Monografia di Polistena

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tip. di V. Marchese, 1863 - 180 pagine
 

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Pagina 117 - D' una meschina ! Io ti lasciai qui vivo Partendo; e ahi quale al mio tornar ti trovo! Ahi come viemmi un mal su 1' altro ! Vidi L' uomo a cui diermi i genitor , trafitto Dinanzi alla città } vidi d...
Pagina 53 - Il perchè, chiamatosi un giudizioso Architetto, a lui l'onorata opera commise; e questi come intendente dell'arte, si occupò primamente del buon sito , ea cavaliere del colle, ove di presente si scorge, l'ebbe impiantata (1); di poi, accorgendosi della triste e fragile natura del suolo , un' ordine baraccato le impose, che rendendola stabile, non, toglievate la desiderata bellezza (1).
Pagina 123 - la fisica degl' ignoranti è una volgar metafisica, con la quale rendono le cagioni delle cose che ignorano alla volontà di Dio, senza considerare i mezzi dei quali la volontà divina si serve.
Pagina 11 - Tirreno , e presenta un'estensione di oltre a duecento miglia quadrate , ricca in massima parte di spessi oliveti, e poi di boschi, di agrumi e vigneti, che è una delizia a vederli. In mezzo ad essa, ad otto miglia lungi dal mare, ea tre dalle circostanti montagne , sull' agevole china di un colle si mostra Polistena.
Pagina 12 - In un sito così ben rilevato e fatta come è mediana tra la marina e il monte , gode un cielo quasi sempre sereno, un clima dolcissimo ed un aere puro e saluberrimo (2).
Pagina 130 - Patria Poichè la carità del natio loco Mi strinse; raunai le fronde sparte.(Z>£<nte Inf.

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