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debitur post celebratam missam cum commemoratione Sacramenti: S. R. C. 8 Martii 1749. n. 4051.

Pag. 140. N. I. L' Ostensorio non deve essere coperto col velo, come fu detto di sopra.

Pag. 141. N. IV. Al versetto Genitori si pone l'incenso, come sopra ecc.

canen

N. V. Sacerdos actu, quo benedicit populum cum Sacramento, nihil dicere debet. Ita etiam nil dum a Musicis, nil dicendum a populo. Reprobatus mos canendi aliquem Psalmi versiculum ex dec. S. R. C. 4159. Constitutio Alexandri VII. tempus expositionis respicit, non repositionis. Plura decreta S. R. C. (258.618. 982. 1672. 2659. ad 9.) eliminant cantiunculas vulgari sermone exposito Sacramento.

Consuetudo per aliquos missionarios inducta canendi aliquas cantilenas in actu benedictionis Locum solummodo habet jam reposito Sacramento priusquam claudatur ostiolum. Instr. Clem. §. 31. n. 16. 17. 18. 19.

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Pag. 142. N. I. Aperta la porticella del Tabernacolo il sagrestano estrarrà l' Ostensorio e lo porrá colle dovute genuflessioni prima e dopo in un luogo eminente, quindi il Celebrante posto l' incenso nel turibolo presentando la navicella il ceremoniere, e lo stesso turiferario tre volte incenserà il Sacramento, e il coro canterà l'inno Pange Lingua fino al Tantum ergo, e nel riporsi il Sacramento si canterà il Tantum ergo &c. &c. Ciò valga anche pel n. III.

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SSño Sacramento exposito in Vesperis ad Magnificat thurificari tantummodo debet altare majus, in quo expositum est, non autem alia altaria. Dec. n. 4032. ad 4. Varsavien.

De thurificatione Sacramenti & Altaris vid. Instr. Clem. §. 30 n. 8.

SSmum Sacramentum dum est deponendum a suo eminentiori throno, vel duo Sacerdotes celebranti assistentes, sumant non pluvialia, sed dalmatiam & tunicellam, vel alter sacerdos cotta & stola indutus ponat & deponat Ostensorium: n. 4272 ad 1.

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Vedi Baldeschi Giuseppe - Esposizione delle Sa-
Cerimonie Tom. II. cap. 7. Del Vespero, Pre-

cessione del Corpus Domini, e dell'ottava ec.

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RESPONSORJ (1) DOPO LE LEZIONI. I. Si dicono al Mattutino, cioè uno dopo qualunque Lezione

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II.,, Nelle Feste di nove Lezioni (fuorchè nella Festa degl' Innocenti, quando non viene in Domenica), e nelle Domeniche dall' Ottava di Pasqua inclusive fino all' Avvento exclusive; e dalla Domenica fra l' Ottava del Ss. Natale inclusive, fino alla Settuagesima exclusive, si dicono otto Responsorj soltanto. Nel fine poi del terzo, del sesto, e dell' ottavo si dice il Gloria Patri colla ripetizione di una parte del Responsorio; il qual Gloria Patri è regolare in fine dell'ultimo Responsorio di qualunque Notturno tanto nell' Uffizio di nove, quanto di tre Lezioni, eccettuato il tempo di Passione, in cui in luogo del Gloria Patri, si ripete il Responsorio fino dal suo principio; ed eccettuato eziandio l' Uffizio dei Defunti, in cui si dice: Requiem æternam c.: Questo Versetto poi Gloria Patri &c. in certi giorni si dice anche nel primo Responsorio, come si nota ai suoi luoghi. Dopo la nona Lezione poi nei predetti giorni, quando si dicono otto Responsorj soltanto, immediatamente si dice l' Inno Te Deum c.

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III. Nelle Domeniche dell' Avvento, e in quelle dalla Settuagesima fino alla Domenica delle Palme inclusive e nel Triduo innanzi Pasqua si dicono nove Responsorj; perchè non si dice il Te Deum

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c.

IV.,, Nell' Uffizio poi di tre Lezioni, quando si fa di qualche Festa, e nelle Ferie del Tempo Pasquale

(1) Il loro uso è antico nella Chiesa Romana, come ci assicura il Tommasi ( In Præfatione ad Librum prænotatum Responsoralia etc.), e come si raccoglie dall' antica cauzione, che dava al Romano Pontefice il Vescovo di recente ordinato (Lib. Diurn. Rom. Pontif. Tit. 7.)..

(eccettuata la Feria seconda delle Rogazioni, nella quale si pone il terzo Responsorio ) si dicono due Responsorj, perchè dopo la terza Lezione si dice il Te Deum &c. Questi Responsorj nelle Feste si desumono dal Comune dei Santi, e nelle Ferie del Tempo Pasquale, quando non ne vengono assegnati di proprj, si prendono dalla Domenica con questo ordine : nella Feria seconda, e quinta, si prenderanno il primo, e il secondo Responsorio del primo Notturno; nella Feria terza e sesta, il primo, e il secondo del secondo Notturno; e nella Feria quarta il primo, il secondo del terzo Notturno,,.

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V.,, Nelle altre Ferie fuori del Tempo Pasquale, si dicono tre Responsorj (perchè in esse non si dice il Te Deum) con questo ordine: nella Feria seconda, e quinta si prenderanno i tre Responsorj del primo Notturno della Domenica precedente; nella Feria terza, e sesta, quei del secondo Notturno; nella Feria quarta, e nel Sabbato (quando in esso si faccia di Feria) si diranno i Responsorj del terzo Notturno. Ma perchè nel terzo Notturno delle Domeniche, dalla terza dopo la Pentecoste inclusive fino all' Avvento exclusive, non si ha che un Responsorio soltanto da dirsi fra la Settimana, cioè il settimo della Dome nica, perchè il Responsorio Duo Seraphim non si dice senonchè nelle predette Domeniche; perciò nella Feria quarta, e nel Sabbato, quando si debbono desumere i Responsorj dal terzo Notturno, il primo sarà il settimo della Domenica, il secondo, e il terzo si prenderanno dalla Feria seconda che segue, se ne abbia di proprj; altrimenti si diranno il secondo, e il terzo della stessa Domenica precedente. Dalla Ottava dell' Epifania fino alla Settuagesima si hanno i Responsorj proprj in tutte le Ferie, eccettuato il Sabbato, in cui quando si fa di Feria, si dicono quelli della Feria quarta,,.

VI. Si desumono poi i Responsorj da quel luo

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go, dove sono posti dapprima nel principio del Mese, o del Libro, e si ripetono nelle altre Domeniche che seguono di quel Mese, nelle quali non se ne assegnano altri, o finchè si legge di quel Libro donde sono presi. Quei Responsorj poi, che sono posti per le Ferie nella prima Settimana del Mese, si ripetono collo stesso ordine nelle stesse Ferie per tutte le Settimane che seguono, finchè se ne pongano degli altri: e dove non sono proprj, si desumono collo stesso ordine dai Notturni della Domenica,,.

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VII. Se i Responsorj del primo Notturno di qualche Domenica, nella quale sono posti in primo luogo, vengano impediti per qualche Festa doppia occorrente, si porranno nel primo giorno di quella Settimana, in cui occorre far Uffizio di Feria (1), ommettendo quelli, che forse in quella Feria fossero proprj. Se poi in tutta la Settimana non occorresse Uffizio di Feria, questi responsorj si porranno nella Settimana che segue, 0 nella Domenica similmente non impedita, purchè non si abbia da porne degli altri, altrimenti per quell' Anno si ommetto

no

I Responsorj eziandio che si hanno in alcune Ferie fra la Settimana, se in quel giorno in cui sono posti non si possono dire per qualche Festa che occorra, non si possono trasferire in altro giorno, ma si ommettono del tutto,,.

VIII. Nel Tempo. Pasquale poi nel fine del Responsorio innanzi al Versetto si aggiungerà l' Alleluja,, (Brev. Rom. Tit. 27).

RESPONSORJ BREVI DELLE ORE.

I. Si dicono dopo il Capitolo a Prima, Ter

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(1) I Responsorj di Tobia se non si possano porre nelle Ferie seconda e terza, si pongano nella Feria quarta; ma nella Feria quinta (a fine di non ripeterli immediatamente) si potranno dire i Responsorj del secondo Notturno della Domenica, per la stessa ragione che si adduce intorno alle Lezioni nella Festa de' SS. Filippo e Giacomo se questa venga nel Sabbato innanzi la Domenica IV. dopo. Pasqua (Gav. sect. 5 cap. 13. n. 9).

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za, Sesta, e Nona, ed anche a Compieta, fuorche nel Triduo inanzi Pasqua, fino a Nona del Sabbato in Albis inclusivamente. A Prima, e a Compieta sempre si dicono allo stesso modo come sono nel Salterio. Nelle altre Ore, quando si fa Uffizio di Domenica, o di Feria fra l' Anno, si dicono come si hanno nel Salterio

Nell' Avvento poi, nella Quaresima, nel Tempo di Passione, e nel Tempo Pasquale si hanno proprj ai suoi luoghi: nelle Feste de' Santi, se non ve ne sono di proprj, si prendono dal Comune

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II. Nel fine di ogni Responsorio breve si dirà il Gloria Patri, colla ripetizione del Responsorio, al modo con cui si ordina a Prima nel Salterio, fuorchè nel Tempo di Passione; perchè in allora non si dice il Gloria Patri nell' Uffizio de Tempore, ma solamente si ripete il Responsorio dal principio,,

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III. ,, Nel Responsorio breve a Prima in luogo del primo Versetto: Qui sedes &c. nell' Avvento si dirà: Qui venturus es in mundum, tanto nelle Domeniche e nelle Ferie, quanto nelle Feste, eccettua ta la Festa della Concezione della B. V. Dal giorno del Ss. Natale fino all' Epifania, eziandio nelle Feste che occorrono, e nella Festività del Corpus Domini, e fra l'Ottava, nonchè in ogni Uffizio della B. V. tanto di nove Lezioni, quanto di tre, ancorchè fra le di lei Ottave si faccia di qualche Santo, o di Domenica si dirà sempre: Qui natus es de Maria Virgine Nell' Epifania, e per tutta la Ottava, e nella Festa della Trasfigurazione si dirà: Qui apparuisti hodie. Dalla Domenica in Albis inclusivamente fino all' Ascensione exclusive, tanto nell' Uffizio de Tempore, quanto dei Santi (eccettuato l' Uffizio di S. Maria), sempre si dirà: Qui surrexisti a mortuis. Nell' Ascensione fino alla Pentecoste exclusive si dirà: Qui scandis super sidera. Nella Pentecoste, e nel rimanente dell' Anno, tanto nell' Uffizio feriale, quanto in quelVol. II. Diz. Liturgico 14

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