Opere di Giacomo Leopardi. ...S. Starita, 1835 |
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Pagina 14
... verso Il meonio cantor non è più solo . Ed , oh vergogna ! udia Che non che il cener freddo e l'ossa nude Giaccian esuli ancora Dopo il funereo di sott'altro suolo , Ma non sorgea dentro a tue mura un sasso Firenze , a quello per la cui ...
... verso Il meonio cantor non è più solo . Ed , oh vergogna ! udia Che non che il cener freddo e l'ossa nude Giaccian esuli ancora Dopo il funereo di sott'altro suolo , Ma non sorgea dentro a tue mura un sasso Firenze , a quello per la cui ...
Pagina 16
... Verso la fama che di te lasciasti , Son bronzi e marmi ; e dalle nostre menti Se mai cadesti ancor , s'unqua cadrai , Cresca , se crescer può , nostra sciaura , E in sempiterni guai Pianga tua stirpe a tutto il mondo oscura . Ma non per ...
... Verso la fama che di te lasciasti , Son bronzi e marmi ; e dalle nostre menti Se mai cadesti ancor , s'unqua cadrai , Cresca , se crescer può , nostra sciaura , E in sempiterni guai Pianga tua stirpe a tutto il mondo oscura . Ma non per ...
Pagina 68
... Verso il misero amante il cor t'assalse Mentre vivesti ? Io disperando allora E sperando traea le potti e i giorni ; Oggi nel vano dubitar si stanca La mente mia . Che se una volta sola Dolor ti striuse di mia negra vita , Non mel celar ...
... Verso il misero amante il cor t'assalse Mentre vivesti ? Io disperando allora E sperando traea le potti e i giorni ; Oggi nel vano dubitar si stanca La mente mia . Che se una volta sola Dolor ti striuse di mia negra vita , Non mel celar ...
Pagina 70
... , un giorno oh quanto Verso me più cortese . E tu pur volgi Dai miseri lo sguardo ; e tu , sdegnando Le sciagure e gli affanni , alla reina Felicità servi o natura . In cielo , In terra amico agl ' infelici alcuno E rifugio non 76.
... , un giorno oh quanto Verso me più cortese . E tu pur volgi Dai miseri lo sguardo ; e tu , sdegnando Le sciagure e gli affanni , alla reina Felicità servi o natura . In cielo , In terra amico agl ' infelici alcuno E rifugio non 76.
Pagina 114
... verso . Ecco il sereno Rompe là da ponente , alla montagna ; Sgombrasi la campagna , E chiaro nella valle il fiume appare . Ogni cor si rallegra , in ogni lato Risorge il romorio Torna il lavoro usato . L'artigiano a mirar l'umido cielo ...
... verso . Ecco il sereno Rompe là da ponente , alla montagna ; Sgombrasi la campagna , E chiaro nella valle il fiume appare . Ogni cor si rallegra , in ogni lato Risorge il romorio Torna il lavoro usato . L'artigiano a mirar l'umido cielo ...
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 63 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Pagina 99 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Pagina 106 - O Nerina! e di te forse non odo Questi luoghi parlar ? caduta forse Dal mio pensier sei tu? Dove sei gita, Che qui sola di te la ricordanza Trovo, dolcezza mia?
Pagina 9 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Pagina 108 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Pagina 64 - Or dov'è il suono Di que' popoli antichi? or dov'è il grido De' nostri avi famosi, e il grande impero Di quella Roma, e l'armi, e il fragorio Che n'andò per la terra e l'oceano?
Pagina 113 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Pagina 81 - O ne' campi ove splenda Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara? Viva mirarti...
Pagina 105 - De' miei poveri dì, che sì per tempo Cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso Sul conscio letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai co' silenzi e con la notte II fuggitivo spirto, ed a me stesso In sul languir cantai funereo canto. Chi rimembrar vi può senza sospiri, O primo entrar di giovinezza, o giorni Vezzosi, inenarrabili, allor quando Al rapito...
Pagina 8 - Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella. Chi di te parla o scrive, Che, rimembrando il tuo passato vanto, Non dica: già fu grande, or non è