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di nuovo ai PP. Gesuiti la università Gregoriana, impose loro di ripristinare il Collegio de' Nobili, assegnando il medesimo il bellissimo palazzo Borromei, presper so la chiesa di s. Macuto, nel quale anticamente era il seminario romano. Per la qual cosa al presente in questo luogo vengono educati nello studio delle scienze, lettere e arti cavalleresche i nobili giovanetti di Roma, ed anche quelli di straniere nazioni, sempre sotto la direzione de'nominati PP. Gli alunni frequentano le propinque scuole dell'università Gregoriana, oltre di che in casa sogliono avere abili ripetitori. Eglino in ogni anno porgono un bel saggio pubblico de'loro studii. Di presente nel Collegio de' Nobili è stata instituita una novella accademia sotto l'invocazione di s. Giuseppe. Essa ha il nome de Ravvivati, e piglia per impresa un giardino ricco di fiori, indorati da' raggi del sole: in quest' anno 1841 nel dì sacro al patrocinio del Santo protettore diedero il primo saggio pubblico di poesia i Ravvivati.

COLLEGIO PANPHILJ. Esso venne eretto da Innocenzo X., da cui prese anche il nome d'Innocenziano, ed occupa una parte del palazzo della famiglia Panphilj, oggi Doria, congiuntamente alla chiesa di s. Agnese in piazza Navona. Nel collegio si ricevono per essere educati nella via ecclesiastica i giovanetti dipendenti dalla nobilissima casa Doria-Panphilj, la quale ne ha il giuspatronato, ed anche altri dalla medesima nominati. Alcuni sacerdoti secolari hanno la direzione dell'instituto, e gli alunni si recano a studiare nelle scuole dell'università Gregoriana, servendo inoltre nelle sacre funzioni che si celebrano in s. Agnese.

COLLEGIO, O SEMINARIO DI S. PIETRO IN VATICANO. Esso anticamente era posto accanto alla chiesa di S. Michele in Sassia, ed oggi trovasi congiun

to alla Basilica Vaticana. Urbano VIII., Barberini, ne fu il fondatore correndo l'anno 1636, e vi si educano i giovanetti nelle discipline ecclesiastiche, nelle lettere e scienze, servendo sempre la Basilica nelle sacre funzioni. Gli alunni all'uscire del Collegio o Seminario sogliono essere provveduti di alcun benefizio nella Basilica stessa: un canonico di S. Pietro ha di essi la direzione.

COLLEGIO O SEMINARIO ROMANO. Questo Seminario oggi si trova nel palazzo congiunto alla chiesar di s. Apollinare, ove altre volte ebbe stanza il collegio Germanico Ungarico, conforme sopra si è detto. Esso è il Seminario pontificio, ossia quello che appartiene al clero secolare e al Papa come Vescovo di Roma; per ciò appunto il cardinal Vicario, che in sua vece esercita le funzioni episcopali, ne ha il governo, e vi ha presso la sua abitazione.

Il nominato instituto venne fondato da Pio IV.nel 1560, colla direzione de'cardinali Giacomo Savelli suo vieario, Marcantonio Amulio e S. Carlo Borromeo suo nipote, il quale gli diede anche delle savissime leggi. Da principio componevasi di 100 alunni, i quali abitavano il palazzo de' signori Pallavicini presso Campo Marzio, ridotto all'uso opportuno coll'assistenza di s. Francesco Borgia, terzo generale della Compagnia di Gesù, alle cure della quale Pio IV. aveva affidato il Seminario stesso; in seguito passarono a stare nel pa lazzo Madama, propinquo a piazza Navona; quindi a quello de'signori Borromei allato a s. Macuto, e da ultimo vennero traslocati ove oggi si trovano. Presentemente la cura del Seminario romano è commessa ai sacerdoti secolari, e i giovani collegiali hanno nel luogo le loro scuole ove sono ammaestrati nelle scienze ecclesiastiche, nella filosofia e nelle buone lettere da

abili professori: nè essi solamente intervengono a queste scuole, chè possono frequentarle ancora tutti que' giovani che s'indirizzano alla carriera ecclesiastica, e anche quelli che ciò non fanno, purchè vi si rechino in abito talare. Per questo appunto può dirsi che il Seminario romano sia una specie di Liceo, il quale ha il diritto di conferir la laurea dottorale in teologia.

Da questo famoso collegio uscirono i pontefici Gregorio XV., Clemente IX., Innocenzo XII., e Clemente XI., oltre un gran numero di eminentissimi cardinali, patriarchi, arcivescovi, vescovi, ed altri ragguardevolissimi personaggi.

COLLEGIO URBANO DI PROPAGANDA FIDE. Questo famoso Collegio rimane sulla piazza di Spagna, e consiste in un vastissimo edifizio che forma isola fra le due strade che conducono a Capo le case ed a s. Andrea delle Fratte, e altre volte faceva parte del palazzo Ferrantini, in cui il pontefice Gregorio XV. pose la Congregazione di propaganda fide da lui instituita nel 1622, acciocchè la fede cristiana e la cattolica Religione si disseminasse per tutto il mondo ed in ispecie presso i popoli non ancora inciviliti. Questa insigne Congregazione venne poscia ampliata molto da Urbano VIII. e da' successivi pontefici ed arricchita di cospicue entrate. Essa ha un cardinale prefetto, che abita il palazzo dal lato della piazza di Spagna, ove la congregazione stessa, composta di molti cardinali e di un prelato secretario, suole adunarsi.

Urbano VIII. intento sempre all'ampliamento della cattolica fede, pensò di erigere nel luogo stesso un collegio per educarvi de'giovani oltramontani ed orientali, che dedicandosi interamente agli studii delle scienze ecclesiastiche potessero in seguito venir mandati come missionari tra gl'infedeli per isparger tra loro la

luce dell'evangelio. Quel magnanimo pontefice adunque nel 1627 mandò ad effetto il conceputo lodevolissimo pensiere, e con architetture del Bernini fece erigere la nuova fabbrica pel collegio, la quale rimase poscia compiuta da Alessando VII. co'disegni del Bor romino. Quest'ultimo edificò anche la chiesa interna del collegio, dedicata ai santi re Magi. In essa sono cinque altari : il primo ha un quadro rappresentante la conversione di s. Paolo, opera di Carlo Pellegrini da Carrara; il secondo contiene un s. Carlo Borromeo ed un s. Filippo Neri, lavoro di Carlo Cesi. Il quadro dell'altar maggiore esprime i tre re Magi, e fu condotto da Giacinto Gemignani; per di sopra si vede Cristo che dà le chiavi a s. Pietro, opera di Lazzaro Baldi. Il crocefisso nell'altare a sinistra venne eseguito dal suddetto Gemignani, e il quadro dell' ultimo altare in cui si rappresentano gli apostoli colle reti è una copia d'un originale del Vasari. La cappelletta che rimane superiormente entro il collegio fu dipinta a fresco da Giovanni Ventura Borghesi, e v'è il quadro di Carlo Maratta: questa cappella venne compiuta negli ornamenti colla direzione ed assistenza del cavalier Fontana.

Il collegio è assai comodo e spazioso; ha buone entrate, oggi amministrate da'PP. Gesuiti, e contiene tutti i comodi necessari ad un istituto di simil sorta. Vi si trova in fatto una buona biblioteca, in cui sono raccolte molte pergamene cofte, e molti libri orientali: v'è una pregevole collezione di medaglie antiche in tutti i metalli, alquante gemme, e parecchie rarità orientali ; gran parte di questi oggetti spettavano al museo del cardinale Stefano Borgia, il quale, venuto a morte, volle donarli al collegio. Finalmente vi si trova una famosissima tipografia, foruita a dovizia d'ogui qualità di caratteri di Oriente, e di non poche edizioni di libri ele

mentari indispensabili per l'uso delle lingue di quelle regioni.

Gli alunni di questo collegio, come dicemmo, appartengono a paesi stranieri, e soprattutto a quelli di Oriente, ed in ispecie all'Asia e all'Affrica, e però sono Abissinj, Bracmani, Greci e simili: vengono istruiti da'maestri e professori di tutte le scienze e lingue. Egliao essendo ammessi debbono pronunciare un giuramento solenne prescritto da Alessandro VII. con motuproprio del 20 luglio 1660, in cui si obbligano di viver soggetti alle leggi tutte del collegio, di non entrare in alcuna società o congregazione regolare senza permesso della Santa Sede, di abbracciar lo stato ecclesiastico e prenderne gli ordini, e di tornare alle loro provincie per attendere al benefizio delle anime cristiane ed ai vantaggi della fede cattolica, quando pure fossero entrati a far parte di alcuna religione, società o congregazione regolare, e vi avessero professato. Vedi il Piazza, oper. cit. T. I. trat. V. cap. VI.; e le regole da osservarsi dagli alunni del collegio Urbano di Propaganda fide.

COLLEGIO SALVIATI. Vedi all'articolo, Luoghi di Beneficenza, OSPIZIO DEGLI ORFANI.

COLLEGIO SCOZZESE. Clemente VIII., Aldobrandini, per mantener viva la pericolante religion cattolica nella Scozia, fondò nel 1600 questo collegio in un luogo di rimpetto alla chiesa della Madonna di Costantinopoli, lungo la via che conduce alla piazza Barberina. In seguito venne trasferito in strada Felice, presso la chiesa di s. Andrea degli Scozzesi, posta faccia al palazzo Barberini.

di

Il collegio di cui parliamo in principio fu governato da sacerdoti secolari; poscia, nel 1615, Paolo V. diedene la cura ai PP. della Compagnia di Gesù, ed

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