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con un uomo prima che si conosca; ovv. Molti moggi di sale si convien manicare insieme, anzi che 'l dono dell' amista de compiuto sia.

OGNI COGION CONOSSE EL BON, Ogni uc cello conosce il grano, e vale Il buono è da tutti conosciuto.

No GHE VOL Ochiai per CONOSSERLO. Al buon vino non bisogna frasca, e vale Il buono si fa conoscere da per sè.

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NO SE CONOSSE EL BEN CHE CO L'È PERL'asino o L'asinino nen conosce la coda se non quando non l'ha; Non si conosce il ben se non perduto. CONOSSÙO, V. COGNOSSLO. chia

CONI DE MAR, s. m. T. de' Pesc. dal la tino Cunus, Vulva. Così vengono mate volgarmente diverse specie di Molluschi, tutti del genere delle Meduse. Essi hanno per carattere un Corpo libero, gelatinoso, orbiculato e convesso al davanti, concavo internamente, con dei fili o appendici attaccate al loro centro. V. Po

TAMARINA.

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CONIADOR, s. m. Coniatore e Battinzecca, Colui che nella pubblica Zecca balle

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CONIAR, V. CUGNAR.

CONIETO, s. m. Conigliuzzo o Conigliolo, Piccolo Coniglio. CONIO, V. CUGNO.

CONIO, s. m. Coniglio, Animale noto, simile alla Lepre; chiamato in sistema Lepos Cuniculus.

LOGO DA CONH, Conigliaia o Conigliera e Coniglieria, Luogo dove si tengono chiusi i conigli.

L'E TIMIDO QUANTO UN CONIO, Pare ch'egli abbia i conigli in corpo. Prov, che dicesi di Chi è timido e pauroso. Non aver più cuor d'un grillo o'd uno scricciolo a d'un coniglio.

CONOMIA, s. f. Economia..
CÒNOMO, V. ECONOMO.

CONOSSANZA, V. COGNOSSANZA. CONOSSENTE, add. Conoscente, noi diciamo per Noto, conosciuto - LE PERSO

Le NE CONOSCENTI, che si conopersone Le scono; di conoscenza. persone CONOSSER e COGNOSSER, v. Conoscere e Cognoscere.

CONOSSER A FONDO QUALCUN, Conoscere o Sapere chi sono i suoi polli; Conɔscere di lunga mano — Sapere quanto corra il cavallo d'alcuno, vale, Sapere fin dove possa arrivare l'abilità d'alcuno.

CONOSSER A MUSo, Raffigurare uno Conoscerlo a' lineamenti della faccia Conoscere all' alito, vale Essere accorto e pronto conoscitore.

CONOSSER A NASo, Ecnoscere a fiulo.

DAI SEGNI SE CONOSSE LE BALE, Α' segnali si conoscon le palle; Gli asini si conoscono a' basti, Dalle azioni si conosce la morale di uno EL SE CONOSSARÀ DA LESITO, S'ella è rosa ella fiorirà; s'ella è spina ella pugnerà.

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FARSE CONOSCER UN COGION, Farsi scorgere ovv. Farsi scorgere un balordo per un balordo, ignorante.

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GHE VOL ASSAE PRIMA DE CONOSSER UNO, Bisogna mangiar molte moggia di sale

CONOTAR, v. Voce di molto uso nel Fo

ro per Contrassegnare, cioè Far la descrizione d' una persona, per poterla conoscere e distinguere. CONOTATI, s. m. Contrassegni; Segnali. Ritratto in iscritto, Descrizione delle parti fisiche visibili d'una persona. Avvertasi che la voce Connotati è tanto in uso negli uffizii giudiziarii e politici, che non sarebbe possibile di sostituirvene un'altra. CONSAPUTA, s. f. Consapevolezza, Contezza avuta, cognizione presa, partecipa

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A CHI CONSEGIA NO GHE DOL LA TESTA, A chi consiglia o A confortatore non duole il corpo o il capo; e vale Esser più facile il consigliare che l'eseguire. Fu anche detto, È facile a chi è sano e in lieto stato Dar consiglio all' afflitto e all' ammalato.

цо

CONSEGITE COI VECHI, Consiglio d' mo vecchio non rompe mai la testa, e vale che Per lo più è buono.

CONSEGITE CON UN SOLO, Consiglio di due non fu mai buono.

CONSEGITE BEN PRIMA PER NON FENTIRTE DOPO, Consiglio veloce pentimento tardo, cioè Chi tosto si risolve tardi si pente. LE VOLPE SE CONSEGIA, V. VOLPE. TORNAR A CONSEGIAR, Riconsigliare. CONSEGIER, s. m. Consigliere; Consigliatore; Consigliante, Quello che dà consiglio.

Nel Governo della Repubblica Veneta erano sei patrizii dell'ordine senatorio detti Consiglieri, che formavano col Doge il Consiglio minore, e vacante la sede Ducale si chiamavano Rettori di Venezia, e dimoravano nel pubblico palazzo. Il più vecchio tra i Consiglieri, mancando il Do

ge, faceva le sue veci nel Collegio. V. Co

LEGIO.

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CONSÉGIO, s. m. Consiglio, Farere, sen

timento, esortazione.

UN BON CONSEGIO VAL DE LE VOLTE PIÙ D'UN TESORO, Dono di consiglio più vale che d'oro.

Dicesi in prov. Consiglio di ricco impo verito non val nulla, Perchè se non fu buono di regolare sè stesso, molto meno può esserlo pegli altri.

CONSEGI DE DONA O I SCOTA O NO I VAL CNENTE, Lo consiglio femminile o egli è caro o egli è troppo vile.

A COSSA FATA NO GH'È PIÙ CONSEGIO I consigli dopo il fatto sono fiato da gonfiar otri, cioè inutili. Del senno poi ne sono piene le fosse, e vale E inutile consigliare dopo il fatto.

CHI VOL FAR A SO MODO NO VOL CONSEGI, Uomo deliberato non vuol consiglio; ed esprime che E superfluo il consigliare colui ch'è risoluto di fare a suo seno alcu na cosa: simile all'altro, Cuor determi nato non vuol esser consigliato. CONSEGIO, s. m. Consiglio o Concilio, Pubblica e solenne adunanza d'uomini che consiglia a deliberare. E quindi Far consiglio; Raunare, Tenere, Aver consiglio

e simili.

Nel sistema del Governo Veneto erano varii licosì detti Consigli, come i seguenti.

MAZOR CONSEGIO, Il Maggior Consiglio, ch'era composto di tutti indistintamente i patrizii che avevano indossata la veste. Corpo sovrano della Repubblica, che eleggeva a tutte le reggenze e magistra ture ordinarie, formava leggi etc.

CONSEGIO DE PREGAL, I Consiglio di Pregadi assolutamente o sia il Senato, che al presiedeva all' economico dello Stato, politico e al militare, ed eleggeva alle cariche straordinarie.

CONSEGI DE QUARANTA. Tre erano li Consigli di quaranta, cioè il Consiglio di XL. al Criminale, cui erano commesse le cause criminali ne' casi non soggetti al Consiglio de' dieci, e la distributiva delle cariche e uffizii popolari-H Consiglio di XL. Civil vecchio, il quale giudicava le cause civili appellate della Metropoli e del Dogado, con tutte le altre materie di sua attribuzione speciale — Il Consiglio di XL. Civil nuovo, stato instituito la deciper sione in appello delle cause pur civili della Terra ferma e di tutto lo Stato. V. Co

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mo consiglio; nel secondo la parte rea e dicevasi Secondo consiglio; e nel terzo l'una e l'altra in conflitto, cioè con interruzione, che si diceva Terzo consiglio, nel quale pronunziavasi la sentenza. În seguito tal costume fu riformato, e le cause erano trattate e giudicate in un giorno solo, e nondimeno nell'uso forense seguitossi a dire Terzo consiglio per una finzione dell'antico costume; e intendevasi Causa introdotta e decisa da un Consiglio di quaranta. V. VACUI.

CONSEGNA, s. f. Consegnazione, Il consegnare, il passaggio di che che sia dalle mani di uno a quelle d'un altro. Tradizione è voce latina, usata però da' Legali nello stesso significato.

Consegna, in T. milit, dicesi Colui che sta alle porte d'una Città fortificata e tien registro de' forestieri che v'entrano. CONSEGNAR, v. Consegnare o Consi

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ZAR.

TORNAR A CONSOLAR, Riconsolare. CONSOLE, s. m. Console o Consolo.

Consoli de' mercanti, chiamavasi una Magistratura civile di prima istanza della cessata Repubblica Veneta, composta di tre patrizii, a cui spettavano alcuni affari mercantili, trattati però in via giudiziaria. V. SORACONSOLI.

CONSORTIVO, add. STRADA CONSORTIVA, V. STRADA.

CONSORZIO, s. m. Consorteria, Unione di consorti, cioè Riunione dei possidenti de'beni lungo un fiume o una strada pubblica, i quali fanno causa comune fra essi per riparar gli argini e provvedere alle co

se occorrenti.

CONSTATAR, v. È un vero Franzesismo, usato spesse volte nel foro, nel sign. di Accertare; Stabilire ; Chiarire, cioè Fondare la verità d'una cosa e d'un fatto, Verificare. V. COSTAR.

CONSULTO, s. m. Consulto o Consiglio, Opinione dell'Avvocato in favore del clientulo Consulto, dicesi anche il Parere o consiglio de' Medici.

BATER CONSULTO O CONSULTA, Consul tare; Consigliare - Ruminare o Rugumare, Riandar nel pensiero, come si fa pensando e ripensando da chi vuol masticare e ben digerire un negozio. CONSUMA, Consumato; Consunto.

CONSUMA DA TANTE DISGRAZIE, Per lungo duolo attrito, consunto. CONSUMADA, s. f. Consumazione.

DAR UNA CONSUMADA DE SCARPE O DE ABITI, Consumar le scarpe o i vestiti, vale Logorarli.

CONSUMADOR O CONSUMAÒN, s. m. Consumatore, Che consuma, Distruggitore. CONSUMAR, v. Consumare, Logorare, finire, ridur al niente.

CONSUMAR EL CRUO E 'L COTO, Consumar l'asta e 'l torchio; Far del resto, Mandar male interamente il suo avere. Consumare a braccia quadre, vale Moltissimo.

CONSUMAR EL 800, Far ambassi in fondo, Mandar a male ogni sua cosa —— CON

Consumarsi, Venir meno, struggersi, dimagrare, intisichire. Consumarsi come neve al fuoco.

CONSUMAZION, s. f. Consumazione, An

nientamento.

do

EL VA VIA PER CONSUMAZIÒN, Va morenper estenuazione, per consunzione. CONSUMO, s. m. Consumo; Consumamento, Consumazione — Consumi, diconsi le Cose consumate.

o AFAR CONSUMO DE ROBA O DE BEZZI, VÈR EL DAZIO DEL CONSUMO, detto fig. Sparnazzare; Scialacquare; Dissipare, dicesi dello Spendere assai e consumar il suo CONSUNTIVO, s. m. Voce dataci dai Lombardi sotto il cessato Regno italico ed usata negli oggetti di pubblica amministrazione, e vale Conto delle spese da farsi nell' anno prossimo; Conto d'avviso delle spese.

10,

CONSUNTO, add. Consunto, Consumadicesi delle persone magrissime. CONSUNTO DE BEZZI, Arso; Povero in canna; Bruciato di danaro. CONTA, s. f. T. dell' Ergastolo. Novero o Contamento; ed è quella Visita che fassi ogni sera dai Custodi in tutte le carceri dell' ergastolo per riscontrare il numero de' Carcerati, e se le cose siano a dovere. CONTÀBILE, s. m. Voce venutaci di Lombardia dopo il Governo italiano, e vale Computista; Ragioniere. V. RAGIONATO.

CONTABILE, add. dicono e scrivono alcuni nel sign. di Risponsabile; Tenuto; Obbligato Ovv. nel sign. di Colpevole CONTABILE DI FURTO, dice e scrive qualcu no per Colpevole di furto. CONTABILITÀ, s. f. Computisteria, L'uffizio del Computista o Ragioniere. CONTADINAZZO, s. m. Contadinaccio; Villanaccio Martignone, vale Goffo

contadinone.

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COMTENTAR LA GOLA, V. GOLA. CONTENTARSE DE L'ONESTO, Leccare e non mordere, Modo proverb. che vale No Contentarsi d'un onesto guadagno CONTENTARSE DE L'ONESTO, Cercar miCHI NO SE CONglior pane che di grano·

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TENTA DE L'ONESTO PERDE EL MANEGO E ANCA EL CESTO, tira la corda Chi troppo la strappa, Chi vuol troppo, alla fin perde tutto. A chi desidera molto, manca molto, disse Orazio per dimostrare che Chiunque è contento del poco, vive più felice ed è più ricco de'ricchi: giacchè Talora il meglio guasta il bene.

CONTENTARSE DE POCO, Tirare a pochi -CONTENTARSE DEL POCHETTO MA SIGURO, detto Loda il mare e tienti alla terra metaf. CHI STA BEN SE CONTENTI, Chi ha buono in mano non rimescoli, metaf. presa dalle carte da giuocare, e vale Chi sta bene non cerchi che le cose si mutino: simile a quell'altro, Quando e' ti dice buona al paleo, non giuocare alla trottola.

OMO FACILE O DIFICILE DA CONTENTÀR, Uomo di facile o difficile contentatura. ME CONTENTO CHE I ME PICA SE etc. Io vo' che mi sia fritto il fegato se etc. lo giuocherei la vita contro un morso di berlingozzo che etc. Modi di affermazione sulla propria opinione e volontà.

TUTI NO SE POL CONTENTAR, Chi fa la casa in piazza o e' la fa alia o e' la fa bassa, Tutti i caratteri non sono eguali, chi è d'un umore e chi d'un altro. CONTENTÌN, s. m. Ripicco, Quella giunta che si dà, per esempio, a una chicchera di caffè o simili bevande, che dicesi anche Giunta, V. RECHIOTO. CONTENTO, add. Contento; Contentato

CONTENTO COME CARLO IN FRANZA, Aver il cuore nello zucchero; Esser fiori e baccelli, Esser lieto e contento. MAI CONTENTO, Incontentabile.

CUOR CONTENTO E SCHIAVINA IN SPALA, V. SCHIAVINA.

CONTENTON, add. Contentissimo; Ar cicontento; Più che contento. CONTESÌN, V. CONTARELO. CONTESTABILE, s. m. Contestabile, Titolo che ne' tempi del Governo Veneto si dava al Bargello nelle Città capitali delle provincie dello Stato di terra ferma. CONTESTUALMENTE, avv. T. forense e vale Unito alla contestazione, In contestazione.

CONTINUAMENTE, avv. Continuamente; Continovamente; Continuatamente. Avverte l' Alberti nel suo Dizionario universale che rigorosamente parlando corre questa differenza tra Continuatamente e Continuamente, che il primo si dice delle cose che non sono separate nè interrotte dal loro cominciamento sino alla fine; e che il secondo si dice altresì di quelle che sono interrotte, ma che altro coper minciano sovente e con piccoli intervalli. Combattere continuamente. Dividere il rettangolo continuatamente in parti eguali.

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FAR I Dintornare, Segnare i contorni. Dintornare l'ombra del viso.

CONTORNI,

CONTORNO, T. di Zecca, Bilanciere, Macchina con cui si fanno sui fianchi del

le monete gl'impronti che devono portare secondo la volontà del Principe. CONTORZER, v. Contorcere, Torcere intorno, Attortigliare.

CONTONZERSE, Contorcersi; Scontorcersi; Ritorcersi; Rivolgersi, Quel travolgere di membra che si fa talvolta o per dolor che si senta o per vedere o aver a fare cosa che ci dispiaccia. E quindi dicesi Contorsione al Moto violento prodotto dalle cagioni suddette. CONTRA, V. CONTRADA. CONTRABANDAR, v. Far contrabbandi.

Comperar e vendere per iscarriera, si dice del Comperare e vendere fuori del traffico comune e quasi occultamente. CONTRABANDO, s. m. Contrabbando, che anche dicesi Contraddivieto. È priam. l'Estrazione o importazione di eri di commercio senza pagamento di dazio, V. CONTRAFAZION e SFROSO.

proge

DE CONTRABANDO, Detto a modo arverb. Di contrabbando, cioè Clandestinamente, segretamente FAR DE CONTRABANDO, Far che che sia alla macchia. L'È UN CONTRABANDO, Egli è un arbitrio, una facilità o connivenza; È un chiuder l'occhio, Facilitare, Agevolare, Ber grosso.

CONTRABRAZZO, s. m. Contrabbracci o Falsi bracci, chiamansi de' Cavi semplici che servono a raddoppiare i bracci de' pennoni bassi in tempo burrascoso o in caso di combattimento. CONTRACASSA, s. f. Custodia, chiamasi Quella bussoletta d'argento o d'oro o d'altro, metallo in cui racchiudesi l' orologio da tasca, e ch'è quasi un'altra cassa. CONTRACENTA, s. f. T. Mar. Contradormiente, Lunghi pezzi di legno che rigirano intorno al vascello, su di cui si fermano le testate de' bagli. CONTRACIVADA, s. f. T. Mar. Contracivada, Vela soprapposta alla Civada nelPalbero di bompresso.V. CIVADA C VELA. CONTRACOLOMBA, s.f. Controckiglia, T. Marin. Que'legami che servono di rinforzo alla carena. V. PARAMEZÀL.

CONTRADA, s. f. Contrada, vale propr. per Strada di luogo abitato. Chiamasi però Contrada in Venezia quanto s'estende sotto una Chiesa stessa parrocchiale : ond'è lo stesso che dire Parrocchia.

CONTRADIO, add. Contraddetto, detto Contro, Opposto, Vietato.

CONTRADITOR, s. m. Contraddittore o Contraddicitore; Contraddicente e Impugnatore.

CONTRADITOR PERPETUO, Ritroso, dicesi di Quegli che per suo cattivo costume sempre s'oppone all'altrui volere, nè mai s'accorda cogli altri.

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CONTRADITOR A LA VECHIA O A LA NOVA Chiosatore, dicesi fig. di Chi interpreti ogni cosa sinistramente e biasimi sempre. Contradditori, nel sistema del Gover no Veneto, si chiamavano que' due Magistrati patrizii,ch'erano destinati dalla legge ne sovrani Consigli di quaranta, e nel Collegio de' XXV. a difendere le ragioni pubbliche e le sentenze delle Magistrature di Venezia e de'Rettori dello Stato che fossero state appellate. CONTRADIZION, s. f. Contraddizione; Contraddicimento; Contraddetto e Contradiamento,L'atto di contraddire, di opporsi al parere d'un altro― Antilogia, chiamasi in T. Didascalico, Contraddizione in un discorso.

NOTAR UNA CONTRADIZION, Impedire alla libertà di uno, vale Far opposizione al

futuro matrimonio d'una persona.

Contraddizione, T. del Foro ex-Veneto, Era un Atto col quale uno opponevasi alle stride per seguita vendita di beni o per altro e contraddiceva in giudizio. CONTRADOR, Voce bassa, detta per CoxTROLOR, V.

CONTRADOTA, s.f. Contradote è Ciò che il Marito dona alla Moglie all'atto delle nozze, e in greco dicesi Antiferna. Sopraddota; Sopraddote e Paraferna, chiamansi i beni che possiede la Moglie oltre alla dote, i quali beni si dicono sopraddotali o parafernali, come sarebbero eredità conseguite, donazioni a lei fatte etc. CONTRADOTAR, v. Dar contradote. V.

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CONTRAFACENTE CONTRAFACIENTES add. Contraffacente Contraffattore, Che disubbidisce agli ordini. V. SfRosador.

CONTRAFACENTE, chiamasi a Venezia anche Colui che senza esserne autorizzato esercita l'avvocazione.

CONTRAFAGLIAR, v. Soprafagliare, Voce Toscana e T. del giuoco dell'Ombre. CONTRAFÅGLIO, s. m. Soprafuglio. T. del giuoco dell'Ombre. Dicesi Soprafaglio e quindi Soprafagliare ed anche Ammazzare, quando il terzo Giuocatore che risponde all' invito del primo, non avendo carte del seme giuocato, fa propria con un trionfo la bazza che il secondo Giuocatore aveva prima fagliato. V. TRIONFO, FAGLIO, MAZZAR.

RESTAR O ESSER SOTO AL CONTRAFAGLIO, Andar sotto, dicesi di Chi è nel caso di essere soprafagliato.

CONTRAFAZION, s. f. Contrabbando, Cosa proibita, e dicesi particolarmente delle mercanzie, e in generale di che che sia che si faccia contro a' bandi e contro alle leggi. Nel significato però più comune di questa voce, meglio è Frodo, cioè Frode che si fa celando alcuna cosa a' a'Gabellieri per non ne pagar gabella. Quindi a'gaFare frodo, vale Celare alcuna cosa a bellieri per non pagar la gabella. Andare in frodo vale Essere confiscato a cagione di fraude nel pagamento di gabelle. CONTRAFORTI, s. m. T. de' Sellai, sola e Posoliera, Que' sovatti che per sostener lo straccale o sia la cinghia, s'infilano ne'buchi delle sue estremità e si conficcano nel basto.

Po

CONTRAFORTI, detto poi in T. de Calafati, si chiamano que' Legni che vanno intorno al paramezzale della nave e fanno l'uffizio di Contraccinta, ma più in alto. V. CENTA.

CONTRALTO, s. m. Contralto, Voce della musica più vicina al soprano. CONTRAMANTESE, T. de'Vetturali, lo stesso che COVERTIN. V. CONTRAMEZANA, s. f. T. Mar. Contrammezzana, Nome dell'albero o vela soprapposti all'albero di Mezzana, Albero o Ve la di contrammezzana. CONTRAPAPAFIGO, s. m. T. Mar. Contrappapafico, Secondo Pappalico soprapposto ad altro. CONTRAPASSO, s. m. Contrappasso, T. del Ballo.

CONTRAPASSO, detto in T. de’Pesc. Sorta di Granchio marino detto più comun. AZZALIN. V.

CONTRAPELO. V. CONTROPELO. CONTRAPORTELO, s. m. T. Mar. Contrapportello o Contrasporiello, Portello movibile che si adatta alle cannoniere allorchè il cannone è fuori del bordo, per impedire che non v' entri acqua o vento. CONTRARIA, s. f. Traversia, Furia di vento che traversa il corso d'una nave. Vento contrario.

Dicesi pure da noi AVER CONTRARIA O ANDAR A CONTRARIA, quando la direzione

d'una barca è contraria alla direzione dell'acqua, comr sarebbe se uno andasse a Fusina durante il riflusso o venisse a Venezia durante il flusso.

CONTRARÖDA, s. f. o VANTICUòn, 6. m. T. Mar. Contraruota o Contraccapione di prua o Contr'asta di prua, Pezzo di legno o per lo più Un pezzo composto di più legni curvi, che si applicano interiormente alla ruota di prua per fortificarla e unirla più saldamente alla chiglia della Contraruota o Contraccapione anteriore o Contr' asta di poppa popPezzo forte di legno che s'unisce per di dentro alla ruota di poppa. CONTRASAGOMA, s. f. Contramodine V. SAGOMA.

nave

di

pa,

CONTRASCOTA, s. f. Contrascotta, T. Mar. Seconda Scotta stabilita nelle bugne delle vele basse, colle quali si mura la bugna di sopra vento verso prua quando

si va all'orza.

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CONTRASPEO, 8. m. O SCONTRO DEL SPEO, T. de' Fabbri, Forcella dello schidione o dello spiedo, Quella forcella di ferro a due branchi appuntiti la quale infilata nello spiedo ed infilzata nell'arrosto, serve per tenerlo fermo nel volgersi. CONTRASPIERA, s. f. Contr' impannata, Voce dell' uso, Impannata che si pone di fuori davanti ad un'altra impannata. V. SPIERA.

zone,

CONTRASSEGNO, s. m. Contrassegno. CONTRASSEGNO, T. degli Orefici, Puni pezzi Strumento per marcare d'oro e d'argento, ed è come il sigillo della bottega o fabbrica dell' Orefice. CONTRASTAMPAR, v. Contrastampare,

T. de' Librai, Dicesi de'fogli stampati di fresco quando battendoli per legarli a libro, macchiano e lasciano i segni della stampa nelle pagine che sono a contatto. CONTRASTRAGIA, s. f. T. Mar. Contrastraglio, Straglio di rinforzo che si usa nelle navi da guerra. V. STRAGIA. CONTRATAGIAR, v. T. del Giuoco dell'ombre o d'altro simile. Lo stesso che CONTRAFAGLIAR. V.

CONTRATEMPO, s. m. Contrattempo,
Fuor di tempo, Sconcerto.V. SCONTRAURA.
COSSA CHE VIEN DE CONTRATÈMPO,
sa intempestiva, inopportuna.

Co

DAR IN CONTRATEMPO, Dar ne' lumi, nelle furie, nelle scartate, nelle stoviglie; Saltar in bestia.

CONTRATO, s. m. Contratto, T. Legale.

CONTRATO DE PIOVEGO, Contratto usunatico. V. PIOVEGO.

SERAR UN CONTRATO de nozze, Concludere; Stabilire; Sottoscrivere la scritta. CONTRAVELEN, s. m. Contravveleno, Che che sia che abbia virtù contra il veleno.Antidoto, si dice propriamente il preservativo contro il veleno.

CONTRAVELÈN, si dice talvolta fig, ed anche nelle cose morali MI GO EL CONTRAVELÈN, Io ho l' antidoto, detto pure il fig. e vale Ho il ripiego, il rimedio, conforto, la risposta, e simili. CONTRAVOLTIGIOLA s. f. T. Mar. Controvoltigliola, Nome d' un pezzo di legno rotondo a foggia di bastone che fa parte dell'ornamento dello sperone d'una

nave.

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CONTROLAR, v. T. di nuovo uso per

noi.

Riscontrare; Confrontare; Collazionare; Comparare, Esaminar una partita in confronto dell' altra per rilevare se vi siano difetti o mancanze.

CONTROLARIA, s. f. Riscontro; Confronto; Paragone; Comparazione, L'atto del

confrontare o riscontrare.

CONTROLÒR, s. m. Voce imitata dal Francese Controleur, e detta comunemente in Italiano Controllere (i Veneziani dicevano SCONTRO) Registratore, Nome di quell' uffiziale ch'è destinato à tener conto e registro di certe cose. Nelle case de Principi dicesi Maggiordomo; Siniscalco.

CONTROLÙME, s. mn. Contrallume, Opposto al lume. A contrallume, dicesi di ciò che non riceve lume a dirittura.

CONTROMANDAR. V. CONTRAMANDAR. CONTROMBRE, s. m. T. del giuoco dell'Ombre e dicesi del Giuocatore che abbia buoro in mano cioè carte prevalenti contro quelle dell' avversario che fa il giuoco principale. CONTROPELO, s. m. Contrappelo, La piegatura contraria del pelo.

TOR EL CONTROPELO, Dare il conirappelo o Radere il contrappelo.

TOR TUTO A CONTROPELO, detto fig. Andar contrappelo, vale Andare a rovescio, prendere o intendere le cose a sinistra parte.

TOR UNO A CONTROPELO, V. STRAPÈLO. CONTROSTAGIAR, v. T. Mar. Imbarbare, Fissar con un cavo detto del davanti l'antenna di maestra ed il trinchetto in occasione di mar grosso quando la nave è alla fonda.

CONTROVÈRI, s. m. Contr' invetriata, Invetriata che si pone davanti di un'altra alle finestre per riparare il freddo. CONTROVOGIA, Modo avv. Controvolontà; Controstomaco; Fuorvoglia o Forvoglia, Malvolentieri. CONTROVOGIA HO Mio mal grado o A mal mio grado ho dovuto fare.

DOVESTO FAR

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FAR FAR A QUALCUN CONTROVOGIA, Confortare i cani all' erta, vale Confortare uno a far quello che non vuol fare. CONTUMACIA, s. f. Contumacia, T. Leg. e vale Mancanza o difetto di comparsa in giudizio.

Contumacia, dicesi delle Persone e mercanzie che si tengono per un determinalo tempo in Lazzaretto di sanità; e

quindi Far la contumacia o Star in contumacia. V. QUARANTENA.

Contumacia, dicevasi ne'tempi del Governo Veneto quello Spazio di tempo determinato dalle leggi, che passava tra il termine d'un Reggimento, Magistratura o altra carica, sino al tempo di poterla

riassumere.

MANDEMOLA IN CONTUMACIA O AL LAZA

RETO, Tara per uso, Si dice a quel che s' ode dire a' millantatori, in signif. di Non credere, di dubitare sulla verità delle cose che si dice.

CONTURBO, s. m. Sturbo; Turbazione; Turbamento, cioè Scompiglio, Confusione, Agitazione, Disturbo, Imbarazzo. CONTURBI, Discordia; Sconcordia; Dissensione, Disunione d'animi. CONVEGNIR; v. Convenirsi o Acconvenirsi, Aggiustarsi.

CONVEGNO (coll'e aperta) s. m. Convenzione, Accordo tra parti ch'erano dissenzienti.

CONVENTO, s. m. Convento.

ANDAR IN CONVENTO, Andar in serbo, si dice delle Fanciulle.

QUEL CHE DA EL CONVENTO, Maniera famil. che vale Quel che dà la famiglia, Quel che le forze permettono di dare, Quel che

poco puossi avere, e indica Moderazione di stato.

CONVERSO, s. m. Converso,

che anche

dicesi Servigiale e Torzone, Frate servente de' Monaci.

CONVERSO, detto in T. del Foro, Riconvenzione, compensazione Specie di proposta dal Reo convenuto contro l' At

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CONVOGIAR, v. Convogliare, T. Mar. Accompagnare vascelli mercantili vir loro di scorta. Dicesi anche Convoiare.

CONVOGIO, s. m. Convoglio e Convoio.

CONVOGIO DE TELA, Invoglio o Invoglia, Tela o altra materia grossa colla quale si rinvolgono le balle, fardelli o simili. CONVULSION, s. f. Convulsione.

CONVULSION, dicesi da noi fig. nel sentimento di Confusione; Scompiglio, perturbamento; Sconvolgimento; Alterazione; e si dice dell'animo e delle persone al sopravvenire di qualche disgrazia. CONZA (colla z aspra ) s. f. Concia, Luogo dove si conciano le pelli, e la materia CONZA CHE stessa onde si conciano

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