Manuale della letteratura italiana, Volume 3

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Barbèra, 1885
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 53 - ... zufolo o pure un merlo, entrò dentro, e trovò un fanciullo che andava con un archetto, ch'ei teneva nella man destra, segando * alcuni nervi tesi sopra certo legno concavo...
Pagina 182 - Di chi t' offende il difensor men fero, Ambo nemici sono ; ambo fur servi. Così dunque l' onor, così conservi Gli avanzi tu del glorioso impero? Così al valor, così al valor primiero Che a te fede giurò, la fede osservi ? Or va : repudia il valor prisco, e sposa L' ozio, e fra il sangue, i gemiti e le strida Nel periglio maggior dormi e riposa.
Pagina 53 - Or qual fusse il suo stupore, giudichilo chi participa dell'ingegno e della curiosità che aveva colui; il qual, vedendosi sopraggiunto da due nuovi modi di formar la voce ed il canto tanto inopinati, cominciò a creder ch'altri ancora ve ne potessero essere in natura. Ma qual fu la sua...
Pagina 182 - Bever l' onda del Po gallici armenti. Nè te vedrei del non tuo ferro cinta Pugnar col braccio di straniere genti, Per servir sempre o vincitrice o vinta.
Pagina 347 - Ove il coturno camminando va, Segue tua dolce immagine, Amabil donatrice, Grata spirando ambrosia Su la strada infelice, E in sen nova eccitandomi, Mista al terrore, acuta voluttà: O sia che a me la fervida Mente ti mostri, quando In divin modi e in vario Sermon, dissimulando, Versi d'ingegno copia E saper che lo ingegno almo nodrì; O sia quando spontaneo Lepor tu mesci ai detti, E di gentile aculeo Altrui pungi e diletti, Mal cauto da le insidie Che de
Pagina 323 - Egli all'entrar si fermi Ritto sul limitare, indi elevando Ambe le spalle, qual testudo il collo Contragga alquanto; e ad un medesmo tempo Inchini '1 mento, e con l'estrema falda Del piumato cappello il labbro tocchi.
Pagina 223 - Onor del mento, e' 1 doppio raggio in fronte, Quest' e Mose, quando scendea del monte, E gran parte del Nume avea nel volto. Tal era allor, che le sonanti, e vaste Acque ei sospese a se d' intorno, e tale Quando il mar chiuse, e ne fe tomba altrui.
Pagina 54 - ... né altra parte, e che finalmente, alzandole il casso del petto e vedendovi sotto alcune cartilagini dure ma sottili, e credendo che lo strepito derivasse dallo scuoter di quelle, si ridusse a romperle per farla chetare, e che tutto fu in vano, sin che, spingendo l'ago più a dentro, non le tolse, trafiggendola, colla voce la vita, sì che né anco potè accertarsi se il canto derivava da quelle...
Pagina 333 - Ma al pie de' gran palagi là il fimo alto fermenta; e di sali malvagi ammorba l'aria lenta che a stagnar si rimase tra le sublimi case. Quivi i lari plebei da le spregiate crete d'umor fracidi e rei versan fonti indiscrete onde il vapor s'aggira, e col fiato s'inspira.
Pagina 182 - ITALIA, Italia, o tu, cui feo la sorte Dono infelice di bellezza, ond' hai Funesta dote d' infiniti guai, Che in fronte scritti per gran doglia porte ; Deh, fossi tu men bella, o almen più forte, Onde assai più ti paventasse, o assai T...

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