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DELLA RIFORMA

DELLE LEGGI FRUMENTARIE IN INGHILTERRA

E

DEGLI EFFETTI CHE POSSONO DERIVARNE

AL COMMERCIO ITALIANO.

Discorso letto alla Società Agraria di Bologna
il 1° marzo 1846.

DISCORSO

LETTO ALLA SOCIETÀ AGRARIA DI BOLOGNA

-IL 1° MARZO 1846.

Mentre tutta l'Europa è intenta alle grandi riforme commerciali che si operano in Inghilterra specialmente sulle leggi frumentarie, e se ne aspettano eziandio non piccoli effetti in Italia e in tutto il Continente, non sarà io spero nè inopportuno, nè discaro a voi, Colleghi stimatissimi, che io prenda questa materia a subbietto del mio ragionare. Parendomi che le notizie divulgate intorno a ciò siano vaghe ed incompiute; per la qual cosa e perchè si trovano scompagnate dalla cognizione dei fatti antecedenti, e delle cagioni loro, non si può fondare sopra di esse buon ragionamento. In quanto a me poi se dall' una parte mi ritrae dall' argomento gravissimo la pochezza dell'ingegno e degli studi, mi riconforta dall' altra la vostra benignità, della quale ebbi non è molto prova sì manifesta e sì cara. Nè per avventura a questo discorso mi sarà inutile l'aver fatto io di recente alcuna dimora in Inghilterra, dove già fervevano le dispute sulla riforma. E di molte cose io medesimo fui testimonio di veduta; molti scritti mi vennero alle mani dove la questione era distesamente trattata, e

dalla conversazione di dotti ed autorevoli uomini spero di aver potuto trarre argomenti a giudicarne.

Io parlerò adunque della legislazione frumentaria in Inghilterra, e delle riforme che intorno ad essa e ad ad altre parti spettanti al commercio agrario si stanno colà operando; poi toccherò degli effetti che possiamo sperarne in Italia.

Ma perchè, come sentenziano i filosofi, in tutte le opere umane sono con gran diligenza da investigarsi e da contemplarsi i principii, chiederò licenza di accennare innanzi tratto alcune teoriche di Economia pubblica che reggono tutta questa parte importantissima dell'Amministrazione e del Governo delle nazioni.

E con libera ed aperta sentenza porrò a fondamento del mio discorso il principio della libertà commerciale, del quale sarà pregio dell' opera addurre in breve le prove rispondendo altresì alle principali obbiezioni. La Provvidenza la quale diede agli uomini gli stessi bisogni, dispensò i suoi doni diversamente alle diverse contrade. La posizione geografica e il clima di

'Accennando in breve i principii generali dai quali si deduce la libertà del commercio, e togliendo alcune fra le più speciose difficoltà, io ben mi avveggo che questa materia meriterebbe più ampia disamina. Se non che altri potrà di leggieri trovarla nei principali Trattati di Economia pubblica che vider la luce da Adamo Smith in appresso. Gli scrittori inglesi in ispezialità mostrarono finissima perspicacia, e arrecarono fatti e ragionamenti di gran peso come si può vedere nelle opere di Ricardo, di Senior, di Macculloch. Rispetto alle leggi dei Cereali gli scritti pubblicati colà sono innumerevoli, e chi desidera averne un saggio consulti l'articolo Trade in Corn aud Corn-Laws nel libro intitolato Litterature of Political Economy by Muceulloch, London 1845. Gli Economisti italiani in questa come in molte altre parti della scienza sono degnissimi di lode, ed io citerò solo fra le recenti opere quella del Professor, Pellegrino Rossi. Anche sul commercio dei Grani abbiamo molti e valorosi scrittori, come per cagion d'esempio l' Arcidiacono Bandini che pubblicò il suo discorso sino dal 1737 (precorrendo in alcuni pensieri al Quesnay), e il Paoletti, e il Verri. Ma io sarei troppo prolisso se volessi tutti annoverarli.

un paese, la condizion delle terre, i corsi dell'acqua, la struttura geologica stabiliscono una differenza necessaria nei prodotti dell' una e dell' altra contrada.

Hic segetes, illic veniunt felicius uvae
Arborei foetus alibi, et injussa virescunt
Gramina. Nonne vides croceos ut Tmolus odores
India mittit ebur, molles sua thura Sabaei?
At Chalybes nudi ferrum; virosaque Pontus
Castorea, Eliadum palmas Epiros equarum?
Continuo has leges, aeternaque faedera certis
Imposuit natura locis. 1

Anche le razze e le famiglie umane dotate di varie attitudini mostrano di dover intendere questa ad un genere, quella ad un altro di prodotti. E il solcabile Oceano non separa, ma congiunge piuttosto gli abitatori delle lontane regioni. Egli si pare adunque ovvio e consentaneo all' indole dei popoli, seguire ciascuno di essi le naturali disposizioni, coltivare le industrie più appropriate, e con scambievole permutazione di prodotti sopperire a tutte le necessità. Di tal guisa la produzione sarà nelle varie maniere di arti più copiosa, più perfetta, più facile, e la distribuzione equabile verrà in aiuto alla prosperità universale. Per la qual cosa si può dire che il semplice e primo giudicare del buon senso si concorda colle teoriche elaborate dalla scienza economica a stabilire la libertà del commercio. Alla quale poi danno conforto anche altri argomenti, conciossiachè le frequenti relazioni di traffico fra le varie contrade valgono a spargere ed agevolare le cognizioni profittevoli, ad ingenerare benevolenza fra popoli, a maturare civiltà.

Vero è che il Governo, il quale difende la sicurezza 'Virgilio, Georg., Lib. 1.

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