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nel che nel Veronese chiamasi BECAZZA, Bresciano ARCÌA O RAVANGAN, e da Linneo Scolopax rusticola. Uccello palustre notissimo. V. BECANOTO e BECANELA, GALINAZZA DE MAR, s. f. T. de' Pesc. Beccaccia marina,Pesce di mare detto da Linn. Centriscus Scolopax. Egli ha il muso allungatissimo, terminato in un cilindro ricurvo, all' estremità del quale è la bocca senza denti, e di più un lungo aculeo sul dorso; è in oltre piccolissimo, di pelle aspra ed assai dura e per nulla buono a mangiare: in conseguenza di che non si vede quasi mai nelle pescherie. Egli è poi molto raro.

GALINÈLE, s. f. o MOLESINI, Gallinelle o Valerianella, Specie d' ortaggio silvestre, che ne' primi giorni di primavera si coglie ne'prati prima della sua fioritura, e si mangia in insalata. Ella è detta da' Botanici Valeriana Locusta varietas olitoria.

GALINER, s. m. Pollaiuolo o Pollaiolo ; Pollinaro e Guardapolli, Mercante di polli. V. CAPONere.

GALINÈRA, s. f. La femmina del Pollaiuolo, che per l'esempio d'altre voci consimili, forse potrebbe dirsi Pollaiuola o Pollaiola.

GALINÈTA, s. f. Gallinella, Piccola gal

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LA VA DA GALIOTO A MARINÈR, Andar tra corsale e corsale; Tra corsale e corsale non si guadagna che le barili vuote; Ella è tra il rotto e lo stracciato o tra Baiante e Ferrante o tra barcaiuolo e marinaio o da marinaio a scapolo; Questo fatto è tra baro e baro, Da uno all'altro non v'è differenza,

GALIÒTO, s. m. T. de' Pesc. Ofidio barbato, Pesce di mare detto da Linn. Ophidium barbatum. Egli era detto con voce antiquata da' Veneziani PESSE Galba o GALBOTO. È di pelle sottilissima e pellu

cida. La sua carne è triviale.

GALIOTON, add. Manigoldone; Mani

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ma cosa.

CANTA EL GALO e po fa dì. Prov. indicante Che le cose seguono con ordine, una dopo l'altra.

Co I GALI CANTA VOL PIOVER: detto metaf. cioè Le disgrazie hanno i loro indizii. ZAMPA DE GALO, V. ZAMPA.

GALO CEDRON, o assolut. CEDRON, s. m. T. de' Cacciatori, Cedrone o Gallo cedrone, detto anche Fagiano nero o Fagiano alpestre, Specie di Gallo di monte o alpestre maggiore, chiamato da Linneo Tetrao Urogallus. Se ne trova qualcheduno nelle nostre montagne; ed è cibo raro e ricercato.

GALO DE MONTAGNA, s.m. T. de'Cacciatori, Gallo di monte minore o Gallo alpestre, Uccello della grandezza d'un pollo, di rostro arcuato, che si piglia sulle montagne, ed è cibo eccellente. Linneo lo chiama Tetrao Tetrix, ed altri Sistematici Tetrao minor o Urogallus minor. Pare che questo sia il maschio della Gallina forcella.

GALO O GALETO D' ISTRIA, s. m. T. de Pesc. Pesce di mare a scheletro ossoso, detto dal signor Nardo Blennius Alauda, il qual pesce si trova non solo negli scogli dell' Istria, ma anche nei nostri lidi fra i sassi. Gl' Istriani gli dicono CHIOSSA CA

GNINA.

Linneo e gli Autori dopo di lui avevano riguardato come una specie identica l'Alauda e il Pholis degli antichi, chiamandogli con un sol nome Blennius Pholis. Il suddetto Nardo però ha dimostrato in una sua memoria ch'erano due specie distinte, nominando quindi la prima, ch'è il Gallo d'Istria, Blennius Alauda, e l'altra Blennius Pholis, come vero Folide degli antichi, ch'è la nostra Gatorusola SENZA CRESTA V. CAGNETA.

GALÒN, s. m. Gallone o Fianco, Quel

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GALONAR, v. Gallonare e Listare, Fres giare di liste o di galloni. V. INGALONA, GALOPADA, s. f. Galoppata, Corsa di galoppo.

DAR UNA GALOPADA,

Galoppare. GALOPAR, v.Galoppare, Andar del cavallo, che è meno che correre.

GALOPAR, appropriato ad uomo, Andare o Camminar in fretta. V. TAPINÀR. GALOPIN, s. m. Piccolo galoppe, Andatura del cavallo a guisa di galoppo ma più rimessa del galoppo ordinario.

GALOPIN, appropriato a uomo che si affatichi camminando per attendere agli affari altrui, Cursore; Servigiale-GALOPIN dicesi anche per agg. a Colui ch'è vago di far molte visite: quasi che farne molte in un giorno galoppi.

GALÒRIA,

per

s.f. Galloria, Allegrezza eccessiva manifestata con gesti.

per

ANDAR O ESSER IN GALORIA, Andare o Essere in galloria. V. GALEGIAR. GALOTA, s. f. Berrettino, Quello che i Preti portano sul capo. Secondo l'opinio ne del nostro Gallicciolli (Lib. II. n.1692) pare che la voce vernacola derivi dal Galerus dei latini, ch'era un Arnese fatto a guisa d'elmo, già usato da'Sacerdoti gentili coprirsi. Leggesi nel Sinodo Vencto del 1592. Galeros vero ex serico confectos nemo deferat, cum laneos_pileos quisque pro temporis qualitate habere possit.E qui il Gallicciolli intende che colla voce Galèro fosse vietato quel coprimento che oggidì si dice Galota da PRETE, che fassi anche di seta; la quale, quando copre gli orecchi chiamasi RECHIERA e dagli antichi scrittori Coffia e Papaletra, onde pare sia provenuto l'altro termine PAPALINA, V. Dopo aver riferito questa erudizioio mi contenterò di derivar la nostra ne, voce vernacola dal francese Calotte, che significa Berrettino che cuopre soltanto la sommità della testa.

GALOTA DEL RELOGIO, Calotta, Specie di cappelletto che serve di custodia al movimento dell' oriuolo.

ESSER O PARER LA FIGURA DEL GALOTA, Locuz. fam. Essere o Parere la figura del Calotta, dicesi di Uomo di brutto aspetto e contraffatto. V. FIGURA. GALOTÌNA, s. f. Cupolino, Voce Fiorentina, Berrettino con cui i preti cuopron la chierica; ed è il dimin. di GALOTA. GALOZZE, s. f. (detto con voce barb. Calopedes) Galoscie o Clacche, Specie di Zoccoli o scarpaccia di legno.

Galloccia, T. mar. Nome che si dà ad alcuni legni a due corni che servono per dar volta alle manovre.

Galloccie, diconsi ancora Certi pezzi i

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GALÙME,

s. m. T. de' Pesc. indicante tutte le specie di Conchiglie commestibili che vivono nell' acqua mariaa. Voce vol gare derivata forse dal prurito cutaneo più o meno somigliante a quello della Scabbia (Gale), che produce l'uso troppo frequente del loro cibo.

GAMAUTO, s. m. Gammautte o Gammaut, Strumento chirurgico che serve per aprire i tumori grandi.

GAMAUTO, detto fig. vale Birro o Berroviere; Sgherro.

GAMBA, s. f. Gamba.

GAMBA DE FERO, Gamberuolo, Armadura della gamba.

GAMBA O GAMBO DE FORMENTON, Fusto • Gambo del formentone.

GAMBA DEL BOTON O D' UNA MEDAGIA Gambo o Picciuolo.

GAMBA DEL CAVALETO, Piede.

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GAMBA DE LEGNO, Schiaccia, Strumento che serve in vece di gamba a coloro che l'hanno manco o storpiata. Gruccia, si dice pure per imitazione a quel pezzo di legno che serve in vece di gamba ad uno storpiato.

GAMBA DE LE PAROLE, ASTA, V. PAROLA. GAMBA DEL RECHIN, Spillo. GAMBA D'ERBA, Gambo; Stelo; Caule. GAMBE DE GABIA, T. Mar. Gambadona, Nome di alcune funi che servono a tener fermi gli alberi di coffa.

Gamberaccia.

GAMBA IMPIAGADA, GAMBA LEVANTINA O SNELA Gamba le sta, leggiera, veloce.

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GAMBA SUTA, Gamba scarsetta, scar sd, schietta Scarico di gamba, dicesi del Cavallo,

GAMBE DE SELENO O DA STRUZZO ● DA, FAOLIN, Gambe spolpate ; E' va in su i

balestri, E va o cammina in su i fuscelli; Ha lasciato le polpe in Fiandra. GAMBE FUSAB, Gambe affusate o affu solate.

SB,

GAMBE STORTE O A VERIGOLA O A ICHEBilie; Gambe strambe ; Gambe a balestrucci Esser bilenco o sbilenco, si dice a Persona che abbia difetto. questo Gambe a tromba, TROMBE DE GAMBE 2 cioè Gambe gonfie.

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CHE ME SIA TAGIADA LA TERZA GAMBA Che mi sia tagliato il terzo piede, Modo d'imprecazione o giuramento.

Co LE GAMBE A PICOLON, Colle gambe spenzolate o ciondoloni.

DARSELA A GAMBE, Dare o Darla a gambe, Fuggir velocemente. Chi non ha cuore ha gambe, dicesi di Chi timoper re fugge.

EL CORAGIO VA BEN MA ME MANCA LE

GAMBE, detto fig. L'animo è pronto ma il potere è zoppo, detto fig.

FAR BELA GAMBA, Stare a grattal calo; Stare in ozio o a diporto; Far il bello in piazza; Piazzeggiare; Ímbottar della nebbia, Non lavorare, non occuparss.

INGROSAR O DESCROSÀR LS GAMBE, V.IN CROSAR E DESCROSAR.

-

LE GAMBE ME FA GIACOMO. V. GIACOMO MENAR LE GAMBE, Sgambettare o Gambettare, Si dice di Chi stando a sedere dimena per ozio le gambe Suonar le campane, si dice del Dondolare i piedi. METERSE LE GAMBE IN SPALA B ANDAR Mettersi la via tra le gambe e nettar tosto il pagliuolo; Impennare il piede; Metter le ali al piede; Menar le ma

FIA,

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to sicuro.

TOR SOTO GAMBA QUALCOSSA, Farsi faeile alcuna cosa; Pigliarsi in giuoco, in ischerzo o a gabbo una cosa; Pigliarla per una baia, per una beffa..

TOR SOTO GAMBE QUALCUN, Ridersi d'al cuno; Farsi gabbo d' alcuno; Beffare; Dileggiare alcuno-- ME LA TOGO, GIUSTO SOTO GAMBA, lo me ne rido; Mi è come bere un uovo; Me lo piglio a gabbo..

TRONCAR O TAGIAN O LEVAR LE GAMBE, Tagliar le gambe o le braccia; Dar sulle mani o sulle dita o sulle nocca altrui; Dare alle gambe; Dars il gambetto; Day di bianco, detto figur. Impedire l'avvia mento di che che sia Vale anche nel

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sentimento di Disanimare, Scorare, Avvilire.

GAMBALI, s. m. T. de' Calzolai, Forma da allargare, Ordigno di legno da introdursi negli stivali per allargarli. In Tescana dicono Gambali. GAMBARA. V. GAMBÈRA.

GAMBARARO, s. m. Granchiaio, Raccoglitore o venditore di granchi. GAMBARESSA, s. f. Granchiessa, Fem. del Granchio.

GAMBARIÒLA O SCHINCARIOLA, S. f. Gambetto o Sgambetto; Dar il gambetto o lo sgambetto, è Dar con la sua nella gamba di chi cammina per farlo cadere Aver la gambata o la stincata, modo hasso, esprimente l' Esclusione da matrimonio desiderato.

GAMBARO D'AQUA DOLCE 0 GAMBARO DA TREVISO O DEL SIL S. m. Gambero; Granchio o Cancro, detto da Linu. Cancer Astacus.

GAMBARO D'AQUA SALSA, s. m. Gambero marino, chiamato da Lion. Cancer Crangon.

CURAR I GAMBARI, Mondare.

ANDAR AVANTI COME I GAMBARI, detto figur. Fare come il gambero o Muoversi co- Anme il gambero, vale Dare a dietro dare a ritroso vale Andare al contrario. EL ME PAR UN GAMBARO COTO, Parene in viso un gambero arrostito, Dicesi di chi è rosso in viso smoderatamente. GAMBELO (coll'e larga) s. m. T. de'Cap pellai o PELO DE GAMBELO, Pelo di Cam mello, Pelo appunto tosato dal Cammello, che si vende in commercio ai Cappellai, i quali mescolandolo con quello della lepre ne fanno cappelli. A Milano dicono Pelo di cammello. Forse i Turchi che lo portano presero a dir Gamello in vece di Cam→ mello, ed il Gamello fu poi imbastardito eol dire Gambèlo.

GAMBERA, s. f. T. agr. Gambo o Fusto, Dicesi specialmente di quello del For

mentone.

GAMBETA, s. f. Gambetta e Gambuccia, Piccola gamba.

GAMBETE DE LE SCALE DA MAN, Staggi CHIAPAR LA GAMBETA, Battere il tacco ne; Battere la calcosa, Battersela, Par tirsi in fretta.

AGIUTIME GAMBETA, CHE SE NO, I ME LE PETA, Raccomandarsi alle gambe, Sotrarsi colla fuga al pericolo d' essere ba stonato. Usar lo spadone a due gambe. GAMBÈTO, s. m. T. degli Ergastoli, Cep pi; Ferri, Specie di pastoie di ferro che pongono ai condannati.

GAMBETO DE LE fogie o dei fruti, Pe dicciuolo o Picciuolo o Peduncolo. GAMBIERA, s. f. Gambiera o Gamberuo lo, Calzare della gamba che si mette sopra le calze.

Calze a staffa o a staffetta o Vosa, Gambiera tessuta di lana, che per essere senza peduli rende similitudine alla staffa.. GAMBILO, s. m. T. Mar. Cappuccino del sprone. E un bracciuolo che con una

Lo

gamba è inchiodato nella ruota di prua e coll' altra giace in parte sul tagliamare e in parte sul maschio.

GAMBO. V. in GAMBA.

GAMBON, s.m. Gambone, accr. di Gamba.

Detto per agg. a Uomo, Gambuto, Che ha le gambe lunghe e grosse. GAMELA (coll' e aperta) T. Mar. V. VERNEGAL e BACILota.

GANASSA,' s. f. Gota (coll'o largo) Guaneia o Mascella o Ganascia, dicesi quell'Osso nel quale sono fitti i denti. V. PA

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GANFO Granchio o Indormentimento, Quella specie di spasimo a' piedi e talvolta alle mani, che tra i moti convulsivi è de' più acerbi.

CHIAPAR EL GANFO, Aggranchiare o Aggranchiarsi e Ingranchire, Esser preso dal granchio.

GANFO DEI CAVALT, T. de' Maniscalchi, Spavento, Malore che viene a'cavalli. GANGA o GHENGA, s. f. – UNA CERTA GANGA O GHENGA, Una certa ironia o Una maniera sardonica o Una certa apparente ma sospetta verità — L'È VENUDO CO

UNA CERTA GANGA A DARME A INTENDER MA

RIA PER RAVENA, Venne con aria di apparente verità ovv. Con un certo contegno di gravità o d'importanza, ad infinocchiarmi etc.

GANGRENA, s.f. Cancrena, Malattia nota. GANZADA (colla z aspra ) s. f. Ganciata. GANZANTE (colla z dolce) add. Cangiante o Cangio, dicesi per lo più de' CoTori de' drappi Scange, Drappo di seta di color cangiante. Velluto o Manto cangiante paonazzo e rosso.

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ARIA GANZANTE, Aria fresca, libera. OMO GANZANTE, Uoma equivoco, dubbio. GANZAR (colla z dolce) s. m. Cangiaro, Voce Turchesca. Specie di pugnale che usano i Turchi.

GANZARIOL (colla z dolce). s. m. T. dei Pesc. Sgombero piccolo, Pesce di mare. V. SCOMBRO.

GANZARIOL, Birro neofito, Birro appena iniziato nel suo mestiere.

GANZEGA (colla z dolce) s. f. Galloria; Zurlo; Zurro; Giolito, Allegrezza ecces siva manifestata anco con gesti.

METERSE IN GANZEGA, Essere o Mettersi in susta. V. BOREZZO.

GANZÈR, s. m. chiamasi da noi quell' uomo il quale con un bastone armato d'uncino appressa le gondole alla riva in que' traghetti che mancano di PONTILI. GANZÈTO (colla z aspra ) s. m. Gancetto, T. delle Arti e dell'uso. Piccolo gancio o uncino, che dicesi anche Crocchetto.

GANZETO DA CALAFAI PER DESCALCAR, Maguglio, Strumento a foggia di gancio appuntato con sua lama, che serve per tirar fuori de' commenti la stoppa vecchia. GANZO (colla z aspra) s.m. Gancio o Uncino, Raffio di metallo che attacca per afferrare o ritener che che sia.

GANZO DA STRASCINAR PESI, Protèlo o Trapèlo, Certo canapo con uncini ben grandi di ferro che serve a trainar pesi.

GANZO, presso i Soldati, Fermaglio, Quel gangheretto di fil di ferro o d'ottone che ferma ed affibbia i centurini, le vestimenta, le cinghie dell'armamento e simili. V. ASOLA,

GANZO DE CAPON, T. Mar. Gancio di cappone, Macchina che serve a sollevar l'ancora quando nel cavarla fuori del mare comincia a comparire a fior d'acqua.

GANZO DA LANZA, Gancio da lancia, dicesi da' Marinari a quell' Asta armata d'un gancio di ferro con una punta diritta, con cui le lance si agguantano alla nave per accostarsi o si puntano per ispingersi fuori.

GANZO DE LA BALANZA, Anello scorsoio, È l'anello che sostiene il peso, V. BALANZA. GANZO (colla z dolce) s. m. Broccato, Drappo grave tessuto d'oro o d'argento, e questo dicesi Broccato liscio. Il Broccato riccio o arricciato è lo stesso drappo tessuto a brocchi o ricci.

GAÒN, s. m. T. Mar. Gavone, Luogo di abitazione sotto 'l cassero nella parte posteriore d'una galera.

GARANGHELO (coll'è larga) s.m. Merenduccia o Merenduzza, Piccola merenda in campagna Combibbia, Bevuta fatta nell'osteria o altrove con più persone Stravizzo, si chiama il Mangiar e bere fuori dell' ordinario.

GARANTİR, v. Garantire o Guarentire.

GARANTISSO MI, Prometto io; Me ne fo mallevadore; Ovv. Accerto; Certifico; Assicuro che l'affare è così. GARATOLO, s. m. che a Padova dicesi CARATO, Nocciolo o Seme di carrubba o di cassia, V. SEMENZA, GARBA, s. f. Malvagia brusca.

BEVER LA GARBA, detto metaf. Sbuffare; Soffiare; Adirarsi. V. RABIA. GARBATIN, add. Garbatuccio, Grazio

setto.

GARBELADOR, O CRIVELADOR, S. m. Vagliatore, Quello che vaglia o crivella il grano. GARBELO, s. m. T. degli Orefici, Piatto; Paniera; Cestella, Specie di piasto di

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sco,

agro.

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GARBETO, detto per Agg. a Uomo, Brufig. vale Rigido, austero, aspro FAR MUSO GARBETO, Far viso brusco, V. STORZER EL NASO.

GARBEZZA, s. f. Acerbezza, Sapore di cui si fanno le seguenti distinzioni.

Asprezza o Crudezza, dicesi al Sapor delle frutta acerbe.

Agrezza, proprio delle Frutte non bea mature, come susine, uve etc.

Agrestezza, è il Sapore acuto e mordace degli Agrumi, che anche dicesi Forte. Austerità è Qualità di sapore aspro gagliardo, astringente.

Afrezza è Sapore aspro che ha in sè dell' acerbo, come Quello delle Pere cotogne.

Bruschezza è Qualità di sapore che tira all'aspro, ma che non suol essere dispiacevole al gusto.

Acrimonia è Qualità e virtù non solo penetrare ed incidere, ma anche di rodere.

di

Acidezza è Sapore brusco che il gusto dell'organo talmente tocca, che lo pizzichi e penetri, come nell' aceto e nel cedro. GARBIN, s. m. Garbino o Gherbino; Vento a gherbino; Libeccio; Agherbino; Africano; Africo; Sud-Ovest, Nome di Vento africo che soffia tra mezzodi e ponente. V. LIBICHIO.

EL VENTO DE GARBIN QUEL CH'EL TROVA EL LASSA, Locuz. fam. metaf. Chi s'ha s'abbia; La pace d' Orvieto, Nessuna differenza da quel di pria.

GARBIN, add. Lo stesso che GARBEto V. GARBINADA, s. f. Libecciata, V. LIBI

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PEGNO GARBO, Pegno finto o fittizio, Finzione dolosa d'un pegno ne' registri d'un monte o banco di pignorazione.

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costume

GARBO, detto per Agg. a uomo, Ritrodicesi di Quegli che per suo cattivo vuole sempre ogni cosa al contrario degli altri, siccome il vocabolo dimostra Aspro, vale Austero, Rigoroso MUSO O VISO GARBO, Viso amarognolo, vale Mezzo sdegnato; Viso arcigno quando la faccia s'arriccia mangiando delle frutta aspre o lazze.

LA ME PAR GARBA, detto fig. La mi par agra cioè Dispiacevole, rincrescevole. La mi par ostica, cioè Strana e difficile da comportare. Talora si soggiunge, No LA

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POSSO MANDAR ZO O NO LA POSSO SOFRIR Non la so mandar giù o Non inposso gozzarla, cioè Soffrirla. GARBUGIO, V. INGARBUGIO GARDELIN, s. m. Cardellino; Cardello; Calderugio e Calderello, Uccelletto notissimo, detto da Linneo Fringilla Carduelis. Ama costruire il suo nido ne' cipressi. AVER DEI GARDELINI IN TESTA 2 Aver dei pellegrini, De' pidocchi. GARDENAL, s. m. Cardinale. GARÈTA, s. f. o. CASOTO DA SENTINELA Garetta, Voce militare ma comune in questa parte superiore d'Italia, benchè gli Scrittori Toscani vogliano dire Casotto da sentinella. Fu chiamata anche Guar diola; Sentinella; Bertesca, Luogo dove sta la sentinella a far guardia.

GARTOLO} s. m. Garetto o Garretto.

e Garretta Quella parte e nerbo a piè del la polpa della gamba che si congiunge al calcagno.

TAGIAR I GARETOLI Sgarrettare o Sgherrettare. GARGAME, s. m. Incassatura; Incassamento; Incastro, Propr. dicesi l' innesto che gli Oriolai o lavoratori di minuterie di metallo fanno d'un pezzò nella tacca d'un altro. Lo stesso dicasi delle opere de' falegnami.

GARGAME, detto in T. Mar. Battura o Scanalatura, Canale intagliato ad angolo tutto a lungo della chiglia delle ruote di poppa e di prua per incassarvi i torelli e le estremità dei madieri e delle incinte. GARGATO, s. m. Gorgozzule o Gorgozzuolo -- Nottolino fu detto per ischerzo Fauci, dicesi propr. la Sboccatura della canna della gola in bocca. V. CANaole.

GARGATO DA GEMO O TONDÈLO, Anima

del gomitolo, Cencio a Carta arrotolata con cui si aggomitola il filo.

EL FA STAR ZO EL GARGATO COL PARLA, V. FIA. Lo stesso che FAR STAR ZO BL FIÀ, EL GA EL GRAN GARGATO, lo stesso che CHIACOLAR SENZA FIN, V. CHIACOLAR. GARIZZO, pesce, V. MENOLA GARLÌN, V. GHErlin. GARLON, V. MATON, Insetto. GAROFOLA, add. Garofanato, Che ha l'odor del garofano.

GAROFOLAR, v. Garofanare, Dar l'odo re o il gusto del garofano. GAROFOLINI, s. m. T. de'Fioristi, Margheritina o Fior del cuculio. Pianta arvense, e dicesi Fior del cuculio,perchè fiorisce in Maggio, tempo in cui comparisce l'Uccello di tal nome. In Botanica è detta Lichnis flos cuculi. GARÒFOLO, s. m. s. m. Garofano, Fiore odorifero conosciutissimo, detto da' Botanici Dianthus. Caryophyllus.

GAROFOLI SCRITI, Garofani vergati — Garofani brizzolati, cioè Minutamente macchiati e puntecchiati.

GIUSTAR I GAROFOLI, V. GIUSTAR.

detto me

GAROFOLO DE CINQUE FOGIE, taf. Un garontolo, cioè Un pugno. Probabilmente il nostro GAROFOLO è corrotto da Garontolo.

GAROFOLO, Erba, V. ERBA GAROFOLO. GAROFOLO, Droga, Garofano o Gherofano, Frutto aromatico o piuttosto il Fiore diseccato del garofano col calice il germe ed il bottone, che viene a noi dall'Asia. V. BROCA DE GAROFOLO, in BROCA. GARUSOLE, s. f. T. de' Pesc, lo stesso che BULI DE MAR.

GARZA, add. Cardato; Ricardato, V.

GARZAR.

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2

Linn. Ardea alba. Uccello acquatico o Specie d'Airone ch'è tutto bianco a riserva delle gambe che sono nere e del becco ch'è giallo. La sua carne è poco stimata. GARZIERO, Uccello, V. ZARANTO. GARZIGNOL, Agg. d'una qualità di Pera. V. PERO.

GARZO, s. m. Cardo, ch'è quella Specie di pannocchia o testa spinosa con cui si cava il pelo ai panni. (V. GARZAR). Essa deriva dalla pianta erbacea detta da Linneo Dipsacus fullonum, chiamata italianamente Dissaco.

GARZI FRUAI, Cardi dirozzati, diconsi Quelli che sono stati adoprati e che tuttavia sono buoni. V. CARTO. GARZO, Uccello, V. SGARZO. GARZÓL e FILZÒL, s. m. Pennecchio; Pennecchino; Lucignolo, Quella quantità di lino che si mette sulla rocca per filare. Garzuolo è una porzione della canapa e del lino che si fila.

GARZÓN,

s.m. Garzone o Garzone di bottega, che anche dicesi Fattore. GARZON DEL MARANGON, Marangone del Legnaiuolo.

GARZONA, Voce antiq. V. REGAZZA. GARZONADO, s. m. Garzonato, Tiroci

nio del Garzone.

AVER FATO EL SO GARZONADO, Aver fatto la sua carovana o il noviziato o il tirocinio.

GARZOTO, Voce antiq. lo stesso che GARZADOR, V.

GASCO, s. m. Gasco, T. Mar. Specie di ornato nel quale si termina l'estremità superiore del Tagliamare ne bastimenti che non hanno pulèna.

GASETO, dim. di Gaso. V.

GASO, s. m. Voce fam. donnesca e anche de' Sartori, Punto addietro, il quale si fa introducendo l'ago nella stoffa, facendolo ad alcuni fili di distanza, poi passare tornandolo ad introdurre sullo stesso punto in cui era stato introdotto prima, e poscia passandolo ad alcuni fili di distanza dal luogo in cui fu passato da prima. GASPARO, Gaspare e Gasparo o Gasparre, Nome proprio di uomo.

SIOR GASPARO, detto in gergo e famil vale Borsaiuolo, Tagliaborse, Ladroncello. GASSE, s. f. T. Mar. Gasse o Gassette Grossi cavi di cui si servono i Marinari per istrascinare i cannoni fuori del puntone o sopra esso.

Gassa d'amante, più grande.

dicesi a simil corda

GASTALDA, s. f. Castalda; Casiera. GASTALDA DE LE MUNEGHE, Servigiana

o Fattoressa.

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GASTALDONA (coll'o stretto) s. f. Maccianghera, Donna grossolana e goffa: Schiattona o Stiattona e Grassottona, dicesi a Donna grassa ed atticciata. GATA, s. f. Gatta

Mucia e Muscia sono sinonimi, ma s'intende la mansueta. V. GATO.

per

GATA D'ASPREO O GATASCHIAVA e MoRETA, S. f. T. de' Pesc. Pesce di mare della famiglia de' Cani, il quale vien detto GATA SCHIAVA quando è pescato presso i lidi Illirici; MORETA, perchè è di colore bigio; e finalmente GATA D'ASPREO perchè trovasi lo più fra i sassi. La voce AsPREO è poi corrotta dalla barb. Aspratilis che vuol dire Sassoso. Questo pesce è chiamato da Linn. Squalus Canicula. GATA NOSTRANA, s. f. T. de' Pesc. Altro pesce di mare del genere de' Cani, chiamato da Linn. Squalus Catulus. Gli si dà l'aggiunto di NOSTRANA,perchè pescasi ordinariamente nei nostri contorni. Questo pesce si distingue dal precedente per esserne molto più piccolo e le macchie più rade e più scariche di coper Tore. La pelle delle Gatte vien messa a profitto nelle arti sotto il nome di Sagri. GATAPIATA, sust, d'ogni genere (detto

aver

verisimilmente da Gatta o Gattus e Catus, così chiamata ne’bassi secoli una Macchina di inventata guerra per abbattere le muraglie. Leggesi nel Du Cange alla voce Catus, Catti ergo sunt vineæ sive plutei sub quibus miles, quem Cattum vulgo dicimus, in subsessis aut insidiis latet) Gatta di Masino; Gatta morta; Gattone; Acquacheta; Soppiattone; Lumacone, Uomo che tiene in sè i suoi pensieri, e pigliasi in mala parte Fagnone vale Scaltro, astuto, ma che s' infinge semplice-Sorbone dicesi Uomo a cupo e tutto intento a' proprii vantaggi Sornione o Susornione, si dice a Uomo aspro, ruvido, che tiene in sè i suoi pensieri ed è poco inclinato a far servigi. V. MORGNON. GATARO. ANDAR IN GATARO, Andare in gattesco; Andare alle femmine o in fregola e diciamo de' Gatti.

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-

GATA SCHIAVA, V. GATA D'Aspreo. GATO, s. m. Gatto, Animale noto, detto da Linn. Felis Catus.

GATO SURIAN, V. SURIÀN. GATO, detto figur. vale Ladro. GATO SBORIO O SPAURIO, Gatto frugato, dicesi per metaf. di que' Contadini che venendo in Città guardano stupidi qua e là. V. GATOLERA.

BUSO DEL GATO,

CRIAR DEI GATI,
V. CRIAR e SGNAOLAR.
FILAR DEI GATI, V. FILAR.

CAVAR LA CASTAGNA CO LA ZATA DEL GATo, Cavar il granchio della buca colla man d'altri; Cavar la castagna colla zampa altrui, vale Fare alcuna cosa con utilità propria e senza pericolo.

CHE COLPA CHE NʼHA LA GATA SE La Mas

GAT

SERA XE MATA, Che colpa n' ha la gatta se la Massara è matta?cioè che Quando una cosa mal custodita è tolta, la colpa non è di chi la toglie ma di chi gliela lascia inconsideratamente in preda.

CHI DE GATA NASSE SORZI PIA, Chi di gatta nasce sorci piglia o graffia, e se non gli piglia non è saa figlia, cioè Le inclinazioni naturali non si possono celare, e i figliuoli per l' ordinario patreggiano o madreggiano. Chi nasce di gallina convien che razzoli.

CHI SPARAGNA LA GATA MAGNA, RAGNAR.

V. SPA

NO TROVAR NÈ CAN NÈ GATA, Non trovar nè can nè gatta, vale Non trovare alcuno LA TAL FAMegia la xe reSTÀ CON TRE GATI, La tale schiatta è rimasta con tre fiati, cioè Con tre persone.

Rebufarse del GATO, V. REBUFÀR. QUANDO NO GH'È LA GATA I SORZI BAGOLA, La gatta è fuori e i topi vanno a tresca, Ovv. Quando la gatta non è in paese i topi ballano, Prov. di chiaro signifi

cato.

TORSE GATI A PELAR, Darsi pensiero degli altrui pensieri, Dare o Pigliarsi gl'impacci del Rosso; Aver preso a riscuotere la gabella degl'impacci; Essere impacciato, Pigliarsi le brighe che non ci toccano. Pare una settimana senza feste, D'un Faccendiere sempre occupato.

VENDER GATI IN SACO, Vendere gatta in sacco, Dare o Dire una cosa per un'altra ad altrui. Gatta ci cova, cioè C'è sotto inganno o malizia.

GATO DA REFETORIO, Gatton gattone, cioè con furberia fingendo semplicità, Fare il dorm'al fuoco; Far lo gnorri; Far la gatta di Masino.

GATÒ, s. m. Voce dal Franc. Gateau, Vivanda fatta specialmente di mandorle e d'altri ingredienti. V. CROCANTE.

GATO, chiamasi anche modernamente una specie di collaretto guernito di merlo o tela finissima formata a sgonfietti che portasi dalle donne per abbigliamento. GATOGNAO, Modo avv. Carpone o Carponi e Brancone o Brancolone e Brancicone, colle mani a terra a guisa d'animale quadrupede.

ANDAR A GATOGNAO, Andar carpone o carponi; Carpare o Carpire; Andar brancicone; Andar in quattro. GATOLERA, s. f. Gattaiuola o Gattaiola, Buca che si fa nell'imposta dell' uscio de' granai, acciò che il gatto vi possa pas

sare.

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Gattoni, Malore che viene nella menatura delle mascelle, che non lascia altrui masticare.

GATONI, T. de' Maniscalchi, Viuole, Male che viene al cavallo e ad altre bestic da soma.

GATORUSOLA, s. f. T. de' Pesc. Gattoruggine, Pesce di mare del genere Blennius, già conosciuto dagli antichi col nome Gattoruggine Venetiis. Questo non è a confondersi, secondo il parere del nostro Nardo, col Blennius Gattoruggine di Linneo, che sembra di specie diversa e presso noi non si trova; ma deesi risguardare come specie distinta, a cui però il Nardo conservò il nome Blennius Gattoruggine, per essere la vera Gattoruggine degli antichi. Gl' Istriani gli dicono CAGNINA, Egli è commestibile vile. GATORUSOLA D' ASPRÈO, s. f. Pesce di mare, detto da Linn. Blennius Occellaris. Egli ha un' appendice non palmata al di sopra di ciascun occhio ed una macchia a guisa d'occhio nella parte anteriore dell'ampia sua pinna dorsale. È anche detto PESSE OCHIALE; ed è commestibile vile.

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GAVETA O VETA, s.f. (coll'e stretta) Gavetta, T. de' Battilori. Il filo d'oro o d'argento tirato ch'esce dalla prima filiera.

ORO E ARZENTO IN GAVETA, Filierino di gavetta, Esprime lo stesso significato.

Manella è nome che si dà ad una quantità di circa sei once di gavetta avvolta sopra un rocchettone.

GAVIN, s. m. Voce agr. Lo stesso che GATOLO nel secondo sign. V. GAVITELO, V. GAITĖLO. GAVONCHIO, pesee, V. GRONGO. GAVOTO, s. m. chiamavasi un Domenicano di stretta osservanza, di quelli cioè che sin dal 1400. circa abitavano nel Monastero de'Gesuati sulle Zattere, stato soppresso nel 1811., la cui Chiesa detta di S. Domenico delle Zattere e comunemente de'Gesuati, fu convertita in parrocchia

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