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Addoppiaronsi perciò di nuovo piastre e maglie, finchè la milizia a cavallo diventò professione d'uomo che vi consecrasse la vita. Quindi per chi fosse capace d'esercitarla certo il guadagno, certissimo l'impiego. E già folte bande di esuli e vagabondi l'avevano abbracciata per mestiero, e qual signore se ne faceva sostegno a tirannico intento, e qual Comune se ne faceva schermo alla pericolante libertà (1). Tuttodi poi molti venturieri calavano in Italia dal Friuli, dalla Francia, dalla Catalogna, altri chiamati a'soldi da questo o da quel signore, altri coll'occasione di qualche viaggio di principe, o spedizione o crociata. Le provincie medesime della Romagna e Lombardia fornivano di gialdonieri non solo la Toscana e lá Puglia, ma insino la Francia e la Inghilterra. Infine i nomi di gaggi, soldo, conestabile, caporale, paga doppia, già erano entrati nel linguaggio militare a denotare che alle antiche schiere ed agli antichi ordini de' Comuni altre schiere ed altri ordini s'erano mescolati.

mergebant. Guill. de Nangy (ap. Duchesne, t. V. 381) — e Ricobaldo da Ferrara (R. I. S. t. IX. 136) soggiunge: Italici exinde Francorum uti cœperunt pugionibus hoc tempore, et enses obsoleti sunt.

Cinque vantaggi assegna Benvenuto da Imola a questo cambiamento: 1o Il feritore ha minore spazio da vincere, 2o quindi incontra minor difesa nell'avversario: 30 ha più facilità di ferire, 4o dura minor fatica, 5° e meno si scopre (Adnot. ad Purgat. c. 31. Antiq. M. ævi, t. I).

(1) Abbiam già raccontato i patti, a'quali Firenze nel 1259 mandò a stipendiar gente per la guerra di Siena. Sette anni innanzi la Lega Guelfa di Lombardia avea deliberato di assoldare 400 militi da tre cavalli, e 200 da due. Vedine le condizioni nell'Affò (St. di Parma, t. III. doc. 83).

Ma il nome di compagnia non era ancora stato corrotto dal suo significato d'associazione civile e legale a quello di consorteria militare. Insino al 1300 fu fn Italia l'uso di milizie venturiere: di compagnie di ventura non fu. Per introdurle restava a farsi ancora un passo. Bisognava che le milizie cittadine scadessero alquanto più ; bisognava che il disordine delle pubbliche faccende crescesse ancora un poco; e ben tosto avresti veduto alcune compagnie di ventura salde a guisa d'eserciti dar legge alla contrada.

A ciò le sospingeva lo spirito d'associazione particolare de'tempi.

CAPITOLO OTTAVO

Bello spirito d'associazione nel medio evo.

1. Distinzione tra società ed associazione. Potenza straordinaria dello spirito d'associazione del medio evo. Sue qualità caratteristiche.

II. Assunto del presente capitolo. Come si debbano interpretare nella storia i principii generali.

III. Vestigia di associazione politico-militare nella costituzione germanica. La tribù: la banda. Il feudalismo. La cavalleria. Gli ordini religioso-militari. I cavalieri di s. Giovanni di Gerusalemme: i teutonici i templarii. I cavalieri gaudenti. Considerazioni.

IV. Potenza dello spirito d'associazione religiosa nel medio evo. Nè anch'essa manca affatto del carattere politico-militare.

V. Questo carattere soprattutto è proprio delle associazioni antireligiose. Loro credenze e pratiche. I Patareni gli Albigesi: fra Dolcino.

VI. Associazioni militari. Ordini cavallereschi

- instituiti da principi-nati per comune consenso. Consorterie militari per interesse privato — per ben pubblico. Le compagnie de' Forti, de'Coronati, della Banda. Considerazioni.

VII. Associazioni contro la società. I vendicosi. Lo spirito di associazione si estende alle instituzioni più pacifiche. Le università. Associazioni di commerció. Perchè mai

nel medio evo esse piglino aspetto militare. Le compagnie di traffico marittimo. Le compagnie di traffico continentale.

VIII. Le scuole delle città ostro-romane. Le compagnie d'arti e mestieri. Loro statuti e potenza.

IX. Le associazioni politiche. Che fosse la gilda. Le compagnie in Genova. La compagnia de'crociati in Parma. La parte guelfa: le compagnie di N. Donna e della giustizia. Statuti della compagnia di s. Giorgio in Chieri. I venturieri inclinano ad unirsi in compagnia. E perchè.

CAPITOLO OTTAVO

Dello spirito d'associazione nel medio evo.

I.

Domandiamo scusa al lettore, se ei vede intitolato il presente capitolo con vocaboli non affatto autenticati nel patrio idioma. Ma, come diverse le condizioni dell' oggi da quelle del domani, così con sempre diverso occhio contemplansi i tempi trascorsi, e diverse conseguenze se ne tirano. Benchè i fatti rimangano gli stessi, il modo di osservare e dedurre varia tuttodì, e traggonsi idee nuove da nuove combinazioni di cose conosciute. Aggiungi che, più il mondo invecchia, più gran copia di fatti è necessario abbracciare: onde, quand'anche non cambiasse l'enunciato delle nostre conclusioni, se ne cambierebbe l'autorità. Ad esprimere poi questi risultamenti o creansi nuovi vocaboli, o assegnansi nuove significazioni a vocaboli usati.

Allorchè la moderna civiltà, liberatasi dalla individuale minutezza del medio evo, conobbe l'uopo di rivolgersi addietro, e aggruppare sotto alcuni principii vaste masse d'anni e di genti, scôrse che son proprii di certe età alcuni quasi istinti o tacite e generali inclinazioni, e queste chiamò col nome di spirito: scôrse, che oltre alle unioni naturali degli uomini sotto un politico reggimento, altre unioni

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