Atti della Società italiana di scienze naturali, Volume 7

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La Società, 1864
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 62 - ma alti cumuli di ciottoli rotondati, che paiono tolti ieri dal letto di un torrente. « Come sorsero questi numerosi cumuli, son dessi opera della natura o dell'uomo, « e se di quest'ultimo a qual fine? « Ma a rispondere a queste naturalissime domande convien anzitutto notare che « le alluvioni antiche e recenti di parecchi torrenti del Biellese sono aurifere, e le • sabbie ne sono tuttora lavate da pochi pescatori d'oro, dando un prodotto annuo « che giunge talvolta anche a Lire 12.000....
Pagina 15 - Histoire des Mollusques terrestres et d'eau douce, vivants et fossiles, de la Savoie et du bassin du Léman (1852-1854).
Pagina 68 - ... e quindi un serpentino compatto, che si estrae in grande quantità per fornire ghiaia alle strade principali del Circondario. Siccome questo serpentino all'aria può disgregarsi, ma poco o nulla si scompone, e si frange invece in frammenti angolari, cosi ne nasce che la qualità della ghiaia è veramente superiore, e s'inlende come malgrado la presenza di tante roccie feldispatiche, vi sia tornaconto a portarla a grande distanza.
Pagina 58 - ... che esse non consistano in vani discorsi, i quali non facciano progredire la scienza. Non mancano palestre ove si apprende a discorrere anche troppo. Le nostre riunioni debbono invece aver questo carattere, che ciascuno il quale vi faccia una lettura, porti un granello che elevi l'edificio della scienza da lui coltivata.
Pagina 77 - ... intelligenza e perspicacia di tutti. Imperocché fabbricante ed operaio sono parti della stessa famiglia, sono anzi membri dello stesso corpo. Che può in industria il lavoro senza capitale? Che fa il capitale senza lavoro? E come operaio e fabbricante intendono perfettamente che senza buon...
Pagina 149 - Il fondo poi del bacino della nostra palafitta è, come in Castione, marnoso, e colla sua pendenza, che si fa sempre maggiore verso il centro, segna la pendenza della fossa stessa; laonde mentre fa mestieri, presso il lembo, discendere a mala pena cm. 50 per discoprire il fondo, nel punto centrale lo si trova a 7 m. I...
Pagina 149 - Castione, copriva lo strato della terra uliginosa, misurante metri 3, in mezzo alla quale trovaronsi i pali. Della terramara non abbiamo a dire alcuna cosa di nuovo; la sua conformazione, gli oggetti e gli avanzi organici da essa scavati, nulla presentano di singolare, epperò ci basta riferirci a quanto avemmo ad esporre sulle mariere in generale. Nè merita particolare attenzione la terra...
Pagina 149 - ... Pigorini nella Seconda Relazione sulle terremare del Parmense, p. 149 — si distende sotto il quartiere nord-est della città (nel giardino di Casa Mauri, a nord della Via Emilia o strada Vittorio Emanuele, n. 248) ed occupa all'incirca una lunghezza di metri 200, sopra una larghezza di. metri 160. Non appena avemmo levato il terriccio vegetale, della potenza di 0,90 m. sotto del quale giacevano terrecotte romane, incontrammo il cumulo della terramara di metri 2,20 di altezza, che, come a Castione,...
Pagina 150 - ... stessa. Mentre mancavano affatto gli oggetti in bronzo ed in ferro, ne raccogliemmo varii in osso; ma nulla di singolare o di nuovo. Anche le stoviglie erano le comuni, ornate, come il solito, di eleganti graffiti e di manichi appendiculati. Finalmente scavammo e delle funicelle, come a Castione, e qualche oggetto di legno, fra cui è solo da annoverarsi un utensile fusiforme. Nuovi fra gli avanzi vegetali incontrammo le foglie di un salice, Salix caprea Lin?
Pagina 66 - Il fallo vi sarà meglio spiegalo dalla speciale carta, in cui non è supposto tolto il soprasuolo, come nella carta sopra cui ho fin qui ragionato. Passando ora dalle falde alpine alle vette più elevate noi troviamo qui i terreni di sedimento metamorlizzati, che costituiscono tutta la eresia dividente il Biellese dalla Dora e dal Leiss.

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