Opere di Giacomo Leopardi. ...S. Starita, 1835 |
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Pagina 30
... infelice famiglia all'infelice Italia accrescerai . Di forti esempi Al tuo sangue provvedi . Aure soavi L'empio fato interdice All'umana virtude , Nè pura in gracil petto alma si chiude . O miseri o codardi NELLE NOZZE DELLA SOR . PAOL ...
... infelice famiglia all'infelice Italia accrescerai . Di forti esempi Al tuo sangue provvedi . Aure soavi L'empio fato interdice All'umana virtude , Nè pura in gracil petto alma si chiude . O miseri o codardi NELLE NOZZE DELLA SOR . PAOL ...
Pagina 37
... infelice , o buon garzone , Sopravviver ti doglia . Chiaro per lei stato saresti allora Che del serto fulgea di ch'ella è spoglia , Nostra colpa e fatal . Passò stagione ; Che nullo di tal madre oggi s ' onora : Ma per te stesso al polo ...
... infelice , o buon garzone , Sopravviver ti doglia . Chiaro per lei stato saresti allora Che del serto fulgea di ch'ella è spoglia , Nostra colpa e fatal . Passò stagione ; Che nullo di tal madre oggi s ' onora : Ma per te stesso al polo ...
Pagina 39
... infelice A cui templi chiedeste , e frodolenta Legge al mortale insulta . Dunque tanto i celesti odii commove La terrena pietà ? dunque degli empi Siedi , Giove , a tutela ? e quando esulta Per l'aere il nembo e quando Il tuon rapido ...
... infelice A cui templi chiedeste , e frodolenta Legge al mortale insulta . Dunque tanto i celesti odii commove La terrena pietà ? dunque degli empi Siedi , Giove , a tutela ? e quando esulta Per l'aere il nembo e quando Il tuon rapido ...
Pagina 48
... sede ! Oh quanto affanno Al gener tuo , padre infelice , e quale D'amarissimi casi ordine immenso Preparano i destini ! Ecco di sangue Gli avari colti e di fraterno scempio " Furor novello incesta e le nefande Ali di morte 48 INNO.
... sede ! Oh quanto affanno Al gener tuo , padre infelice , e quale D'amarissimi casi ordine immenso Preparano i destini ! Ecco di sangue Gli avari colti e di fraterno scempio " Furor novello incesta e le nefande Ali di morte 48 INNO.
Pagina 71
Giacomo Leopardi. In terra amico agl ' infelici alcuno E rifugio non resta altro che il ferro . Talor m ' assido in solitaria parte , Sovra un rialto , al margine d'un lago Di taciturne ... infelice Scena del mondo , e LA VITA SOLITARIA 71.
Giacomo Leopardi. In terra amico agl ' infelici alcuno E rifugio non resta altro che il ferro . Talor m ' assido in solitaria parte , Sovra un rialto , al margine d'un lago Di taciturne ... infelice Scena del mondo , e LA VITA SOLITARIA 71.
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Parole e frasi comuni
affanni alcun allor altra altre amore anco animi antichi anzi aprica beata bella beltà Belzebù canto caro certo Cicerone cielo colla conforto cotesto credo Crisippo desiderio dico diletto Dimmi dire dolce dolci inganni dolor effetto Ellesponto Elvira Erebo età eterno eziandio fama Farfarello fato felicità figliuoli filosofia fugge genere umano gente GIACOMO LEOPARDI giorno Giove giudici gloria gnomi gran immagini immortale infelice ingegni insino italo nome lasciando lode luna lunga luogo maggior maraviglia medesimo mente mille mirando misero mondo mortali morte nasce natura niuno notte occhi oggi ozio passato PASSERO SOLITARIO patria pensi pensieri petto piagge pianto poco poeta potere presente pria prole Prometeo propria ragione scrivere secoli sento sieno simile Simonide sogno sospiri speme spento speranza Strabone terra Torquato Tasso trova uomini vano vedi veggo verità vero virtù viver vivere volte
Brani popolari
Pagina 63 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Pagina 99 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Pagina 106 - O Nerina! e di te forse non odo Questi luoghi parlar ? caduta forse Dal mio pensier sei tu? Dove sei gita, Che qui sola di te la ricordanza Trovo, dolcezza mia?
Pagina 9 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Pagina 108 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Pagina 64 - Or dov'è il suono Di que' popoli antichi? or dov'è il grido De' nostri avi famosi, e il grande impero Di quella Roma, e l'armi, e il fragorio Che n'andò per la terra e l'oceano?
Pagina 113 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Pagina 81 - O ne' campi ove splenda Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara? Viva mirarti...
Pagina 105 - De' miei poveri dì, che sì per tempo Cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso Sul conscio letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai co' silenzi e con la notte II fuggitivo spirto, ed a me stesso In sul languir cantai funereo canto. Chi rimembrar vi può senza sospiri, O primo entrar di giovinezza, o giorni Vezzosi, inenarrabili, allor quando Al rapito...
Pagina 8 - Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella. Chi di te parla o scrive, Che, rimembrando il tuo passato vanto, Non dica: già fu grande, or non è