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TRUCIMAN, TURCIMANNO, dicevasi in senso proprio, che Vale Interprete (V. DRAGOMAN); fig. poi significa presso noi Aguzzetta o Aguzzetto, Intrinseco di persona potente, che serve di mezzo o strumento a mettere in esecuzione le sue imprese di mal affare, ed a corrompere la giustizia. Generalmente parlando, dicesi Mezzano, ma sempre in mala parte. V. TIRAPIE e DRAGOMAN e TURCIMAN. TRUCO, s. m. Trucco, Sorta di giuoco di palle. V. Bigliardo.

Detto figur. Rigiro; Pratica segreta ; Negozio coperto; Finzione; Disegno; Insidia, V. FUFIGNA.

TRUCO DE ZENTE, Cricca o Criocca, Union di persone mal intenzionate, Conventicola.

TRUFADÒR. V. TRUFÒN.

TRUFALDİN, s. m. Truffaldino o Arlecchino, Maschera da commedia rappresentante un Bergamasco, detto altrimenti Trappolino, che fa da goffo e da buffone. TRUFÈLO, s. m. (coll' e aperta) T. degli Uccellatori, lo stesso che QUAGIARO

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TRUFON, s. m. Truffatore; Truffere; Truffaruolo; Giuntatore; Furfantone; Barattiere.

TRUMÒ, s. m. Voce dal frane. Trumeau e passata in uso de' Falegnami. Masserizia, la quale consiste in uno Specchio fatto a foggia di Cassetta ad uso di ripostiglio, che riposa verticalmente sopra un cassettone (Comò ).

TRUPA, 8. m. Truppa, Moltitudine di gente, ma più dicesi de' Soldati Turba; Fiotta; Frotla; Sciume o Sciamo, Moltitudine.

TRUPA D'ANEMALI, Torma; Branco. TRUPARSE, v. Ammassursi, si dice degli Animali quando si altruppano Ammonticchiare, dicesi delle Pecore. TRUSSA, s. f. lo stesso che BIRBA nel sign. di Questua, ma detto in mala parte. BATTER LA TRUSSA, V. in BIRBA.

BATER LA TRUSSA, dicesi ancora nel sign. di Andare a scrocco o a scrocchio, cioè di Coloro che vanno per metodo a mangiare nelle case altrui, per bisogno di vivere o ben anche per ghiottornia o per avarizia. TRUSSANTE, s. m. Accattone, Che va limosinando, Vagabondo, Girovago, Birbone. V. BIRBON.

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In altro sign. Ciurmante; Ciurmatore, Impostore. V. ZABLATAN. TRUTA, s. f. Trota, Pesce notissimo, detto antic. Trutta, ed è il Salmo Trutta di Artedio. Intendiamo un Pesce stimatissimo, che si prende ne' laghi e in altre acque dolci, di cui ve n' ha di fino a quattro piedi di lunghezza. TRUTELA (coll' e aperta) s. f.`dimin. di TRUTA, Trota piccola. I Francesi direbbero Truitele o Truilon.

un Vaso di rame bislungo, stagnato al di dentro, in cui si cuocono le trote.

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NO VOGIO TUARME, Non voglio spatarmi, Non voglio perdere il fiato a gridare. TUBERCOLOSO, add. Tubercoluto, Sparso di tubercoli. TUBIAR, V. TIBIàr.

TUFO, 8. m. (che ant. dicevasi STUFO) Tanfo, Cattivo odore, Fetore, di muffa · Dicesi ancora per Fetore; Puzzo; Lezzo, Cattivo odore. O per Odore assol. CHIAPAR DEL TUFO, Intanfare; Pigliar di tanfo.

AVÈR CATIVO TUFO, Aver mal odore, cattiva fama, o nominanza, e dicesi fig. TUGA, s. f. Tugo, T. Mar. Stanzino o Capanna sul cassero, dove sta qualche Uffiziale della nave.

TUGAR, v. Tubare; Gemere, Mormorare, Dicesi del verso che fanno i colombi. TUGO, add. Fantoccio; Barlocchio ; Zoccolo; Pecorino, Uomo semplice e sciocco. Castroncello, direbbesi di Giovane stupido e di basso ingegno. V. Cuco.

No SAVER DIR TUGO, Maniera ant. Non saper mezze le messe, vale Esser poco informato d'alcuna cosa, Essere uno sciocco, Non saper quanto dita si ha nelle mani.

TUGURIÈTO, s. m. Tugurietio; Capannetta; Capannuccia, Piccolissima casa e vile. Povera capannetta; Vil capannetta campestre ; Abitazione angusta o angustissima, bassa, villesca. TUGURIO, s. m. Tugurio e Tigurio, Casa povera e contadinesca; cui corrispondono Casupola; Capanna: Capannuccia; Casuccia.

PICOLO TUGURIO, V. TUGURIETO. TUIT, Uccelletto. V. CHIUI. TULIPAN. V. Dulipán. TUMIDEZZA. V. SGIONFEZZA. TUMOR, s. m. Tumore, Gonfiezza o rilevamento di carne Edema, dicesi a Tumor molle e sieroso Idrosarca, Tumore acquoso e carnoso. TUMOR DE LA GOLA, Gonga e Gongola, Tumore che viene altrui nella gola. Anteròma o Testudine, dicesi a Tumore nel capo quasi pieno d' una polenta.

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Flemmòne, si dice d'Ogni tumore ripieno di sangue cagionato da infiammazione.

Abscesso alla latina o Ascesso, dicesi al Tumore che contien della marcia. TUN (pronunciato coll' enne prolungato e

strascicato) Tuffete voce presa dal colpo dell' archibusata.

Quindi TUN, TUN, TUN così ripetuto, esprime più colpi successivi di archibuso. TÜNFETE, Voce onomatopeica presa dal suono di cosa che cada precipitosamente, o da quello delle percosse, da cui è formata l'altra nostra voce PATATUNFETE, ed anche il verbale TONFO: italian. Tuffete, voce (dice l'Alberti enciclop. ) presa dal colpo dell' archibusata e dinota cosa subita (V. TUN). Pretendesi nel Vocabolario Siciliano alla voce TAFFITI che essa derivi dall' Ebraico Thaph, ovvero da Thoph che significa Timpano e dal suono di esso. I Greci hanno Typeo, che vale verbero, perculio. V. TOPETE. TUNFETE UN PUGNO, dagli un pugno. TURBANTE DE MAR 0 TESTA DE MAR , T. de' Pesc. Specie di Alcionio o produzione marina, detta da' Sistem. Alcyonium Cydonium, della forma e figura d'una gran testa umana e alle volte molto più grande. Spesso ha una gran cavità inferiormente fattavi dal corpo su cui si conforma, per la quale rassomiglia ad un Turbante turchesco, da cui prese il nome vernacolo.

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Maniera fam. E

Il Naturalista Nardo di Chioggia avèndo fatto l'analisi chimica di quest' Alcione, come anche dell' altro Alcyonium Lyncurium (NARANZA DE MAR) trovò con molta sua sorpresa, che questi Piantanimali constano per più d'un ottanta per cento di silice quasi pura.

TURBIO. V. TORBIO.

TURBIÒN, 8. m. Abbarussamento; Barabuffa; Subuglio; Scompiglio; Confusione.

TURBION D' ISTA, V. BISSABOVA. TURBION, add. Torbido, e nel superlat. Torbidissimo, ed è proprio di alcuni liquori meschiati di parti eterogenee, che tolgono loro la chiarezza.

TURBITI, s. m. Nome d'una pianta indigena de' paesi caldi, detta italian. Turbitti scannellati, e da' Botanici Convolvulus Turpethum. La sostanza resinosa estratta per mezzo dello spirito di vino dalle corteccie delle sue radici, entra nella composizione della medicina purgativa qui da noi comunemente detta LERO o Roi. V. SCAMONEA, GIALAPA E SIENA. TURCHÈLO (coll' e aperto) s. m. T. de' Pesc. Specie di Triglia, detta italian. Grono o Pesce organo; ed è la Trigla Lyra, Linn. Questo pesce ha la testa obbliqua, anteriormente coperta di sostanza ossea, con quattro pungoli alla parte posteriore. È mangiabile, ma non ricercato per esser la sua carne dura e magra. Nell' Istria gli dicono CAPÒN. TURCHIN, add. Turchino; Azzurro, Colore simile al ciel sereno, ed è di più sorte, cioè del più pieno e del più chiaro, il quale tira veramente al celeste; e questo propr. si dice Celeste e Mavi. V. COLOR.

TURCHINĖTO, add. Turchiniccio ; Azzur

riccio.

TURCHINON, add. Azzuolo, Aggiunto di Colore turchino buio. TURCIMAN, 8. m. è voce ant. che s' incontra nel poemetto sulla guerra de' Nicolotti e Castellani e detta nel significato naturale di Turcimanno o Interprete, come nel seguente esempio: QUESTA (percossa ) SARA EL TURCIMAN, Questa sarà il turcimanno, che vuol dire, Questa sia l'interprete delle intenzioni mie di replicartene delle altre.

TURCO, 8. m. Turco.

VESTIARIO TURCO, Vestiario turchesco, Ch'è alla foggia ed all' uso de' Turchi. MAZZEMO UN TURCO, V. MAZZAR. TURGAR, verbo ant. (probabilmente corrotto dal lat. Turbo, as) Rabbruscarsi o Rabbruzzarsi e dicesi del tempo No VEDÈ CH' EL TEMPO TURGA? Non vedete che il tempo si rabbrusca o rabbruzza.

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Detto metaf. Non vedete che la marina è turbata o gonfiata? Quando si vede uno in collera o pieno di mal talento. TURIBOLO. V. TORIBOLO. TURLÒN, 8. m. Voce antica del dialetto veneto, che vuol dire Cupola del Campanile. Nel Dizionario delle Voci barbariche di Du-Cange dicesi Turrile che si spiega Campanarii pyramis.

TURLULŮ, add. Chiurlo; Allocco, Uomo balordo, Babbaccio; Babbeo; Baciocco; Tordo; Cuccio; Cucciolo; Tondo di pelo; Materiale. TURO, Maniera plebea usata a Chioggia, che vuol dire Va via; Va alla buon' ora; Valli con Dio; Togliti a me dinanzi. TUTÈLA, s. f. Tutela; Tutoria e Tuto

reria.

ESSER MESSO SOTO TUTELA, Esser messo ne' pupilli, cioè Sotto la cura di chi che sia per cattiva amministrazione.

ANDAR FORA DE TUTELA, Uscir di donzellina; Sallar la granata, Uscir della direzione altrui.

TUTISSIMO, Tutto tutto o Tututto così accorciato per secondar la fretta della pronuncia, ed ha la forza del Superlativo. TUTO, add. Tutto.

TUTO AFATO, Tullo tutto o Tututto.
TUTO È BON, V. BON.

TUTO IN T'UNA VOLTA, Tullo ad un tratto; Di colpo ; A un colpo.

TUTO LU, E tutto lui maniato, vale Somigliantissimo. V. SPU.

TUTO PER L'ONESTO, V. ONESTO.
TUT' AL PIÙ, Al più; Al più al più.
DAR A TUTO, V. DAR.

DIRSE DE TUTo, V. Dir.

L'È TUTO, Essere il tutto, cioè Aver tutto il potere e l'autorità.

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U

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UA

U. Lettera dell' alfabeto, che talora è vocale e talora consonante, e sempre di genere mascolino. Un u vocale.

UA, 8. f. Uva, la cui pianta è detta da Linneo Vitis vinifera.

UA BIANCA, Uva bianca o albana.
U▲ Calabria, Zibibbo.

UA CANDIOTA O DE CANDIA, Sorta d' uva bianca, comunissima in Venezia, probabilmente portataci dall'isola di Candia, ora fatta indigena anche del nostro clima; ed è probabilmente la Vilis laciniosa di Linneo, che ha le foglie molto laciniate, detta da altro Autore Vitis cretica alba laciniatis foliis: chiamata ital. Uva e Vite d'Egitto o di Gerusalemme.

UA CENERENTA, Lividella, Di color livido, che ha lo stesso sapore della marzemina.

UA CORBINA, Corbina, Uva nera e bonissima a far vino. U▲ GARGANEGA, Uva garganega, Uva nera e bianca, serbabile oltre tutte le altre. U▲ IN COMPOSTA, Uva acconcia, cioè Accomodata con acquavite.

UA LUGIADEGA, Uva lugliatica o lugliola; Uva tenera, squaccherata, cioè di poca consistenza, la primaticcia che si matura in luglio.

U▲ marzemina, Uva marzemina o marzomina e marzimina.

UA MOSCATA, Uva moscatella.

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UET

HARZIR, L'uva muffa ed ammezza o ammezzisce.

L'UA SCOMENZA ▲ VAREZÀR, L'uva invaia o invaiola, Si fa nera e vale Si matura.

L'UA PER TEGNIRLA BISOGNA DESTACARLA CHE NO LA SIA NE GARBA NË TROPO FATA, Le uve le quali conservar vogliamo, si voglion cogliere senza guastarle, che non sieno per acerbezza aspre, nè per maturezza magagnate.

UA GRESPINA, 8. f. Uva spina, Frutto conosciutissimo d'un arboscello fruticoso detto Crespino, che i Botanici chiamano Ribes Uva spina, V. CRESPIN.

UDIENZA, s. f. Udienza ; Auditorio e Uditorio Avèr bella e grande udienza, vale Avere molti ascoltatori.

NO DAR UDIENZA A UNO, Maniera fam. Non ascoltare; Non dare ascolto, vale nel signif. vernacolo, Non dar retta, Non abbadare, Dar l'udienza che fa il Papa ai furfanti No GHE DE UDIENZA, Non gli abbadate; Non gli date retta. UDITÒR, 8. m. Uditore o Auditore, Quegli che ascolta.

UDITOR MILITAR, chiamasi Auditore quell'Uffiziale che ne' corpi militari è destinato a giudicare in prima istanza. Nel sistema Austriaco v' hanno l' Auditore Capitano; l'Auditore Stabale, che vale Maggiore; e l'Auditore Generale. Il Capitano equivale ad un Consigliere di prima istanza, lo Stabale a un Consigliere d'appello, e il Generale ad un Consigliere Aulico.

UDITOR DE ROTA, Auditore di Rota, Uno de' dodici Prelati di varie nazioni, che formano in Roma sotto del Pontefice un Tribunale supremo per decidere le liti. Anche la Repubblica Veneta aveva diritto di nominarne uno, che si mantenne sino all' abdicazione del Governo. L'ultimo Auditore Veneto fu Monsig. Giovanni Priuli 3.zo di S. Gervasio e Protasio. UDOR, V. ODOR.

UÈTA, s. f. detta anche AMARANTO, Fitolacca; Uva turca o Sanguinella, Pianta originaria d' America, ora comune nelle nostre campagne, la quale produce in grappoli alcune bacche lisce, piene di sugo, che tigne la carta in porporino poco durevole, e serve ancora a tingere in rosso le confet

UMI

ture e cose simili. Linneo la chiama Phytholacca decandra. UFIZIAL. V. Ofizial.

UFIZIANTE, 8. m. Voce introdottasi nelle Segreterie dopo il Governo Austriaco; è come a dire Uffiziale, cioè Persona d' uffizio, Impiegato subalterno.

UGENIO, Eugenio, Nome proprio di uomo. UGNOLAR, v. Scempiare; Sdoppiare, contrario di Addoppiare. UGNOLO, add. Scempio, contrario di Doppio; e dicesi anche a quel Fiore che ha un solo ordine di petali.

CANTAR MESSA IN UGNOLO, vuol dire Cantarla senza l'assistenza del Diacono e del Suddiacono, ma con quella soltanto di un Cherico, detto più comunemente ZAGO o SOTOZAGO.

ULCERETA, 8. f. Ulcerazioncella. ULIAR, v. o anche OLIARE, Voci ant. Dare l'olio santo.

ULTIMÀDA, 8. f. Ultimazione.

DAR UN' ULTIMADa a l'afår, Ultimar un affare, cioè Terminare, Compiere, Recar al fine. ULTIMAMENTE, avv. Non ha guari; In questi ultimi trascorsi giorni SON STA ULTIMAMENTE A PADOA, Ha pochissimi giorni ch' io fui a Padova. ULTIMATORIO; add. T. For. Ultimo; Estremo; Definitivo.

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ATI ULTIMATORI, Atti finali, cioè Che sono gli ultimi della causa. ULTIMAZION, s. f. Finimento; Compi

mento.

VEGNIR A L'ULTIMAZIÓN, Ultimare, Dar l'ultima mano, Toccar della fine. ULTRONEO, add. Voce latina, e vale Volontario; Spontaneo.

UMANAMENTE, avv. Possibilmente - F▲RÒ UMANAMENTE QUEL CHE POD▲rò, Farò il mio possibile, Farò tutto quello che starà nel mio arbitrio, nel mio potere. UMANIZARSE, v. Ammansarsi, Farsi mansueto, Addimesticarsi, Addolcirsi; e dicesi delle Bestie ed anche delle Persone. Si dice pure Ammansirsi. UMIDÈTO, add. Umidetto; Umidiccio; Mollicello; Molliccio, Alquanto umido ● molle.

Detto ancora per Soppasso, Tra passo e fresco, Mezzo asciutto.

UMIDIO, V. INUMIDIO. UMIDO, s. m. Umidezza; Umidità; Umido; Umidore.

UMIDO DE LE VIVANDE, Intinto, sust. La parte umida delle vivande nella quale si può intignere (TоCHIAR). UMILIAR, v. Umiliare; Riumiliare, Render umile.

UMILIAR, dicesi ancora per Presentare; Sottoporre; Sottomettere un memoriale o simile ad alto personaggio.

Umiliarsi e Dibassarsi, vale Divenir umile, Abbassarsi BISOGNA UNILIARSE, Abbassati e acconciati, per dire, Pur che tu acconci i fatti tuoi non ti curar di abbassarti e umiliarti.

UMÒR, s. m. Umore, Materia umida, liquida.

UMOR DE LE PIANTE, Mucillaggine; Fecula e Glutine. Nello stato naturale questa sostanza dicesi Albume.

UMOR DE LA TERA, Uligine, Voce latina e vale Umore che ammollisce la terra; quindi si dice Campo o Prato Uliginoso.

Umore, si dice altresì la Disposizione naturale o accidentale del temperamento e dello spirito, il Genio o l' Inclinazione. Esser di buon o mal umore TROVAR QUALCUN IN BON UMOR, Trovar alcuno in buona luna, in buona tempera, V. BISBETICO Chi xe d'un umor e chi de l'alTRO, Come i polli d'un mercato un buono, un cat

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UN o UNO, add. Uno.

A UN PER UN, Ovv. A un a un, Ad uno ad uno; Ad un per uno, Uno alla volta.

UN SOLO NO POL FAR PER MOLTI, Una noce sola non suona o non fa romore in un sacco, detto fig. simile all' altro Un fior non fa ghirlanda o non fa primavera.

ZONTAL A UN, Riuniti o Ricuciti in un pezzo solo, dicesi di Due o più pezzi di tela.

ZOGAR A CHI FA UN FA DO, V. ZOGAR. UNA, Avv. latino rimastoei nelle seguenti Jocuzioni.

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A UNA O A UN, Mettere in una o ad una o ad uno; Recare in uno, Metter insieme NO PODER STAR A UNA O a un, Non poter lenersi insieme o in sè, vale Non potersi te nere unito, collegato ANDAR a una, Andare a una o ad una, Andare insieme; ovvero Concordemente, D' accordo. UNALTRI, dicono molti idioti, forse per essere espressione più ovvia di NUALTRI, che comunemente si dice per Noi: benchè alcuni civilizzando in certo modo la maniera volgare, dicano NOI ALTRI.

UNALTRI O NOI ALTRI SEMO SIE IN FAMEGIA, Noi siamo șei in famiglia; ovv. La famiglia nostra è composta di sei persone. UNDESE, Undici, Nome numerale Undecimo o Undicesimo, Quantità numerata di undici.

UNDESONZE, add. D'undicionce; Fallo a straccio; Bozzo; Slerpone; Nato senza licenza; Bastardo; Non è di peso, Detto per aggiunto a Persona che non è nata di legittimo matrimonio. UNGUENTO, s. m. Unguento.

UNGUENTO SPUIN O BOCHIN, Unguento bocchino, Voce fiorentina. Così chiamasi scherzevolmente lo sputo, e suol dirsi a chi si lamenti per un male di poco momento, e tale che sarebbe sanabile anche colla semplice applicazione dello sputo. UNIFORME, 8. m. (Voce Francese) Divi

Abito o vestimento militare di foggia | e di colore distinto, per isceverare i tuoi dai soldati degli altri, e quelli d' una milizia dall' altra.

GRAN UNIFORME, Gran divisa; e così la Mezza divisa pegli Ufficiali superiori e subalterni.

UNÌO, add. Unito.

UNUCO, s. m. Eunuco, Quegli al quale sono state recise le parti genitali, come ve n' ha fra gli Orientali, e ce n'era anco fra noi altra volta.

URAGAN, s. m. Uracano, Vento fortissimo e procelloso che mena grandi rovine. V. SIÓN.

URCI E BURCI, detto per Agg. a Uomo, Bagnato e cimato; Bambino da Ravenna; Fantino; Maliziato; Volpone, Grande astuto. Corbacchione da Campanile, Uomo che non si lascia aggirare. Fagnone, dicesi d'un Astuto che si finge semplice. V. SAVERLA LONGA, in SAVER. URLADA, s. f. Urlamento, L'atto d'urla

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L'URLA CHE par ch'el se SBREGA, Stiaccia come un picchio, Grida.

URTA AVER IN URTA, Avere in urla qualcheduno, modo basso, Voler male ad alcuno. Aver in uggia o a uggia, ha il medesimo sign.

TOR IN URTA QUALCÙN, Torre o Torsi o Prender in urto o in urla alcuno. URTADA, 8. f. Urtata; Urto; Urtamento; Urtatura; Urtone; Spinta o Pinta; Coz20, L'atto dell' urtar o dello spingere. URTADA, detto fig. Gridata; Contesa; Dissensione DARSE UN'URTADA, Urtarsi; Cozzarsi insieme, V. URTARSE. URTADOR, s. m. Voce che suona Sollecitatore o Impulsore; intendiamo con questo nome un Mezzano, ma propriam. Quello che, frammettendosi negli affari altrui sotto apparenza di sostenere il vantaggio d'una delle Parti, non cerca in sostanza che il proprio. Sotto questo senso v'appartengono Bindolo o Bindolone, cioè Colui che aggira altrui, che usa bindolerie; Arrotino, Uomo interessato che cerca in ogni cosa il suo vantaggio, Impigliatore o Impacciatore, Imbroglione; Sorbone, Uomo cupo che, tutto intento ai proprii vantaggi, procura segretamente o accortamente di conseguirli. URTANTE, add. COSSA URTANTE, Slomacosa; Rivoltante; Che disgustu, che spiace, che muove a sdegno, a bile. URTAR, v. Urtare TORNAR A URTÀR, Riurtare Punzecchiare; Frugure col gomilo, Urtare, Stimolare.

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URTAR A LA PRIMA O URTAR DRENTO, Åpporsi, vale Indovinare.

URTAR CON CHI GA I CORNI PIÙ LONGHI DEI TOI, V. COZZAB.

URTAR IN TE LA BARCA DEI CAI, Dar nel bargello; Battere il culo in un cavicchio, Capitar male, Far cattivo incontro.

URTARSE IN QUALCÙN PER STRADA, Abbattersi; Avvenirsi; Incontrarsi,

URTARSE CON QUALCÙN, Cozzare insieme, Si dice di quelli che vengono in dissensione; il che anche dicesi Urtare. URTO, 8. m. V. URTADA,

DAR URTO A QUALCOSSA, Dare impulso, eccitamento, stimolo, motivo, cagione: Incitare; Eccitare; Stimolare; Provo

care.

Cossa che fa uRTO, Cosa che urta, cioè Che fa sdegno, Che fa stomaco, Che disgu

sta.

URTO, detto in gergo, vale Pune. USA, add. Usato; Ausato; Avvezzo; Abi-" tuato, direbbesi delle persone, Usato; Usitato; Solito; Consueto, Delle cose e di che che sia.

USA A TUTO, Avvezzo alla scarmiglia, e dicesi di Chi è uso al bene ed al male. Drapi usai, Panni domi, usati, rasi. V. FRUA.

USANZA, s. f. Usanza; Uso; Usaggio; Usamento Disusanza è il suo contrario. CATIVA USANZA, Usanzaccia.

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QUAL PAESE TAL USANZA. V. PARSE.

USANZA, dicesi a Quella specie di Rigaglia o di Giunta, che dassi dai venditori di fasci di legne indigrosso ai compratori: cioè di due fasci per ogni centinaio. USÅR, v. Usare; Ausare, verbi neutri, Costumare, Aver in usanza. V. MALUSAR.

USAR QUALCOSSA, Usare o Far usanza di che che sia, vale Adoperare, Mettere

in uso.

USAR QUALCÙN, Addestrare; Assue fare; Avvezzare, Accostumare - USAR I CAVALI, Scozzonare, Usarli al maneggio - USAR I BOI AL ZOO, Accollare, Far il collo ai buoi ponendo loro il giogo - USAR A LA GUERA, Agguerrire.

USAR UNA BONA O UNA CATIVA AZIòn, Far una buona o mala azione; Commettere una azione malvagia.

NO SE USA PIÙ EL COSTUME D'UNA VOLTA, L'antico costume non usa più, Non è più in uso.

USCIDA, V. USSIDA. USCIÈR, V. USSIÈR.

USEBIO, Eusebio, Nome proprio di Uomo, ma fra noi disusato.

USMA, s. f. Usta, che significa Passata, Sito, ch'è Quell' odore o Quegli effluvii lasciati dalle Fiere dove passano, i quali, penetrando nell' odorato de' cani da caccia, destan in essi una grandissima ansietà di ritrovarle Fiuto, dicesi al sentimento dell' odorato.

ESSER SU L'USMA, Esser in sulla fatta o in sulla traccia o per la buona, parlandosi di Cane che insegue le fiere, e vale Esser sulla via opportuna di trovarle.

CAN DE BONA USMA, Cane sentacchio o sentacchioso, che braccheggia, che fruta. TROVAR A USMA, dicesi per simil. Trovar a tenlone o a caso o a casaccio.

CONOSSER UNO A USMA, Conoscerlo a fiuto.

AVÈR UN PIÀ DE USMA, detto fig. Aver | USUBRUTO, avv. che altri dicono A usuqualche sentore o fummo o traccia o lume d'alcuna cosa.

USMÀDA, s. f. Fiuto, L'atto del fiutare. USMADINA, s. f. Fiutalina, Piccolo fiuto, Leggero odoramento. USMÅR, v. Aormare, voce de' Cacciatori, vale Cercar la fiera seguendone le orme: dicesi anchè Braccare e Braccheggiare, V. BRACHIZAR.

USMARIN, V. OSMARIN.

USO, s. m. Uso; Usanza, Consuetudine.
MANCANZA D'Uso, Non uso.

L'ABUSO FA USo, Uso fa legge; Uso si converte in natura, valgono, La consuetudine acquista forza di legge; ovv. Gli abiti hanno tanta forza in noi, che difficilmente si vincono.

ROBA DA USO, Roba usativa, Che si può

usare.

NO FAR MOLTO USO D'UNA COSSA, Non far troppo guasto d'una cosa o Non farne guasto, Non se ne servire, Non curarsene.

ADATARSE A L'uso del paese, Paese che vai, usu che trovi, Adattati all'usanza del paese in cui ti trovi.

USSIDA, s. f. Uscita; Escita, Per quello che si spende, ch'esce di scarsella. V. INSIDA. USSIER, s. m. Usciere, Uffiziale ministeriale che v'era presso alle Corti ed alle Magistrature giudiziarie del cessato Governo italiano; il qual Usciere era destinato all' intimazione degli atti. Ora quest' uffizio è sostenuto da' Cursori.

CAPO DEI USSIERI, Mastrusciere o Maestro Usciere.

USTINARSE, V. OSTINARSE. USUALMENTE, avv. Usatamente ; Per uso; Per usanza; Solitamente.

PORTAR UN ABITO USUALMENTE, Portarlo ogni giorno, tutti i giorni.

BRUTO, Storpiatura delle parole latine Ex abrupto. V. ESABRUTO.

USURAR, v. Usureggiare, Fare usura, Dare o Prestare ad usura.

USURARO) s. m. Usuraio; Usurario; UUSURER) suriere, Quello che dà o pre

sta ad usura.

USURPO, s. m. Usurpamento; Usurpazione.

UTE e Uri, avv. È propr. la voce Ut latina, che ci è rimasta nell'uso del dialetto, e vale Come.

UTE O UTI MI; UTE O UTI LU, Come io; Com'egli o lui; ovvero Quanto a me; Quanto a lui.

UTENSILI, s. m. Utensili, Strumenti, arnesi, e mobili, che servono ad uso delle case, e delle officine. UTIA, s. f. Uccellare; Frasconaia; Boschetto, Ristretto di piante salvatiche con certo ordine, per uso di pigliare alla pania gli uccelli, ed in particolare i tordi. Dicesi anche TORDERA.

UT PLURIMUM, Maniera latina che usavasi fin nel secolo XVI nel nostro dialetto nel vero suo significato, Com'è il più delle volte. Questa maniera ci è riportata nelle lettere del Calmo.

UTUNÀL, add. Autunnale, D'autunno. UTÙNO, s. m. Autunno, Stagione dell'an

no.

UZZAR, Aizzare; Aissare; Inizzare e Adizzare, Incitar il cane a mordere, che dicesi anche Instigare e Ammettere. Uzzir QualcÙn, Adizzare, detto metaf. vale Provocare, Irritare, Eccitare. UZZARSE, Provocarsi; Bisticciarsi; Instigarsi; Garrire; Proverbiarsi, Offendersi scambievolmente.

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