Atti della R. Accademia della Crusca"Ruolo degli accademici dalla ricostituzione dell'accademia" in anno 1907/08- |
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Parole e frasi comuni
Accademia della Crusca adunanza alcuni Amari antichi ANTONIO RANIERI Antonio Stoppani Archivio Barbieri bella buon Capponi CARLO NEGRONI Cellini Cesare Guasti chè civile colla collega concorso critica cuore d'Italia Dante degno dice dire discorso Divina Commedia ebbe edizione educazione Ferrucci figliuoli filologia filosofia fiorentino Firenze Francesco furono geologia Giacomo Zanella Gino Capponi giudice Ibid Italia italiana l'Accademia l'Amari l'opera Lambruschini latino lavoro legge lettera letteraria letteratura lettere libro lingua lode Luigi Venturi memoria mente Michele Amari Monnier morale morte Napoli nazione nome nuovo onore opere Palermo parlare parole patria pensiero poema poesia poeta politica popolo poteva pratese Prefazione premio professore prosa pubblica ragione Ranieri Rezzi ricordare scienza scritto scrittori scriveva scuola secolo Segretario sentimento Sicilia Siciliani Signori stampa Stoppani storia storico studio studj Torreglia Toscana trovò Vedi verso Vespro Vincenzo Gioberti Vocabolario volgare volume zione
Brani popolari
Pagina 83 - Onde molti per questa viltà dispregiano lo proprio volgare, e l'altrui pregiano; e tutti questi cotali sono gli abbominevoli cattivi d'Italia, che hanno a vile questo prezioso volgare, lo quale se è vile in alcuna cosa, non è se non in quanto egli suona nella bocca meretrice di questi adulteri; al cui condotto vanno li ciechi, delli quali, nella prima cagione, feci menzione.
Pagina 21 - La vostra, dicono, è una tirannia inaudita : voi mettete in quel Vocabolario voci antiche, voci rancide, voci disusate, voci che son ridicole a voi medesimi, e poi, non distinguendole dalle buone, ci date mescolata la crusca, o più tosto le reste e la paglia istessa, con la farina.
Pagina 51 - Poema i commenti, dacché ogni età volle farsi interprete di quell'anima sdegnosa e di quella parola potente con le idee e il linguaggio suo proprio. Ma cercare Dante nella sua singolare personalità, e le sue opere nelle scienze e nelle vicende del secolo suo, e la vita nei documenti, e la parola nella storia del nostro volgare, è un concetto che la Società potrebbe svolgere con nuovo ardimento; mentre gli studi danteschi oggi accennano a questa via, e questa sembra la vera. « La Società Dantesca...
Pagina 90 - ... alle quali ben poco è da apporre, sono: che non più di cinquecento si numerano i latinismi usati nel Poema, de' quali la parte maggiore nel Paradiso; a quaranta appena arrivano i gallicismi ; una quarantina forse le voci di questo o quel dialetto italiano; non venti i grecismi od altri elementi eteroglossi ; e per tutto il rimanente si ha, trascrivo dal recensore, " il gran fondo uni" forme del dialetto fiorentino: fondo, del quale C) N.
Pagina 45 - ... animi et corporis conceditur temporum, quantum alii tribuunt tempestivis conviviis, quantum denique alveolo, quantum pilae, tantum mihi egomet ad haec studia recolenda sumpsero?
Pagina 109 - Domenico Scinà, ingegno di eletta tempra italiana, se alcuno ne fu mai, mente vasta, ordinata, lucidissima, ricca di scienza; Scinà matematico, fisico , istoriografo di molta vaglia, e buon cittadino se avesse disprezzato meno gli uomini; Scinà pochi anni prima della sua morte, che seguì nel 1837, vedendo spuntare nella gioventù le idee della nazionalità italiana, solea chiamarle l' isteria italica, e ci domandava con un sorriso amaro se fossimo presi di quel malore.
Pagina 50 - Poema suo e sta insieme l' universalità, perché il pensiero di lui ambiva come da un centro a una circonferenza volgere il sesto fino all'estremo dove non vanno altro che le idee, e tutte chiuderle in sé stesso. Così nel libro è tutto...
Pagina 30 - ... intelletto, delle memorie, delle tradizioni cui s' educavano le altre genti. Meglio che nazione longobarda, piace a me, quali pure si fossero e sien per essere i destini nostri, piace a me, nella oppressione stessa e nei dolori che noi patimmo e che ci aspettano tuttavia, essere popolo italiano. Questo ebbero nel? animo gli antichi nostri, questo volevano ; e tali sorti si agitavano, allorché Roma negò aprire sulla metà dell' Vili secolo le porte sue ai Longobardi.
Pagina 21 - ... usurpate, rendono chi le dice ridicolo. In fin adesso, signor Apollonio mio, ho parlato con la ragione, e non credo d'aver detto spropositi; adesso le scopro, che ho parlato per bocca di tutte quelle nazioni d'Europa, che ho praticato, che son molte, e tutte domandano in questa nuova edizione del Vocabolario questo lume e questo aiuto. La vostra, dicono, è una tirannia inaudita: voi mettete in quel Vocabolario voci antiche, voci rancide, voci disusate, voci che son...
Pagina 86 - Italiani sempre più si affratellino; che veggano nella unità e nella libertà la salvezza e l'onore di tutti e di ciascuno...