Immagini della pagina
PDF
ePub
[merged small][merged small][merged small][graphic][merged small][merged small]

Notizie degli scavi di antichità comunicate dal Socio G. FIORELLI nella seduta del 16 maggio 1880.

APRILE

I. Vercelli - Poco prima della metà di aprile, il ch. conte comm. Mella mi fece conoscere, che nei lavori di fondazioni di una nuova caserma, a sud-est della città, e ad ovest della grande piazza denominata Campo della fiera, alla profondità di circa due metri, si rinvennero alcuni antichi frammenti: cioè un piede di statua di bronzo, di buona arte con tracce di doratura; un pezzo di pallio o toga di altra statua pure di bronzo, con intarsio di argento; pezzi di marmo lavorati, tra i quali un braccio di statua, e parte di una tazza, che doveva avere quasi due metri di circonferenza, e che essendo intagliata così all'interno come all'esterno, doveva essere bellissima. Si ebbe inoltre un frammento marmoreo, alto met. 0,38, largo met. 0,40, nel quale si legge in caratteri di buona epoca:

I A E
NARIS F
DITIAE

Avendo chieste maggiori informazioni intorno al luogo dello scavo al ch. P. Bruzza, tanto benemerito degli studi per la sua opera insigne sulle iscrizioni Vercellesi, mi comunicò egli che, secondo gli scrittori locali, era quivi un anfiteatro, del quale si vedevano le mura nel sec. XVI.; e che nello stesso luogo si trovarono due statue integre verso il 1560. Inoltre che ogni volta in cui occorse di smuovere quel terreno, vi tornarono allo scoperto lucerne e monete; e che anticamente vi furono raccolte anche due iscrizioni, delle quali non resta che la semplice memoria, non avendole chi le vide, sapute o potute leggere.

II. Milano L'ispettore degli scavi sig. prof. Castelfranco fece noto, che nei lavori per le sottofondazioni del palazzo del conte Ercole Turati, in via Meravigli, a circa met. 3,50 sotto il piano stradale, apparvero le tracce di un antico esteso pavimento di quadroni di cotto, lievemente inclinato da nord-est a sud-ovest. Vi si raccolsero varie monete romane, una di Teodorico ed una di Arcadio, le quali riconducono alla fine del IV. secolo dell'era cristiana, al tempo cioè a cui in generale si riferiscono i ritrovamenti romani in Milano. Oltre quel pavimento, si rinvennero pure molte robuste mura di ciottoli cementati. Sopra di queste si appoggiano, in taluni punti, altre mura di grossi macigni accuratamente collegati fra loro. Le costruzioni di ciottoli formavano forse le fondamenta, ed i grossi macigni le mura fuori terra. CLASSE DI SCIENZE MORALI ece. MEMORIE VOL. V

46

Il sig. conte Turati ha ordinato, che siano conservate memorie grafiche di tali rinvenimenti, con l'indicazione delle varie profondità; il che gioverà non poco allo studio dell'antica topografia di Milano. La vicinanza del luogo, dove è tradizione fosse l'antico teatro romano, lascia sperare di rinvenire qualche traccia di quel cospicuo edifizio.

III. Agrate Brianza - Il predetto sig. ispettore riferì parimenti, che nell'ortaglia di casa Fè, di Agrate Brianza, in occasione di lavori agricoli eseguiti per la distruzione della filossera, si rinvennero una ventina di frammenti di bronzo del peso complessivo di chilogr. 153. Detti frammenti appartengono ad una o più statue. di grandezza poco maggiore del vero, e accennano ai buoni tempi dell'arte romana. Erano stati accatastati in una buca, di circa un metro quadrato. Uno di essi presenta porzione del petto di una figura maschile, dal collo allo sterno; un altro sembra una porzione di base; gli altri tutti raffigurano insenature di paludamento. Lo spessore dei frammenti varia da mill. 5 a 30; e ciò che fa maggiormente supporre che si tratti non di una, ma forse di due statue, è il diverso colore che presenta la lega nelle rotture recenti. Sono poi da notare certe incassature rettangolari di piccole dimensioni, praticate con scalpello tagliente, nella superficie esterna dei frammenti, quasi si fosse voluto collegarvi qualche altro oggetto.

L'ispettore sta facendo pratiche, perchè quei bronzi vengano donati al nascente Museo di Monza.

In altro terreno, di proprietà del maestro comunale sig. Tervasoni, vennero pure alla luce tre costruzioni parallele di varia grandezza, fabbricate in mattoni ed in forma di cunicoli, con strato di carboni sul fondo, alto cent. 4. Il materiale non sembra molto antico, ma la destinazione di tali costruzioni è incertissima, non essendosi rinvenuto nulla che possa servire per formulare probabili congetture.

IV. Besnate - In luogo detto la Lagozza, comune di Besnate, si rinvennero nel cavare la torba, le traccie di un antico villaggio lacustre costruito su palafitte. Il prof. Castelfranco recatosi sul luogo, vi raccolse cocci caratteristici, qualche scheggia di selce e punte di pali, che sembrano aguzzati con arnese di bronzo. Il sig. marchese Cornaggia-Castiglioni, proprietario del fondo, non solo diede il più ampio permesso di praticarvi le ricerche sistematiche, che la scienza esige, ma con una generosità superiore ad ogni encomio, mise a disposizione del Castelfranco quanti uomini potessero occorrere per tali scavi: e si spera che vorrà donare al Museo di Milano gli oggetti che torneranno in luce dalla torbiera stessa.

V. Viadana - Il sig. dott. Antonio Parazzi, ispettore degli scavi e monumenti di Viadana, trasmise la seguente relazione intorno alle stazioni preistoriche esistenti in quel mandamento.

« Il territorio di Viadana, posto fra il Po e l'Oglio, giammai diede fin qui indizio di stazioni preromane, o a meglio dire, giammai venne esplorato dai cultori della paleoetnologia. Ora però, dopo le esplorazioni delle quali qui appresso è parola, non sembra possa mettersi in dubbio che tribù selvagge qua e là vi stanziassero.

<< A chi percorre la via provinciale, che da Viadana conduce a Mantova, alla distanza di 9 chilometri si presenta il casale di Bellaguarda, sub-frazione di questo ampio comune. fabbricato sopra un altipiano, di quasi tre metri elevato dal suolo

« IndietroContinua »