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CASSÀR, v. Cassare; Cancellare o Scancellare o Dar di penna, Tor via, Cassar la scrittura fregandola. Dicesi anche Scas

sare.

CASSAR UNA SENTENZA, Cassare, Dicevasi sotto il cessato Governo italiano per Annullare, quando il giudizio era della Corte di cassazione. CASSARETO, s. m. Casseretto, T. Mar. Il piano più elevato della nave sopra la parte posteriore del Cassero, che serve di coperto e di soffitto alle stanze che si fanno in quella parte pegli Uffiziali. CASSARO, s. m. Cassero e Casso, La parte superiore del vascello in poppa vicino al fanale, in cui è la camera ad uso del Capitano, e su cui resta l'albero di mezzana e la ruota del timone. CASSÈLA, 8. f. (dal lat. Capsella) Cassetta, Parte d' una cassa grande o sia d'un cassettone. V. BURÒ.

CASSÈLA DA LIMOSINA, Ceppo; Cassetta. CASSELA DA TESSÈRI, V. in CASSA. CASSELARIA, 8. f. Chiamasi in Venezia una Strada posta nella parrocchia di S. Maria Formosa, dov'erano varie botteghe di stipettai, che quindi potrebbe dirsi Stipetteria.

CASSELER, 8. m. Cassettaio, Stipettaio, Maestro di far cassette o casse Cassaio, dicesi Quello che fa le casse delle carrozze e d'altri legni.

CASSELÈRA, s. f. La moglie o Femmina di Cassettaio, che per analogia di altre voci consimili, potrebbe dirsi Cassettaia. CASSELON, 8. m. Cassetta, e s'intende una di quelle che sono nel Cassettone, e che si tiran fuori per davanti. V. CASSETON.

CASSELON DEL FOGHER, chiamasi fam. una specie di Cassetta mobile, senza coperchio, che tiensi incassata sotto il focolare delle cucine, per tenervi vivande in caldo e per altri usi di famiglia.

CASSELON DE LE LETERE, Boeta (dal Francese Boite o dal Latino barb. Boeta), Cassa nella quale, per mezzo d'un' apertura superiore nel muro, si buttano le lettere non affrancate, consegnandole all'Uffizio della posta.

CASSETA, 8. f. Cassetta, Piccola cassa.

CASSETA DA ODORI, Cazzuola, Arnese da riporvi dentro i profumi.

CASSETA DA SCRIVER, Scannello. Cassetta quadra, da capo più alta che da piè, per uso di scrivervi sopra comodamente.

CASSETA DA FAR I SO BISOGNI, Lo stesso che COMODA, V.

CASSETA DE LA CHEBA, Beccatoio, Vaso dove si dà da beccare agli uccelli e alle galline.

CASSETA DE LE DENONCIE SECRETE, Tamburo, Quella cassetta che si tiene in pubblico, nella quale si mettono polizze che querelano altrui.

CASSETA DE LA BARCA, Pagliuolo, Stanzino dove i Marinai tengono il pane e simili.

CASSETIN, CASSETÌN DAI STORTI, Maniera furbesca, che vale il Culo. CASSETİNA, 8. f. Cassettina o Cassettino, Piccola Cassetta. CASSETINA DA ZOGIE,

gioie.

Forzierino da

nostre donne vi sostituirono una specie di farsettino che chiamano BUSTINA, vocabolo ch'è sinonimo di CASSETO O CORPÈTO o CORPETIN. Conchiuderemo che per Casso debbe intendersi Abito di donna senza maniche.

EL CASSETIN DEI STRONZI, detto per tras- CASSON, s. m. Cassone, Cassa grande. lato, Il Culo.

Chiusino, dicesi generalmente a Luogo ristretto e chiuso, da riporvi e tenervi che che sia. Nella Toscana dicono Tirello.

CASSÈTO, s. m. Cassetta, dicesi Quella parte della carrozza dove siede il Cocchiere. V. SERPA.

CASSETO, detto per voce fam. Fursala, La parte da piè del farsetto, cucita con esso il busto. CASSÈTO, s. m. dimin. di Casso, nel sign. di Vestito, V. Casso. CASSETÒN, 8. m. Cassettone, detto da noi più comun. Comò: ch'è quella specie d'armadio, che ha molte casselte, nelle quali si custodiscono i vestimenti le lingerie.

CASSİ, Maniera ant. che ora dicesi Anca si, V. ANCA.

CASSIA, 8. f. Cassia, Frutto d'un grande albero che alligna in Egitto, nell' America ed altrove, detto da' Botanici Cassia Fistula.

CASSIA IN CANA, Cassia ne' bocciuoli FIOR DE CASSIA, Cassia tratta o Fior di cassia o Cassia mondata, dicesi la polpa tratta dalla siliqua o canna.

DAR LA CASSIA, Maniera volgare e fig Dar l'erba cassia; Dar puleggio o Dare il cencio, valgono Licenziar altrui, mandarlo via, che dicesi anche Dar l'ambio o Dar lo sfratto In altro senso Mandare in bordello, Dar cattivo commiato. CASSINA, 8. f. Cascina, (da Cascio) Il luogo dove si manipola il latte per cavarne il burro, il cacio e la ricotta.

CASSO, 8. m. Voce ant. dal barbarico Cassus, ch'è definito Pars vestis maior, qua corpus tegitur, exceptis brachiis, ed intendevasi Quella parte principale del ' abito d' una donna, che cuopre il corpo, cioè il busto, la quale fu così chiamata per sineddoche da Casso, usato da Dante nel sign. di Torace, ch'è la cavità circondata dalle costole. Dicevasi dunque Casso dai Veneziani del secolo XVI a Quella parte dell' abito d' una donna che cuopre il busto, non comprese le maniche. Lasciata però questa voce, forse per essersi alterata la forma e la moda del Casso, furono non di meno ritenute nel medesimo senso quelle del CASSETO O CORPÈTO e CORPETIN: tutti termini che ricordano l'antico Casso, sia come parte del corpo, sia come vestito. Le Friulane dicono ancora Cass e nel dimin. CASSETT al loro abito senza maniche, che cuopre l'imbusto e che ha insieme cucita la gonnella; e simile sarà stato a un di presso quello che gli antichi nostri chiamavano Casso. Lasciata poi la moda dei busti, che usavansi nel secolo ultimo passato, le

METER IN CASSON, Frase che usavasi ai tempi veneti, Abbuiare che che sia, e vale Nascondere o sopprimere che che sia e non ne parlar più: il che prendevasi talvolta in mala parte. Originali documenti in qualche archivio abbuiati, PROCESSO MESSO IN CASSON, Processo criminale abbuiato in archivio.

CASSON DEL BURATO, Frullone. V. Bo

RATO.

CASSON DA MURERI, Ponte pensile. Se ne servono i Muratori calandosi con canapi lungo que'muri altissimi che hanno a ri

storare.

CASSONI DEL POzzo, V. Pozzo.

CASSONI DE PUPA, T. Mar. Cassoni di poppa, chiamano i Marinai Quelle casse che sono fatte interiormente alla poppa della nave.

Cassone, detto in T. Milit. Specie di carro coperto, col quale si trasportano le munizioni. CASSONCIN, 8. m. Cassoncello; Cassonetto, Piccolo cassone.

CASSONCIN, detto in T. de'Cannonieri, Carretta, Carro coperto di minor grandezza del cassone.

CASTAGNA, s. f. Castagna, Frutto noto. CASTAGNA LESSA, Succiola; Ballotta o Ballotto e Balogia e Tiglie.

CASTAGNA ROSTA, Bruciata. Quindi Bruciataio a quello che le cuoce e le vende.

CASTAGNA NETA, Castagna diricciata, cioè Cavata dal riccio CAVAR EL RIZZO ▲ LE CASTAGNE, Sdiricciare le castagne. PAN DE CASTAGNE, Castagnaccio.

CASTAGNA BELA DE FORA E DE DRENTO LA MAGAGNA, Castagna di fuori è bella e dentro ha la magagna, Proverbio che allude all'ipocrisia ed alla simulazione. V. M▲RON.

NASSER DE LE CASTAGNE, V. Nasser.

Castrar le castagne, vale Fenderle o intaccarne la scorza, perchè non iscoppino nell'arrostirle.

BOSCO DE CASTAGNE, V. Bosco.

CASTAGNA, detto in T. Mar. Contraruota, Grossa tavola che s'inchioda nella ruota dalla parte interna. CASTAGNA DE MAR, V. GALETA DE MAR. CASTAGNA, Castagnino, Aggiunto di colore. V. CASTAGNO.

CASTAGNER, 8. m. Castagno, Albero che produce le castagne che si mangiano, detto da Linneo Fagus Castanea, e da' più recenti Castanea vesca. Al fiore del Castagno dicesi Gatto ed anche Cacri.

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CASTAGNER DA OPERA, Porrina, chiamasi Quella pianta di Castagno che s'alleva per farne lavoro. LEGNO DE CASTAgnèr, Castagnuolo, sust.

Bosco DE CASTAGNERI, Castagneto o Marroneto.

CASTAGNER SALVADEGO, 8. m. Marrone o Castagno d' India o selvatico Ippocastano. Sorta d'albero detto da' Botanici Esculus Hippocastanum. Albero coltivato anche da noi, che produce una specie di castagna, la quale fin'ora non ha servito ad alcun uso. CASTAGNO, add. Castagno; Castagnino; Castagnolo o Castagnuolo, Agg. di Colore simile alla castagna. CASTAGNOLA, 8. m. Castagnetta; Castagnuzza, Piccola castagna.

CASTAGNOLE DE BISCOTO, V. BISCÒTO.

CASTAGNOLE, T. de' Birri. Arnese ch'è una specie di Manetta formata di spago fortissimo e di legnetti di bossolo atanti, con cui i birri tengono avvinte le mani degli arrestati, per impedir loro la fuga fin tanto che sono condotti nelle carceri.

Castagnola, detto in T. Mar. Pezzo di legno fatto ad uso di bietta, il quale s'inchioda sovra un altro legno, come antenna, albero o simile, perchè una fune non possa scorrervi lunghesso, V. Galozza. CASTAGNOLO, 8. m. T. Mar. Coccinello, Pezzi di legno forniti, a cui si raccomandano i cavi lungo i fianchi della nave. CASTAGNON, add. CAVELO CASTAGNÒN, Capelli castagno-neri, cioè Di color castagno carico o scuro.

CASTAGNÒSO, add. Di natura delle castagne, cioè d'una polpa consistente come sono le castagne cotte: direbbesi fra noi, parlando di zucche o simili. CASTELA, add. Incastellato, dicesi per agg. al Cavallo, quando i suoi piedi o amendue i talloni si rovesciano o si piegano indentro verso il fettone, e vi si accostano e si serran contro. CASTELAN, 8. m. Castellano, Capitano di Castello o Abitatore di esso.

CASTELANI, chiamansi in Venezia gli abitanti della Parrocchia di S. Pietro detto di Castello, e più estesamente si dicono Tutti quelli che abitano nelle parrocchie congiunte a Castello, e che formavano ne' tempi della Repubblica Veneta una fazione popolare opposta all'altra dei così detti NICOLOTI, che sono propriamente gli abitanti della parrocchia di S. Nicolò e di altre che vi erano annesse. Queste fazioni furono sempre lasciate sussistenti dalla politica del Governo, per tener diviso il popolo della Città capitale. V. NICOLOTI, FORZE, MORESCA.

CASTELANIA, 8. f. Castellania o Castellaneria, Uffizio e dignità del Castellano. CASTELETO, s. f. Castelluccio, Piccolo castello.

CASTELETO, detto in T. de' Fanciulli, Castellina o Casella o Capannella, dicesi una Massa di tre nocciuoli, castagne o simili, posti in triangolo e sopr'essi un altro nocciuolo, in cui si tira da lontano con altro nocciuolo; e vince chi coglie. Il che dicesi Fare alle caselle o alle capannelle.

CASTELETO, in T. de' Legatori di libri, | Torcoletto, Macchinetta che serve a' librai per tagliare e pareggiare le carte a' libri.

Casteleto del LOTO, Compositore, Quello che componeva i caratteri a stampa onde imprimevansi le firme del pubblico Lotto, quando era qui l'uso di stampar tutte le giuocate; uso che cessò sotto il Governo Ita Italiano.

ZOGAR A CASTELETO. V. ZOGAR. CASTELO, s. m. Castello Castellare, dicesi a castello diroccato - Castellotto vale Castelletto di qualche grandezza e considerazione.

CASTELO DE LA CAMPANA, Castello, Grossi ciocchi o mazzi di travi per sostener le campane. Cigogna, dicesi Quel legno al quale s'attacca la corda per sonare. CASTELO DEL RELOGIO, Castello delPoriuolo, Tutto il meccanismo interno dell' oriuolo.

و

CASTELO D'UN BASTIMENTO Castello, Elevazione sopra i ponti o sopra porzione de' ponti, che sono nella prua e nella poppa d'ogni vascello, che anche dicesi Accastellamento; e quindi Accastellato si chiama un vascello che ha castelli. Nelle Galere chiamasi Balluari.

FAR CASTELI IN ARIA, detto fig. Fare almanacchi; Almanaccare; Chimerizzare; Far de' lunarii; Far castelli o castellucci in aria o su pe'nugoli o in Ispagna. Disegni vani. Andar su per le cime degli alberi. L'orso sogna pere. I sogni non son veri e i disegni non riescono, per far intendere che sovente i progetti degli uomini sono fallaci Andare all' dicesi esca, proverb. di Chi si lascia prendere dalle speranze e dalle vane promesse.

EL CASTEL DE SAN ZAN GARAVEL. Detto furbesco che vale Discorso confuso, inintelligibile. Una babilonia; Tiritera.

TRAR O BUTAR IN CASTELO, detto figur. Far fianco; Alzare il fianco, e vale Mangiar bene e bere meglio.

Castello, chiamasi Uno de' sei Sestieri in

cui è divisa la Città di Venezia. Era detto anticamente OLIVOLO.

CASTELLO OLIVOLO. La chiesa principale di esso Sestiere, dedicata a S. Pietro, era la Cattedrale, e sede del Patriarca di Venezia e primate della Dalmazia. Z. CASTELON, 8. m. Torso o Torsolo, Il gambo del cavolo sfogliato, o d' altro simile. CASTIGAMATI, s. m. Conciateste, Voce scherzevole. Colui che concia le teste, che crede poter far mettere altrui il cervello a partito Gastigamatti, vale in buona lingua il Bastone, la sferza, lo staffile Noi applichiamo metaf. a questa voce il signif. di Gastigatore o Punitore. CASTIGHETO, 8. m. Piccolo gastigo; Piccola punizione.

Animadversione, vale Punizione. gastigo, riprensione, che secondo l'espressione de' tribunali d' oggidì, dicesi anche Gastigo disciplinare; Misura disciplinare o coerci

tiva.

CASTIGO, 8. m. Gastigo o Castigo, Correzione penale fatta ai colpevoli pei loro falli, onde si emendino. Talvolta il Gastigo da noi si prende per Pena, la quale è propriamente il gastigo dei delitti.

L'È UN CASTIGO, detto fam. e fig. Egli è un assedio, una morte, uno sfinimento; dicesi a uomo fastidioso ed incomodo.

EL CASTIGO DE Uno Serve D'ESEMPIO AI ALTRI, Chi uno ne castiga, cento ne minaccia.

CASTON, 8. m. Castone, Quella cassettina di un anello o altro simile, che contiene la gemma o pietra ivi legata.

CASTOR, 8. m. Castore o Castoro, detto ancora Bivaro o Bèvero, Animale anfibio quadrupede, indigeno d' Asia; chiamasi da' Sistematici Castor Fiber.

Noi chiamiamo il suo pelo con lo stesso nome, e quindi Panno, Cappello, Guanti di Castoro. CASTRÀ O CASTRIO, 8. m. Castrone, Agnello castrato; dicesi al Castrato giovane e grasso.

ne

-

Detto per agg. a uomo, Castrato; Scogliato; Menno, Privo de' membri genitaliEvirato, direbbesi con più onestà di termiMenno, dicesi anche a Quello che per difetto di barba sembra castrato. CATIVO CASTRA, Castronaccio; Castrataccio; Castrato, si dice ad un Cantore castrato.

LIBRO CASTRA, Libro mozzato o castrato, vale Privato di alcuna parte: dicesi fig. e per similitudine. CASTRACAN 。 PISSACAN, 8. m. T. degli Erbolai, Dente di leone officinale, Tarassaco, ed anche Piscialetto, Pianta o Erba medicinale, detta da' Botanici Leontodon Taraxacum; che sfiorendo si converte in pappo, cioè in un capo tondo radiato e lanuginoso, la cui lanugine ad un soffio se ne vola via. Quando è tenero, è buono a mangiare in insalata. Dicesi in dialetto anche MARENDA e PIUMIN.

CASTRADA, 8. f. Castratura, Il castrare. Evirazione è voce più coperta.

DAR UNA CASTRADA, Castrare; Far una castratura, V. CASTRAR. E detto fig. Pelare; Castrare alcuno; Tarparlo, Cavargli danari.

CASTRADİN, 8. m. Castroncello o Castroncino.

CASTRADINA, s. f. Carne di castrone; ma noi vogliamo intendere di quella, che salata ed affumicata ci si porta dalla Dalmazia e dall'Albania, e si vende per lo più dagli Schiavoni.

PIEN DE CASTRADINA, detto fig. vale Infetto di celtico; Appestato; Infranciosato.

CAVARSELA DE CASTRADINA, V. CAVÅR. CASTRAGATI, s. m. Castragatti non trovasi ne'miei dizionarii; Trovasi bensì Castraporcelli e Castraporci, che significano Colui che castra sì gli uomini che le bestie. In Venezia non abbiamo che il CASTRAGATI, che fa anche il mestiere di Castracani,

ed è una specie di Calderaio che gira per le strade della Città gridando alternativamente CONZALAVÈSI e CastraGATI. V. CONZALAVESI.

CASTRAR, v. Castrare è voce generica.

Assettare o Aggiustare, si dice fig. degli uomini; Conciare; Sanare; Governare, si dice degli animali; Capponare, dei polli. CASTRAR I MARONI, Castrarę o Intaccare, dicesi de' marroni e delle castagne, che si tagliano acciò non iscoppino quando si metton nel fuoco per arrostirle.

CASTRAR UN LIBRO, Castrare; Mutilare; Mozzare, vale Levargli alcuna parte.

CASTRAR I MELONI O LE ZUCHE, Cimare, Spuntare; Pizzicare; Arrestare, Dicesi delle Piante cucurbitacee, perchè cimandole si arresta loro la vegetazione e si ottengono frutti più grossi. Impoverire, Operazione colla quale si tolgono dalla pianta i fiori soverchi e quindi ancora i frutti, per aver più grossi e più perfetti quelli che vi si lasciano. Accecar le piante e le viti etc. vale Guastar loro gli occhi, troncandone le messe.

CASTRAR QUALCUN, detto fig. Castrare alcuno, vale Torgli il comodo di operare in che che sia, il che direbbesi anche Tarpare.

Becco,

CASTRON, s. m. Castrato; Scogliato: dicesi specialmente d'un Cantore castrato. Castrataccio è il peggiorativo chiamasi il Maschio della Capra domestica. CASTRON, Voce fam. e fig. Potliniccio, Cucitura o Rimendatura mal fatta.

ALA DE CAPÓN E COLO DE CASTRON. Chi si parte dal castrone si parte dalla ragione, per far intendere che La carne del castrone è buona al gusto ed alla sanità; e però altri dicono; Se volusse il castrone sarebbe miglior del cappone. Più propriamente però così dicesi per istabilire, che il miglior boccone del castrone o castrato è il collo, come l'ala è il meglio del cappone.

MAL DEL CASTRON, lo stesso che Mal del MOLTON, V. MOLTON.

CASTRONAR, v. Fure un piastriccio; Ciarpare; Acciabattare; Abborracciare. Strapazzare un lavoro, fare alla peggio; dicesi per lo più de'lavori delle donne. CASTRONAR SU LE CALZE, Locuzione fam. Pottinicciare, Rimendar malamente, e dicesi più particolarmente delle calze. CASTRONARIA, s. f. Voce ant. e disusata, Castroneria; Balordaggine; Gofferia; Sciocchezza.

CASUA (collas aspra) 8. f. o CASUA DE TEMPO, T. de'Pesc. Calma tranquilla; e dicesi di Vento e sereno, che continui per qualche giorno dopo una fiera burrasca. CASUOLA, 8. f. Voce antiq. Caciuola, Cacio schiacciato, di forma tonda. CASUPOLA, 8. f. Casipola; Casupola; Casuccia; Casuccina, Piccolissima casa. CATÀ, add. Trovato; Rinvenuto - Accattato dicesi per Procacciato, acquistato. CATA SUL FATO, Catacollo, Voce però disusata, Sorpreso.

CATABÈGHE o CATABRIGHE

CATALITE, Accattabrighe; Caltabrighe; Beccaliti; Litigioso; Brigoso; Cerca lappole. Agg. ad uomo di carattere inquieto, facile a quistionare ed a litigare. Dicesi anche Pizzicaquistioni. V. METIBEGHE, TACABEGHE E CATARADEGHI.

CATACOMBA, 8. f. Catacomba e più so

vente Catacombe.

CASA CHE PAR UNA CATACOMBA, Casa che pare una sepoltura de' viventi; Casa sepolta; Casa bassa, cupa, oscura; posta a bacio o all' uggia. CATAFALCO, 8. m. detto più comunemente PALCO O SOLER DA MORTO, Calafalco, che fu anche detto Arca dei funerali. Quell'edifizio di legname, sopra cui si pon la bara del morto. CATAIZZA. CATAIZZA dicevasi anticam. e dicesi ancora nel sign. di Quistione ; Rissa; Contesa. Quindi STAR SU LE CATAIZZE, Star sulle contese; Esser accattabrighe, litigioso, brigoso. CATAIZZE, s. f. T. antiq. Invenzioni; Ritrovati, Pretesti inventati per contendere. V. ENDÉGOLO.

CATALITE, V. CATABÈGHE.

CATALOGAR, v. Registrar nel catalogo, Porre a catalogo, Inserire nel catalogo che che sia. Nei dizionarii non trovasi nè Catalogare nè Rubricare.

CATALPA, 8. f. Catalpa o Bignonia. Albero del Giappone o della Carolina, il quale vive assai bene anche nel nostro clima, ed ha un bellissimo aspetto quando fiorisce. Ne abbiamo molte piante nel pubblico giardino. I Botanici lo chiamano Bignonia Catalpa.

CATAPAN, 8. m. Accattapane o Accaltatozzi, Pezzente che va accattando tozzi di pane per limosina. Accattatrice, dicesi alla femmina.

CATAPUZZA, 8. f. Catapuzia minore. Erba che i Botanici chiamano Euphorbia Latyris. Dice il Mattioli, che quest'erba è chiamata in Toscana Catapuzza dall'effetto ch'essa fa di sciogliere per vomito e per secesso.

CATAR, v. Trovare; Ritrovare; Rinvenire.

CATAR IN PRESTIO, Accattare. V. IMPRE

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CATARIN, Catterino è Nome proprio di Uomo.

CATARIN, dicesi pure ad un Abilante di Cattaro, Città dell'Albania già veneta ora austriaca.

CATARINA, Caterina, Nome proprio di
Femmina. V. CATE e CATINA.
CATÀRO, s. m. Catarro. V. SCATARO.

MALATIA CHE PRODUSE CATARO; ROBA CHE FA CATARO; Incomodo che deriva dal catarro, Mulattia o Cosa catarrale.

AVER EL CATARO, Esser catarroso.

AVER DEI CATARI, detto fig. Aver il catarro d'alcuna cosa, vale Aver delle pretensioni ridicole, dell'ambizione, delle voglie.

CATAROBE, 8. m. T. di Teatro, Attrazzatore, dicesi Colui che provvede gli attrezzi necessarii alle rappresentazioni. CATARÒN, 8. m. Catarrone, accresc. di Catarro. Catarronaccio è il peggiorativo. CATARÒSO. V. SCATARÒSO.

DEVENTAR CATAROSO, Accatarrare; Incatarrare o Incalarrire.

* CATASTA, 8. f. Massa o cumulo di checchè sia, ma più propriamente di legnami. CATASTICAR, v. Accatastare, Termine usato da' Toscani per Porre o Scrivere in catasto, e vale Registrar sul catasto i nomi de' possidenti, per assoggettarli alle pubbliche gravezze.

CATASTICO, s. m. Catasto e Catastro, Libro in cui si registrano i beni de'particolari, per assoggettarli alle pubbliche imposizioni.

CATAVÈR, 8. m. Voce antichissima, che suona Catta-averi. Chiamavasi CATAVER una Magistratura del Governo Veneto, composta di tre Patrizii, alla quale incombeva la scoperta e confisca de' tesori nascosti,

che si ríputavano Averi pubblici, o delle eredità giacenti; non meno che l'argomento degli Ebrei.

CATE, tronco da Caterina, Nome proprio di Donna, ma è voce plebea. V. CATINA. CATECHÍZAR, v. Catechizzare alcuno, che anche dicesi Cavar la lepre dal bosco • Far caselle per apporsi. Quando per istratagemmi e per circuizion di parole, cerchiamo di ritrarre qualche cosa da chi che sia.

CATEDRA, 8. f. Cattedra, Luogo eminente dove stanno i Dottori a leggere lezioni, e gli oratori ad orare e simili. V. Bigonza.

MONTAR IN CATEDRA, Locuz. fam. Leggere d'alcuna cosa in cattedra, vale Esserne molto pratico. Arringare sopra che che sia.

OMO DA CATEDRA, Cattedrante o Cattedratico.

CATEGORIA, s. f. Categoria, dicesi anche da noi nel sign. di Qualità, Carattere, Natura, parlando così di persone, come di

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Iracondo; Riottoso, Facile a contendere ed a menar le mani. Più cattivo che Banchellino. V. MANESCO.

PUTELO CATIVO, Cattivello; Cattivuzzo; Cattivelluccio, dicesi per vezzo ad un Fanciullo Facimale è opposto a Facibene. V. BON PUTELO, IN BON.

FAR EL CATIVO, Cattiveggiare, Tener mala vita Caneggiare, Far il crudele. L'E STA CATIVO SIN IN PANZA DE SO MARE, Fu cattivo insin nell'uovo; Cattivo insin nel guscio. Fu prima tristo che grande; Più cattivo che i tre assi. Cattivo sin dalla nascita. Se non sei, tu sarai, disse Malatesta de' Medici ad un fanciullo che mostrava pessima indole.

BISOGNA STAR COI CATIVI, Bisogna amare i buoni e guadagnarsi i cattivi, Perchè i cattivi ti possono far male.

DAI CATIVI SEMPRE ROBE CATIVE, Di mal corvo mal uovo, Ovvero D'aquila non nasce colomba.

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MONDO DEVENTÀ CATIVO, Mondo incattivito DEVENTA PIÙ CATIVO, Rincattivilo. Oh mondo più che mai rincattivito ! ROBA CATIVA, Cattiva roba, dicesi fig. e in sentimento osceno di Donna di mal affare.

REGAZZA CHE NO xe cativa, Non è brutta; È bellina. Dicesi d'una giovane. CATIVÒN, add. Cattivaccio, Assai cattivo. CATÒLICO, add. Cattolico.

AVER LA CATOLICA, detto in parlare furbesco, Aver una fame rabbiosa. CATORIGOLE, s. f. Solletico; Diletico, ch'è Stuzzicamento leggero in alcune parti del corpo, le quali toccate incitano a ridere ed a squittire.

FAR CATORIGOLE, Dileticare o Diliticare e Solleticare alcuno.

PATIR LE CATORIGOLE, Temere il diletico.

NO AVER PAURA DE CATORIGOLE, Non temer grattaticcio, Si dice fig. di Colui che non teme d'esser dominato da seduzioni e da diletti o moine.

GHE TROVARÒ BEN MI LE CATORIGOLE, Maniera fam. metaf. Conoscerò ben io da qual piede egli zoppichi, cioè Le sue inclinazioni, i suoi difetti. Troverò ben io il grattaticcio, cioè Il modo seducente di vincere la sua ritrosia.

CATORIGOLÒSO, Agg. a Persona e vale Che teme il diletico; che ad ogni piccolo toccamento o segno di toccamento, squittisce, Che non può resistervi. CATRAMONACHIA, s. f. Parola greca, che vale Malia; Fattucchieria; Ammaliamento; Stregoneria; Stregoneccio. V. STRIGARIA.

CATREDA, lio tismo. V. CATEDRA.
CATURA

METERSE IN CATURA, Mettersi in paura, in ispavento. V. SCALFuro. CAUCHIO, 8. m. Cavicchia o Cavicchio, Pezzetto di legno colla punta. V. CAICHIA.

CAUCHIO DA PIANTAR, Piantatore, Strumento di legno o di ferro in forma di caviglia, acuto per l'abbasso, con un manico in

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TOR LA CAUSA, Dare alla radice, fig. vale Levare ogni occasion di proseguire alcun negozio.

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Cagione, dicesi anche per Colpa СВІ XE STA LA CAUS▲? Chi n'ha la colpa ? e vale Chi ne fu la cagione? — DAr la causa, Trovare; Corre o Cogliere o Por cagione, vale Apporre, Incolpare.

Causa, dicesi per Lite - In T. del Foro ex Veneto, CAUSA BALARINA, V. Balarin CAUSA DE' VACUI, V. VACUI CAUSA PRIVILEGIATA, dicevasi Quella che per la qualità del titolo, o per altre convenienze, doveva ascoltarsi in preferenza ad altre — CAUSA DE MINORI, Quella il cui importo non eccedeva ducati Veneti duecento CAUSA MISTA, Quella che partecipava del civile e del criminale CAUSA SUMARIA, Quella il cui valore non eccedeva le lire trecento e dieci, cioè 50 ducati.

CAUSA CONCOMITANTE, Concausa, Causa che agisce con un' altra.

CAUSA, add. Causato o meglio Cagionato. CAUTA, add. Cautelato o Guarentito. Assi

curato con cauzione.

CAUTAR, v. Cautelare; Guarentire; Mallevare. Render cautelato, farsi mallevadore. CAUZIONAR, v. V. Cautir.

CAUZIONARSE, Cautelarsi.

CAVA, 8. f. Cava. V. MINIERA.

CAVA DE PIERE, Cava di pietre o Lapidicina o Vena.

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CAVA DE FERO. Ferriera - Ferriera parimente e Magona, dicesi il Luogo dove si lavora o si serba il ferro.

CAVA DE SOLFARO, Solfanaria. CAVADA, 8. f. Cavamento; Cavatura DAR UNA CAVADA, V. CAVAR.

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CAVADA O CAVATA DE SANGUE, Salasso, Cavata; Missione o Emissione di sangue. CAVADA DE AQUA DAL Pozzo, Attignimen‐ to d'acqua.

CAVADENTI, 8. m. Cavadenti. CAVAFANGO, 8. m. Cavafango • Curaporti, T. di Mar. Chiatta o Pontone nel quale è la macchina con cucchiaie, per curare o scavare i porti e per profondare i canali delle lagune. V. BAILON e ANTENÈLA. CAVAGION, 8. m. T. agr. Cavalletto, dicesi l'unione di molte gregne di biade quand'è sul campo. V. PILA. CAVALA, s. f. Cavalla, La femmina del

Cavallo. V. CAVALO.

CAVALA O CAVALONA, Bandiera; Sfrenata, dicesi a Donna sregolata, sciamannata, sconsiderata.

CAVALA DA NOLO, Baldracca; Bagascia; Zambracca; Che vettureggia; Che si dà a vettura, Donna che fa copia di sè per prezzo.

CAVALA, 8. f. T. de' Formai, Panca, Arnese di legno fatto a guisa di panchettina, sul quale si posano a cavalcioni i Formai quando lavorano. Al dinanzi s'innalza un legno di circa un piede, che sta immobile e chiamasi PALO, a cui corrisponde un altro legno mobile detto BRENA, e formano insieme una specie di morsa ove si stringe il legno che s'ha da lavorare. CAVĂLADA, 8. f. Scorrimento; Romore; Fracasso; e Collera, Stizza, Broncio, Sfogo di sdegno.

CHIAPAR UNA CAVALADA, Lo stesso che CHIAPAR EL CAVALO, V. CAVALO.

FAR UNA CAVALADA, Far una soperchieria, una violenza, una mala azione. CAVALANTE, 8. m. Cavallaro; Barocciaio, Uomo che guida dei cavalli da carico o baroccio.

CAVALAR, V. SCavalir.

CAVALARIA, 8. f. Cavalleria, Azione da

cavaliere.

Cavalleria, La milizia a cavallo. CAVALARIZZO, 8. m. Cavallerizzo, Colui ch'esercita ed ammaestra i cavalli e insegna altrui a cavalcare.

CAVALAZZO, s. m. Cavallaccio, Cavallo cattivo, e per ischerzo Scuccomedra o Scuccumedra.

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CAVALCADA O CAVALCATA, 8. f. Cavalcata, Truppa o Moltitudine di uomini adunati insieme a cavallo.

CAVALCATA, (T. del Governo Veneto) Chiamavasi l' Accesso o trasferimento del Giudice fuori della sua residenza e in luogo lontano almeno dieci miglia, per formare il processo criminale, anzi che chiamare i testimonii al suo uffizio. CAVALCAR, v. Cavalcare.

CAVALCAR A REDOSSO, Cavalcare a bisdosso o a bardosso, cioè Senza sella.

BESTIA DA CAVALCAR, Cavalcatura, Bestia che si cavalca. CAVALÈTA, s. f. Locusta e Cavalletta ovvero Ragnolocusta e Grillo centauro, detto anticamente Saltello. Animaletto noto di color verde, che cammina saltando; ed è molto dannoso all'erbe ed alle biade. I Sistemat. lo chiamano Gryllus viridarius. Cavalletta, detto fig. vale Inganno o Frode coperta, che anche dicesi Gherminella; Marachella; Buzzichello - FAR Una Cavaleta, Far una cavalletta a uno, un soprammano; Fargli una marachella, Ingannarlo con doppiezza. V. BassÈTA.

CAVALETA, dicono i Pescatori maremmani ad un Lavoro fatto sopra la barena di pertiche e pali, per asciugarvi i cannicci, le reti ed altro, secondo il bisogno. CAVALETO, 8. m. Cavalletto e Cavallino, Piccolo cavallo.

CAVALETI DA RECAMO, Cavalletti, Pezzi di legno, che servono per sostenere il telaio su cui si ricama.

CAVALETO DA CONCA, T. de' Muratori, Trespolo, Arnese di legno con tre piedi, dove i muratori posano il vassoio. V. CONCA. CAVALETO DA SCHIOPÒN, Forcina, Quello stromento di legno, che regge il moschetto.

CAVALETO DA CARERI, Trespolo, Arnese da pittori di carrozze, per posarvi sopra la cassa nel dipingerle.

CAVALETO DA FABRICA, Capra, cioè Quel sostegno de' ponti da fabbricare, che adoperano i muratori, con quattro gambe di legno confitte a guisa di trespolo, e che dicesi anche Trespolo.

CAVALETO DA PITOR, Leggio, Strumento di legno per regger le tele, che i pittori dipingono.

CAVALETO DA SEGATI, Pielica o Piedica, Strumento a similitudine di Seste, del quale si servono i Segatori per tener sollevati i legni e acconci a poterli segare Cartèo, dicesi a quel Corrente che si mette a traverso alle piediche.

CAVALETO DA COLMEGNA, Cavalletto del tetto; Composizione ed aggregamento di più travi per sostenere il tetto.

CAVALETO DA PETENÈRI, Panca, Arnese usato da' Pettinagnoli, per farvi qualche lavoro di pettini. V. Cavra.

CAVALETI DEL LETO, Cavalletti, diciam noi a Que'due pezzi lunghi di legno riquadrati a guisa di travicelli, con piedi, che sostengono le assi del letto e quindi il saccone e le materasse. CAVALEZZO, 8. m. Scorrimento, Scorribanda.

FAR DEI CAVALRzzi, Saltabellare o Saltabeccare e Salterellare, Proprio de' fanciulli.

CAVALIER, s. m. Cavaliere, Quello ch'è insignito d'alcuna dignità di cavalleria. Chiamasi però Cavaliere anche il semplice nobile o gentiluomo.

CAVALIER SERVENTE, Cavalier servente detto anche Cavalier d'amore o Cavaliere semplicemente e Bracciere. Quello sul braccio del quale le donne s'appoggiano quando camminano.

CAVALIER DAL DENTE, Cavaliere del dente, vale Scroccone, Scroccatore, che mangia e beve a spalle altrui.

CAVALIER DEL BASTO, in T. furbesco, vale Asino, cioè Senza creanza. A CAVALIER, modo avv. A cavaliere, Di - Essere; Stare; Porre, o simili a sopra cavaliere, vale Essere, stare etc. al di sopra, Essere a vantaggio.

DA CAVALIER, detto avverb. Cavallerescamente - Detto per una specie di giuramento, Da cavaliere, vale Onestamente, con lealtà.

CAVALIER DE CORTE O DEI SBIRI, Bargello, Capo del satellizio, che sotto il cessato Governo Veneto dicevasi Cavaliere di corte, ed era al servigio de' pubblici Rappresentanti ne' luoghi minori, giacchè i Capibirri delle Città di provincia si chiamavano Contestabili e Capitani di campagna.

FAR CAVALIER, T. de' Cacciatori, Levar la lepre, Scoprirla al covo. Scovare la lepre, vale Cavarla o Scacciarla dal covo.

CAVALIER DA SEDA, diciamo per ischerzo nel sign. di Nobile di poco conto. Per. esempio se uno dicesse LA ME RESPÈTA CHE SON UN CAVALIER, l'altro scherzevolmente gli risponde, SI, CAVALIER DA SEDA; OVV. SE LA XE CAVALIÈR, LA FARÀ LA GALETA, alludendo ai bachi da seta.

CHIAPAR EL LIEVRO A CAVALIER, Pigliar la lepre a cavaliere, dicono i nostri Cacciatori quando la trovano a covo, cioè accovacciata vicino ad una gleba, e tanto rannicchiata, che possono prenderla sin colle mani.

Cavalieri della stola d'oro, si chiamavano ai tempi veneti que' Patrizii, che sia per privilegio di famigiia nell'ordine di primogenitura (com'erano le famiglie Contarini dal Zaffo, Morosini e Querini di S. Ternita) sia per meriti personali, erano creati Cavalieri. La loro distinzione nel vestiario consisteva nel portare la stola della vesta e la cintura bordate d'oro o di drappo d'oro, e la manica ducale, cioè larghissima.

CAVALIER DA SEDA, 8. m. Baco o Baco da seta, detto anche Filugello; Bigatto o Bigattolo e Bombice; Bacherozzo o Bacherozzolo. Quell' insetto prezioso, che coltiviamo annualmente verso l'estate e che fa la seta. In latino dicesi Bombix e da Linneo Phalaena Bombix Mori.

Il Baco da seta ha il corpo formato di undici anelli o incisure di grandezza differente; dall' uno e dall'altro lato del ventre de' punti neri, chiamati stimmate, e sono gli orifizii de' polmoni pei quali respira. Nella parte anteriore del corpo ha sei braccia e nella posteriore otto piedi con unghie; l'interno poi della bocca è d'una maravigliosa struttura di denti o forbici con cui trita le foglie.

TEGNIR I CAVALIERI, Fare i bachi; Aver una messa di bachi.

CAVALIERI CHE DORME DA Le quatro, Dormire nella grossa o sulla grossa, Si dice del dormire i bachi la quarta volta. V. DORMIR.

CAVALIERI VACHE, Vacche si chiamano i Bachi che, intristiti per malattia, non lavorano il bozzolo. FAR

GALETA DA CAVALIERI, Bozzolo

LA GALETA, Bozzolare.

BOSCO DEI CAVALIERI, Bosco o Frasche. Mandare alla frasca i vermi da seta. V. IMBOSCAR.

CAMISA DEI CAVALIERI, V. CAMISA.

Pavegia dei CAVALIERI, Farfalla; e quindi Sfarfallare, dicesi L'uscir della farfalla dal bozzolo.

CAVALIÈRA, 8. f Cavalleressa e Cavaleressa o Cavaliera, La moglie del cavaliere.

CAVALMARÌN, 8. m. T. de' Pesc. detto nell'Istria PESCE DRAGO, Ippocampo o Cavalletto di mare. Pesciolino o piuttosto in

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