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CAPITOLO SETTIMO

Dello spirito di ventura nel medio evo.

I. La confusione sociale genera l'individualismo e lo spirito di ventura.

II. Proprio del medio evo è l'individualismo, non già come proveniente dalla costituzione germanica, ma bensì dalle condizioni generali della società. Dalla medesima causa scaturisce lo spirito di ventura di quei tempi. La costituzione germanica e l'invasione ne sono le prime manifestazioni. Terminate le conquiste de' popoli settentrionali, lo spirito di ventura si manifesta nelle crociate e nella mutabilità degli Stati.

III. Oltre la invasione e la conquista, lo spirito individuale di ventura si palesa nel difetto di principii generali. Condizioni politiche dell'Italia verso il 1313. Mancanza di principii generali e certi nell'amministrazione della giustizia: nel governo civile: nella politica: fin nella guerra.

IV. Non minore incertezza e confusione è nel mondo morale. Contrasti interiori circa il sentir religioso e politico. Le scienze, le arti, la poesia alla mercè dell'individualismo: e come. Grandissima parte attribuita alla fantasia: e perchè. I viaggi: i racconti. V. Natura degli uomini de'quali erano per comporsi le compagnie di ventura. I fuorusciti: i masnadieri: i signori rurali: i vagabondi: gli eretici: i mendichi.—Altre fonti che ne somministreranno.

VI. Le crociate favoriscono in due guise l'instituzione delle compagnie di ventura. Cause che inducono tutta la moltitudine uscita dalla società ad abbracciare il mestiere delle armi. Il numero de'venturieri è già grande. Lo spirito d'associazione li sospinge ad unirsi in compagnie.

CAPITOLO SETTIMO

Dello spirito di ventura nel medio evo.

1.

Fu provvida disposizione della natura, che ciascun essere avesse in se medesimo i mezzi di conservarsi e crescere. Negli esseri inanimati questa dote non varia da un individuo all'altro, se non per cause esterne materiali. Incapaci di per se medesimi a darsi movimento, a concepire passione, a mutar modi di esistere, là nascono, là sviluppansi, là cadono, dove volle il destino. Ogni individuo ha vita sua propria : ma quanto lievi non debbono essere le differenze tra questo e quello, allorchè un palmo di terreno, un raggio di sole, un tratto di ombra basta a distinguere immutabilmente le loro sorti !

Istinto e moto rendono molto più varia la vita degli animali. Imperfettamente appetiscono, imperfettamente percepiscono, ricordano: enormi spazii varcano: per propria forza si perpetuano: v'ha per essi adunque un passato, v' ha un presente, v'ha (ancorchè involto nella oscurità di materiali appetiti) eziandio un avvenire. Pur tutto ciò si riassume in una limitatissima serie di sensazioni e di istinti; due immani poteri, l'uomo e la natura, da ogni parte gli opprimono e rinserrano: nè il trascorrere de' secoli aggiunge ad essi sapienza, nè l'unione con

cilia grandezza: ma passano le generazioni, e quasichè la natura nel mantenerne il seme del continuo senza perfezionarsi si ricopii, nessuna traccia ne

resta.

Al contrario la ragione moltiplica all'infinito nell'uomo le maniere di esistere. Il passato gli somministra esperienza, l'associazione ne raddoppia le forze, la meditazione ne ritrova delle nuove, la fantasia rinnovella le sensazioni, l'immaginazione aggiunge mondi di idee ai mille pensieri del presente, alle mille memorie del trascorso: poi tutto il creato è campo o strumento all'umana operosità; e cielo e terra, e bruti e piante, e mari e deserti, niuna cosa è alieua da lui.

Pure a questa immensa scena di azione l'utile proprio seppe circoscrivere de' confini. Questi confini sono nella società. Quivi l'educazione pubblica e privata, le tradizioni, le leggi, i costumi, il clima, il giornaliero consorzio sono come tanti ritegni, che rivolgono incessantemente l'umana azione, per dir così, dentro a certi solchi. Non già che l'esistenza diventi perciò più monotona: chè anzi l'agitarsi insieme di migliaia d'individui, col moltiplicarne i rapporti, ne moltiplica le impressioni, e rende la vita più varia e dilettevole: soltanto questa varietà è misurata dentro alcuni limiti. E veramente più la società è equilibrata, più sono robusti i legami delle sue parti, più collimanti le parti in uno scopo, e maggior porzione di se medesimo viene dall'individuo ad essa ceduta. Infatti da questa azione ti tien lontano la morale, da quella ti rimuove la penale sanzione delle leggi : a questa pratica ti inclina l'opinione pubblica, a quel

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