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ancora in uso presso alcuni bottegai che vanno all'antica.

BONÈLO (coll' e aperta) s. m. Bonello. Cosi chiamansi le Isolette del fiume Po e dell'Adige, dette forse da Imbonio o Imbonimento. V. Mezin e POLESENE. BONÈTE (coll'e stretto) s. f. T. Mar. Pic

cole vele. V. VELACHIO.

BONGUSTO, s. m. Buongusto o Buon gusto.

ESSER DE BONGUSTO, Avere buon gusto ed essere di buon gusto e simili, valgono Intendersi del buono. Di gusto o Di buon gusto fatta quella pittura o disegno. Siccome al contrario si dice Di cattivo gusto o Fatto senza gusto. BONIGOLO, s. m. Ombelico e Ombellico; Umbilico; Bellico.

BUSO DEL BONIGOLO, Gangame, L'incavo del bellico.

AVER LIGA EL BONIGOLO INSIEME, Esser carne ed unghia; Due anime in un nocciuolo; Esser come pane e cacio, chiave e materozzolo, Essere due o più persone in istrettissima amicizia e quasi legate insieme.

NO AVER GNANCORA SUTO EL BONIGOLO; Aver il latte alla bocca; Non aver ancora rasciutti gli occhi, Dicesi a Giovane di poca sperienza, che voglia fare il saccentino.

ANDAR ZO DEL BONIGOLO A UNo, lo stesso che ANDAR ZO DEI CALCAGNI O DEL CULO, V. Zo.

BONIMAN. DAR BONIMAN, Dar mal esempio; Facilitare; Dare il gambone, Dar ardire, rigoglio, baldanza.

TORSE BONIMAN, Prendersi arbitrio o la licenza di fare o di dire etc. Prender baldanza; Pigliare il gambone; Torsi troppo di licenza o di domestichezza.

BONİN, add. Buonino; ma per lo più si dice

per vezzo.

BONINTRADA, V. Benintrada.
BON MO, V. Bonò.

BONOMO, o nel plur. BONÒMENI, add. Buon cristianaccio, cioè Uomo faclle e corrente. V. BONATO.

BONÒN, add. Piacevolone; Piacevolaccio, dicesi di Uomo di buon carattere, Buonissi

mo.

Riferito a cose o cibi, Buonissimo; Gustosissimo.

BONORA, Modo avv. A buon'ora o A buon' otta; Per tempo.

EL SCOMENZA PULITO BONORA O ▲ BONORA, Il buon di si conosce o comincia da mattina, Ci dà buona speranza di sè per tempo. ANDAR IN BONORA, Andare in buonora alla buonora, vale Andare con augurii di prosperità. Addio, va alla buon' ora, poi domenica torna È anche modo di licenziare altrui. Va in buonora e lasciaci dormire se ti piace.

Alla buonora è anche espressione Marin., solita usarsi da' Marinari dopo d'aver ricevuto un comando, per contrassegno d'averlo inteso e d'esser disposti ad eseguirlo.

MO VIA IN BONORA, Mo via in buonora,

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BONTÀ, 8. f. Bontà e Bontade, Buona qualità della cosa.

SARA LA BONTÀ DE DIESE ANI CHE NO LO VEDO, Sarà un bordello o un caso o un negozio di dieci anni etc. V. in BAGATELA.

AVER LA BONTÀ DE FAR etc. V. in BENIGNITÀ.

LA GABIA LA BONTÀ DE TASER, Maniera fam. che suona Favorisca di starsi silenzioso o di tacere, si dice anche in tuono di comando dal padre al figlio, dal maestro al discepolo e simili, e vuol dire Tacete; Usate silenzio.

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SIGNORA DAL BONTON, Signora galante, di mondo, che va alla moda; che affetta le mode; Cortigiana.

BONTONISTA, 8. m. e f. Persona del bel tuono o del buon gusto. BONVIVAN, add. Detto alla Francese (corrotto come pare dal lat. Convivari, Mangiare insieme) Corrisponde al nostro FRAGIOTO. V. anche BONTEMPO.

BORA (coll' o largo) s. f. Borea ed anche Bora e Aquilone. Veuto detto ancora Nord Est o Tramontana; Tramontano; Rovaio; Rovaiaccio; Tramontanaccio che agghiada. Vento in mare sommamente pericolo80. V. BORIN.

BORA (coll' o stretto) s. f. Tronco; Pedale e Pedano, Fusto dell'albero che a noi perviene secco dalle montagne, per uso di abbruciare.

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BORACINA, s. f. Traliccio, Tela grossa da far sacchi Canavaccio o Canovaccio, direbbesi di Pannolino grosso e ruvido per esser tessuto di canapa.

BORADA, s. f. Colpo di fucile, dato cioè col calcio o colla bocca di esso. BORASCA, s. f. Burrasca, che dicesi anche Tempesta; Fortuna; Procella; Turbine; Tempo burrascoso; Tempo di mare; Gran mure; Nembo.

LE BORASCHE SE CONOSSE SUL MUSO DEL JOCHIER, Pallidezza di nocchiero, di burrasca segno vero.

Burrasca, fig. si prende anche per Disgrazia ond'altri sia minacciato. Correr burrasca, T. Mar. è preso comunemente anche in senso figurato per Correr pericolo. CAMINAR IN BORASCA, V. CAMINÀR. BORASCADA, 8. f. Quasi burrasca, Turbine improvvisamente insorto nel mare e minaccioso, ma che ha durato poco.

Detto qui fig. vale Calamità o Pericolo personale sofferto sia per malattia gravissima, sia per qualunque altra sventura.

PASSAR UNA BORASCADA, Passar il pericolo d'una burrasca. BORASCHÈTA, 8. f. Piccola burrasca. BORASİN, 8. m. Borraciere. Scatoletta di rame con beccuccio, in cui sta la Borrace polverizzata da usarsi all' uopo. BORASO, s. m. Borrace o Borace, Nitro fossile assai somigliante all'allume, che adoprasi dagli orefici per saldare i metalli e facilitarne la liquefazione.

SCATOLA DEL BORASO, V. BORASIN. BORASO, detto per PURASENE, V. BORDÀ, add. Filettato, Ornato con filetto d'oro o d'argento o altro. BORDADA, 8. f. T. Mar. Bordata, Il cammino che si fa bordeggiando colla nave, ora per una parte, ora per l'altra. Onde Correre o Tenere una bordata, vale Bordeggiare, ed anche si dice Star sui bordi; Fare un bordo o una bordata.

BORDADURA, 8. f. Filetto d' oro o ď argento, Specie di guernizione. BORDAGIO, 8. m. Abbordaggio, L'abbordo, particolarmente l'azione d'un vascello che investe un altro per isprolungarsi seco ed unirsi con ganci o rizzoni, onde poter combattere a corpo a corpo. Abbordo dicesi l'Urto delle navi nell' incontrarsi.

Rede da bordaGIO, V. REDE. BORDAR, v. Filettare, Adornar con filetto d'oro o simili.

BORDAR QUALCUN; Abbordare alcuno; Andar all abbordo d' alcuno, Accostarsi, Avvicinarsi.

OMO CHE NO SE BORDA, Uomo inaccessibile; Uomo ruvido, A cui nessun s'avvicina impunemente In altro signif. Non temer grattaticcio, dicesi di Colui a cui le piccole cose non fan paura, che non teme le bravate, nè si lascia solleticare.

BORDAR, v. T. Mar. Abbordare, Investir una nave accostandosele per combatterla, Andare all'abbordo (V. BORDAGIO ). Abbordare un vascello nel corpo, vale Cacciare lo sprone nel corpo d'un vascello. Abbordare un vascello di franca fronte, vale Investirlo a dirittura di fronte.

BORDAR significa anche Marinare; Sbuffare, cioè avere un interno cruccio per cosa dispiacevole che altri faccia, ed aversene per male. V. VOGAR. BORDELAR, v. Fare il bordello o del bordello o de' bordelli, vale Far baie, scherzare, e per lo più con rumore. BORDELO (coll'e larga) s. m. Bordello o Chiasso, Strepito grande, romore, fra

stuono.

ANDAR IN BORDÈLO, Andare in berlina; Farsi scorgere, Esser vituperato pubblicamente. Far belle le piazze, vale Dar materia di ridere e discorrere de' fatti proprii.

FAR BORDELO, V. Bordelår.

-

FAR BORDELO DE UNO, Dar la berta a uno; Dar la conciata; Fare scherno o scherna; Fare il baccano a uno, Burlarlo, beffeggiarlo. V. BAGOLO. BORDION, s. m. T. de'Costruttori navali, Bordotto, Specie di Chiodo quadro di mezzana grossezza per la chiavagione. BORDIR. v. Voce triviale che dicesi dagli idioti nel sign. di Abortire LA GA BORDIO Ella aborti o sconciossi. BORDIZADA, s. f. Bordeggiata, L'atto del bordeggiare. BORDIZAR, A. Bordeggiare, T. Mar. Navigare serrando il vento quand'è contrario col girar la nave di tanto in tanto, per prenderlo ora dalla banda diritta, ora dalla sinistra. Dicesi anche Star sulle volte o sui bordi.

BORDIZAR QUALCUN, V. in BORdir. ANDAR VIA BOBDIZANDO IN UN afir, Detto fig. Barcheggiare; Destreggiare; Traccheggiare; Temporeggiare.

BORDO, s. m. Bordo; si dice di Lista o simile di che si fregiano od orlano le vesti. Bordo di seta coperto d'oro Riscontro è Una sorta d'ornamento per lo più di ricamo o simile, per guernitura di vesti.

Andar de primo BORDO, Andare di primo tratto, Senza pensarvi.

CHIAPAR UN CATIVO BORDO, Pigliare o Prendere mala piega, vale Inclinare o Avvezzarsi al male.

OMO CHE NO GA BORDO, Uomo inaccessibile; Uomo ruvido; Scortese - Uomo di facile abbordo è il suo contrario.

SIGNOR D'ALTO BORDO, Signor d'alto o basso paraggio; Cavaliere o Uomo d'alto o di basso paraggio, vale D'alto o basso affare, D'alta o di bassa nascita.

Bordo o Bordatura, detto in T. Mar. Tutta quella parte della nave che da' fianchi sta fuori dell'acqua Nave d'alto bordo, dicesi Delle più grosse navi, come Vascelli e Fregate. Nave di basso bordo, Quella che ha il fianco basso, onde alcuna

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BORELO O BURÈLO (coll'e aperta) s. m. Burello, T. Mar. Legno tondo che serve per formare l'impiombatura di un cavo coll' altro. Quindi si dice Burello della campana, Quello che unisce assieme la Paroma coll' Amante, V. CAVEGIA. BORELOTO O BURELOTO, s. m. Chiamasi una Specie di pane tondo ai lati e convesso al di sopra, che ha in qualche modo la somiglianza d'una BoRELA. BORESIN, T. antiq. Boreale, Agg. di Vento, v. BORIN.

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METER IN BOREZzo, Mettere in zurloo in zurro, V. Imborezzar.

· BOREZZOSO add. Pieno di borezzo, cioè di allegria, di vivacità e zurro o galloria, che dicesi anche IMBOREZZA; quest'ultimo però non esprime che il borezzo del momento, e borezzoso indica il borezzo abituale.

BORGHESAN, s. m. Borghese e Borgese. o Borghigiano, Abitante ne' borghi.

* BORGHESE, s. com. Civile, non militare. Dicesi ANCHE VESTIO O MESSO ALLA BORGHESE, e vale Vestito non da militare. BORGHETO, 8. m. Borghetto, Piccolo borgo.

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BORGHETO DE CASE Casalino sust. dimin. di Casale, Aggregato di alcune piccole e poche case in Contado.

BORGO, s. m. Borgo, Parte della Città fuori del recinto murato; che dicesi anche Sobborgo.

ABITANTE DEL BORGO, V. BORGHESÀN.

BORGO, Bordato, Specie di tela forte, listata e variegata, di cui le donne volgari si fanno le vesti, che hanno lo stesso nome, e che diconsi ancora Bergolini. BORGOLOCO, 8. m. Borgo a loco, Nome di due differenti borghetti di Venezia, uno posto nella già parrocchia o contrada di S. Severo, che finisce alla fondamenta di S. Lorenzo, l'altro in parrocchia di S. Maria Formosa, nel borghetto ove abitava la patrizia famiglia Zusto. Non è certa l'origine di questo vocabolo, ma pare che così si chiamassero que'due borghetti, per esservi delle Locande TEGNIR A LOCO e Foco, diciamo quando si tien uno in alloggio non solo, ma se lo mantiene. BORIA, 8. f. V. BOTA nel sign. di Boria.

BORIE VENTOSE, si legge in poesie antiche per Borie o Alterezze vane; Superbia

vana.

BORIDA, s. f. Rilievo o Rilevo, Quello che

avanza alla mensa.

FAR BORIDA, Beccarsi i rilievi.

DE BORIDA, T. de' Cacciatori, Di volo; Diprimo volo, cioè Uccidere gli uccelli quando si levano. Di volata si dice Quando s'uccidono di passaggio. BOKIDON, s. m. Parabolano, V. BoпBA.

BORIDON, è voce di gergo, per lo più comune o più frequente tra i barcaiuoli, che vuol dire Panzana; Carota; Favola; Bugia.

S.

TI M'HA FATO UN BORIDòn, Tu m' hai detto una panzana, una favola. BORIGNOLO ) m. Borea, Boreale, BORIN ) Nord-Est-Nord. Vento leggero settentrionale. BORIGNOLO però indica piccolo vento; BORIN, mediocre e BUORA, Vento forte, che anche s'estende ai venti provenienti da plaga vicina, come sono Nord, e Nord-Est. BORINA, s. f. Bolina, T. Mar. Corda stabilita sopra altre corde dette Patte di bolina, colla quale si tesa la parte della rilinallonga sopravvento vicina alla bugna, per tanarla più che si possa dal vento, accjoc

chè la vela porti più in pieno quando si va all'orza.

Vento de Borina, Vento alla bolina, dicesi Quello che si prende per fianco.

PATE DE BORINA, Patte di bolina, diconsi alcune corde stabilite in alcune pose o maniglie della rilinga, e disposte in modo che, tesata la bolina, si viene a tesare quasi il terzo della rilinga verso la bugna.

V. BORUSE.

TIRAR LA BORINA, Caricar l'orza, dicesi da' Marinai, per Tesare, Strignere.

MOLA BORINA E Tiramòla, Lassa burina e Tiramolla a poppa e a prua, Termini di comando ai marinari per cambiar le vele.

BORINADA, add. Burinata, dicesi per Agg. di Nave, che ha le vele disposte a portar in pie no più che si possa, andando all'or

za o a mezza nave.

BORINADA, 8. f. Tramontanata, Bufera tempestosa di vento settentrionale, detto altrimenti Borea, donde propr. il nostro vocabolo BORINADA. BORİR, V. SBORIR.

BORO (coll' o largo) s. m. Un soldo, e intendevasi il Soldo ex veneto, che fu poi detto per avvilitivo SOLDIN e SAMARCHIN O SAMARCHETO.

Del quindese in BORI, detto in T. di gergo, vale Ĝinque soldi.

NO GHE N'HO UN BORO, Non ho un becco d'un quattrino, cioè Non ho nè meno un soldo in tasca.

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BORÒ O BURÒ, s. m. dal Franc. Bureau; ed è una Specie di Armario o Stipo, che si chiude al davanti superiormente con una ribalta, la quale aperta e tenuta in piano orizzontale, può servir per tavola ad uso di scrivania.

BORONDOLÀR, v. Arrotolare o Arruotolare, Ridurre a forma di rotolo. BORONDOLO, s. m. Rotolo, Piumaccetto di crini o di piume. Specie di cuscino di forma rotonda che forma parte del sofà.

BORONDOLO Si dice ancora al Guanciale da far merletti, V. in BALON. BOROSE (coll'o largo) s. f. T. Mar. Brancarelle, Funicelle che a guisa di rami partono dalla bolina, e vanno ad attaccarsi alle bose delle vele in più punti, per istenderle.

BORSA, 8. f. Borsa, Sacchetto di varie materie e fogge.

BORSA DA CAVELI O DA COA, Borsa. Specie di sacchetto di seta nera, che si teneva dalle persone civili per ornamento, anzi per moda, attaccato e nel luogo di coda.

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BORSARIOL) BORSAROL)

8. m. Borsaiuolo; Taglia

borse; Toccapolsi; Ladro di calca; che può anche dirsi Ladruccio; Ladronuccio, Ladroncello; Che rubacchia.

BORSÈLA O BORSETA, S. f. Borsetta; Borsiglio; Borsello.

BORSELA, T. degli Orefici, Molletta. Piccole molle, che servono per diversi usi agli Orefici.

BORSELA, dicono pure i nostri Vetrai a quella Molletta ch'essi usano per pigliare e lavorare il vetro. BORSELIN) BORSIN Borsetta; Borsellina; Taschino; Taschetta alla cintola de'calzoni, ove si tengono i danari.

8. m. Borsellino; Borsiglio;

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Ma più comunemente chiamasi BORSIN quello speciale borsellino, in cui tiensi l'orologio da saccoccia; e così pure quello che portavano le donne, e portano tuttora le campagnuole nella PETORINA, V. BORSO, add. o BORIO, V. SBORIO. BORSÓTA, 8. f, Borsotto, Borsa alquanto grande.

BORTIDA, 8. f. Sconciatura; Aborto. BORTIR, v. Abortire; Abortare; Abortir.si, Sperdere la creatura; Far un aborto.

BORTIR UN DISEGNO. V. ABORTIR. BORTOLA, Bartolommea, Nome proprio di Donna. BORTOLAMIO) BORTOLO ) prio di uomo. BORZACHIN, s. m. Borzacchino; Calzaretto; Calzare a mezza gamba, come usano gli Attori in iscena.

Bartolommeo, Nome pro

BOSCA O IMBOSCA, Boscato, Aggiunto di Luogo che ha bosco.

BOSCAGIA, 8. f. Boscaglia, Più boschi uniti. Boscaglia folta — Boscata, dicesi un Luogo piantato a guisa di bosco, come Vignata, quello piantato a vigne. - Boscagliaccia è il Peggiorativo di Boscaglia.

LOGO PIEN DE BOSCAGIE, Luogo boscaglioso.

BOSCARÒL, 8. m. Boscaiuolo, Quegli che taglia, abita, frequenta ed ha in custodia il bosco.

BOSCAROLA, 8. f. dicesi da noi la Moglie o Femmina di Boscaiuolo, la quale comunque non si trovi indicata ne' dizionarii, sembra che potesse e dovesse dirsi Boscaiuola.

• BOSCHÈTO, Lo stesso che PETENECCHIO. V.

BOSCHIVO, add. Boscoso; Boscato, Luogo pien di boschi.

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BOSSO (coll' o stretto) o Busso, 8. m. Bosso e Bossolo, Arboscello notissimo, detto da'Sistematici Buxus sempervirens. BOSSOLA, V. BUSSOLA.

BOSSOLO, s. m. Bossolo, Vasetto di legno o di latta, per uso di riporvi dentro qualche cosa.

Bubbolo, dicesi un Pezzo di canna tagliato tra un nodo e l'altro, ed anche tagliato in guisa che da una estremità abbia il nodo e dall'altro sia aperto. Bucciuolo e Bocciuolo, chiamasi Quella parte della canna, sagginale o altra pianta simile, ch'è tra un nodo e d'altro.

BOSSOLO DA CANdelièr, V. Candelièr. BossoLI, Bossolo, Arnese di legno ch'era specialmente in uso sotto la Repubblica Veneta, per raccorre i partiti nelle ballottazioni. Questo ar nese riuniva tre differenti urne o bossoli, dove si ponevano i voti, cioè l' Affermativo che dicevasi BossoLO DE SI, ed era di color bianco: il Negativo colorito di verde, che dicevasi BossoLO DE NO, e l'Indifferente colorito di rosso, che dicevasi Bossolo NON SINCERO, perchè non affermava nè rifiutava.

MANDAR I BOSSOLI, Mandare a partito, cioè ordinare che sieno raccolti i voti col mezzo dei bossoli portati in giro. QUEL DAI BOSSOLI, Bossolaio.

Bossoli dei zarlATANI, Acetabolo, Bossolo da Giocolare. Acetaboli e bossoletti che maneggiano i bagattellieri e giocolari.

BOTA (coll'o largo) s. f. Botta o Botto, Colpo.

BOTE, Busse; percosse; Picchiate; Nespole; Noci; Pesche, Bastonate.

BOTE DE QUELE O BOTE MALEDETE, Mazzate sudice; Picchiate che hanno a pelar l'orso, valgono Forti, sode.

BOTA, diciamo per Lividura; Monachino; Mascherizzo, Quella nerezza che fa il sangue venuto alla cute, cagionata per lo più da percosse.

BOTA IN TERA, Tonfo, e quindi Tonfare, Far rumore cadendo. Stroscio o Stoscio, dicesi per lo Colpo del cadimento. Cimbotto o Cimbottolo, Colpo che si dà in terra da chi casca Corno, si dice a Quel bernoccolo che i Fanciulli in cadendo si fanno nel capo.

LE BOTE NO LE SE MISURA, I colpi non si danno a patti, vale Che i colpi non si danno secondo la misura destinata.

Le bote no LE PIASE GNANCA AI CANI, Il cane si alletta più colle carezze che col la catena, detto figur. Il giuocar di mani dispiace infino a'cani; alcuni dicono fino ai pidocchi, modo basso, per far intendere Ch'è cosa incivile e molesta lo scherzare con percosse o altro atto, che rechi altrui dolore o fastidio.

NO CHIAPAR BOT▲, Non recarsela; Non risentirsi; Non offendersi; Non correggersi; Fare il sordo; Aver futto il callo. Restar su la bota, V. Restàr. SACO DA BOTE, V. SACO.

TORSE LA BOTA, Schermirsi; Ripararsi Detto fig. Prevenire, Prevedere il colpo e schermirsene.

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mente a qualsisia proposta; tolta la metaf. dal giuoco della scherma.

Render bota per zocolana, Render pan per focaccia o cofaccia, colpo per colpo, frasche per foglie, coltelli per guaine, malvagia per vin dolce, agresta per uva acerba, Render la pariglia. Qual asin dà in parete tal riceve, si dice quando uno rende la pariglia d'ingiuria che gli è stata detta.

Bota da rider, Motto; Motteggio; Scherzo di parole. V. Boмò.

STAR A LA BOTA, Ribadire, detto fig. vale Rispondere per le rime. Reggere alla celia, Non averla per male - Star forte al macchione, Lasciarsi dire quanto uno vuole e non gli rispondere.

BOTA, in T. di alcuni giuochi, Gita, Quel colpo che in diversi Giuochi trae ciascuno de' giuocatori l' un dopo l'altro. LASSÈME DAR UNA BOTA, Lasciatemi far una gita; Lasciatemi tirare o far un colpo. BOTA (coll' o aperto) s. f. Boria; Alterigia; Fasto; Vanità; Albagia; Superbia. AVER LA BOTA DE BELO, e simili Aver il baco, il pugniticcio di etc. AVER UNA GRAN BOTA, Aver dell' albagia, della boria o vanità.

EL GA LA BOTA DE VOLER SAVER TUTO, Egli ha il ticchio o la smania di voler saper tutto. BOTA (coll' o stretto) o BOTE, 8. f. Botte, Vaso di legname, nel quale si conserva il vino, dell' ordinaria capacità di dieci mastelli. Le sue parti sono le seguenti:

FONDO, Fondo davanti e Fondo di dietro, Chiamasi la Parte davanti e di dietro della botte PEZZO DE MEZO, Mezzule Timpano, dicesi la Parte di mezzo del fondo dinanzi, dove s'accomoda la cannella PENOLE, Lulle, Que' due pezzi del fondo che dal mezzule alla strema parte si congiungono alla botte- PANZA DE LA BOTE Uzzo, Il corpo o gonfiezza nel mezzo d'una botte ZENA, Caprùggine, Intaccatura delle doghe, dentro alla quale si commettono i fondi

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TUTE LE BOTE SA DEL SO SAÒR. V. SAOR. BOTA DA CAZZA, chiamasi una Specie di Tino più largo alla base che da cima, in cui

stanno celati i Cacciatori nelle Valli marem

mane, per uccidere il selvaggiume che loro si presenta.

BOTAME, s. m. Bottume, Quantità di vasi da vino d'ogni maniera.

BOTANA, O TELA BOTANA, S. f. Tela botana, Tela di cotone che serve per uso delle vele.

BOTÀNICO, s. m. Botanico, Colui che ha o professa la scienza dell' erbe e dei semplici. GRAN BOTANICO, detto famil. per derisione ad uomo,

GNO.

Gran bevitore. V. BEVA

BOTARGA, s. f. Buttarga e Bottarica, No

me che si dà a certe uova di pesce salate e seccate al sole ed al vento: vengono di Levante.

Si tiene per vocabolo corrotto dal greco Oà tàrica, Uova salate. BOTAZZA, s. m. Barile; Bariletta, Arnaso a doghe di sufficiente grandezza, per tenervi il vino.

BOTAZZO, 8. m. T. Mar. Deriva, Certa unione di tre tavole poste l'una sopra l'altra; che ha la forma d'una suola da scarpe, di cui si fa uso per andare alla bulina. BOTEGA, s. f. Bottega; Officina; Fon

daco. PETENE, Chiave, dice

si da' Bottai Quella parte sporta delle doghe, che rimane sul fondo davanti e sul di dietro dopo la capruggine SOGIE, Sedili, Que' sostegni sopra i quali si posano le botti V. DOA; CERCHIO, COCÒN, SPINA, SPINELO, PIRIA, IMBOTAR, SOGIER, TRAVASAR, ZENA, ZEnaòr.

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ALZAR LA BOTA, Levar la botte. S'alza la botte alla parte deretana quando il vino è al basso.

INSESTAR LE BOTE, V. INSESTAR.

RASSAR LE BOTE, Asciare le botti, cioè internamente.

BOTA CANDIOTA, Agg. a Donna, Tonfacchiotta; Bozzacchiuta, vale Soverchiamente piccola, grassa e sproporzionata. Bottacciuola vale Grossa e nana; ma dicesi di Cose dell'arte.

BOTA USA, Botte avvinata; vale Ausata al vino.

BOTEGA POSTIZZA, Bottega a vento o posticcia, cioè Quella che si fa di giorno in giorno in qualche sito della piazza o delle strade.

GARZÓN O ZOVene de botegA, V. GARZÓN.
PARON DE BOTEGA, V. PARÒN.

ESSER A BOTEGA, detto fig. Esser a segno; Esser pratico; Aver senno; Sapersi dirigere.

FAR BOTEGA DA DESSEGNADOR, Far bottega sopra una cosa; Far su disegno; Fare arte d'una cosa. V. BOTEGHÌN.

IN BOTEGA NO SE SCALDA I SCAGNI, La bottega non vuol alloggio, cioè Gente che si fermi a ciarlare.

METER SU BOTEGA, V. Meter.

METER UNO A BOTEGA, Acconciare uno a bottega, cioè Impiegarlo in un mestiere.

SEKAR BOTEGA, Lasciar la bottega, il negozio; Chiudere il negozio.

SERAR BOTEGA, detto fig. V. SERAR.

TEGNIR A BOTEGA, Dare il comino, per metaf. dicesi dell' Allettare i compratori alla bottega col far loro piacere. E per metaf. Si dice dell' Allettare le persone con piacevolezze, onde restino attaccate ed amiche.

TEGNIR LA BOTÈGA IN SFESA, Tenere o Stare a sportello, Non aprire intieramente la bottega; o tenere socchiusa la porta.

BOTEGA, Così chiamasi pur figuratamente la vulva, in ispecie parlando di donne pubbliche e di poco buona fama. BOTEGHIER, 8. m. Bottegaio, Il padrone o esercente della bottega Bottegaio in Toscano vuol dir anche Avventore. BOTEGHIERA, Bottegaia, La femmina del bottegaio.

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BOTEGHÌN, 8. m. Botteghetta; Botteghina; Botteghino; Botteguccia.

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BOTEGÒN, s. m. Bottegone, accresc. di Bottega.

Riferito a Ricchezza ed al credito della bottega, dicesi Magona figur. e vale Gran bottega, Gran traffico. BOTER, 8. m. Bottaio, Quello che fa e racconcia le botti.

BOTER DE NAVE, Bottaio, Quello che ha la cura delle botti d'acqua; e gli si dice anche Paglioliere, perchè ha insieme la cura del pagliuolo della nave. BOTERA, s. f. La femmina del bottaio, la quale sull'esempio di altre voci così formate dee poter dirsi Bottaia. BOTESÈLA, s. f. Botticella; Botticina;

Botticello.

BOTESÈLA, s. f. (coll' e aperta) chiamasi communemente un Bicchiere corpacciuto che ora è in moda, e che ha la forma di una botte.

Detto per BOTESina, V. BOTESINA, 8. f. Picchierella. Piccola picchiata.

BOTIGLIA, s. f. Bottiglia.

Destropar la botiglia, V. Destropår. DESBOCAR LA BOTIGLIA, Sboccare la botfiglia o il fiaschetto, è il Gettàr via o Trarre, quando son pieni, un po'di quel liquore. Bottiglie, in T. Mar. Aggetti situati ai due lati della poppa. L'interno di esse serve di latrine agli Uffiziali della nave, e le immondezze cadono in mare per tubi di piombo.

BOTIGLIARIA, 8. f. Bottiglieria, Luogo dove si preparano e s'imbandiscono le bevande per uso de' convitati. Vale anche Quantità di bottiglie. BOTIRANTE, 8. m. Burraio, Colui che fa o vende burro.

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BOTIRO O BUTIRO, s. m. Butirro e Burro. GRASSO COME UN BOTIRO, Grasso bracato.

STAR IN TEL BOTIRO, Star in panciolle, | BOTÒN, s. m. Bottone. Con ogni comodità.

L'È UN BOTIRO, dicesi di qualche cibo tenero e piacevole al gusto, È uno zucchero,

una manna.

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BOTIRÒN, s. m. accresc. di Borìro, e va-
le Burro perfetto, fresco, buonissimo.
BOTIROSO O BUTIRÒSO, add. Burroso
Pieno di burro.
BOTIZADA, s. f. ) Rintocco, Il suono
BOTIZAMENTO, 8. m. )

Accenno,

che fa la campana rintoccando chiamasi nello Spedale di Firenze il sonare a rintocchi una campanella, per avvertire i serventi di trovarsi pronti al servigio del pasto degli ammalati.

BOTIZAR, Rintoccare; Suonare a martello, Suonare a tocchi separati le campane.

BOTIZAR, detto fig. Tratteggiare, Dire bei motti arguti o pungenti in conversazione. V. Botonir.

BOTIZAR dicesi anche della campana con cui si annuncia il sermone, la quale nel terminare suonasi a rintocchi, onde dicesi I BOTIZA LA PREDICA; e parimenti quella che annuncia l'ultima messa. BOTIZO V. Botizamento.

BOTO, 8. m. Botto, Colpo, percossa di ciò che cade.

BOTI DE CAMPANA, Tocchi; Rinlocchi SONAR DEI BOTI, Rintoccare STALAR I BOTI, V. STALAR.

BOTO DE LE ORE, Scocco delle ore AL boto de le do VAGO A DISNÅR, Allo scocco delle due ore vo a tavola o a pranzo.

BOTI, dice la bassa gente veneziana per Ore, cioè Quelle degli orologi regolati all'Europea o sia alla Francese, distinguendole dalle ore battute secondo l'antico orologio italiano, che fu qui sussistente sino all' epoca della nostra rivoluzione politica, cioè sino al 1797.

BOTO DA ZOGAR, Ruzzola o Ruzzoletta, Strumento tondo a modo di girella, di cui si servono i ragazzi giuocando a chi tira più lungo.

BOTO DE LE NOSE, Coccio o Cocciolo, Quel nocciolo o noce o simile, che si adopera da' fanciulli per tirar negli altri noccioli, quando essi giuocano.

FAR UN BOTO, Fare un impiastro, cioè Una vendita conclusa senza regola e con imbroglio. Fare un taccio, vale Finire, stralciare, stagliare.

BOTO (DE) Modo avverbiale antico, che ora dicesi IN BOTA O DE BOTA SALDA, Di botto, cioè Subito, Immantinente, che anche si dice Di subito; Di colpo. BÒTOLO, s. m. Torso o Torsolo di formentone, La pannocchia del grano turco disgranata. Anche nel Vicentino e nel Friuli dicesi Torso. Il Vocabolario Padovano dice Stampone, ma non ne sappiamo l'autorità.

BOTOLO, dicono i Pescatori al piccolo Cefalo, forse dall' italiano Botolo, che si dice al Cane piccolo. V. CIEVOLO.

ANEMA DEL BOTÓN, Fondello o Anima
BUSA O

- COLO, Picciuolo o Gambo

BUSETA, Ucchiello o Occhiello.

FATO A BOTON, Bottonato, Agg. di Qualsivoglia strumento o lavoro, che abbia la somiglianza d'un bottone.

BOTÓN DEL CANON, V. CANON.

BOTÓN DEL CIEVOLO o d'altro pesce, Pilòro, Quella parte del ventricolo de' pesci, ma specialmente del cefalo, fatta a guisa d'un bottone, in cui è situato l'orificio che porta le sostanze digerite agl'intestini. BOTONADA, V. Dar una bota O BOTONADA in BOTA.

BOTONADURA 8. f. Bottonatura, V. In

BOTONADURA.

BOTONAOR, 8. m. T. de' Cesellatori, Oliva o Favetta, Bottone di figura ovata o Specie di cesello per dar nelle gole e negli sgusciati.

BOTONAR, v. Sbottoneggiare; Bottoneggiare; Sbottonare e Bottonare, Motteggiare o Punger con motti. Dare; Gittare ; Sputare bottoni; Affibbiar bottoni senza ucchielli; Dare una fardata, una botta, una cinghiata.

BOTONÅR DE SCAMPON, Dar una fiancata V. in BOTONADA.

BOTONCIN, 8. m. Bottoncello; Botton

cino.

BOTONER 8. m.) Bottonaio e Bottonaia, BOTONÈRA 8. f.)

Colui e Colei che lavora bottoni. BOTONIÈRA, 8. f. Bottonieru ; Bottonatura; Affibbiatoio e Affibbiatura, La parte del vestimento dove s'affibbia; e i bottoni stessi co' quali s'affibbia. BOVA (coll'o serrato) s. f. Callone, Apertura che si lascia nelle pescaie de' fiumi per transito. Steccaia, dicesi a Lavoro fatto

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a traverso de'fiumi, per mandar l'acqua a' mulini e ad altri edifizii Emissario, al Luogo donde si mandano fuori le acque de' laghi e de' fiumi — Cateratta, l' Apertura fatta per pigliar l'acqua e per mandarla via a sua posta. BOVINI ANEMALI BOVINI, Boccino, Agg. che comprende la Specie di tutti questi animali, cioè Bue, Vacca, Vitello e simili. BOVOLĖTI, s. m. pl. Lumachelle ; Lumachini; Chiocciolette; Chioccioline; Chiocciolini, Termine complessivo di varie specie di Conchiglie, del genere delle Lumache, che abitano ne' nostri orti e ne' litorali.

BÒVOLO, s. m. Lumaca; Lumaccia ; Chiocciola, Conchiglia univalve terrestre, del genere delle Lumache, detta da'Sistem. Helix Pomatia. Fra noi è comunissima.

SCALA A BOVOLO, Scala a chiocciola, e dicesi per simil. ancora di checchè sia.

AVER LA CASA IN TESTA COME I BOVOLI, Aver la casa in collo; Far come lo starnotto, che va via col guscio in capo.

BOVOLO DE CONDANAI, Branca, Gruppo di catene, che servono a legare tanti forzati che bastino al servizio d'un remo in

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