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gare, che tanto onore ha recato alia Patria.

Questo illustre Uomo nacque sécòndo il citato Renuccini nell' anno 1265. e per quanto restasse nella sua puerizia senza Genitore, pure confortato dai suoi Parenti si applicò allo Studio delle Scienze, nelle quali fece sì gran profitto che in breve diede saggi di essere il più gran Letterato d'Italia. Venuto l'anno 1289. fu costretto a lasciare gli studj, e pren der l'armi per la difesa della Patria, contto gli Aretini. Marciò in Casentino sotto il comando di Amerigo di Nerbona, e il dì 11. Giugno si trovò a combattere nella sanguinosa battaglia seguita nel piano di Campaldino presso Poppi. Terminata la guerra tornò in Firenze, e riprese il corso dei suoi stu dj, e poco dopo sposò Monna Gemma della Nobilissima Casa Donati, dalla quale ebbe più figli. L' Uffizio di Priore che, come ho detto, esercitò nel 1300. fu la cagione fatale di tante sue disgrazie, come scrive egli stesso in una sua Lettera. Egli si oppose al ricevimento di Carlo di Valois, e questo fu il motivo per cui nel tempo che egli era in

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Roma spedito dalla Repubblica Ambasciatore al Papa, dal Potestà Lante dei Gabbrielli fu citato, e non potendo comparire per causa della sua assenza fu condannato, e bandito, e furono pubblicati i suoi Beni, come si vede dalla Sentenza del dì 10. Marzo 1302. da me riportata nel Tomo III. pag. 40. e seg. Udita Dante la sua rovina subito partì da Roma, ove, come ho detto, trovavasi in qualità di Abasciatore, e venne a Siena, ove deliberò di unirsi agli altri Banditi, quali fermatisi in Arezzo, attesero a mettere insieme un Esercito, il quale allestito, crearono Capitano generale il Conte Alessandro da Romena, e nell'anno 1804. si mossero alla volta di Firenze, dove giunsero ma con loro svantaggio, perciocchè dai Fiorentini furono rotti, e dispersi. Perduta Dante per causa di questa rotta la speranza di ritornare in Patria partì di Toscana, e andossene a Verona alla Corte dei Signori della Scala Sovrani di quella Città, dai quali fu graziosamente accolto. In questo tempo tentò ogni mezzo per esser richiamato in Patria, e scrisse per questo oggetto non solamente a dei parM 4

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ticolari Cittadini, ma anche al Popolo una lunga, e bella Lettera, che comincia Popule meus quid fecit tibi &c. Scrisse dipoi contro i Fiorentini, e specialmente in occasione della venuta in Italia di Errigo VII. Imperatore, che assedio nel 1312. Firenze, e forse questo fu il motivo per cui i Fiorentini mai lo richiamarono. Parti Dante da Verona, e soggiornò in Lucca in varj luoghi della Lunigiana, e poscia nella Romagna soccorso sempre da varj Signori . Finalmente si fermò a Ravenna dove finì la sua vita, ed ivi ebbe onorevole sepol

tura.

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Jacopo figlio di Dante fu il propagatore della famiglia, e si stabilì in Verona, ove fu tenuto in concetto di gran Giureconsulto.

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ALLEGRI FORNAI,

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Vattro Priori ha avuti questa Famiglia del Quartier S. Croce, il

primo nell' anno 1348. e l'ultimo nel 1529.

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Omenico di Antonio Allegri per due volte fu dei Priori cioè nell' anno

1424. nell'anno 1433. e fu l'unico di

que

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