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CAO D'ARCO, T. Agr. Vigliatura; Vigliuolo, Il primo grano battuto la seconda volta dopo la prima trebbiatura.

CAO DE LATE, Cao o Capo di latte; Fiore di latte. V. PANA.

CAO DE FERO DA CAICHIO, T. Mar. Gomonetta, Cavi lavorati alla maniera delle gomone, e servono per le ancore minori, per groppini de' piccoli bastimenti e delle scialuppe, per rimurchiare e gegomarsi.

CAO DE LA BANDA, T. Mar. Discolato. La parte superiore che ricigne la nave e le serve di parapetto.

CAO DE LA NAVE, Cavo, Corda o fune che s'adopera per uso de' bastimenti CAO FATO IN CURCUMA, V. CURcuma CAO TRINCAR DA REMURCHIO, V. REMURCHIO UN CAO, vale Stirare a più potere un cavo qualunque annodato IMBARONAR UN CAO,

V. IMBARONAR.

CAO in T. Mar. Capo, dicesi alla Punta che sporge in mare con qualche altura, come CAO BON, CAO PASSARA, CAO OTRANTO, CAO BONA SPERANZA etc. Montare un capo, vale Andare, passare al di là. Altri hanno detto Spuntare o Superare o Doppiare.

CAO DE LA VIDA, Capo, Quel mozzicone di sarmento lasciato dal potatore alle viti,

per lo quale esse viti hanno a far nuova messa. V. VIDA E RAGAR.

CAI DE LA TRAVERSA O DEI PANI, Cocche, chiamansi le Cantonate o angoli de' panni o simili. V. PINZO.

CAI DEL FAZZOLETO DA COLO, Faeciuola. Dicesi di que' due pezzetti di tela, che pendono dal collare a cui sono attaccati. CAO DEL BISTO, Bando'o, Capo della ma

tassa.

CAO DE PESSE, Canestro di pesce. CAO DE LA RODA, Mozzo della ruota, Quel pezzo di legno dove son fitte le razze.

CAO DELA TELA, Cerro, Quella particella della tela, che si lascia senza riempire; e tessuta da sè chiamasi Frangia. V. PANELA. CAO DE RATA. T. Mar. Stroppolo. Capo di corda con un uncino.

CAO DE LE TROZE, T. Mar. V. TROZA. CAO DE POPE, detto furbesco, Natiche; Culo.

CAO ROTO, detto fig. a uomo, Sregolato; Disordinato CAO TRESSO, Forca; Cavezza; Tristo; Forcuzza; Guidone; CO STA SORTE DE CAI, Con questa sorta o razza o schiuma di gente; Con questi scapestrati. V. UN BON CAO.

A UN CAO, A un capo; A un filo, dicesi Quando si tratti di tessitura di drappi, siccome A due capi, a due fili etc. A CAO CAVEI, V. in PIANZER.

A CAO VIAZO, Modo avv. In sostanza; Al fin dei conti; Alla fin fine; Dopo tutti i discorsi.

- IN

Dopo

ESSER IN CAO, Essere alla fine, all'ultimo, al termine, Toccar della fine. CAO DE TANTO O IN CAO LE tante, tanto tempo; Finalmente; Dopo tanta fatica, o tanto aspettare.

CALE CHE NO GA CAO, V. CALE.

IN CAO AL MONDO, In capo al mondo, Si dice per accennare Spazio grandissimo di lontananza.

IN CAO DE TOLA, In capo di tavola; Al posto d'onore.

LÀ IN CAO, Là da lungi.
MOLAR EL CAO, V. MOLAR.

Trovarghe El CAO, Trovare il bandolo; Raccapezzare, Trovar il capo o principio di che che sia TBOVARGHE EL CAO O I PIE A QUALCOSSA, Trovar il capo o le congiunture; Pigliar il panno o il mondo pel verso; Trovar la stiva, valgono Trovar il modo di concludere agevolmenNO TROVARGHE EL CAO, Non trovar nè via nè verso di far che che sia; Non trovare il bandolo.

te

-

DAR EL CAO IN MAN, Dare appicco, Dar occasione di appigliarsi ad un motivo.

VEGNIR A CAO, Venire a capo, alla fine, al termine, alla conclusione di che che sia.

VEGNIR A CAO EL BRUSCO O simile, Venire a capo; Fur capo; Dare in fuori; Marcire; Suppurare, Parlando di postem.e e simili, vale Aprirsi e incominciare a generar putredine.

UN BON CAO! Detto con ammiraz. Un

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CAO, ma per lo più in plur. CAI, chiamavansi i Capi di alcuni Consessi sovrani della cessata Repubblica Veneta, che n'erano i presidi. CAT DE QUARANTA, erano i Capi delle due Quarantie civili, vecchia e nuova CAI SUPERIORI dicevansi i Capi della Quarantia criminale - CAI DE LA VECHIA, i capi della Quarantia civil vecchia. Cai della nova, Quelli della Quarantia civil nuova CAI DEL COLEGIO DEI VINTICINQUE O Dei quindese, si chiamavano i Capi rispettivi dei due Collegii — Cat del CONSEGIO DE DIESE, li Capi del Consiglio de' dieci, i quali eran detti per antonomasia CANOCHIE COL CORAL, perchè sopra la vesta o toga violacea portavano la stola

rossa.

CAOCÈMBALO, voce triviale, V. CLAVI

CEMBALO.

CAO D'OGIO, s. m. Capidoglio o Capidoglia, Nome generico che danno i Pescatori a varii pesci dell'ordine de'Cetacei o del genere de Cani marini, dai quali ricavasi olio, come per esempio sono il Delfino, e qualche Balenotto, benchè questo arrivi di rado nel nostro mare.

CAO DE OGIO. È anche Botte di olio o Recipiente qualsiasi, purchè di legname, pieno di olio.

CAOLAME, s. m. T. Mar. Cordame, Tutte le funi d'una barca ; ma più s'intendoDo le Piccole funi.

CAOLO O CAORLO O CAOLI FIORI, 8. m. Cavolo fiore. Cavolo notissimo, detto da' Botanici Brassica Oleracea botrytis. V. Baò

COLO.

CAOLO DE CIMA, Cavolo capitulo, Che ha un bello e grosso capo. CAONEGRO, 8. m. T. degli Uccellatori, Capinera o Caponegro o Testa negra o Capifuscula, detto da Linn. Motacilla atricapilla e da Temminck Sylvia atricapilla. Uccelletto noto, che d'inverno s'ingrassa ne'serbatoi, ed è ottimo cibo. CAOPIAN, 8. m. T. Mar. Cavo piano o anche Viradore, Fune che avvolta all'argano, scorre in coverta lungo i due lati del vascello, e serve a salpar l'ancora. CAORIO, s. m. Capitombolo, L'andar nuotando per qualche tratto sott'acqua, e più precisamente il tuffarvisi.

ZOGAR A CAORIO, V. in ZOGAR.

Nella parte seconda della favola il BâıGLIADORO del nostro poeta Gritti si legge, CHE 'L MIO CUOR POCO PRIMA SBIGOTÌO, HA ZA FATO UN CAORIO NE LA SPERANZA, Me

taf. del tutto originale veneziana, tratta dal capitombolo o tuffo nell'acqua, per dire, Il mio cuore ha già cominciato a sperare, a lusingarsi. CAORLO, 8. m. Voce triviale degli Ortola

ni. V. CAOLO.

CAORLÓTO, 8. m. Di Caorle; Abitante di Caorle, ch'è una terra o isola dell' Estuario.

CAOROSSO, 8. m. T. degli Uccellatori, Capirosso, Uccelletto che gira per le siepi, il quale ba sopra il capo delle penne rosse, donde trasse il nome vernacolo. Esso è la femmina del Motacilla atricapilla (CAONEGRO) benchè da altri sia creduto una specie differente; ed è della stessa grandezza del Capinero, e buonissimo a mangiare.

CAOROSSO, 8. m. Specie d'Anitra selvatica, V. MAGASSO MONARO.

CAOS, 8. m. Caos; Scompigliume; Imbroglio, Confusione da non potersi uscirne. CAOSTELO, V. in CIEVOLO.

CAOSTORTO O COLOSTORTO O BECAFORMIGRE, 8. m. T. degli Uccellatori, Capitorza o Torcicollo, detto ancora Collotorto o Tortocollo; Stortocollo; Capotorto e Verticella. Uccello assai conosciuto nella campagna, grosso come l' Allodola comune o poco di essa minore. Linneo lo chiama Funx Torquilla. Nel Friuli è detto FORMIGHER. CAPA, 8. f. Cappa, si dice il Sacco o Abito di penitenza de' Fratelli delle Confraternite Buffa, chiamansi la Visiera della veste de' Battuti o fratelli delle compagnie.

ESSER O METERSE A LA CAPA, detto in T. Mar. V. CAPEGIAR. CAPA, s. f. Cappa; Conchiglia; o Nicchio marino; Conca e Gongola, Termine collettivo, che vien dato da' pescatori a molte differenti sorta di conchiglie delle nostre marittime località, diverse alcune dalle altre anche di genere, distinte però comaggiunto pure vernacolo.

Le conchiglie si dividono da'Sistematici moderni in Univalvi, Bivalvi e Multivalvi, cioè d' un pezzo solo, di due o di più. Ma col termine vernacolo CAPA, s'intendono le conchiglie bivalvi e multivalvi. Quelle Univalvi sono denominate coi loro particolari termini, come CARAGUOI, BULI etc. Si vedano queste voci.

CAPA DE LE GALANE, la Ghiandale, Conchiglia multivalve, cioè a più pezzi, da'Sistematici collocata al genere delle Lepadi e detta da Linn. Lepas testudinaria, perchè trovasi quasi sempre attaccata alla coccia delle testuggini; di questa non si fa

uso.

CAPA DE MAR, Conchiglia bivalve del genere delle Came, detta da Linneo Chama antiquata. La sua figura è somigliante alla CAPA TONDA.

CAPA DE PALO, Ghiandale maggiore. Altra specie di Conchiglia di mare multivalve, dello stesso genere delle Lepadi, e detta da Linneo Lepas Balanus. Essa è simi

le alla Conchiglia Balanoides, ma più rilevata, quasi a cono troncato. Abita aderente ai pali delle lagune, e non se ne fa

uso.

CAPA DE LE PIERE, Ghiandale minore. Altra Conchiglia multivalve del genere delle Lepadi, nominata da Linn. Lepas Balanoides, più piccola della Testudinaria, ma a un di presso conformata com' essa. Sta aderente alle pietre del littorale e delle lagune, dal che trasse il nɔme vernacolo.

CAPA LONGA MARINA, Cannolicchio, det

to anche Pesce cannella o Manicaio siliqua. Specie di Conchiglia marina bivalve del genere dei Soleni, detta da Linneo Solen Siliqua. La sua figura è allungata, quasi cilindrica, troncata alle due estremità detta da' Francesi e nella Toscana Manico di coltello, perchè in fatti vi somiglia. Il suo animale è commestibile.

CAPA LONGA NOSTRANA, Coltellaccio. Altra specie di Conchiglia marina bivalve, quasi simile alla precedente, detta da'Sistem. Solen vagina. Il suo animale è buonissimo a mangiare. Chiamasi volgarmente CAPA DA DEO, perchè viene d'ordinario scavata dalla sabbia dalla mano del pescatore.

CAPA SANTA, Nicchio scanalato maggiore; Conchiglia scanalata; Nicchio da pellegrini. Altra sorte di Conchiglia di mare bivalve, posta da Linneo nel genere Ostrea e detta Ostrea jacobaea, secondo Olivi. Conchiglia notissima ed eccellente a mangiare.

CAPA TONDA, Cuore o Tellina a cuore o Cardio. Conchiglia bivalve, da Linneo collocata nel genere Cardio, detta quindi Cardium edule, Buonissima a mangiare.

Collo stesso nome volgare di CApa tonda chiamasi da' pescatori un'altra conchiglia bivalve, nominata Cardium clodiense da Renier professore di storia naturale a Padova.

CAPA Si chiama eziandio un certo frastaglio nell'estremità delle camice, dei fazzoletti, delle vesti o simili, fatto a foggia di cappa o conchiglia.

CAPANA, 8. f. detto anche Cuzzo DA BATELO, T. de' cacciatori valligiani, Capanna, dicesi Quel riparo di canne al di sopra scoperto, ove stanno in battello nascosti i cacciatori nelle valli, per attendere ed uccidere gli uccelli.

CAPAR, v. che ci suona FAR LE CAPE, e vuol dire Cincischiare le estremità delle vesti o camice donnesche e simili, e ridurlo a figura di CAPA o sia di conchiglia bivalve.

CAPARA, 8. f. Caparra e Arra, dal Lat. Arrha, Parte di pagamento della mercanzia, che si dà al creditore per sicurtà. Caparramento è propriamente l'atto del caparrare.

In altro senso, DAR DE LE CATIVE CAPARE, Dar de' cattivi segni o indizii; E si dice di Chi o non corrisponde con gratitu

dine agli altrui benefizii, o dà segni di mala vita o costume.

CAPARAR, v. V. INCAPARAR.

CAPARO, s. m. e più comun. Cipari, Cappero, Pianta erbacea, detta da Linn. Capparis spinosa. Il bottone o la boccia del fiore che ha lo stesso nome; non è buono che confettato in aceto e sale.

Detto per CAPAROZZOLO, in sign. di Sornacchio, V. CAParòzzolo.

CAPARI! detto in tuono ammirativo, equivale al Capperi! italiano. V. CAPERI. CAPARÒN, 8. m. T. de'Pesc. Cardio spinoso, Specie di Conchiglia di mare bivalve, del genere de'Cardii, conosciuta da Linn. col nome Cardium aculeatum. Il suo animale non si mangia per esser difficile a digerirsi.

CAPARONE, Lo stesso che BIBARON, V. CAPAROZZOLETI, s. m. T. de' Pesc. Voce che comprende due differenti specie di conchiglie marine, distinte come segue.

CAPAROZZOLEti de mar e dEI BASTIMENTI, Lepade, Conchiglie multivalvi, del genere delle Lepadi, dette da Linn. Lepas anatifera, di cui non si fa uso. S'attacca a gruppi alla base delle testuggini e de' navigli. CAPAROZZOLETI DE MARINA, Telline, Nome collettivo di alcune specie di Conchiglie, le cui valve sono ricercate dalla Germania, ove se ne fa lavori di fiorami e di abbellimenti; come presentemente se ne fa anche a Chioggia e a Venezia. CAPARÒZZOLO, s. m. T. de' Pesc. Nome che si dà a tre differenti Conchiglie marine bivalvi, di due diversi generi come segue.

CAPAROZZOLO DE MAR, Venere tonda, che fu detto dall'Abate Olivi Venus Erycina, ed è la Venus rotundata di Linneo; la figura della quale è cordato-allungata, con de' piccoli solchi trasversi paralleli ottusissimi. Questa è rara.

CAPAROZZOLO DAL SCORZO SUTIL, Altra Conchiglia bivalve del genere dei Soleni, detta dall'Abate Olivi (il primo che la pubblicò) Solen callosus. Essa è d'una forma ovata molto compressa, con le valve sottilissime e pellucide, onde trasse il nome fra noi di CAPAROZZOLO SUTIL O DAL SCORzo SUTIL; ed è commestibile.

CAPAROZZOLO DAL SCORZO GROSso, Altra Conchiglia bivalve del genere delle Veneri, detta da' Sistematici Venus decussata. Ha questa la figura ovale, un po' ventricosa. È commestibile e se ne piglia in molta quantità.

CAPAROZZOLO, s. m. Farda; Sornacchio; Farfallone, Sputo viscido e catarro80. V. OSTREGA.

CAPAROZZOLI SOTO I OCHI, V. in ОCHIO. CAPA SANTA, V. in Capa. CAPA SANTINA, V. Canestreli de mar. CAPAZZA, 8. f. Conca, Nicchio di mare de' più grandi che vi sieno. CAPE! ovvero CAPE DONA MARE! Voci d'ammirazione. Pape; Capperi; Cazzica; Cacasego; Cacalocchio.

Detto anche per approvazione, Cospel- | lo! Si certo ; Non v' ha dubbio; Appunto. CAPEGIAR, Cappeggiare, T. Mar. Essere o Mettersi alla cappa, cioè Chiudere tutte le vele, eccetto la maestra, e fermarsi col bastimento.

CAPÈLA, 8. f. Cappella, Luogo nelle chiese e nelle case, dove è situato l'altare per celebrare.

CAPÈLA DE MUSICA, Cappella, Si chiama La totalità de' musici deputati a cantare in una chiesa, il capo de' quali si chiama Maestro di cappella.

CAPELA DE CHIODO, Cappello o Capocchia, La parte superiore del chiodoMANTEGNIR UNO A CAPELE DE CHIODI, V. MANTEGNIR.

Detto per quella pelle che cuopre la punta del membro virile, Prepuzio.

CAPELA DEL NASO, Moccolo. La punta del naso.

CAPELADA, 8. f. Si dice familiarm. Tanla quantità di cose che possono star dentro d'un cappello.

Detto per Cappellaccio o Rabbuffo, Correzione pubblica e rinfacciamento degli altrui mancamenti — Sfuriata, vale Quantità di parole ingiuriose o simili, procedenti per lo più da collera o da sdegno.

FAR O DAR UNA capelada, Fare o Dare un cappellaccio o un cappello ad uno ed è Fargli un rabbuffo o farlo rimanere in vergogna.

TOCAR UNA CAPelida, Toccare una scopatura, Essere svergognato.

CAPELATO, 8. m. Cappelluccio o Cappellaccio, Cappello consumato e di poco pregio. CAPELAZZO, s. m. Cappellaccio, Cappello grande Cappelluccio, Cappello di poco pregio. CAPELER, 8. m. Cappellaio, Facitore e venditore di cappelli.

CAPELERA, Cappellaia, dicesi la Moglie del Cappellaio o Colei che vende cappelli. CAPELETA, 8. f. Cappelletta.

CAPELETA IN CAs▲, Oratorio privato. V. in ORATORIO.

CAPELÈTO, 8. m. V. CAPELIN.

CAPELETO DE LA ROCA, Pergamena. Quella carta che in forma di cartoccio cuopre il lino sulla conocchia,

CAPELETO DEL BATAOR, T. Agr. V. BATAOR. CAPELETO DE LE SCARPE, Cappelletto, Pezzetto di cuoio grosso, che si mette in fondo alle scarpe per difendere il tomaio.

CAPELETO DEL SERVIZIAL, Coperchio, Dicesi a Quel pezzo d'una canna da serviziale, che serve a turarne la bocca, e da cui esce il cannello.

CAPELETO DA STUAR, Spegnitoio, Arnese di latta fatto a foggia di campana, ad uso di spegner lumi.

CAPELIERA, 8. f. Cappelliera o Portacappello.

CAPELIÈRA DA VI▲zo, Tamburo, Specie di valigia ad uso di forziere per viaggiare.

CAPELIN, s. m. Cappellino o Cappelletto, Piccolo cappello.

CAPELIN O CAPELO DA DONA, Cappellina, Specie di cappello o armatura per difendere il capo, e più per ornamento, che portano le donne.

CAPELINA, s. f. Nel senso nostro più comune, questa voce denota assolutamente il Cappello tondo, cioè colle falde gronda e non rivoltate, a differenza di quello a pieghe; ed è per uso ordinario degli uomini, datoci per moda dal tempo democratico, e resosi omai comune ad ogni classe di persone, quando era prima soltanto usato dai villani e dalla plebe.

ESSER DE LA CAPELINA, Esser fante di cappellina; Esser bagnato e cimato: cioè Uomo astuto e ribaldo. CAPELO (coll' è larga) s. m. Cappello, Coperta del capo.

ALA DEL CAPELO, Tesa o Falda o Piega del cappello.

CUBA O CULO DEL CAPELO, Cocuzzolo o Forma del cappello.

CAPELO A LA COBIERA, Montiera, Picciol cappello con mezza piega in forma di berretta.

CAPELO CO LA PENACHIERA, Cappello con piuma o piumato.

CAPELO A TRE VENTOLI O A TRE TEMPI, Cappello a tre pieghe; Cappello col pippio. Cappello colle pieghe rivoltate in su e puntate in tre parti; che dicesi anche Cappello arricciato.

A

Capelo a quatr' aque, Cappello a gronda o a prodoni o a quattr'acque, Cappello a ronda, cioè Ch'è andato giù alle prode. CAPELO DA SOTOBRAZZO, Sottobraccio o Schiaccina, Voci Toscane. Specie di cappello, così detto dalla sua forma schiacciata, che alle volte si usava portare sotto l'ascella sinistra per galanteria.

CAPELO DE PAGIA, Cappello o Cappellina di treccia o di paglia. V. PAGIA.

CAPELO GRANDO, Cappellone,Cappellaccio. CAPELO DE STELE, Cappello di trucioli o di brucioli, Cappello fatto di quelle falde sottili, che trae la pialla nel ripulire il legname.

CAPELO STRAZZO O DA CANI, Cappelluccio o Cappellaccio; Cappello cencioso. CAPELO TONDO, V. CAPELINA.

Capelo del TORCOLO DA STAMPA, V. TOR

COLO.

CAPÈLO DE LA CAENA, Cappello, chiamasi Quella specie di tetto o coperchio piatto, che sta appeso in centro alla catena del fuoco., per riparare dalla fuliggine la caldaja o stagnata scoperta.

DAR EL PRIMO BOGIO AI CAPELI, V. BOGIO. CAVARSE EL CAPELO, Levarsi o Cavarsi di capo; Trarsi di berretta; Dare di ber

retta.

CHIAMAR A CAPELO, Frase dell'antico Governo Veneto, Chiamare al cappello, Chiamare i Votanti nel Maggior Consiglio, all'estrazione delle palle d' oro per poter proporre alle cariche. V. LEZION.

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FAR DE CAPELO A QUALCUN, detto figur. Cedere; Dar la mano o il pusso DE CAPÈLO A UNA COSSA, detto pur fig. Guatarla e lasciarla stare.

LEVAR EL CAPÈLO, Levare in capo. Si dice propr. del bollire il mosto allora che solleva la vinaccia.

METERSE EL CAPÈLO IN TESTA, Incappellarsi ESSER SENZA CAPELO, Essere scappellato.

NO SE FA UN CAPELO PER UNA PIOVA SOLA, Prov. e significa che i botteghieri debbono contentarsi d'un guadagno discreto per non alienarsi gli avventori.

PODER PORTAR EL CAPÈLO ALTO, Piscia chiaro e fatti beffe del medico; Poter andare col viso scoperto. Chi ha la coscienza pura non teme. Detti fig.

CAZZARSK DA CAPELO CO UN ALTRO (dalla maniera latina barbarica de' bassi tempi, Se expellere a capello cum etc.) Eccepirsi dal cappello per la parentela con alcuno de' concorrenti, Astenersi dall' elezione.

CAPELI A LA BOLIVAR, Cappellini di forma particolare colle ale distese, che usavansi, pochi anni sono, dalle donne, così detti perchè imitavano la forma di quello che soleva portare il Generale Bolivar dominatore dell' America meridionale spagnuola.

CAPELÒN, s. m. Cappellone; Cappellaccio, Cappello grande.

CAPELOZZO, s. m. de' Cacciatorí, Specie d'Anitra selvatica. V. MAGASSO PENACHÌN. CAPELOZZO, s. m. Nuovo termine usato dai Tappezzieri per quella parte del cortinaggio che si chiama BONAGRAZIA, V. CAPELUA, s. f. Cappelluta, ed anche Cappellaccia, Aggiunto che si dà ad una Specie di Allodola detta da' Sistem. Alauda cristata, la quale ha quasi uua cresta o fiocco di penne sulla testa.

Cappelluta, dicesi pure per Agg. alla Gallina che abbia quasi un cappello di penne sul capo.

CAPERI! Interiezione di maraviglia, Capperi; Cappita; Cappiterina; Canchero; Cacasangue; Cacasego; Cacalocchio; Cacio; Cagna; Cancherusse. CAPETA, 8. f. Conchiglietta; Nicchietto. V. CAPA.

CAPÈTA DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO.

CAPETA O BROCA DEL MANEGO DEL CORTELO, Cocchiglia, Quella specie di bottone di metallo, con che si guarnisce da piede il manico de' coltelli.

CAPETA DA PITORI, Scodellino, Quel nicchietto ove i Pittori tengono il colore.

CAPETE, Gongole, diconsi le Telline e le Chiocciole marine, di cui gli Architetti si servono per varii ornamenti di fontane e di giardini.

CAPETE, piccoli Frastagli a foggia di Con chiglia. V. CAPA nell' ultimo sig.

CAPIATUR, 8. m. Latinismo rimastoci, e ch'è ancora nella bocca di qualcheduno. Ordine di cattura; Decreto o Mandato d'arresto.

IGA DA EL CAPIATUR, Lo hanno arrestato o imprigionato. CAPIGLIATURA. V. Lo stesso che CAVEGIERA, V.

CAPILVENERE O CAPIVENERE, 8. m. Capelvenere o Capelvenero e Cappello delle fontane ovv. Coriandro del pozzo. Erba pettorale e diuretica, detta da' Sistem. Adiantum capillus veneris.

CAPIMENTO e CAPIR, 8. m. Comprendimento; Comprensione; Intendimento. Il comprendere e l'intendere le cose. Comprendonio è voce bassa che vale Intelletto, giudizio.

EL MIO CAPIMENTO NO GHE ARIVA, Il mio intendimento non v'arriva, non afferra. CAPION O CAPON, 8. m. T. di Galera, Capione. Propr. La parte superiore o La testata delle ruote di prua o di poppa, nelle quali la parte inferiore chiamasi Ruota. Dicesi Capione di poppa e Capione di prua, V. CONTRARODA.

CAPIR, v. Capire; Comprendere; IntendeCAPIR UN LIBRO, Atlignere l'intendimento d' un autore.

re.

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NOL CAPISSE GNENTE, Ei non annoda. STA COSSA LA CAPISSE OGNI MINCHIÒN, La vedrebbe un cieco o il mio bue o Cimabue che aveva gli occhi di panno; Se n' avvedrebbe Nanni cieco.

Capire o Capere, dicesi per Aver luogo, Esser capace; Contenere; Racchiudere. CAPITAL O CAVEDAL, 8. m. Capitale; Fondo; Corpo; Quella quantità di danari che pongono i Negozianti su i traffichi.

AVER EL SO CAPITAL SICURO, Essere a capo salvo, Esser sicuro di non aver discapito.

FAR CAPITAL SU UNA COSSA, Fare assegnamento sopra che che sia, vale Sperarne un pronto conseguimento; Fondarsi sul capitale d'una cosa sperata.

CHE BEL CAPITAL! Che capitale ! cioè Che inezia o cosa da poco

OMO DA NO FARGHENE CAPITAL, Uomo da non farne capitale, cioè Da non farne stima o conto o assegnamento. Farne capitale è il suo contrario.

CAPITALI, chiamansi comunissimamente le parti genitali virili; specialmente la verga dicesi CAPITAL; El ca un bonN O UN GRAN CAPITAL; vale Ha verga grossa e robusta ; e di un musico si dice; I GA LEVA I CAPITALI, cioè lo privarono dei testicoli. Z. CAPITALISTA, 8. m. Azionario, Francesismo mercantile. Colui che con molti altri contribuisce una determinata somma di danaro per un negozio o per un'impresa fruttuosa, che richiede un capitale gran

dioso La voce vernacola però si riferisce a Colui che anche solo ha contribuito tutto il capitale per un dato negozio od aífare, e che chiamasi anche SOVENTOR, cioè Che sovviene, che presta il capitale. CAPITANIA, s. f. Cupitanessa, La Fenmina del Capitano.

NAVE CAPITANIA, Nave capitana o Galea capitana e simili; ed anche Capitanu assolut. dicesi Di quella che porta lo stendardo, sotto del quale van le altre di quella squadra.

CAPITANIATO, s. m. Capitanato e Capitananza, Distretto, giurisdizione o anche Palazzo del Capitano.

CAPITÀNIO, s. m. Capitano, Titolo di uffizial militare; e ne'tempi veneti era anche titolo d'un Governatore di provincia, patrizio, la cui giurisdizione estendevasi specialmente sul Militare. V. PREPETO.

CAPITANIO DEI SBIRI, Bargello, Capo del satellizio CAPITAN DE CAMPAGNA, Bargello di campagna, Il capo d'una squadra di birri destinati a battere la campagna. V. CAMPAGNA.

BANDIERA VECHIA ONOR DEL CAPITANIO, V. BANDIERA.

CAPITAR, v. Capitare, Arrivare.

Capitare, dicesi anche per Avvenire, accadere COSSA ME CAPITA! Che cosa mi capita! cioè Mi succede.

CAPITAR IN BONE O IN CATIVE MAN, Dare in buone o in cattive mani, vale Avvenirsi in persona discreta o severa.

DAR O CAPITAR IN TE LA BARCA DEI CAI, V. BARCA.

CAPITAR ALL'IMPROVISO, Venir sopravvento, vale Sopraggiungere improvvisamente e per lo più s'intende con altrui danno o pregiudizio.

CAPITÀR IN TE Le zate, V. ZatA.
CAPITAR L'OCASIÓN, V. OCASIÓN.

Lo Togo come ch'el CAPITA, La prendo com'ella viene o a vanvera: cioè Alla sorte.

SCRIVER COME CHE CAPITA, Scriver così come la penna getta: cioè Senza pensarci.

QUEL CHE CAPITA CAPITA, Quel che viene alla sorte, Siu qualsivoglia che arrivi. Senza distinzione di cosa nè di grado. CAPITE In capite libri, Latinismo rimastoci e usato da alcuni nel parlar famil. Primieramente; Prima di tutti; Alla testa di tutti; In capo di lista.

IN CAPITE LIBRI EL GERA LU, Egli eru il caporione, il capo, il primo. CAPITELO, s. m. Altarino; Tabernacolo; Tabernacoletto. Piccola Cappelletta, nella quale si dipingono o conservano immagini di Dio o de' Santi; Era molto divoto d'un tabernacolino della Passione, dipinto nella via maestra.

Capitelli si dicono da' Legatori de’libri Que' coreggiuoli che sono alle teste de' libri; e quindi Accapitolare, Appiccare o cucire i coreggiuoli.

CAPITELO D'UN LIBRO, T. de' Librai, Capitello o Capitolo, Piccolissimo viluppo di

carta posto in sulle teste de' libri, quasi capitello, il quale sostiene la coverta.

ZOGAR AL CAPITELO, Fare all' altarino o al tabernacoletto, come i Fanciulli che fanno altarini e feste da Chiesa con arredi e candelette relative all'età loro; ed è per essi un trattenimento ed una specie di balocco.

CAPITOLAR. 8. m. Capitolare, chiamavasi sotto l'antico Governo Veneto, quel Libro manoscritto o stampato, in cui erano raccolte le leggi speciali e direttive d'una Magistratura. Quello de' pubblici Rappresentanti dello Stato nelle provincie dicevasi Commissioni, e quello d'un'Arte, Matricola. V. COMISSIÓN E MARIÈGOLA. CAPITOLAZION, s. f. Capitolazione, Convenzione che si fa per la resa d'una piazza assediata.

CAPITOLAZION D'UN SOLDADO, Ferma, V. Mil. Durata del servizio militare. Dicesi Finir la ferma; Prorogar la ferma; Una ferma di cinque anni, etc. CAPITOLO, 8. m. Capitolo, Riduzione di Frati o altri confratelli di qualche luogo pio.

AVER OSE O VOSE IN CAPITOLO, V. OSE. CHIAMAR CAPITOLO, Convocare il capitolo.

CHIAMAR I SPIRITI A CAPITOLO, Rientrare in sè, Pensar seriamente. Profondarsi; Raccogliersi; Internarsi nella materia o in un affure.

CAPITOLI, si chiamavano in T. For. Veneto gli Articoli probatorii nelle cause civili.

CON CAPITOLI A PERPETUA MEMORIA Si diceva la Prova testimoniale in causa non per anche incoata, da valersene all'uopo.

CAPITOLO DE LA PAROCHIA, dicevasi all'unione de' preti beneficiati d'una chiesa parrocchiale, ed erano gli Anziani. All'occasione di dar sepoltura ad alcuno, ora s'impiegavano tutti coll'aggiunta d'altri preti chiamati Giovani, ora essi soli, ed ora la sola metà e si diceva MEZZO CAPITOLO. Questi Capitoli, son pochi anni, vennero soppressi.

CAPO, s. m. Capo, Principale, superiore. CAPO, dicesi per Suppellettile; Arnese; Masserizia CAPO RARO, Capo o Cosa sbraccata, cioè Ricca, magnifica. Capo, dicesi per Capitolo, parte d'un discorso.

CAPO DE BARONI, V. CAPURIÓN. CAPO DE BOMBARDIERI, Capo bombardiere: CAPO DE PARTIO, Capoparte. CAPO D'OPERA, Capolavoro, cioè Lavoro perfettissimo.

BON CAPO D'ANO, V. ANO.

CAPI DE PRINCIPAL, dicevasi nel Foro ex Veneto agli Articoli del libello civile, che l'Attore proponeva contro il Reo convenuto.

CAPI DE CONVERSO erano poi Quelli che il Reo convenuto opponeva all'Attore. CAPOCAZZA, s. m. Capocaccia, Soprantendente alla caccia dei tori.

CAPÒCHIA, add. Capocchio, vale Stolido, scimunito, minchione, detto per agg. ad uomo.

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CAPOCHIADA O CAPOCHIARIA, 8. f. Castroneria; Gofferia; Scioccheria; Balordaggine; Imbrutto, Cosa confusamente racconcia e acciabattata.

Detto anche per Scompiscione o Capocchione, vale Erroraccio. CAPOCHIAR, v. Acciarpare; Strafalciare, Far le cose senza ordine. CAPOCHIARIA, V. CAPOCHIADA.

CAPOCHION, 8. m. Ciarpiere; Acciarpatore; Che acciarpa.

CAPOCÒMICO, s. m. Cupocommediante, Il Direttore o Capo d'una truppa di commedianti.

CAPOCORO, 8. m. Magiscoro, Maestro di canto di un Capitolo de' Canonici. CAPOFILA, V. SERAFILA. CAPOGÀTO, 8. m. Capogatto, T. di Mascaleia, Malattia di rabbia che viene al Cavallo.

CAPOMISTRO, s. m. Capomaestro, Operaio soprantendente alla fabbrica.

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Capòn, detto all'uomo per similit. vale Musico; Castrato NOL XE UN DINDIO MA UN CAPÒN. Barzelletta del parlare furbesco, e vale Non è uomo intiero, ma castrato.

CAPÒN, T. Mar. Ruota o Capione. Dicesi di certi pezzi di legno, che formano una parte del castello di poppa o di prua. Capione di prua, Capione di poppa. V. CONTRACAPON.

CAPON DE L'ANCORA, Cappone, Paranchino formato da un bozzolo e dalle pulegge delle grue di cappone. V. Grua. T. Mar.

ALA DE CAPÓN E COLO DE CASTRÒN, V. CASTRÒN.

CAPÒN, pesce. V. MUSO DURO e TURCHELO. EL FARIA RIDER I CAPONI, V. Rider. ERBA CAPON, V. ERBA. CAPONA, add. Capponato

INCAPONA.

Detto per

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me, che ricuoprendosi d'una gran tela di rascia nera, serve per copertino delle gondole, chiamato comunemente FELCE. Dicesi CAPONERA perchè ha qualche analogia di somiglianza colla Capponaia.

CAPONERE, Polleria, Luogo dove si vendono i polli vivi o morti. CAPONESSA, s. m. Pollanca, La gallina castrata, cioè Quella a cui si è tolta l'ovaia, perchè s'ingrassi a guisa di cappone. CAPONETO, 8m. Capponcello, Piccolo

cappone.

CAPOPOSTO, s. m. Capo-posto, Sott'uffiziale o Uffiziale incaricato del comando della gente posta a guardia d' un dato luogo.

CAPORAL, 8. m. Caporale, Basso uffiziale

delle milizie.

CAPORAL, dicesi anche fam. per Caporione, cioè Principale, guida, capo. V. CAPURIÓN.

CAPOSOLDO, s. m. Capisoldo e Caposoldo. Pensione che davasi dal cessato Governo Veneto alle femmine de' militari benemeriti defunti.

Caposoldo (forse dal barb. Capsoldum) dicesi anche l'Aggiunta, che si paga in pena, sulla gravezza o imposta pubblica nou pagata dentro il termine legale. CAPOSTORNO, s. m. ed anche CAPOGATO e SMANIA, T. de' Veterinarii, Pazzia stupida, Malattia propria del Cavallo, la quale consiste in una stupidità che manifestasi nel portare ch'esso fa la testa china a terra e talvolta appoggiata alla mangiatoia, nell'insensibilità alla sferza e nella vacillazione del camminare.

Dicesi non meno CAPOSTORNO alla Pazzia del Cavallo, quando esso è inquieto, furioso, batte la terra, dimena la coda, tenta di saltare sulla mangiatoia ed ha la febbre.

CAPOTAGIO, s. m. Cubotlaggio, Navigazione che si fa lungo le coste del mare, da capo a capo o da porto a porto. CAPOTASTO, s. m. Capotasto o Cordiera e Ciglietto, Quel pezzetto congegnato sul capo del manico degli strumenti musicali, su di cui son poste le corde. CAPOTÈR, s. m. Maestro di far cappotti. V. CAPUZZÈR.

CAPOTERA, 8. f. chiamasi volgarmente la Moglie o Femmina del Cappucciaio, artefice che fa i cappucci, la quale sull'esempio di voci consimili potrebbe dirsi Cappucciaia.

CAPOTIN, s. m. Voce diminutiva di Cappotto; e tanto si dice di Piccolo cappotto, quanto di Una specie di vestimento fatto a giustacore, che portano le donne. CAPOTO, s. m. Cappotto, Specie di ferraiuolo o Veste soppannata e grossolana ad uso de' marinari, de' soldati, de' pescatori. V. BETINELO e BARILOTO — Giulecco, chiamasi una specie di veste da schiavi e galeotti Capperone, da Cappa, Cappuccio, Capperuccio contadinesco o da vetturali.

CAPOTO DA PRESÓN, Cappotto; Bacano.

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CAPOTON, s. m. acer. di CAPÒTo, ed è T. del Giuoco del tresette; dicesi da noi CAPOTON quando uno de' giuocatori dà il cappot to colle sue sole carte, giuocandole però ad una ad una. V. CALATON. CAPOTRUPA, V. CAPURION. CAPOZIRO, s. m. Capogiro; Capogirlo; Giracapo, o Vertigine Scotomia, chia

masi una Vertigine tenebrosa, una difficoltà di reggersi in piedi.

CAPOZİRO, s. m. T. de' Veterinarii, Vertigine o Idatide, Malattia delle pecore, i cui sintomi caratteristici sono la sospensione del ruminare, il girare attorno attorno a sè stesse, il vacillare, cadere, rialzarsi, portare la testa china ec.

Tic

CAPRICIO, che fu anche scritto CAPRIZIO, s. m. Capriccio, Pensiero, fantasia chio è voce bassa Arzigogolo, vale Invenzione sottile e fantastica.

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CAPRICIO DA MATO, Capricciaccio; Cervellaggine Capogiro è detto figur. CAPRIOLA, s. f. Capriola o Cavriola · Cavriuola, Quel salto che si fa in ballando Tagliare o Trinciar capriole; Far capriole snelle e spiccate; Capriolare — CAPRIOLETTA è il ditoin.

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CAPRIOLA. I GA FATO FAR L'ULTIMA CAPRIOLA, cioè L'hanno impiccato. CAPRIOLO, Uccello acquatico. V. SMERGO. CAPURION O CAPOTRUPA, s. m. Capotruppa; Capobandito; Capocaccia; Capomaestro, Capo, conduttore della truppa o brigala.

CAPURION O CAPO DE BARONI, Capopopolo; Guidapopolo; Caporione e Capopopolare. ESSER EL CAPURIÒN, Andare o Essere il primo, A dire o fare qualche cosa.

Archimimo, dicesi il Capo de' buffoni o degl' istrioni.

CAPUZZÈR, s. m. Cappucciaio, Maestro di far cappucci. Dicesi anche in vernaculo CAPOTER.

CAPUZZÈRA, s. f. si dice in vece di C▲

POTERA. V.

CAPUZZİN, s. m. Cappuccino, Frate, detto Cappuccino dal piccolo cappuccio o impiccolito che porta.

ESSER CAPUZZIN, detto famil. e fig. Non aver danari in saccoccia. Direbbesi anche Essere scusso di danaro; Non aver in lasca un quattrino.

CAPUZZINI DAL GANZO, Maniera furbesca de'Barcaiuoli, che vuol dire i Zasfi, i Birri. CAPUZZO, s. m. Cappuccio o Cavolo cappuccio o Gambugio o Cavol bianco, che i Francesi chiamano Chou cabus. Specie di Cavolo conosciutissimo, che chiamasi da

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