Memorie della rivoluzione siciliana dell'anno MDCCCXLVIII: pubblicate nel gennaio di esso anno, Volume 1

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Tip. cooperative fra gli operai, 1898
 

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Pagina 260 - Se il re di Sicilia riacquisterà il regno di Napoli, o acquisterà qualunque altro regno, dovrà mandarvi a regnare il suo figlio primogenito, o lasciare detto suo figlio in Sicilia con cedergli il regno; dichiarandosi da ogni innanzi il detto regno di Sicilia indipendente da quello di Napoli, e da qualunque altro regno o provincia.
Pagina 41 - Siciliani armati che si presenteranno al sostegno della causa comune, a stabilire riforme e istituzioni analoghe al progresso del secolo, volute dall'Europa, dall'Italia, da Pio. « Unione, ordine, subordinazione ai capi — Rispetto a tutte le proprietà, e che il furto si dichiari tradimento alla causa della patria, e come tale punito — Chi sarà mancante di mezzi, ne sarà provveduto — Con giusti principii il Cielo seconderà la giustissima impresa — Siciliani all
Pagina 15 - Signori non possono che esprimere l' universale pensiero. Il popolo coraggiosamente insorto non poserà le armi, e non sospenderà le ostilità, se non quando la Sicilia riunita in generai Parlamento in Palermo adatterà a...
Pagina 26 - Sire, pensateci bene.... Vi han detto che la truppa è sempre fedele, e vi han taciuto che la rivoluzione del 1820 cominciò dalla truppa. Vi hanno magnificato le vostre forze, vi han descritto le provviste delle fortezze, e dipinto per timida e disarmata la nazione: ma la Storia? ve l'hanno occultata; e nella storia sta scritto che quando un popolo ha tutto perduto, e dispera, si leva in massa, si fa decimare dalla mitraglia, ma poi espugna bastiglie, uccide teste sovrane e rovescia le più solide...
Pagina 43 - Non si tirerà sulla truppa se non dopo serie provoca« zioni ed aperte ostilità. « In questo intervallo nessuno ardisca di criticare gli ordini ei « provvedimenti del Comitato. Ciò è del maggiore interesse, perchè « non si alteri l'esecuzione del piano generale diretto ad assicurare i « destini della nazione, e la salute pubblica. « Qualunque movimento che sarà suscitato in Palermo e fuori «prima del giorno 12, si avverte essere manovra di quella polizia, « che cerca di aggravare le...
Pagina 101 - ... mi chiamerebbe il dovere, ed ora non mi sento la forza di allontanarmi dal campo ove si sta decidendo la sorte dell'Alta Italia...
Pagina 40 - Siciliani! Il tempo delle preghiere inutilmente passò. Inutili le proteste, le suppliche, le pacifiche dimostrazioni. Ferdinando tutto ha sprezzato. E noi popolo nato libero, ridotto fra catene e nella miseria, tarderemo ancora a riconquistare i legittimi diritti?
Pagina 16 - Il comitato, adunque, fedele interprete del fermo proponimento del popolo, non può die insistere nelle idee già partecipate per mio mezzo all'EV, che le armi non saranno deposte, né le ostilità sospese, se non quando la Sicilia, riunita in Palermo in general Parlamento, adatterà ai tempi la costituzione che da molti anni ha posseduto, che sotto l'influenza della Gran Bretagna fu riformata nel 1812, e che col decreto regio delli 11 dicembre 1816 fu implicitamente confermata.
Pagina 15 - Palermo adatterà ai tempi quella sua Costituzione che giurata dai suoi Re, riconosciuta da tutte le potenze, non si è mai osato di togliere apertamente.
Pagina 25 - ... gesuita. O fratelli italiani, non credete che queste parole siano troppo acri, non scrivete nei vostri giornali che dovremmo parlare con più moderazione e prudenza; ma venite fra noi, sentite voi pure come una mano di ferro rovente ci brucia, ci stringe il cuore; soffrite quel che soffriamo noi, e scrivete e consigliateci ». Unico rimedio, concludeva lo scritto, erano le armi; ma prima bisognava protestare al cospetto del mondo civile. Di qui l

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