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caso, indagando, ha saputo trarre alla sconoscenza profonda:

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πολλῆς ἀγνωσίης θαυμάξειν τὰ ἐξευρημένα, ὡς καλῶς καὶ ὀρθῶς · ἐξεύρηται, καὶ οὐκ ἀπὸ τύχης π

Costantemente permane il vero supremo fine ad ogni indagine storica che di nomi e date, senz' anima o corpo, non sappia o voglia appagarsi, ma profondo è il divario nel modo delle presenti ricerche e quanto voleva l'età augustea. E seguon le esplorazioni che scrutano oggi i più reconditi strati del Foro e ch'io confido tutti vorrebber giunte a quel Palatium, di Roma,

patria, diva, santa genitrice,

sì nobile parte, ignote tracce a coloro che in quel fulgentissimo tempo da caldi sensi di Romanità erano mossi. Ed a sempre più intralciar alle indagini la penosa via, a far che più ardue divengan, incessanti sorgon asperità sempre nuove; il sovrapporsi dei secoli, l' ineluttabil bisogno di soccorrer sempre con documentate prove ogni induzione e conseguenza così che non indarno chieda l'esigente positivismo pasto all'avide brame. Ma, quale intravedea Livio e delineava con maestrevole tratto, inalterata appare pur sempre la meta che sorride ed alletta quasi a richiedere che, come fanno, verso lei, unica, tendan le forze d'ogni verace ricercatore.

Acuire la mente così, che fosse dato l'investigare le intime ragioni profonde del fortunoso prisco vivere Romano: quae vita, qui mores fuerint, per quos viros quibusque artibus, domi militiaeque et partum et auctum imperium sit.

Sepulcretum.

Poichè le ricerche d'arcaiche tombe lungo il clivo della Sacra Via erano, per varie ragioni, riescite infeconde, concentrai ogni indagine là dove è l'imbocco nel Foro, su area ristretta, cui son limite il margine dell'antica strada, una imperiale substructio, la scalea del tempio di Antonino e Faustina ed il perimetrale muro del carcer.

Infecondo e sgradevole in vista come il terreno che con irregolare declivio scende verso il paludoso fondo della valle per giungere all'Esquilino, dovè apparire il piede del settimonzio non fertile per laboriosa coltivazione nè verdeggiante per alberi, quando le calles soltanto, tracaicte dai pedoni, univano i vici dei montani, quando, istituendosi il Septimoniale Sacrum, dovevansi escludere i veicoli tratti da giumenti mancando ogni carreggiabile strada.

D'ausilio mi riescì, nel ricercare quanto mi lusingavo di porre in luce, l'accurato studio del suolo per tinta e per compattezza vario.

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B, H, J, P tombe ad inumazione arcaiche.

A, C, N, Q, R, S, T, U, V, X, Y tombe a cremazione.

D-G, I, K, L, M, O tombe ad inumazione romulee.

E, nel vuotamento della colmatura di tombe scavate in terreno dal, l'indurita ed amalgamata crosta, l'intelligente uso di lignei regoletti ed appuntite spatoline.

Identificate diverse numerose stratificazioni, ad altezza maggiore di poco ai dieci metri sul livello del mare, m' apparve, in terreno prodotto dalla decomposizione del tufo, presso che tonda lastra tufacea ricoprente un dolio infossato e fermo per rottami, in cui, frammezzo a

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vasi copiosi, stavano ossa cremate entro un' olla. Tomba appartenuta, sul ciglio della primitiva valle, ad un sepolcreto che, verisimilmente, estendendosi sotto l'area del prossimo tempio, ne dovè, dalle mura di fondazione, essere in vasta parte distrutto. Dal Palatino provenne, forse, il grigio-verdiccio tufo granulare del pesante lastrone, ed in forte terracotta è il dolium capace, qua e là, per le fiamme, annerito. In rossa argilla l'aula, perfetta per lavoro e cottura, intatte le decorate anse. Liberi d'avanzi di ceneri o metalli stavanvi sciolti e promiscuamente posti, poichè non aveva l'ossilegium seguito leggi determinate, i candidi e carboniosi frammenti di ossa combuste, e non diede l'accurata cernita che pochissimi esemplari di triticum vulgare e vicia faba. Disse il minuto esame come sian questi resti, serbanti traccie

profonde di vivissime fiamme, accuratamente raccolti residui di molto avanzata cremazione e come da unico scheletro, d'età non minore ai sei lustri, pervengano tutti. Dell'olla, notevole circostanza, giaceva il coperchio, raffigurante il tetto di primitiva capanna, frantumato sul fondo del dolio, per incuria forse o per emozione delle pie mani compienti il religioso officio. Conteneva il maggior recipiente un ovoidale vaso reticolato a rilievo, rozzo il lavoro, e simile un altro più accurato e ristretto, una tazza con verticale ansa ad anello ed un aulula, un simpulum, volto alquanto l'orlo, e due ciotole ed un capedunculum in grossolana terracotta rossastra, ricoperti tutti in molti luoghi, pel diretto contatto con fiamme fumose, da patina nerastra a lucentezza

cerea.

Poichè di tali vasi desideravo accertar la natura e supponendo non lontano ai primitivi abitatori del Lazio il materiale figulino allor quando:

fictilia antiquus primum sibi fecit agrestis
pocula, de facili composuitque luto,

modellato alcunchè del terreno circondante il dolio, mi fu concesso ottenere, con fumosa atmosfera, prodotti in deciso colore rossiccio, ed a libero fuoco, in rosso marrone ed in parte neri, ai preistorici laziali simiglianti in tutto. E nel riprodurre ogni varietà di colorazione della massa e d'offuscamento lieve o completo nella superficie, quale negl'italici funebri, ricordava quei sacrificali vasa Numae, di non decantata materia tufacea, dei quali serbò la tradizione la forte stirpe sabina quando già valevansi i Romani di vasellame di argilla colata o d'imitazioni d'argentei lavori. Parevami che, per essere sottoposte all'azione del fuoco, non trasgredisser le olle-ossuarî al primitivo rito che ordinava di frammischiar le ossa alla terra che dovea ricoprirle. Ricordava come venisser settimi i vasai fra le corporazioni alle quali è fama ricorresse il re, secondo in Roma, per avvincere d'amicizia le sempre lottanti diverse stirpi della plebe Romana; come alle fornaci loro appunto, distrutta, pel mal animo d'un vagabondo, l'officina d'un quondam in Esquilina regione figulo, menasse quella via costeggiante l' Oppio, dove eguale al sedimento del sepolcreto è la tufacea argilla.

Così desiderai che d'ogni vaso fosse studiata l'inclinazione magnetica per modo che s'agevoli, pei nuovi dati, la conoscenza del secolare progressivo mutamento e si determini approssimativamente l'età dei vasi

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