Cenni storici sul Collegio di musica di S. Pietro a Majella in NapoliStabilimento tip. Rocco, 1873 - 56 pagine |
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Cenni storici sul Collegio di musica di S. Pietro a Majella in Napoli Francesco Florimo Visualizzazione completa - 1873 |
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Parole e frasi comuni
Agnelli Alessandro Scarlatti Alessandro Speranza Andreozzi Anfossi autografi bella Bornaccini Braga cadante Cafaro cantanti Carlo Conti CENNI STORICI Cimarosa Collegio di Musica compositori Conservatorio della Pietà contrappunto Cordella Curci Davide Perez dell'arte diede Direttore discepoli Donizetti dono Dresda edifizio Farinelli Federico Ricci Fenaroli Fiodo Fiorillo Fornasini Francesco furono Gaspare Spontini Gioacchino Giosa Giovanni Paisiello Gluck Guglielmi Haendel Haydn insegnamento Jommelli l'arte l'insegnamento Lauro Rossi Leonardo Leo Leonardo Vinci lezioni Logroscino Londra Loreto Luigi Ricci maestri della Scuola Manfroce melodia Mercadante Michele Carafa Michele Costa modulazioni Mozart nell'arte musicale Nicola Sala numero degli alunni Onofrio opere teatrali Paisiello Pergolesi Petrella Piccinni Pietà dei Turchini Pietro a Majella Pietroburgo Pistilli Porpora Poveri di Gesù propagarono Puzone Raimondi Rossini Sacchini Sarmiento Scar scuola di canto Scuola Napolitana scuole musicali Serrao solfeggia Spontini studii sull'arte svariate teatri Traetta Tritto Valentino Fioravanti Viceconte Vienna Vincenzo Bellini volumi di opere Zingarelli zione
Brani popolari
Pagina 23 - Avrei voluto porre, per così dire, un piede sul passato e l'altro sul presente e l'avvenire (ché a me non fa paura la musica dell'avvenire); avrei detto ai giovani alunni: «Esercitatevi nella Fuga costantemente, tenacemente, fino alla sazietà, e fino a che la mano sia divenuta franca e forte a piegar la nota al voler vostro. Imparerete così a comporre con sicurezza, a disporre bene le parti ed a modulare senz'affettazione. Studiate Palestrina e pochi altri suoi coetanei.
Pagina 24 - Fiorirne, essere interprete del mio grandissimo dispiacere presso i vostri colleghi ed i tanti musicisti della vostra bella Napoli , se io non posso accettare questo invito tanto onorevole per me. Auguro troviate un uomo dotto sopra tutto e severo negli studi.
Pagina 23 - ... amor mio alla vita indipendente, mi sarebbe impossibile di sobbarcarmi ad un impegno così grave. Voi mi direte : « E l'arte ? » — Sta bene ; ma io ho fatto quanto ho potuto, e se di tratto in tratto posso fare qualche cosa, bisogna che io sia libero da qualunque altra preoccupazione. Se ciò non fosse, immaginate s' io non sarei fiero di occupare quel posto dove sedettero fondatori di una scuola A.
Pagina 23 - Mi sarei fatto una gloria (né in questo momento sarebbe un regresso) di esercitare gli alunni a quegli xtudi gravi e severi, e in uno così chiari, di que' primi padri. Avrei voluto, per così dire, porre un piede sul passato e l'altro sul presente e sull'avvenire, che a me non fa paura la musica dell'avvenire. Avrei detto ai giovani alunni: « Esercitatevi nella fuga costantemente, tenacemente fino alla sazietà e fino a che la mano sia divenuta franca e forte a piegare fa nota al voler vostro.
Pagina 24 - Fatti i/iii^!i studi, uniti a larga coltura letteraria direi in fine ai giovani: « Ora mettetevi una mano sul cuore; scrivete e (ammessa l'organizzazione artistica) sarete compositori. In ogni modo non aumenterete la turba degli imitatori e degli ammalati dell'epoca nostra , che cercano , cercano e (facendo talvolta bene) non trovano mai. Nel canto avrei voluto pure gli ttudi antichi uniti alla declamazione moderna.
Pagina 22 - Florimo, Se vi ha qualche cosa che possa lusingare il mio amor proprio, si è quest'invito a Direttore del Conservatorio di Napoli che, per mezzo vostro, m" inviano i Maestri dello stesso Conservatorio ed i tanti musicisti della vostra città.
Pagina 23 - Se ciò non fosse, immaginate s' io non sarei fiero di occupare quel posto dove sedettero fondatori di una scuola A. Scarlatti, e poscia Durante e Leo. Mi sarei fatto una gloria (*) di esercitare gli alunni a quei studj gravi e severi, e in un così chiari, di quei primi padri. Avrei voluto porre, per così dire, un piede sul passato e l'altro sul presente e sull'avvenire...