Della letteratura italiana esempj e giudizjUnione tipografico-editrice, 1892 - 1332 pagine |
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Pagina 2
... poco che uno abbia familiarità coi classici , gli si fa evidente la differenza che corre fra gli oratori e in generale i prosatori d'arte , e quelli semplici , come Cesare negli aurei Commentarj , o Cicerone stesso nelle epistole , e ...
... poco che uno abbia familiarità coi classici , gli si fa evidente la differenza che corre fra gli oratori e in generale i prosatori d'arte , e quelli semplici , come Cesare negli aurei Commentarj , o Cicerone stesso nelle epistole , e ...
Pagina 20
... poco , io penso troveremmo già l'italiano nelle sue maniere e lessiche e grammaticali . Quanto al fondo , una lingua è l'altra , giacchè quasi tutte le parole nostre sono latine . Ma troppo difficile sarebbe l'indovinare perchè , di due ...
... poco , io penso troveremmo già l'italiano nelle sue maniere e lessiche e grammaticali . Quanto al fondo , una lingua è l'altra , giacchè quasi tutte le parole nostre sono latine . Ma troppo difficile sarebbe l'indovinare perchè , di due ...
Pagina 43
... Poco poi abbiamo il grido d'arme de ' Cro- ciati : Deus lo volt . Nel 1179 Alberto Studense , Data sententia volenti loqui deposito non est data audientia ; sed hostiarii clamabant , Levate , andute . Le donne romane all'anti- papa ...
... Poco poi abbiamo il grido d'arme de ' Cro- ciati : Deus lo volt . Nel 1179 Alberto Studense , Data sententia volenti loqui deposito non est data audientia ; sed hostiarii clamabant , Levate , andute . Le donne romane all'anti- papa ...
Pagina 60
... poco gioverebbero all'assunto , giacchè nulla è più facile a mutarsi dietro al tempo che le canzoni in bocca al popolo . Sol proverebbero che un vulgare esisteva , e in fatto un rituale del bretone Augerio , che fu il primo Vescovo di ...
... poco gioverebbero all'assunto , giacchè nulla è più facile a mutarsi dietro al tempo che le canzoni in bocca al popolo . Sol proverebbero che un vulgare esisteva , e in fatto un rituale del bretone Augerio , che fu il primo Vescovo di ...
Pagina 88
Cesare Cantù. passato un poco il segno a fine di vano onore . E fiorini no gli prestava io , anzi gliel donava , e di più non volea esser richiesto ; bastavano bene quegli a me e ai miei fan- ciulli , che non avevano peccato ne colpa ...
Cesare Cantù. passato un poco il segno a fine di vano onore . E fiorini no gli prestava io , anzi gliel donava , e di più non volea esser richiesto ; bastavano bene quegli a me e ai miei fan- ciulli , che non avevano peccato ne colpa ...
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 121 - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti ed alti guai Risonavan per l'aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d'ira, Voci alte e fioche, e suon di man con elle, Facevano un tumulto, il qual s' aggira Sempre in quell' aria senza tempo tinta, Come la rena quando a turbo spira.
Pagina 129 - E come quei che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa e guata; Così l'animo mio che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.
Pagina 114 - Vergine madre, figlia del tuo figlio, Umile ed alta più che creatura, Termine fisso d'eterno consiglio, Tu se' colei che l'umana natura Nobilitasti sì, che il suo Fattore Non disdegnò di farsi sua fattura.
Pagina 134 - 1 popol di Marte (140) Devesseal proprio onor alzar mai gli occhi, Farmi pur ch'a' tuoi di la grazia tocchi. L'antiche mura (141), ch'ancor teme ed [ama E trema '1 mondo quando si rimembra Del tempo andato, e 'ndietro si rivolve; E i sassi dove fur chiuse le membra Di ta...
Pagina 136 - Piacemi almen ch' e' miei sospir sien quali Spera 'l Tevero e l' Arno, E 'l Po, dove doglioso e grave or seggio. Rettor del ciel , io cheggio Che la pietà che ti condusse in terra, Ti volga al tuo diletto almo paese: Vedi, Signor cortese, Di che lievi cagion...
Pagina 126 - Indi rispose: Coscienza fusca O della propria o dell'altrui vergogna, Pur sentirà la tua parola brusca. Ma nondimen, rimossa ogni menzogna, Tutta tua vision fa manifesta, E lascia pur grattar dov...
Pagina 130 - Un' aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento; Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U...
Pagina 114 - In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s' aduna quantunque in creatura è di bontate. Or questi, che dall' infima lacuna dell' universo infin qui ha vedute le vite spiritali ad una ad una, supplica a te, per grazia, di virtute tanto che possa con gli occhi levarsi più alto verso 1...
Pagina 132 - 1 terzo cerchio serra, La rividi più bella e meno altera. Per man mi prese e disse: in questa spera Sarai ancor meco, se '1 desir non erra: I' son colei che ti die, tanta guerra, E compie
Pagina 447 - Non è più tempo ch'io parli della mia ostinata fortuna, per non dire dell'ingratitudine del mondo ; la quale ha pur voluto aver la vittoria di condurmi alla sepoltura mendico, quando io pensava che quella gloria che, malgrado di chi non vuole, avrà questo secolo da' miei scritti, non fosse per lasciarmi in alcun modo senza guiderdone.