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Famiglia. Il Baronio T. XI. ad an. 1063, il Ciacconio in Vita Gregorj VII., ed Card. Perri Ignei l' Oldoino ivi in Additionibus , il Platina, il Sansovino, il Tommasi, il Maccabruno, e più doctamente il P. Orlendi Orb. Sax. ei proph. par. 2. lib. 3. pag. 36. con molti altri Scrittori da lui allegati, ed il Brocchi nelle vice de' San. ci , ę Beati Fiorentini Tom. I. pag. 143. vogliono che Bonizzo, o Bonifazio Padre del Pontefice S. Gregorio VII., ed avolo di S. Pietro Igneo, sia dei Conti di Soana , nato da Ildebrando, che fu anche Marchese di Toscana nell'anno 948. figliuolo di Teuzžone Conte, e che da questo Ildebrando discendano i presenti Signori Aldobrandini di Madonna di Firenze. Dalle Scritture della Badia di Soana raccolte da Don Cesare Mainardi si vede non solamente ché i citaci Scrittori sono veridici, ma anche che questa Famiglia venne dalla Germania in Italia con Ottone Imperatore: si raccapezzano anche le prime generazioni, e si trova, che un certo Rachisio fu Padre di Theuto O Teuzzone suddetto Conte; e si rileva che da questi non solamente nacque il .. mencovato Ildebrando Marchese, ma an ;

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che Villa che fu la madre di S. Gio. Gualberto. Un ramo di questa nobilissima

Famiglia venne in Firenze , quale circa il s 1300. chiamavasi dei Nero, perchè la 1. Circà di Firenze era divisa in due Fazio

ni una detta dei Neri, l'alcra dei Bian. chi, e questi Signori si gettarono dalla parte Nera , a però furono decci del Nero. L'altro radio restò al Governo dei suoi stati in Maremma detta sempre den gli Aldobrandeschi, che finalmente si estinse , e l'ulcima fu una Donna la quale per esser maricata in Casa Sforza , questa Famiglia ereditò il Ducato di S. Fiora che apparteneva agli Aldobrandeschi . Secoodo il diligentissimo Anciquario P. Idelfonso. di S. Luigi Carmelitano scalzo Delizie degli Eruditi Toscani Tom. XX.

pag. 5. sul cominciamento del X. sein colo venne questa Famiglia in Firenze

forse , dice Egli, invitata dai nostri Cictadini, come era allora costume, ad il· lustrare la Patria , dove infatti non guari dopo fu ammessa al supremo onore del Consolato, che fu il principio di quel seguito costante di onoranze, che sino ai dì nostri si sono meritate gli Aldobrandini, e dentro, e fuori della Patria ,

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Sei di questa Famiglia hanuo goduto il sommo Uffizio di Gonfaloniere di Gius stizia, e crenta il Priorato. Nè solamente questa molcitudine di Gonfalonieri, e Priori ha illustrato questa antica Ca. sata, ma molti illustri uomini non poco splendore alla medesima hanno in tutti i tempi apportato. Il Pontefice S. Gregorio. VII., e S. Pietro Igneo, sono due. Eroi di questa scirpe dell'XI. secolo. Giovanni di Neri fu un invito Capitano delle Milizie Fiorencine contro al formidabile Castruccio. Giovanni di Baccio Frate Domenicano, fu giusta, l'Elogio che ne fa l'Ughelli, un insigne Teologo, ed un profondo Filosofo. Nell'anno 1370. il Pontefice Urbano, V, lo promosse al Vescovato di Gubbio, che ritenne fino al r378. nel quale anno renunziò il Vescovato, e ritornò nella sua Patria , ove nel 1383. terminò la sua vita. Silvestro di Piero scudiò. Legge sotco i celebri Filippo Decio, Ormannuccio. Deci, e Alessandro Malegonnelle. Il 25. Maggio 1521, ricevè la Laurea Doctorale e fu Segretario della Fiorentina Repubblica negli alcimi tempi. Salico al: Trono di Firenze Alessandro de' Medici, lo bandì, e gli confisco,

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nosoto. Nelisologo, ed

5Cutti i suoi beni, perchè lo crede del EG partito degli Scrozzi. Sofferse in pace a questa sua disgrazia , nè punto diminui

quel credito che erasi acquistato in tutal te le Corti d'Italia, poichè vari Principi

facevano a gara per averlo ciascheduno alla sua Corte. Fu Consigliere del Duca Alfonso di Ferrara, e del Duca Guidobaldo d'Urbino, del qual Sovrano fu anche Audieor Generale. Fu nel 1535. Governatore di Fano in luogo del Cardinale Accolti. Nel 1537. fu Vice Governatore di Bologna al tempo di Paolo III. Nel 1549. fu fatco Avvocato Concistoriale, e poco dopo fu dichiarato dal Re di Francia suo Consigliere. Par

lano con molta lode di questo grande Å Uomo Carlo Cartario, il Vittorello nell':

aggiunta al Ciacconio, Paolo Manuzio, Bartolommeo Sozzino nei suoi Comentari, Giovanni Stringa nella vita di Clemente VIII. il Castaldo; il Decio, l'Andodei ; l' Ughelli, il Farinaccio, e il Cardinal Bentivoglio.

Giovanni figlio di detto Silvestro fu fatto dal Pontefice, S. Pio V. Auditore della Rota Romana; nel 1569. Vescovo . d'Imola , dipoi Cardinale del Titolo di

3.

S. Siineone. Nel tempo della qual dis gnicà coprì l'importantissima Carica di sommo Penitenziere.

Ippolito figlio di detto Silvestro fu da S. Pio V. fatto Auditore della Rota Roi mana. Sisto Vi nel 1585. lo creò Cardinale del Titolo di S. Pancrazio: Nel 1986. lo fece Sommo Penitenziere. Nel 1988. fu mandato dal medesimo Papa Legaco Apostolico in Pollonia per sedare le fiere turbolenze di quel Regno, e per procurare la liberazione di Massimiliano Arciduca d'Austria prigionie: ro di Guerra dei Pollacchi; egli esegul saviamente la sua Missione, è mediante la sua prudenza pocè stabilire la pace in quel Regno. Vacata la S. Sede il di 28. Gennaio dell'anno 1592. il 27. Febbraio di quel medesimo anno fu assunto al Pontificato il Gardinale Ippolito quale prese il nome di Clemente VIII.

Piecro di Pietro nipote di Clemente VIII. fu dal Zio facto Cardinale, e dipoi Legato dell'Esercico Pontificio contro il Duca di Ferrara , la qual Città ridusse all'obbedienza del Papa. Nel 1589. fu facco Legato di Ferrara, e il

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