Immagini della pagina
PDF

lans vita scriptisque monstrosum, praeterea priscorum Catonisque verborum ineruditissimum furem » (1). In Quintiliano VIII, 3, 20 si legge questo distico d'incerto autore:

« Et verba antiqui multum furate Catonis,
Crispe, jugurthinae conditor historiae ».

Augusto (im Suet. Oct. 86 ed. Roth) parla di parole « quae C. Sallustius excerpsit ex originibus Catonis ». Frontone in Ep. ad Caes. IV, 8 « M. Porcius Cato eiusque fre. quems sectator C. Sallustius ». A. Gellio, N. A. I, 58, 18 lo dice « verborum movator », parole ch'egli spiega poi in XI, 7, 2 « nova autem videri dico etiam ea quae sunt inusitata et desita, etsi sunt vetusta... ». Da quanto abbiamo letto megli antichi si scorge ch' essi consideraromo tale questione da um punto di vedtuta ristretto ed esclusivo. 0ggidi la conOscenza della lingua latina e della sua evOluzione, specialmente lessicale, essendo più profonda, più esatta e sicura, la questione si allargò. Fu 0sservato da talumo come potè anzi dowette accadere che molte espressioni, molti giri di frase, rifiutati come arcaismi dalla prosa letteraria classica, vivessero mella lingua popolare. Si distinse cosi in Sallustio una duplice corrente di elementi grammaticali e lessicali, una corrente arcaica ed una corrente volgare. Ed è naturale che la corrente arcaica abbia presso i critici moderni diminuito di v0lume e d' importanza, poichè molti fatti di lingua per lo innanzi a quella attribuiti, son ora passati alla seconda, e le asserzioni esagerate degli antichi, e specialmente di alcumi tra i moderni, che, come il Gerlach, videro in Sallustio una infinità di arcaismi furono dalla critica in gram parte Smentite, e ridotti i fatti ai loro veri confini. Gli studi e le ricerche aventi per oggetto il volgarismo sono, si può ben dire recentissimi ed ànno attratto a sè l'attenzione di sommi eruditi. Tra questi tiene il primo posto Ed. Wölfflin, il quale però, com'è naturale e solitamente accade dei novatori, esagerò, a mio pensiero, la cosa, provocando da altra parte una reazione non memo esagerata rappresentata dallo Jordam im « Kritische Beiträge zur Geschichte der Lat. Sprache » (Berlin, 1879). Voler tracciare um limite assoluto tra Latino classico e- Latino volgare è utopia; anzitutto nella realtà delle cose tale limite non è

(4) Lo scritto di Leneo doveva essere un pessimo libello, probabllmente origine di tutte le calunnie posteriori contro Sallustlo.

[merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small]
« IndietroContinua »