri sulla Russia, costumi militari colorati, etc.

La Ditta W. P. VAN STOCKUM & ZOON all' Aja venderà all'incanto nei giorni 16-18 maggio a. c. una Raccolta ricca ed importante di antiche stampe (francesi, inglesi ed olandesi); magnifici ritratti di Principi e Principesse, d'ammiragli olandesi e d'altri uomini e donne celebri, fogli volanti storici, caricature, costumi ed una grande collezione di cartelle contenenti centinaia di stampe antiche e ritratti di grande valore e bella conservazione.

Chiuso il 1° aprile 1899.

311-5-99. Tipografia di Salvadore Landi, Direttore dell' Arte della Stampa

Volume I

MAGGIO-GIUGNO 1899

Dispensa 2-3a

La Bibliofilía

RACCOLTA DI SCRITTI SULL'ARTE ANTICA

IN LIBRI, STAMPE, MANOSCRITTI, AUTOGRAFI E LEGATURE DIRETTA DA LEO S. OLSCHKI

L'ESPOSIZIONE DÜRERIANA

NEL GABINETTO NAZIONALE DELLE STAMPE IN ROMA

NEL palazzo Riario alla Lungara, là ove Cristina di Svezia espose i

tesori d'arte che poi andarono dispersi pel mondo, il cardinal Neri Corsini, nipote di Clemente XII, raccolse collezioni di quadri, di statue, di incisioni, e una ricca biblioteca. Nelle sue lettere pittoriche il Bottari fa menzione, di quando in quando, del munifico Cardinale fiorentino e delle collezioni, specialmente di stampe, che si andavano raccogliendo, di cui il Cardinale si mostrò amantissimo, sin dal tempo in cui viveva in Firenze, non anche assunto alla dignità della porpora. Allora fu che egli imprese, come dice il Bottari, e con animo maggiore delle forze di qualunque privato, di far disegnare i tesori della Casa Medicea e farli intagliare e stampare con regale magnificenza, e illustrare dai migliori eruditi.

A Roma poi, con la compra della biblioteca del cardinale Gualtieri, quella sua raccolta si accrebbe, e piú con gli acquisti fatti dal Cardinale ne' suoi viaggi di Francia, di Olanda e d'Inghilterra, e con gli altri delle collezioni del cardinal Francesco Maria de' Medici e di certo Francesco Andreoli, libraio. «Un piú notabile accrescimento poi », leggesi nelle Novelle letterarie pubblicate in Firenze l'anno MDCCXLV (t. XVI), << vi fece coll' acquisto della pregiabilissima raccolta fatta dal cardinal Cammillo de' Massimi. Né ha poi tralasciato di prendere a qualunque costo le piú rare stampe, che di tempo in tempo si sono vendute dentro e fuori di Roma. » Il primo del mese di maggio 1714, la collezione fu esposta al pubblico. Constava di ben 300 volumi di carta imperiale, ove erano

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