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chiudere ancora questa via di esercitare le poche forze dateci dalla natura. Chè se tal fosse il volere di quella, ricordisi questa patria nostra, al cui incremento abbiamo sempre anelato di esporre tutto noi stessi, che v'ha sovente tal complicazione di casi e di tempi, per cui alcuni uomini non possono di sè manifestare al mondo che una piccola parte.

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Costituzione militare de' Longobardi e de'Franchi. Origine de' feudi.

A. 568-888.

I. Costituzione militare de'Longobardi . .

pag. 3

II. Presso de' Longobardi non esistono feudi. Quali cose vi accennino. Il Gasindato. Gli onori.-La milizia a cavallo cresce di pregio

III. Costituzione militare de' Franchi.

Editto di Ludovico II per la

cito..

pag. 8

Leggi dell' Eribanno. promozione dell'eser

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pag. 12

IV. L'essenza della feudalità è la disunione e lo spopola

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mento. Come venisse compiuta la conquista de'Franchi. - Instituzione de' beneficii semplici. I ministerii. Gli onori. Mutazioni succedute a'beneficii nella confusione dello Stato. I Vassi. I Vassalli. Le immunità. I Maestri di Palazzo. Le cause che in Francia fomentavano l'instituzione de'beneficii non esistevano in Italia pag. 18 V. Carlomagno introduce i beneficii militari in Italia. Ne favorisce l'incremento. S'infeudano gli onori. Le esenzioni. — Motivi per cui la popolazione de'liberi indipendenti sminuisce, e innalzansi ognor più i grandi Vassalli. O Carlo il Calvo rende ereditarii gli onori pag. 30

e i beneficii.

CAPITOLO SECONDO.

La feudalità in Italia fino al Barbarossa.

A. 888-1154.

I. Cagioni, per le quali nel x secolo la popolazione dei liberi indipendenti sparisce, sorge la feudalità, e la milizia resta a cavallo. Vicende della voce Miles. pag. 38 II. Uso della parola feudo. Aspetto generale della feudalità. I beneficii fatti ereditarii. Qual danno ne provenga al feudalismo.

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pag. 42

III. Leggi, usi e obbligazioni feudali. Distinzioni de'feudi p. 47 IV. Le avvocazie

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pag. 52 V. La feudalità in azione. Le guerre private. La tregua di Dio. Le torri feudali

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pag. 53 VI. La corte del signore feudale. La scara. La masnada. Vicende di queste voci e instituzioni

pag. 58 VII. Milizia feudale. Una battaglia. Le fortezze. Gli as

sedii

pag. 62

CAPITOLO TERZO.

I primi venturieri mercenarii in Italia.

A. 840-1183.

I. Si ricerca, fino a qual punto il sistema feudale possa aver dato fomento alla introduzione de'mercenarii p. 69

II. Gli Ungheri in Italia.

III. I Saraceni

72

75

IV. I Normanni in Italia.-Stato del Reame di Napoli. Ordinamenti militari de' Greci.

Progressi dei Nor

manni. Rainolfo Drengot in Aversa pag. 79 V. Arrivo de' Normanni della stirpe d'Altavilla. Ardoino li volge contro i Greci. Conquista della Puglia. Divisione delle terre.-Progressi di Guglielmo Braccio di ferro. Papa Leone IX contro i Normanni. Vinto a Civitella, investe Umfredo delle due Sicilie

pag. 86

VI. Primi fatti di Roberto Guiscardo. Sue venture in Calabria. Usurpa il dominio al nipote. Arrivo di Rug

giero: sue gare col fratello .

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pag. 93

VII. Spedizione in Sicilia. Nuove gare e pace finale. Ruggiero dentro Traina. Conquista dell'Isola. pag. 100 VIII. Altri mercenarii in Italia.. Sotto i re di Napoli e gli imperatori. Anche in Francia. Trattato contro i Brabanzoni.-Perchè l'uso de'venturieri fosse necessario ai papi. — Altre vestigia di quelli . . pag. 103 IX. Usi e instituzioni militari de'Normanni. Il feudalismo vien da loro introdotto nelle due Sicilie. pag. 107

CAPITOLO QUARTO.

La milizia de' Comuni italiani.

A. 1154-1300.

I. Risorgimento de' Comuni e della loro milizia. I Comuni alle prese col Barbarossa. Battaglia di Legnano p. 115 II. Costituzione della milizia a piè de'Comuni. Il carroccio segno proprio di cosiffatta milizia. — Obbligazioni militari. Scompartimento della fanteria. Le compagnie d'arti e d'armi

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pag. 119 III. Mutazioni avvenute nella cavalleria. Costituzione della cavalleria de'Comuni. Perchè sia tutta nelle mani dei Grandi. Ordini e privilegi suoi

pag. 124 IV. Maniere di trattare la guerra tra'Comuni. Che cosa fosse la gualdana, la cavalcata, l'oste e la taglia.- Esercizii militari. Falto atroce di Ravenna pag. 130 V. A mostrare le particolarità dell' amministrazione della guerra presso a' Comuni si narrano gli ordini dei Fiorentini per la spedizione contro Siena. - Nomine degli officiali. Descrizione dell'esercito. Ordini presi rispetto alle vittovaglie, ai segnali, ed alla custodia del carroccio

pag. 134 VI. Si trae fuori il carroccio e la martinella. Si fa la massa di tutti gli armati. Leggi e regolamenti militari. Disposizione della marcia. Vittoria e ritorno de' Fiorentini.

pag. 141

VII. Artificio de' nemici. Nuova spedizione. Disfatta di Mon

teaperti..

Vol. I.

C

pag. 145

CAPITOLO QUINTO.

Declinazione de' Comuni e della loro milizia.

A. 1200-1300 circa.

1. Confusioni nelle città italiane. Battaglie civili. Esigli. Ordinamenti del popolo contro i grandi

pag. 153 II. La milizia de'Comuni va perciò declinando. Sforzi che si fanno per tenerla in sesto. Cure impiegate per accrescere la popolazione. Affrancamentó de' servi. Assoldamento dei mercenarii. Come avvenga, che i fuorusciti abbraccino la professione delle armi. Vicende loro. Storia degli esuli guelfi di Firenze

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pag. 160 III. I nobili del contado al soldo de'Comuni. L'instituzione del podestà favorisce l'introduzione de' mercenarii e della tirannide

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pag. 170 IV. Storia della Casa da Romano. Primi acquisti di Ecelo e di Ecelino il Balbo. Maneggi di Ecelino II nelle città della Marca Trevigiana. Suoi progressi. Gli succede il figliuolo Ezelino e progressi di costui. Ribellione delle sue masnade

:

pag. 176 V. Lega guelfa contro Ezelino III. Ei perciò si abbandona al partito imperiale. Sottomette Verona. Co' mercenarii oltremontani va contro Padova

pag. 182 VI. Entrata di Ezelino in Padova. Sua politica. Sua disfatta. Gli Scaligeri piantano signoria in Verona. pag. 188

CAPITOLO SESTO.

Le guardie sveve e angioine.

A. 1200-1320.

1. Gli sforzi fatti da Federico II per ristaurare le milizie naturali dello Stato non lo dispensano dal servirsi di venturieri. Ne cresce l'uopo pel figliuolo di lui Manfredi.Le guardie sveve di Toscana e Lombardia composte di mercenarii. Com'esse giovino a ingrandire i signori Ghibellini. Vicende di Uberto Pelavicino e Buoso da Doara pag. 195

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