Storia degli ItalianiLauriel & Marghieri, 1897 |
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 13 - Lateranense, con tutti gli edifizi, giardini e terreni annessi e dipendenti, non che della villa di Castel Gandolfo con tutte le sue attinenze e dipendenze. I detti palazzi, villa ed annessi, come pure i Musei, la Biblioteca e le collezioni d'arte e d'archeologia ivi esistenti, sono inalienabili, esenti da ogni tassa o peso e da espropriazione per causa di utilità pubblica.
Pagina 13 - Sono aboliti l'exequatur e placet regio ed ogni altra forma di assenso governativo per la pubblicazione ed esecuzione degli atti delle Autorità ecclesiastiche.
Pagina 13 - Il Sommo Pontefice è pienamente libero di compiere tutte le funzioni del suo ministero spirituale, e di fare affiggere alle porte delle basiliche e chiese di Roma tutti gli atti del suddetto suo ministero.
Pagina 13 - Pontefice corrisponde liberamente coll'Episcopato e con tutto il mondo cattolico, senza veruna ingerenza del Governo italiano. A tal fine gli è data facoltà di stabilire nel Vaticano o in altra sua residenza Uffizi di Posta e di Telegrafo serviti da impiegati di sua scelta.
Pagina 205 - La camera, nell'intento di determinare preliminarmente fino a qual somma si possano elevare i benefici da conseguire con la riduzione delle spese, conferisce ad una commissione di diciotto deputati, nominati dagli uffici, l'incarico di presentare, entro il 30 giugno, le proposte necessarie per la riforma dei pubblici servizi, allo scopo di semplificarne l'ordinamento, e...
Pagina 25 - La Camera esprime il voto che il Governo del Re nelle relazioni straniere si adoperi a rendere l'arbitrato mezzo accettato e frequente per risolvere, secondo giustizia, le controversie internazionali nelle materie suscettive...
Pagina 209 - Oggi più che mai sentiamo la necessità che le due società, la civile e' la religiosa, procedano d'accordo per ricondurre le plebi traviate sulla via della giustizia e dell'amore. Dalle più nere latebre della terra è sbucata una setta infame...
Pagina 7 - Governo di Sua Maestà non ha creduto di porre alcun ostacolo a ciò che i vescovi del Regno si rechino al Concilio in Roma. Sua Maestà augura che da quell'Assemblea esca una parola conciliatrice della fede e della scienza, della religione e della civiltà. Ma, in ogni evento, la nazione è sicura che il Re serberà intatti i diritti dello Stato e la propria dignità. Comporre una buona amministrazione e ristorare le finanze, è questo il giusto desiderio delle popolazioni, e ciò che il Re aspetta...
Pagina 25 - ... proponga nelle occasioni opportune d'introdurre nella stipulazione dei trattati la clausola di deferire ad arbitri le questioni che sorgessero nella interpretazione ed esecuzione dei medesimi, e voglia perseverare nella benemerita iniziativa, da più anni da esso assunta, di promuovere convenzioni...
Pagina 28 - ... riconoscenza della nazione italiana al glorioso concorso prestato dal generale Garibaldi alla grande opera della sua unità e indipendenza, è autorizzato il governo del Re ad...