La magnifica ordaIl Saggiatore, 3 lug 2012 - 53 pagine La magnifica orda è un romanzo breve in tre movimenti. La piana è sterminata. A Oriente l’orizzonte è tagliato da una lama di luce. Il sole inizia a rischiarare la steppa, addolcendo l’aria aspra della notte. Alessio Slaviero non sa dove si trova e non ricorda neanche dove ha trascorso le ultime ore. Al suo fianco un uomo di bassa statura, lo sguardo rivolto all’ultima porta d’Europa – sembra lo spettro di Napoleone. Sarà lui a guidare il grande esercito dell’Occidente: guerrieri del Tempio e dell’Ospedale, contadini scozzesi dalle lunghe picche, cavalieri teutonici, opliti ateniesi vincitori a Maratona, centurioni romani, predoni vichinghi, giannizzeri. Braccia contro braccia, schiene a proteggere schiene, sguardi rivolti verso la magnifica orda che avanza da Oriente e tutto annullerà. Alessio Slaviero deve uscire di casa, deve attraversare una Milano allucinata. Una città grigia, stanca e incrudelita come lui in questo tempo spietato. Deve fronteggiare il suo destino di quarantenne solo e disoccupato. E il suo destino ha un nome e cognome, siede impettito dietro la scrivania di un ufficio delle risorse umane. Ma l’eco della magnifica orda rimbomba ancora nella testa di Alessio Slaviero... Parco Sempione, gennaio. L’aria è gelida. Ai piedi lo zaino carico di libri e nessuna voglia di trascinarlo a scuola: il giovane Alessio Slaviero incontra un biblico profeta metropolitano, un personaggio indimenticabile nella narrativa di questi anni. È da lui che ascolta 10 l’annuncio dell’imminente crollo della civiltà occidentale, sotto la pressione insostenibile della magnifica orda. La follia e la solitudine, la potenza visionaria e il realismo tragico sono le cifre di questo «romanzo compresso» di Alessandro Bertante che, grazie alla sua lingua immaginifica e magmatica, rende la lettura fulminea, struggente e fitta di scene memorabili. Una narrazione epica che conferma la vocazione di Bertante a percorrere strade imprevedibili per scuotere le passioni di chi legge e catturare le ossessioni più significative del nostro immaginario. [Autore] Alessandro Bertante, scrittore e critico letterario, è nato ad Alessandria nel 1969, vive e lavora a Milano. Nel 2000 ha pubblicato il romanzo Malavida (Leoncavallo Libri), nel 2003 ha curato per Piemme la raccolta di racconti 10 storie per la pace, nel 2005 è uscito il saggio Re nudo (NDA Press), nel 2007 Contro il ’68 (Agenzia X), nel 2008 il romanzo Al diavul (Marsilio), vincitore del Premio Chianti e del Premio Città di Bobbio, nel 2011 il romanzo Nina dei lupi (Marsilio), selezione Premio Strega, vincitore del Premio Rieti. Scrive per l’Unità, insegna alla Naba ed è stato condirettore artistico del festival letterario Officina Italia |
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Parole e frasi comuni
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