Dialogo su Jürgen Habermas: le trasformazioni della modernità

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Dialogo su Jürgen Habermas, 2007 - 341 pagine
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 24 - Una formazione sociale non perisce finché non si siano sviluppate tutte le forze produttive a cui può dare corso; nuovi e superiori rapporti di produzione non subentrano mai, prima che siano maturate in seno alla vecchia società le condizioni materiali della loro esistenza.
Pagina 204 - ... per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale, oppure a causa delle sue convinzioni politiche.
Pagina 153 - Liberali come Rawls e Dworkin propongono un ordinamento giuridico eticamente neutrale, che assicuri a ciascuno pari opportunità nel perseguimento della sua personale concezione del bene. Per contro, comunitaristi come Taylor e Walzer contestano la neutralità etica del diritto, e possono quindi permettersi di pretendere dallo stato di diritto anche la promozione attiva di determinate concezioni della vita buona».
Pagina 154 - Questa lettura del sistema dei diritti rimane paternallstica in quanto dimezza il concetto di autonomia. Essa trascura il fatto che i destinatari del diritto possono acquistare autonomia (in senso kantiano) solo nella misura in cui possono intendersi anche come gli autori delle leggi cui si assoggettano in quanto privati.
Pagina 154 - Anche se fosse effettivamente possibile concedere simili "diritti di gruppo", nell'ambito di uno stato democratico di diritto essi sarebbero non solo superflui ma anche normativamente discutibili. Infatti, la tutela di tradizioni e forme-divita costitutive dell'identità deve, in ultima istanza, servire unicamente al riconoscimento dei loro membri in quanto individui. Essa non può avere il senso di una tutela biologica della specie compiuta per via amministrativa.
Pagina 128 - D, derivato dai presupposti dell'argomentazione, afferma che "sono valide soltanto le norme d'azione che tutti i potenziali interessati potrebbero approvare partecipando a discorsi razionali
Pagina 157 - Inclusione dell'altro significa piuttosto che i confini della comunità sono aperti a tutti: anche - e soprattutto - a coloro che sono reciprocamente estranei e che estranei vogliono rimanere.
Pagina 243 - Ma non risolvendo i conflitti tra gli interessi divergenti attraverso la verifica del "principio di universalizzazione" «ogni norma valida deve soddisfare la condizione che le conseguenze e gli effetti secondari derivanti (presumibilmente) di volta in volta dalla sua universale osservanza per quel che riguarda la soddisfazione di ciascun singolo, possano venir accettate da tutti gli interessati (e possano essere preferite alle conseguenze delle note possibilità alternative di...
Pagina 249 - II programmatore dispone in modo unilaterale - senza presupporre un consenso fondato - delle caratteristiche genetiche di un altro, nella paternallstica intenzione di condizionare significativamente la storia di vita di questo dipendente. Questi può, da parte sua, interpretare sì l'intenzione del programmatore, ma non correggerla o renderla non avvenuta.
Pagina 270 - Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.

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