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POESIE

DRAMATICHE

D I

GIOVAN NANDREA

MONIGLIA
ACCADEMICO DELLA CRUSCA

PARTE PRIMA

AL SERENISSIMO

PRINCIPE

DI TOSCANA

BELFIOR NE CON

IN FIRENZE.

MDCXCVIII.

Per Vincenzio Vangelifti. Con licenza de' Super.

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SERENISSIMO SIGNOR E.

A Real generofità, che nell' A. V. S. ho provato mai fempre a mio favore rifplendere, m'obbliga con tutta poffanza a contentare

il mio lodevole defiderio d'ingran

dire col nome di sì gloriofo Princi-.

pe

iv

pe quefti Componimenti Dramatici, i quali devotamente confacro al Sovrano merito di V. A. S. nel cui animo grande al vivo dilucidate fi che raffigurano tutte quelle Virtu fparfe in tanti fuoi Anteceffori incoronano le memorie loro d'eterna fama. Non è avvenuto a questi umili parti d'una riverente Talia, come già alle Figliuole d'alcuni Poche appena poli del Settentrione, arrivate all'età nubile, fenza scorta, e ricapito ufcivano dalle cafe Paterne, con obbligo di non ritornarvi, fe non quando oneftamente, provvedute fi fuffero di Marito,

di Dote, poichè non fi concepirono mai nella mia mente, senza efferne ella fecondata dagli alti, e giocondi comandamenti d'alcuno de' Serenifs. Principi di Tofcana, e primieramente di qualunque altro, del Serenifs. e Reverendifs. Principe Cardinale Gio, Carlo, la cui munifi cenza immortale coltivò per lunga ftagione le mie tenere Mufe, laonde appena uscite alla luce, fi trova

ro

rono riccamente corredate di Protettore e per confeguenza d'ap. plaufo; Ma quelle avventurofe fovra ogni altra di miglior forte fi pregiano, le quali acciò reftaffero tra le mie Idee generate, riceverono dalla cortefe inclinazione di V. A. S. i preziosi semi di lor natale; Quindi tofto accolte, ed ornate di fublime pompa, e di vaghezza ammirabile,, velarono tra effe in tal guifa le proprie imperfezioni, che fenza lafciar conofcere di loro parte alcuna deforme, non invidiarono fulle nobili Scene di Pratolino il grido de' più rinomati Teatri. Si compiaccia l' A. V. S. di non ifdegnare per fua mercè, nell'umile mia condizione, l'ardimento che prendo in donarle quello ch'è fuo, mentre tuttociò, che de'miei baffi Studi di Poefia, e di Medicina è capitato al Mondo non onninamente difpregiabile, e fcuro, non altronde ricava fenza merito fua gran fortuna, che dall'altiffima protezione, ed intero dominio, che ne tiene V. A. S.

al

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