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sa, non però il Calice, perchè si deve collocare dal Sacrista, o da altro, nel mezzo dell' Altare sopra di un Corporale esteso e si porrà anche il Messale aperto sul cuscino.

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II. Ad un'ora competente, fatta la preparazione, e lavate le mani, il Sacerdote celebrante prenderà i sacri Apparamenti, assistito dagli Accoliti vestiti di Cotta: e se non si farà l' Aspersione dell' Acqua benedetta, così apparato, e col capo scoperto, porrà, se vi sia la consuetudine, l' Incenso nel Turibolo (come sopra nella Messa solenne cogli apparati Diacono e Suddiacono), amministrando un' Accolito la Navicella, ed un altro il Turibolo. Poi si porterà all' Altare col capo coperto; precedendolo a destra di un altro Accolito, il Turiferario, e due Ceroferarj.

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III. All' Altare darà la Berretta ad un Accolito, farà la dovuta riverenza, gli altri poi la genuflessione I Ceroferarj deporranno i Candellieri sopra la Credenza, ed ivi genufletteranno finchè il Celebrante ascenderà all' Altare. Un Accolito deposta la Berretta tosto ritornerà alla destra del Celebrante, dove genuflesso sul piano col Turiferario a sinistra risponderà al Salmo Judica me Deus &c.

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IV. Se si farà l' Aspersione, si porrá soltanto il Messale sopra la Credenza. Il Celebrante non si porterà all' Altare col Turibolo, ma il Turiferario , o un altro porterà il Vaso dell' Acqua benedetta, ed egli apparato col Piviale senza Manipolo, e genuflesso, ricevuto l' Aspersorio dal Ministro coi soliti bacj, aspergerà l' Altare, e se stesso, sempre genuflesso; -poi tosto si porterà al Coro col detto Ministro dell' Acqua, e con un altro, che gli alzi l' estremità del Piviale, ed ivi aspergerà i Chierici, poscia i Ministri all' Altare, e finalmente il Popolo circostante

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V. Fatta l' Aspersione, il Celebrante canterà il Versetto e l'Orazione sul Libro, che l' Accolito terrà a sinistra, finita la quale, il Ministro porterà il

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detto Libro al cornu Epistolæ colla genuflessione nel mezzo; poi ritornando al Celebrante lo spoglierà del Piviale, che porterà in Sacristia; e indi preso il Turibolo colla Navicella, ritornerà all' Altare, dove genufletterà alla destra sul piano.

VI. Un altro Accolito poi, deposto il Vaso dell' Acqua in Sacristia, prenderà la Pianeta, il Manipolo e verso il fine dell' Orazione lo porterà al Celebrante. Indi genuflesso alla sinistra, proseguirà il Salmo e la Confessione, come sopra.

VII. Finita la Confessione, il Celebrante ascenderà l'Altare, lo bacierà, e lo incenserà, se vi sia consuetudine (1) coi due predetti Accoliti uno per parte, che gli alzeranno la Pianeta. Frattanto uno dei Ceroferarj leverà via il Messale dall' Altare colle dovute genuflessioni innanzi, e dopo.

VIII. Terminata l' incensazione, il Turiferario coi soliti bacj riceverà il Turibolo, incenserà il Celebrante, e deporrà il Turibolo in un luogo conveniente, e risponderà ad esso al Kyrie, stando in cornu Epistocolle mani giunte.

IX. Mentre il Celebrante dirà la prima, od ultima Orazione (2), l' Accolito Ministro o altro prenderà dalla Credenza il Libro, nel luogo consueto, fatta prima la genuflessione all' Altare, canterà l' Epistola de more, cantata la quale, senza bacio della mano del Celebrante, e senza Benedizione, fatta prima la

(1) Qui si deve notare il seguente Decreto: Missa quando canitur sine Ministris, non debet thurificari neque Altare, neque Chorus. (S. R. C. 19 aug. 1651 in una Urbis.)

Non ostante però questo Decreto, dice Benedetto XIII. ( in suis Opusculis variis de Missa cantanda sine Ministris sacris cap. 4 §. 2.) che si potrà usare l' incensazione all' Evangelio, all' Offertorio, e alla Elevazione del Ss. Sagramento.

(9) Cantandosi questa Messa senza i sacri Ministri, secondo il Bisso (Tit. Missa solemnis n. 237 §. 2.), non si può chiamare solenne; e perciò si potrà far Commemorazione del Semplice, se la Festa della quale si celebra la Messa sia di seconda classe; la qual sentenza sostiene anche Benedetto XIII. ( Ut supra.)

genuflessione, riporterà il detto Libro alla Credenza. Frattanto il primo Ceroferario stando nel piano in cornu Epistolæ colle mani decentemente composte al petto, e non giunte, risponderà: Deo gratias, e il Celebrante proseguirà fino al Munda cor meum.

X. Al fine del Graduale, e Alleluja, o del Tratto, ovvero della Sequenza, il Celebrante si accosterà al mezzo dell' Altare, dove, posto prima l'Incenso nel Turibolo colla Benedizione (come nel principio della Messa), dira: Munda cor meum &c. e frattanto l' Accolito porterà il Messale col cuscino al cornu Evangelii, genuflettendo nel mezzo

XI. Anche i Ceroferarj, presi frattanto sollecitamente i loro Candellieri, precedendoli il Turiferario col Turibolo, si accosteranno all' Altare, genuflettendo al cornu Evangelii, e nel piano si porteranno al detto cornu fuori dei gradini.

XII. Finito il Canto in Coro, il Celebrante dirà: Dominus Vobiscum, segnerà il Libro, e se stesso Indi consegnatogli il Turibolo coi soliti bacj, incenserà il libro de more, poi proseguirà l' Evangelio. (Missal. Rom. par. 2 Tit. 6 Rub. 8.)

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XIII. Finito l' Evangelio, gli Accoliti risponderanno sotto voce, Laus tibi Christe, e baciatosi il Libro dal Celebrante, l' Accolito lo incenserà di nuoVO Poi si accosterà al mezzo dell' Altare avvicinandosi il Libro, ed ivi canterà il Credo se occorra, o il Dominus vobiscum verso il Popolo, e frattanto i Ministri ritrocederanno dall' Altare, e si porteranno alla Credenza genuflettendo nel mezzo, uno dei quali, cioè l' Accolito Ministro ritornerà al cornu Epistolæ, dove se si dirà il Credo, rimarrà genuflesso

XIV. Detto il Simbolo, o se non si dice , mentre il Celebrante dirà l' Offertorio, l' Accolito porterà le Ampolle col bacile all' Altare, e le offrirà al Celebrante coi baci delle dette Ampolle soltanto, e colle dovute riverenze: e ricevutele in dietro le riporte

rà alla Credenza, e tosto ritornerà all' Altare colle dovute genuflessioni, onde amministrare la Navicella, e alla sinistra assisterà al Celebrante mentre incenserà l' Altare; incensato il quale, s' incenseranno dal Turiferario il Celebrante, il Coro, gli Accoliti, e il Popolo. Indi ritornerà in Sacristia, onde accendere le torcie pegli Accoliti.

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XV. Mentre il Celebrante incenserà l' Altare, il primo dei Ceroferarj leverà via il Messale e lo riporrà, incensato il cornu Evangelii. Frattanto il secondo prenderà l' Ampolla dell' acqua col bacile, e il primo ritornato alla Credenza prenderà il mantile, ed ambidue amministreranno al Lavabo colle dovute riverenze, & quasi osculis ampullæ, & manutergii, e poscia ritrocederanno.

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XVI. Quando il Celebrante dira: Orate fratres, gli Accoliti genuflessi risponderanno : Suscipiat Dominus &c. Mentre dirà il Præfatio, un Accolito, o due accenderanno le candele, se vi siano nei Candellieri maggiori, ed un altro suonerà la campanella mentre si dirà il Sanctus; poi tutti due si porteranno in Sacristia, dove accenderanno le torcie e sollecitamente ritorneranno all' Altare, præcedente Thuriferario, ed ivi si collocheranno come nella Messa solenne. L' Accolito Ministro genuflesso a destra del Celebrante sulla predella, alzerà colla mano sinistra ad ambe le Elevazioni la parte posteriore della Pianeta; ma colla destra però suonerà la campanella de more, e il Turiferario eziandio incenserà il Santissimo Sagramento.

XVII. Fatta l' Elevazione del Calice, ritorneranno in Sacristia, eccettuato l' Accolito Ministro, il quale rimarrà genuflesso in cornu Epistole. Se poi si dovesse fare la Comunione, i Ceroferarj non partiranno. Quando ritorneranno i predetti Accoliti, uno si porterà alla Credenza, e l'altro rimarrà genuflesso all' Altare in cornu Evangelii. Al Nobis quoque ресcatoribus, Agnus Dei, e Domine non sum dignus, si percuoteranno il petto, e si segneranno col Celebrante, mentre dira: Omni benedictione cœlesti. Si darà la Pace coll' Istrumento soltanto , se vi sia consuetudine. Se si debba fare la Comunione, si osserveranno relativamente tutte quelle cose, che si sono dette al Titolo - Comunione de' Fedeli nella Messa.

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XVIII. Un po' prima della consumazione del Sangue, sorgerà l' Accolito Ministro, e prenderà le Ampolle dalla Credenza col bacile per la Purificazione del Celebrante; fatta la quale, il Celebrante adatterà il Calice, e lo porrà nel mezzo dell' Altare, nella Messa privata, e frattanto l'altro Accolito porterà il Libro col cuscino al cornu Epistolæ, e si estingueranno dagli altri le candele dei Candellieri maggiori, i quali poscia ritorneranno ai loro luoghi, dove staranno in piedi alle Orazioni, e dopo genuflessi riceveranno la Benedizione dal Celebrante, e si segneranno. Se si dirà l' Evangelio proprio, si porterà dal Ministro il Messale al cornu Evangelii, il quale genufletterà nel mezzo, mentre riceverà la Benedizione.

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XIX. Nel principio dell' Evangelio tutti si segneranno e poi genufletteranno col Celebrante. Finito l'Evangelio, i Ceroferarj, presi i loro Candellieri, ritorneranno all' Altare, precedendo il Turiferario colla Berretta del Celebrante.

XX. Finita la Messa, il Celebrante farà la riverenza alla Croce, discenderà al piano, farà il dovuto inchino, genuflettendo i Ministri, prenderà la Berretta, e coll'ordine, con cui era venuto, ritornerà in Sacristia, ove fatta la riverenza alla Croce, deporrà i suoi Apparamenti. Dopo ciò i Ceroferarj amministreranno al detto Celebrante l' acqua col bacile, e mantile per lavarsi le mani. (Ita Eminentiss. Card. Ursinius Archiep. Benev. & Pontif. Bened. XIII. in suis Opusc. variis de Missa cantata a Celebrante sine sacris Ministris, & ita sentiunt Bauldry, & Merati par. 2 Tit. 6 n. 42).

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