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TABELLA

Nella quale si contiene l'ordine d'incensare l' Altare tanto nei Vesperi, quando nella Messa.

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Quando nell' Altare non vi sono Reliquie, incensata la Croce, il Celebrante proseguirà l' incensazione pel n. 8., ed altri, ommessi i numeri 4. 5. 6. 7.

prima d' incominciare l' incensazione genuflettera (1); ciò che farà parimente ogni volta che passerà per il mezzo dell' Altare (2).

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VII. Il Diacono poi, e il Suddiacono uno per parte assisteranno (3) il Celebrante mentre incenserà, e quando passeranno innanzi alla Croce sempre genufletteranno. Indi il detto Celebrante col Diacono alla destra, e il Suddiacono alla destra dello stesso Diacono, stando in cornu Epistolæ, leggerà l' Introito (4), e il Kyrie eleison. Quando poi intuonerà il Gloria in excelsis, i sacri Ministri uno dopo l'altro (5) staranno a tergo del Celebrante; poscia ascenderanno l' Altare (6), ponendosi il Diacono a destra, e il Suddiacono a sinistra del Celebrante , e proseguiranno tutti assieme l'Inno, sotto voce, fino al suo termine (7); ciocchè eziandio si osserverà quando si dirà il

(1) Ob præsentiam Ss. Sacramenti, benchè nascosto, e in quel caso non chinerà il capo alla Croce (Gav. par. 2. tit. 4 Rub. 6 lit. F). 72 §. 14.)

(2) Assieme coi sacri Ministri. (Bissus lit. S n. (3) Alzandogli quella parte della Pianeta ch' è vicina alle braccia del Celebrante, ( Gav. ut sup. Rub. 7. lit. H)

(4) E frattanto i sacri Ministri si segneranno, e chineranno il capo de more, come fa il Celebrante (Lohner par. 3 tit. 2 n. 8, et tit. 3 n. 4, ed altri molti); ciò che farà anche il Ceremoniere assieme cogli altri. Detto poi l' Introito, il Celebrante pure coi detti sacri Ministri nel medesimo cornu Epistola sotto voce dirà nove volte Kyrie eleison etc. ( Ceremon. Episc. lib. 2. cap. 8. §. 36.), ed ivi staranno fermi col Ceremoniere fino all' ultimo Kyrie cantato dal Coro. (Bauldry par. 1. cap. 12. n. 18. et cap. 43. n. 9.)

(5) Cioè il Diacono sopra il secondo gradino, e il Suddiacono nel piano della Cappella, formando una linea retta, tanquam servi post Dominum (Gav. par. 2 tit. 4 Rub. 7. lit. L).

e

(6) Cioè mentre s' incomincia dal Coro Et in terra pax, non prima, fatta la genuflessione nel luogo dove sono, e d'onde ritrocedono come insegna il Gavanto (Ut sup. lit. M) seguito da Lohner, Bisso, Bauldry, Corsetto, Cabrino, ed altri.

,

(7) I Sacri Ministri inchineranno il capo, e si segneranno nel fine col Celebrante. Se si dovrà sedere, fatta dal Celebrante l' inchinazione alla Croce, o la genuflessione (se vi sia il Tabernacolo del Santissimo Sagramento), la quale però si farà sempre dai detti Ministri, discenderanno uno dopo l'altro per viam breviorem per il lato dell' Epistola alla sede apparecchiata, nella quale sederanno col capo coperto, e si scopriranno coll' inchinazione alle pa

Credo; é quando si dirà il Dominus vobiscum, l' Oremus, il Præfatio, e il Pater noster, i sacri Ministri staranno similmente uno dopo l' altro a tergo del Celebrante come sopra. (1) (Missal. Rom. par. 2 Tit. 4 Rub. 7.)

:

role segnate nell' Inno Angelico, quando si canteranno dal Coro. Nel fine poi non si segneranno di nuovo col segno di Croce.

,

Sederà il Celebrante nel mezzo fra il Diacono a destra e il Suddiacono a sinistra; stando gli Accoliti regolarmente appresso la Credenza. (Gav. par. 2 tit. 4 Rub. 7 lit. N).

n. 6.

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Da' Commentatori de' Sacri Riti si agita la questione, se anche i Chierici debbano sedere sopra scanni? Il Gavanto dice di no, come abbiam veduto di sopra; e seguono il di lui parere Arnaud (Tit. 4.. n. 13. ) e Corsetto (Cap. 2. de Rub. gen. n. 14.); affermano poi il Castaldo (Lib. I. sect. 4. cap. 2. n. 5.), il Bauldry (Par. 3. cap. 11. art. 4. n. 4.), il Ceremoniale dei Canonici Regolari del Ss. Salvatore ( Cap. 29.), e a Portu ( De Miss. solemn. tit. 4. Rub. 4. n. 9.). Il Ceremoniere già deve sedere, come ha decretato la S. Congregazione de' Riti (V. Ceremoniere), il quale quando si canteranno Coro quelle parole, alle quali il Sacerdor te nella Messa privata inchina il capo, sorgerà (Lohner art. 3. tit. 4. ), e con un inchino di capo, ovvero con un cenno della mano destra avviserà il Celebrante, e i Sacri Ministri, perchè si scoprano, e s'inchinino. (Bauldry par. 3. cap. 11. art. 5. n. 5. ). (1) Verso il fine dell' Inno Angelico, co, quando cioè dal Coro dice Cum Sancto Spiritu, tosto dal Ceremoniere s' invitino il Celebrante e i Ministri a sorgere (Bauldry ut sup. n. 6.); i quali subito sorgeranno, e deporranno sopra i loro scanni le loro berrette. Il Diacono poi coi dovuti quasi baci, prenderà dallo stesso Celebrante ancora sedente la di lui berretta e la deporrà nel luogo ove sedeva. Indi fatta l' inchinazione dai Ministri, e dal Ceremoniere, uno dopo l' altro si porteranno per il piano della Cappella al mezzo deil' Altare colle mani giunte (Gav. par. 2. tit. 4. Rub. 7. lit. N. Corsettus cap. 2 de Rub. gen. n. 19, et alii), cioè procederà prima il Ceremoniere, poi il Suddiacono, indi il Diacono, e finalmente il Celebrante. Quando poi saranno giunti tutti innanzi all' infimo gradino, i sacri Ministri genufletteranno sul detto gradino, e il Celebrante s' inchinerà profondamente soltanto; purchè vi sia il Tabernacolo del Santissimo Sagramento, perchè in allora genufletterà anch' esso.

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non

Fatta da tutti la dovuta riverenza come sopra all' Altare, il Celebrante lo ascenderà, alzandogli i Ministri il lembo delle vesti anteriori fino al secondo gradino, sopra il quale eziandio ascenderà il Suddiacono, col quale poi tosto discenderà al piano; ma il Diacono si fermerà ivi, e cosi uno dopo l' altro dietro il Celebrante formeranno una linca retta ( Bauldry par. 3. cap. 11. art. 5. n. 6.)

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VIII. Quando si dice il Dominus vobiscum, e I' Oremus, il Diacono, e il Suddiacono stanno dietro il Celebrante. Il Flectamus genua si dirà dal Diacono (1) e dal Suddiacono si risponderà Levate, l' uno genuflettendo, e l'altro sorgendo. Il Celebrante poi non genufletterà. (Missal. Rom. par. 2 Tit. 5 Rub. 5.) IX. Verso il fine dell' ultima Orazione il Suddiacono prenderà con ambe le mani il Libro dell' Epistole (2) portandolo sopra il petto, e fatta nel mezzo la genuflessione all' Altare, anderà alla parte dell' Epistola contra Altare, e canterà l'Epistola, la quale sarà letta ancora dal Celebrante, assistito frattanto dal Diacono a destra, finchè leggerà anche il Graduale il Tratto ec. fino al Munda cor meum Il Suddiacono poi cantata l' Epistola, fatta di nuovo nel mezzo la genuflessione all' Altare, ritornerà al Celebrante (3); poi genuflettendo bacierà la di lui mano, e da esso verra benedetto, fuorchè nelle Messe dei Defunti,,. 39334 X. Poscia lo stesso Suddiacono prenderà il Méssale del Celebrante, lo porterà in cornu Evangelii (4), ed ivi assisterà al Celebrante, che nel mezzo dell' Altare, detto sotto voce il Munda cor meum, ed indi

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,

(1) Il quale frattanto genufletterà con ambe le ginocchia, e tutti gli altri con esso, eccettuato il Celebrante, il quale dovrà genuflettere solamente, quando in mancanza dei Sacri Ministri esso canterà Flectamus genua. Alla Orazione poi del Sacerdote tutti dovranno starsene inchinati colle mani giunte. (Merati par. 2. tit. 5. Rub. 5. n. 18. Bissus et alii).

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(2) Accompagnato da un Accolito, come dice Innocenzo III. (Lib. 2. cap. 29.) (3) Se debba poi ascendere all' angolo posteriore dell' Altare, o al mezzo, non convengono fra loro i Rubricisti. Sembra però più ragionevole il convenire con quelli che sostengono all' angolo posteriore, come dice a Portu, perchè se si portasse al mezzo il Celebrante si dovrebbe voltare con notabile suo incomodo; e poi questo è l'uso inveterato di quasi tutte le Chiese (Merati par. 2. tit. 6 n. 18.).

(4) Avverta di non passare pei gradini dell' Altare, ma per il piano del Presbiterio, fatta nel mezzo in plano la genuflessione con un sol ginocchio; e collocherà il Libro in modo che la di lui parte posteriore riguardi il cornu del detto Altare, e non la parete (Bissus tit. 2. lit. S n. 20. §. 29.)

letto l' Evangelio, che non bacierà nel fine, portato eziandio dal Diacono il Libro degli Evangelj all' Altare (1), porrà l' incenso nel Turibolo (2). Poi il Diacono genuflesso innanzi all' Altare dirà il Munda cor теит, e prendendo il Libro chiederà la Benedizione al Celebrante, stando similmente genuflesso sulla predella, e baciata la di lui mano, precedendo il Turiferario, e due Accoliti coi Candellieri accesi presi dalla Credenza, anderà col Suddiacono a sinistra al luogo dell' Evangelio contra Altare verso il Popolo : dove il Suddiacono tenendo il Libro tra i due Accoliti, egli dirà colle mani giunte : Dominus vobiscum. Quando dirà: Sequentia Sancti Evangelii &c. segnerà (3) il Libro nel principio dell' Evangelio, indi la fronte, la bocca è il petto; poi incenserà tre volte il Libro, cioè nel mezzo, a destra , e a sinistra, e proseguirà l' Evangelio colle mani giunte. Frattanto il Celebrante, dopo data la Benedizione al Diacono, ritirandosi in cornu Epistolæ, ivi rimarrà colle mani giunte. E quando il detto Diacono dirà : Sequentia Sancti Evangelii, anche il Sacerdote si segnerà similmente, e quando nominerá Jesu (4) inchinerà il capo verso l'Altare. Finito l' Evangelio, (5) il Celebrante

(1) Il quale lo prenderà dalla Credenza consegnatogli dal Ceremoniere, o da un Accolito, procedendo pel piano; e fatta prima la genuflessione in plano e deposto il Libro sopra il mezzo dell' Altare, ivi genufletterà di nuovo, e tosto si accosterà alla sinistra del Celebrante, ed ivi quasi in mezzo tra lo stesso Celebrante e il Suddiacono ascolterà l' Evangelio colle mani giunte ( Colti par. r. tit. Missa solemnis ).

(2) 11 Turiferario ascenderà pei gradini laterali dell' Epistola quasi al mezzo dell' Altare (Lohner par. 3 tit. 5 n. 7) fuori della predella, e stando a destra del Diacono innanzi al Celebrante, amministrerà il Turibolo.

(3) Col pollice destro, e colla sinistra posta sopra il Libro (Lohner par. 2 tit. 2 n. 21).

(4) O il nome di Maria , o di quel Santo, di cui si celebra la Messa o di cui si avrà fatta Commemorazione (Merati par. 2 tit. 6 n. 33), 33

(5) Il Diacono indicherà al Suddiacono il principio dell' Evangelio, il quale appunto abbasserà alquanto il Libro, onde poter vedere. (Bauldry par. I cap. 11 art. 1 n. 32.)

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