Il cortegiano del conte Baldesar CastiglioneG. C. Sansoni, 1894 - 442 pagine |
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Pagina xvii
... gioco . Mori in Roma , non nel 1534 o nel 1536 , ma il primo di marzo del 1535 . Bembo Pietro . Questo poeta e prosatore , grammatico e storico , gentiluomo galante e umanista nonché cardinale veneziano , è no- to abbastanza nella ...
... gioco . Mori in Roma , non nel 1534 o nel 1536 , ma il primo di marzo del 1535 . Bembo Pietro . Questo poeta e prosatore , grammatico e storico , gentiluomo galante e umanista nonché cardinale veneziano , è no- to abbastanza nella ...
Pagina 21
... giochi di questa sera , non possendo ragionevol- mente mancar d'obedirvi , delibero proporre un gioco , del qual penso 25 dover aver poco biasimo e men fatica : e questo sarà , che ognun proponga secondo il parer suo un gioco non più ...
... giochi di questa sera , non possendo ragionevol- mente mancar d'obedirvi , delibero proporre un gioco , del qual penso 25 dover aver poco biasimo e men fatica : e questo sarà , che ognun proponga secondo il parer suo un gioco non più ...
Pagina 22
... gioco alcuno , sarebbe pur ragione che l'altre donne partecipassino di que sta commodità , ed esse ancor fossino esenti di tal fatica per questa sera , essendoci massimamente tanti omini , che non è pericolo che manchin giochi . Cosi ...
... gioco alcuno , sarebbe pur ragione che l'altre donne partecipassino di que sta commodità , ed esse ancor fossino esenti di tal fatica per questa sera , essendoci massimamente tanti omini , che non è pericolo che manchin giochi . Cosi ...
Pagina 24
... gioco nostro fosse il disputar questa materia , e che ciascun dicesse : Avendo io ad impazzir publicamente , di che sorte di pazzia si crede ch'io impazzissi , e sopra che cosa , giudicando questo esito per le scintille di pazzia che ...
... gioco nostro fosse il disputar questa materia , e che ciascun dicesse : Avendo io ad impazzir publicamente , di che sorte di pazzia si crede ch'io impazzissi , e sopra che cosa , giudicando questo esito per le scintille di pazzia che ...
Pagina 25
... giochi , ed ognuno cerchi di fondar la opinion sua sopra qualche vero segno ed argo- mento . E cosí di questo nostro gioco ritrarremo frutto ciascun di noi di conoscere i nostri difetti , onde meglio ce ne potrem guardare ; e se la vena ...
... giochi , ed ognuno cerchi di fondar la opinion sua sopra qualche vero segno ed argo- mento . E cosí di questo nostro gioco ritrarremo frutto ciascun di noi di conoscere i nostri difetti , onde meglio ce ne potrem guardare ; e se la vena ...
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Parole e frasi comuni
adunque alcuni Alessandro Allor il signor Allora messer amore antichi Aristotele assai atque avea aver bella bellezza Bembo Bibbiena Boccaccio burle Castiglione certo ch'io ché Cicerone conoscere corpo Cortegian Cortegiano costumi d'amore degno detto dice duca Erasmo da Rotterdam essendo estimo facezie Francesco Fregoso Gaspar Gaston de Foix gioco giovane Gonzaga gran Isabella Isabella d'Este l'altro l'omo latina laude laurenz Leone X lettera lettere libro lingua lodi mano del copista Mantova Marchese medesimo mente messer Bernardo messer Cesare messer Federico messer Pietro mostra musica narra omini orat Ovidio parlare parmi parole passo Pietro Bembo Platone Plutarco poco primitiva del cod principe quae quam quod ragione redazione primitiva ricordato ridendo scriveva siano signor Gasparo signor Magnifico signor Ottaviano signora Duchessa signora Emilia Socrate spesso talor trovano Urbino vedere vero VIII virtú voglio zione
Brani popolari
Pagina 73 - Non so adunque, come sia bene, in loco d'arricchir questa lingua e darli spirito, grandezza e lume, farla povera esile, umile ed oscura, e cercare di metterla in tante angustie, che ognuno sia sforzato ad imitare solamente il Petrarca e '1 Boccaccio; e che nella lingua non si debba ancor credere al Poliziano, a Lorenzo de...
Pagina 109 - ... e la terra ed ogni cosa faccia festa e rida intorno agli occhi nostri, e nel pensiero •come in un delizioso e vago giardino, 'fiorisca la dolce primavera d'allegrezza.
Pagina 5 - Cortegiania più conveniente a gentilomo che viva in corte de' principi, per la quale egli possa e sappia perfettamente loro servir in ogni cosa ragionevole, acquistandone da essi grazia, e dagli altri laude; in somma, di che sorte debba esser colui, che meriti chiamarsi perfetto Cortegiano, tanto che cosa alcuna non gli manchi. Onde io, considerando tal richiesta, dico, che se a me stesso non paresse maggior...
Pagina 412 - ... si diletta d'unir la sua bocca con quella della donna amata col bascio, non per moversi a desiderio alcuno disonesto, ma perché sente che quello legame...
Pagina 108 - ... età ; il che per le scritture di molti autori antichissimi chiaro si comprende, e massimamente dei Comici, i quali più che gli altri esprimono la imagine della vita umana. La causa adunque di questa falsa opinione nei vecchi estimo io per me ch'ella sia, perché gli anni fuggendo se ne portan seco molte...
Pagina 55 - ... l lettore va più ritenuto1 e sopra di sé, e meglio considera, e si diletta dello ingegno e dottrina di chi scrive, e, col bon giudicio affaticandosi un poco, gusta quel piacere che s'ha nel conseguir le cose difficili. E, se la ignoranzia di chi legge è tanta che non possa superar quelle difficultà, non è la colpa dello scrittore, né per questo si dee stimar che quella lingua non sia bella.
Pagina 417 - ... per un sol sguardo che ci venga dall'amata vista d'una donna: che felice maraviglia, che beato stupore pensiamo noi che sia quello che occupa le anime che pervengono alla visione della bellezza divina! che dolce fiamma, che incendio suave creder si dee che sia quello che nasce dal 'fonte della suprema e vera bellezza!
Pagina 315 - E cominciai : Francesca, i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo, e pio. Ma dimmi : al tempo de...
Pagina 253 - Donna abbia notizia 26> di lettere, di musica, di pittura, e sappia danzar e festeggiare; accompagnando con quella discreta modestia e col dar bona opinion di sé ancora le altre avvertenzie che son state insegnate al Cortegiano.
Pagina 406 - ... potessero discorrer l'acque; nientedimeno all'utile subito fu congiunta la venustà, talché se sotto a quel cielo ove non cade grandine o pioggia si fabricasse un tempio, non parrebbe che senza il colmo aver potesse dignità o bellezza alcuna.