Uomini e bestie: novelleL. Battistelli, 1920 - 161 pagine |
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Pagina 7
... vino a digiuno . Mori , pare impossibile tubercoloso . Era capace di cose enormi . Una sera si decise d'andare a ❝ frugnòlo colla neve ; siccome faceva un freddo da mozzare il fiato ci si riscaldò prima con una cena formidabile .... a ...
... vino a digiuno . Mori , pare impossibile tubercoloso . Era capace di cose enormi . Una sera si decise d'andare a ❝ frugnòlo colla neve ; siccome faceva un freddo da mozzare il fiato ci si riscaldò prima con una cena formidabile .... a ...
Pagina 14
... mi mise in un gran letto , mi coprì con pannilani pesantissimi , poi mi fece bere un bicchiere di vino bollente con dentro un dito di pepe e in cui era stato un ferro arroventato a bianco . La contadina si chiamava la Lucia ( non Lucia ) ...
... mi mise in un gran letto , mi coprì con pannilani pesantissimi , poi mi fece bere un bicchiere di vino bollente con dentro un dito di pepe e in cui era stato un ferro arroventato a bianco . La contadina si chiamava la Lucia ( non Lucia ) ...
Pagina 15
... vino generoso che fini di rimettermi in gamba . Sui poggi ho , del resto , assistito a ben altre scene di medicamenti .... primitivi . Ho visto i boscaioli cacciarsi un ferro da calza arroventito in un dente cariato ! Eppure quella ...
... vino generoso che fini di rimettermi in gamba . Sui poggi ho , del resto , assistito a ben altre scene di medicamenti .... primitivi . Ho visto i boscaioli cacciarsi un ferro da calza arroventito in un dente cariato ! Eppure quella ...
Pagina 44
... vino da far risuscitare i morti . Però , la seconda volta , il sor Giuseppe , uscito dai gangheri , se la rifece anche col pie- vano bontempone , il quale non istiè sulle sue e disse quel che aveva da dire sullo zelo e sull'oculatezza ...
... vino da far risuscitare i morti . Però , la seconda volta , il sor Giuseppe , uscito dai gangheri , se la rifece anche col pie- vano bontempone , il quale non istiè sulle sue e disse quel che aveva da dire sullo zelo e sull'oculatezza ...
Pagina 49
... vino era buono a levar la stizza di dosso . Però il sor Giuseppe , il quale era agitato da un leggero tremito nervoso tutte le volte che sorprendeva un fugace sorriso errante sui baffi del finanziere , stava per ritornare brava- mente ...
... vino era buono a levar la stizza di dosso . Però il sor Giuseppe , il quale era agitato da un leggero tremito nervoso tutte le volte che sorprendeva un fugace sorriso errante sui baffi del finanziere , stava per ritornare brava- mente ...
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Parole e frasi comuni
affare d'oro allora ammazzato arrivati avete babbo barca barroccio Beppino bestia Bètta bianca bocca bosco bracconiere bracconieri brigadiere buttato c'era caccia CACCIA GROSSA cacciatori cagna cammina cane cantuccio capo carabinieri casa cascare chè cielo Clementina colla cominciò contadini crollavano DELFINI dice dietro Don Ambrogio donna dormire dottore mio bello Emilio enorme esclamò faceva falcone fece FERDINANDO PAOLIERI figliolo finestra Foffo foròne fucile Fuggite gallina gatto gevano Gigi glielo gran guardando Guglielmo invece l'ho Lampino lepre letto levar Liduina luna lungo lupo macchia mangiare mani medico mezzo Mugherini nero notte nuvole occhi ontani pareva passare Pavesi pesci petto piglia pini pipa porta povera preso prete pugni Re Magi Rosso s'era sacramento saltò sassi Schianta-catene SCIOFFE sento sergente siete signor dottore Signor pievano sor Giuseppe stanotte stra strada Strada in Chianti Tappo tirare trovato UOMINI E BESTIE uomo Valdarno vecchio vede vento vino zanzara zanzare zitto
Brani popolari
Pagina 66 - ... rami e da' fuscelli, fremeva nelle frasche, pispigliava sulle cime e s'involava nel sole. La lupa madre, robusta, elegante, col pelame ravviato per numerose mangiate di polli strappati alle volpi, di lepri giovani e di caprioletti inesperti, insegnava ai giovanissimi figli a cercarsi il cibo a una distanza di almeno sei miglia per non tradire...
Pagina 66 - Si era sul finire di primavera; la neve si scioglieva chiacchierando nei ruscelli e disammantava i clivi che scuoprivano le prode tutte verdi d'erba novellina; un profumo acre si levava dal terreno dove pareva che il marciume delle barbe e delle ramaglie morte rivivesse d'una vita misteriosa, formicolante e larga, che pigliava tutta la selva, s'insinuava nei cium, nei talli, nelle macchie, saliva lungo gli alberi sotto le corteccie madide, stillava in lacrime da' rami e da' fuscelli, fremeva nelle...
Pagina 28 - Via via che ci si avvicinava all'estremo limite della foresta le voci si facevano più sommesse, i passi più cauti: si camminava dissimulati nell'ombra delle piante, appoggiandoci col calcio dei fucili alle anfrattuosità del terreno che variava aspetto per le bizzarre strisce lunari, soffermandoci ogni momento a scrutare intorno : finchè arrivati al posto, ci si fermò uno dietro l'altro, quasi timorosi d' inoltrare traverso il vivo lembo di luce che la viottola illuminata metteva fra il bosco...
Pagina 29 - Nella enorme pace notturna il oielo si stendeva come un gran manto di velluto azzurro con quella lontana e fioca lampada silenziosa nel mezzo, da cui piovevano morbidi raggi di latte e, soli, dall'ombre verdi emergevano i profili velati dei monti assorti in una -nebbiolina d'argento...
Pagina 67 - ... segreto del covile, a mantener la parola ea dare aiuto agli altri lupi, a riconoscer le armi da fuoco dalle falci, o dalle vanghe, a non lasciarsi sedurre da agnelli o da quarti di carne fresca posti troppo vicini all'abitato, a dare il cambio, l...
Pagina 28 - Cantavano i grilli e splendeva la luna sulle ondulazioni della campagna dormente, mentre si scendeva in fila indiana per il sentiero scosceso parallelo alla boscaglia.* Il brigadiere apriva la marcia, l'altro milite la chiudeva.