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conda coi sonetti. La prima ha la data 8 nov. ; la seconda, 17 agosto. Il HAIN deve conoscere solo la parte coi sonetti, perché registra questa edizione col titolo: Le favole di Esopo ridotte in sonetti da Accio Zucco Summa Campanea, titolo inventato da lui. Ora il vero si è che il titolo dell'opera dello Zucchi non è affatto inventato dal HAIN (n. 347), ma è esatto; e che i due testi, vita e favole, tradotte in versi dallo Zucchi, sono due distinte opere, edite nello stesso anno dallo stesso editore, e possedute dalla Casanatense rilegate assieme. Sull' Esopo di Franc. Del Tuppo, cfr. M. FAVA e G. BRESCIANO, La stampa a Napoli nel XV secolo. Leipzig 1911; vol. I, pp. 28-46.

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Casanatense. Incun. 518 (cfr. numero precedente).

I, 1; VI, 1. Aesopus.

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Incip. Accii Zuchi summa campanee veronensis viri eruditissimi in Aesopi fabulas interpretatio per rythmos in libellum Zucharinum inscriptum contexta foeliciter incipit. Expl. Impressum Venetiis per Manfredum de Monteferato de Sustrevo, MCCCC 93 a dì 17 di Agosto, in-8, fol. 71, di linee 40, più uno bianco in fine. I fogli non sono numerati, ma segnati A-I 4. Ricche illustrazioni xilografiche, in gran parte imbrattate di colori a mano. Sul frontespizio è riprodotto lo stesso legno del

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frontespizio, che è nella Vita Aesopi. Esopo è riprodotto nel testo latino, a cui segue, volta per volta, la versione in sonetti italiani. Chiude una Cancionetta, o, per meglio dire, canzone alla petrarchesca, in fondo alla quale il traduttore di nuovo si dà a conoscere :

Si el nome mio alcun saper volesse

Digli che è Accio il proprio nome mio

E se tu trovi in parte

Chi del prenome mio saper se lagna

Risponde: el Zuccho da Summa campagna.

HAIN 350; il BRUNET conosce due edizioni della stessa opera e dello stesso editore: Venezia 1481 e 1490.

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I, 6; II, 6. Petrus Lombardus. Libri IV Sententiarum. Cod. pergam., sec. XIII, cent. 22×16, fol. 75 con numerazione moderna, scrittura a due colonne fittissima. Iniziali rubricate. Intestazione dei capitoli e note marginali pure in rosso. Qualche iniziale con fregi a colori: una sola miniata con figura. Incip. Cupientes aliquid.

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Expl.:

scribat, semper cum domino vivat

Vivat in coelis.

Expleto libro referamus gratiam Xristo

Casanatense. Cod. 1297.

I, 6, 13; II, 12; III, 3; VI, 2. Ficino Marsilio. Incip. Epistole philosophice di Marsilio Ficino platonico fiorentino tradocte di latina lingua in fiorentino sermone ad Antonio et Lorenzo di Bernardo De Medici | Epistola prima | Marsilio Ficino | ad Imagnanimo (sic) Giuliano de' Medici salute. Il magno Cosimo, o magnanimo Giuliano.... Expl.: Finisce el primo libro delle Epistole di Marsilio Ficino fiorentino per insino allanno del MCCCCLXX VI-| Bernardus Perusinus scribebat. | Laus omnipotenti Deo maximo. Cod. pergam., del sec. XV, mm. 225X162, fol. 132 numerati a, 1-r,lll, scrittura a pagina intiera, nitidissima, intitolazioni rubricate, piccole iniziali a colori ed oro, finissime. Frontespizio suntuosamente miniato, con cornice a fiorami su fondo d'oro, putti e stemma alla base, con sei medaglioncini. Titolo in oro su fondo azzurro; nella M iniziale dorata, ritratto di Marsilio Ficino in rosso, con libro in mano, su fondo azzurro.

Il compianto DELLA TORRE, Storia dell'Accademia platonica di Firenze, Firenze, Carnesecchi, 1901, discutendo ampiamente più d'ogni altro le questioni inerenti all'epistolario ficiniano, non mostra di conoscere questa versione in volgare, importante come testo del sec. XV, ed anche per la data (cfr. pag. 69).

48.

Proprietà cav. prof. Antonio Neviani. Roma, Collegio romano.

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IV, 4. Bellonius Petrus. Petri Bellonii Cenomani | De aquatilibus, Libri duo | cum Eiconibus ad vivam ipsorum effigiem, quoad | eius fieri potuit, expressis-Ad amplissimum Cardinalem Castillionaeum. Parisiis apud Caro

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lum Stephanum Typographum regium | MDLIII — pagg. XVI-448, segnate al-bш, e A Fe IIII. Le prime 16 pag. contengono la prefazione dell'editore, indi la dedica al Cardinale, poi l' Index Capitum et eorum quae in his continentur; infine un indice trilingue, greco, latino, francese, dei nomi dei pesci descritti. Il libro, a forma di piccolo album, misura mill. 162 di larghezza e 110 di altezza. Rilegatura in pelle, di epoca posteriore. Numerosissime incisioni in legno (v. fig. 14).

Sconosciuto al GRAESSE, noto invece al RENOUARD (Ant. Aug.), Annales de l'imprimerie des Estienne. 2me édition. Paris 1843, pag. 104, n. 6, e al BRUNET, il quale del celebre naturalista francese PIERRE BELON (n. a Mans nel 1517 (?), m. nel 1594. grande viaggiatore ed amico del poeta Ronsard) cita anche un'opera anteriore sui pesci scritta in francese: Histoire natur. des estranges poissons marins avec la vraie peincture et description du daulphin et de plusieurs autres, Paris, Regnaud Chaudière, 1551, con figure. La strana incisione del pesce monaco che qui trovasi, ch' io sappia, per la prima volta, fece fortuna, e la si ritrova poi nell'opera di Ulisse Aldrovandi (Monstruorum Historia, Bononiae, Nicolai Tebaldini, MDCXLII, pag. 28). Trattasi probabilmente di una pelle di pesce disseccata, e poi dai pescatori della

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Norvegia conformata in questo modo bizzarro. Ecco ad ogni modo come il BELON descrive il fantastico pesce-monaco : << Monachus Piscis. Monstrorum superius enumeratorum figuram ac formam quibusdam in locis reperiri facile credideram, si verum est quod de Monacho pisce in Norvegia apud Diezunt appellatos populos, iuxta oppidum den Elepoch repertum fuisse tradunt: cuius formam sequens figura edocebit. Tres tantum dies vixisse aiunt ac nullam vocem edidisse, praeter quam suspiria quaedam summum moerorem ac luctum referentia».

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