Memorie autobiografiche

Copertina anteriore
G. Barbèra, 1888 - 489 pagine
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 285 - Laveno, con ordine di fermarsi sullo stradale che da quel punto mette a Varese. De Cristoforis rimase a Sesto colla sua compagnia per tenerci aperte le comunicazioni col Piemonte. Questo valoroso ufficiale fu il primo, come lo era stato a Casale, ad impegnarsi col nemico. Gli Austriaci, sapendoci a Sesto Calende, mandarono una forte ricognizione, e vi trovarono De Cristoforis colla sola sua compagnia. Quel prode non contò il nemico, si battè risolutamente, e dopo una onorevole pugna ripiegò sul...
Pagina 358 - Picciotti3 seguivano dappresso le orme della superba vanguardia, gareggiando d'eroismo. Non valse la vigorosa resistenza di numerosi nemici su tutti i punti, né il fulminare delle artiglierie di terra e di mare, né un battaglione di cacciatori, collocati nel dominante convento di Sant'Antonio, che fiancheggiava gli assalitori sulla loro sinistra, a mezzo tiro di carabina. Nulla valse: la vittoria sorrise al coraggio ed alla giustizia, ed in poco tempo il centro di Palermo fu invaso dai militi della...
Pagina 289 - ... senza cannoni e cavalleria un nemico che possiede le tre armi. Solo nella posizione di San Salvatore, passato Malnate, gli Austriaci fecero testa. In quel punto successe un combattimento accanito a fucilate, ove si distinsero i prodi carabinieri genovesi; i nemici da una parte d'un borrone perpendicolare alla strada, ed i nostri dall'altra.
Pagina 251 - Leggiero d'avanzarsi un po' nell'interno per scoprire qualche casa nelle vicinanze. Egli, da quell'ardito ch'era stato sempre, si mosse subito. Io rimasi un pezzo in aspettativa, ma tra non molto udii gente che si avvicinava, mi spinsi fuori del ricovero e vidi Leggiero accompagnato da un individuo che riconobbi subito e la cui vista mi fu molto consolante. Era il colonnello Nino Bonnet, uno dei miei più distinti ufficiali, ferito a Roma nell'assedio, ove egli avea anche perduto un valoroso fratello.
Pagina 55 - ... sentivo capace, la quiete e stabilità necessarie ad un padre di famiglia. Il destino decise in altro modo. Colla perdita di Luigi, Edoardo e degli altri miei conterranei, ero rimasto in un desolante isolamento; sembravami esser solo nel mondo. Nessuno più scorgevo dei tanti amici che quasi mi tenevan luogo di patria, in quelle lontane regioni. Nessuna intimità coi miei nuovi compagni che appena conoscevo, e non un amico di cui ho sempre sentito il bisogno nella mia vita.
Pagina 359 - Si trovarono però fabbriche di polvere; notte e giorno si lavorò a far cartuccie, ma la quantità era insufficiente per il battagliare incessante, continuo contro le numerose truppe borboniche, occupanti i punti principali della città. Quindi i militi, e particolarmente i Picciotti che tiravano molto, mancavano di munizioni e mi mettevano in croce per averne. Nonostante i Borbonici erano stati ridotti nel forte di Castellammare, nel Palazzo di Finanze e nel Palazzo Reale con alcune case adiacenti,...
Pagina 286 - ... immenso esercito austriaco si poteva difender poco. Di più, dovendo stare alla difesa d' una città, si perdeva quella mobilità indeterminata, occulta, che costituiva la parte più preziosa della nostra esistenza su d'un fianco del nemico. Varese ha delle posizioni forti, come Biumo, per esempio, e poteva esser difesa da forze superiori, mediante alcune fortificazioni che però non v
Pagina 251 - S'era ritirato a casa per curarsi. Nulla di più fortunato poteva accadermi che l'incontro di cotesto mio fratello d'armi. Domiciliato e possidente in quei dintorni, egli avea inteso le cannonate, e presentendo quindi il nostro approdo, s'era avvicinato alla sponda del mare per trovarci e soccorrerci. Coraggioso ed intelligente, il Bonnet, con gran pericolo di sè stesso, cercò e trovò chi cercava.
Pagina 296 - Como, ed avevan ragione d'essere stanchi: partiti la mattina da Varese, avevan marciato tutto il giorno, e poi combattuto e marciato ancora la metà della notte. Ed era un prodigio per giovani non fatti alla fatica delle marcie. L'amor sacro di patria poteva solo sostenere in piedi quella magnifica gioventù italiana...
Pagina 296 - ... da fare con un nemico intraprendente. Tutti codesti pensieri turbarono il brevissimo mio riposo, e l'alba mi trovò a cavallo marciando verso la Camerlata, per prender notizie del nemico. Egli aveva sgombrato quel punto importante: questo fu il sunto delle notizie raccolte, e ne fui ben contento, essendo i miei bravi militi spossati al punto da non augurar loro un combattimento per quella giornata. Si prese possesso della Camerlata che si occupò militarmente, ei Cacciatori riposarono tutto il...

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