Le vite degli uomini illustri, Volume 6

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Piatti, 1823
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 243 - ... sofisti Isocrate , ed Anassimene e non avess' anzi a cercar il suo vanto in saper condurre e dirigere il popolo Romano , Grave , feroce tottator coti" armi Esiziate a che gti fea contrasto. Imperciocché egli é ben necessario che chi gli affari maneggia della repubblica , valente sia in eloquenza ; ma il compiacersi poi e l'esser avido della gloria , che dall' eloquenza proviene , ell' é cosa da spirito ignobile e basso.
Pagina 301 - Saffo , reprimento rii voce , rossore infocato , ecclissamento di occhi , subito sudore, ineguaglianza e tumulto ne' polsi, e alla fine, rimanendo l'animo a viva forza vinto e superato, perplessità, stupore, e pallidezza , ben quindi raziocinò Erasistrato , con deduzion convenevole , essere il figliuolo del re innamorato...
Pagina 244 - In quanto poi all' autorità ed al comando , dalle quali cose principalmente sembra e si dice che mostrati e provati vengano i costumi degli uomini , siccome da quelle che muovono ogni passione e tutta discoprono la nequizia degli animi , Demostene non fu mai in tale stato , e però non poté -in questo dar saggio di sé medesimo, non essendo mai stato in alcuna cospicua magistratura , e non avendo neppur avuta la condotta di quella milizia , ch'egli avea raccolta contro Filippo. Quando Cicerone...
Pagina 163 - ... altare, cadde a terra, e sospirando morì. Aristone racconta ch' egli succiò il veleno dalla canna, come si é detto ; e un certo Pappo , la cui storia fu compilata da Ermippo , asserisce che dopo ch'egli caduto fu presso all'altare, si trovò su quella tabella il principio di una lettera ch...
Pagina 43 - Ora Cleomene stesso era il maestro di tutti, proponendo, come un esempio di temperanza, la foggia del proprio suo vivere, che semplice e triviale era e che non avea nulla al di sopra delle persone volgari, il che gli diede maggior forza per eseguire le operazioni, che fece egli in Grecia. Imperciocché quelli, che se...
Pagina 245 - Demostene. gli si dà taccia ch' egli lucrasse sopra 1' eloquenza sua , scritto avendo di nascosto orazioni in difesa di Formione e di Apollodoro , che pure avversar} erano fra lor medesimi : e tacciato pur fu d' aver ricevati danari dal re . e condannato per quelli ricevuti da Arpalo. Che se dir- vogliamo . che queste cose gli sieno state falsamente apposte da quelli che scrissero contro di esso (i quali non sono pochi), e...
Pagina 243 - ... aria sua pensierosa; onde i suoi nemici lo chiamavano come dice egli stesso , difficile e fastidioso. Inoltre dai loro scritti pure si può vedere, che Demostene discretamente e senza recar molestia tocca le proprie sue lodi quando ciò sia necessario per qualche altro fine di maggiore importanza , essendo per altro in ciò sempre schivo e moderato ; e che la smoderatezza di Cicerone in parlare nelle sue orazioni di se medesimo il convince di troppo intemperante desiderio di gloria, giungendo...
Pagina 43 - Cleomone, che pur era veramente re e tal si chiamava, veggendo ch'ei non aveva intorno a se né porpore, né pallii magnifici, né apparati sontuosi di letti e di sedie: e che non accoglieva già le loro istanze, e non dava ad essi risposta, difficilmente ea mala pena col mezzo di una turba di messi e di mastruscieri, o per via di libelli scritti : ma che egli medesimo in un pallio volgare veniva loro incontro a riceverli...
Pagina 170 - Grecia , avendo sparsa voce , che ciò gli convenisse fare per rimettere il suo corpo in sanità; imperciocché egli era di fatti gracile e scarno , atteso la debolezza dello stomaco suo , per la quale non prendea se non poco e tenue cibo , e assai tardi.
Pagina 43 - Cleomene, che pur era veramente re, e tal si chiamava , veggendo ch' ei non avea intorno a se né porpore né pallii magnifici , né apparati sontuosi di letti e di sedie, e che non accoglieva già le loro istanze, e non dava ad essi risposta difficilmente ea mala...

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