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sima Famiglia degli Adimari è discesa da Fiesole, egli così parla:

Quin & vicini Fesulano è vertice Montis Venit Sanguineis notus bellator in Armis Adimar; unde genus clari duxere Nepotes; Gum Longobardos victor Pipinius Heros Diruit, & nostram majorem reddidit Urbem : In multos ramos, mutato nomine Proles (6) Scinditur,& plures complexa nepotibus Urbes Ex hac illustris profluxit Trotta propago, Qua nunc attollit se se Alexandria Pubes, Armipotens Genus, & Sacris memorabile

(Chartis.

Se ciò che asserisce il Verino in questi versi sia vero, io non sò dirlo, dirò peraltro che la Casata degli Adimari in ́ Firenze è antichissima, e per testimo nianza del nostro antico Cronista Ricordano Malespini nell' anno 1078. era nel Quartiere di Porta S. Piero una del le famiglie Nobili della Città. Prova il: detto del Malespini il sapersi, che nel XI. Secolo gli Adimari possedevano dei

E 4

Beni

(6) La Famiglia Adimari si divise in molti Rami, e presero tutti un diverso Cognom cioè di Caviccioli, Ravignani, Bellincioni, e Trotti.

Beni di Terra; E siccome i Beni di Terra per lo più si possedevano dalle famiglie Grandi, così può ragionevolmente supporsi, che quella degli Adimarí fosse in questo numero. E che essa realmente possedesse in quel Secolo, lo giusificano ad evidenza le seguenti parole

ano Istrumento esistente nell' Archivio del Capitolo Fiorentino. An. 1077. Adimarius fil. Bernardi Adim. & Gasdia fil. b. m. Cici, que fuit cogniux Ubaldi in presentia duorum Castaldiorum Domine Matilde Comitisse dederunt Canonice bona posita a Rovezzano.

Ridottasi la Città nel XII. Secolo in libertà, come ho dimostrato nel primo Tomo, la Famiglia degli Adimari fu una di quelle ammesse al sommo onore del Consolato. Da alcune Scritture esistenti nell' Archivio della Badia di Firenze si rileva, che negli anni 1172. e 1176. Adimaro Adimari fu Console della Città. Questa Suprema Dignità godè Bernardo Adimari nel 1251. Galgano Adimari e Aldobrandino Adimari nell' anno 1202., come provano alcune Carte esistenti nell' Archivio di Vallombrosa. E&Ranieri Adimari come Console della

Città intervennè l'anno 1203. alla celebrazione di un' Istrumento di certe Convenzioni stabilite fra i Fiorentini da una, e i Montepulcianesi dall' altra parte, quale Istrumento nel suo Originale esiste nell' Archivio delle Riformagioni Lib. de' Cap. 29. a 80. Secondo un racconto del Borghini si viene in chiara cognizione che nel principio del Secolo XIII. questa Famiglia era ricchissima, narrando egli, che nell'anno 1214. Bellincione di Uberto di Bernardo Adimari vendè al Vescovo di Firenze Giovanni da Velletri tutte le Terre, e Possessioni, e Uomini, e Coloni attenenti a lui nel Castello di Monteacutolo nell' Alpe di Vitigliano.

Creato dal Cardinale Latino nel 1280. il Supremo Megistrato dei 14. Buonomini in luogo degli Anziani, la Famiglia Adimari non fu priva del godimento di questa Magistratura, poichè nel mese d'Aprile dell' anno 1282. Bindo di Filippo degli Adimari fu dei 14. Buonomini. Introdotto in seguito in vece dei XIV. Buonomini il Magistrato dei Priori delle Arti, anche questo fu goduto dalla Famiglia Adimari per 12. volte,

ed il primo fu Bernardo di Mess. Manfredi che fu Priore nel 1286. e nel 1289. e nel 1292.

In tutti i Tempi vi sono stati di questa illustre Casata Uomini valorosi, e di merito grande, che hanno ad essa accresciuta la gloria, e lo splendore. Verso la metà del XIII. Secolo fiorì Messer Teghiajo d' Aldobrandino Adimari quale. fu un prode e valoroso Cavaliere. Egli nell'anno 1260. consigliò chi reggeva il Governo della Repubblica a non muovere l'esercito contro ai Sanesi, ma invano, poichè gli Anziani del Popolo pieni di bellicoso furore, disprezzando i prudenti, e savi Consigli di Mess. Teghiajo condussero l'armata a Montaperti luogo nel Contado di Siena, ove venuti a Battaglia con i Ghibellini furono da essi rotti, e messi in fuga, con aver lasciato il campo di battaglia ricoperto da più migliaja dei loro morti.

Nell'anno 1261. secondo Giovanni Villani Lib. 6. Cap. 84. Messer Bonaccorso di Bellincione Adimari fu mandato dai Guelfi Fiorentini fuorusciti Ambasciatore in Germania a Curradino Nipote del Re Federigo, per muoverlo con

tro

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tro il Re Manfredi gran fautore in Italia dei Ghibellini.

Nell'anno 1262. al dir del sopracitato Villani Forese Adimari fu fatto Capitano dei Guelfi che erano in Modana, che andarono in favore dei Guelfi di Reggio; il medesimo combattè valorosamente, ed uccise un Uomo fortissimo, e di statura gigantesca detto il Cacca da Reggio, onde Cristofano Landini nell' Apologia sopra Dante, Dante, dice: Chi liberò i Reggesi? I Fiorentini quando per Opera del nostro Capitano Forese Adimari cadde in piazza Cacca Uomo di gran forza, e di statura gigantesca. Questo prode Capitano nel 1265., secondo Orlando Malavolti prese per Moglie una figlia del Conte Guido Novello dei Conti Guidi, e nel 1283. fu Governatore d'Imola.

Nell' anno 1268. Bonaccorso di Messer Bellincione Adimari fu dai Fiorentini spedito Ambasciatore a Carlo I. Re di Napoli per offrirgli la Signoria di Firenze per dieci anni.

Nel Secolo XIV. allorchè la Terra di Prato in Toscana apparteneva alla Corona di Napoli alcuni della Famiglia

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