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GAZ

le in vece di quella di S.Agnese. L'institutore di tal Ordine fu il B. Giacomo Salmonio dalla Cava, dal qual luogo li Religiosi erano detti GAVOTI, voce corrotta da CAVOTI, che, secondo alcuni, dovrebbe dirsi.

GAZA (colla z dolce) s. f. Gazza o Gazzera, detta anche Cecca o Pica, Uccello noto di color bianco e nero, atto ad imitar la favella umana; egli è detto da Linn. Corvus Pica. V. TACOLA.

PePELAR LA GAZA E NO SCORTEGARLA, lare e non mordere; Il buon pastore tosa e non iscortica; Pelar la gazza e non la fare stridere, vale, Sapere trar profitto senza far gridare.

GAZA RABOSA, s. f. Ghiandaia comune, detta altrove Gazza ghiandaia o Berla o Bertina, e da Linn. Corvus glandarius, Specie di Gazzera di passo, che nel Polesine si chiama GAZA RADIOSA.

GAZABIN, s. m. Ser faccenda o Faccendiere, Colui che volentieri s'intriga in egni cosa Mestatore, dicesi Quello che Trafoopera di voglia con saccenteria rello, vale Sottile aggiratore. GAZABÓRA (coll'o stretto) s. f. Zurro; Zurlo e Ruzzo, Allegria e desiderio smoderato di che che sia.

Entrare

ANDAR O ESSER IN GAZABORA, o Essere in zurro o in zurlo o in ruzzo; Entrare o Essere in gazzurro; Ingaz zullire; Essere ingazzullito, Entrare o Essere in troppa allegria. Gavazzare, Fare strepito e romore per allegrezza. GAZABÙGIO, ş. m. Guazzabuglio, Confusione, mescuglio. E quindi Guazzabugliare, Sconfondere, impiastricciare, imbrogliare.

GAZANELA, s. f. T. degli Uccellatori, Tordo maggiore, detto anche Tordella; sul Veronese STORDELA, nel Milanese DRESS, e da Linn. Turdus Viscivorus o maior. Uccello noto che comparisce fra noi nel novembre, ma non vi si ferma, e nel maggio si rivede di passo. GAZARA-SIA GAZARA, Sia benedetto Iddio, Espressione famil. d'impazienza.

BESTIA GAZARADA, Bestiaccia; Bestionaccio; Bestione, Dicesi altrui per ingiuria.

MODA GAZARADA, Moda malvagia, cattiva.

No GHE NE DAGO UNA GAZARADA, Non me n'importa un cavolo, un fico; Non ne do un pelacucchino,

GAZARAR, v. detto per onestà da molti in vece di BUZARAR, V.

GAZEGÀR, v. T. de' Vetrai, Raffilare il ferro col grisatoio. V. GAZEGHIN. GAZEGHIN, s. m. T. de' Vetrai, GrisaLoio o Topo, Strumento di ferro col quale si vanno rodende i vetri per ridurgli ai destinati contorni.

GAZÈLA, s. f. Gazzella, Sorta d'animale quadrupede di color falbo, grosso quanto una capra, a cui moltissimo somiglia. Linneo la chiama Capra Gazella. GAZETA (colla z dolce) s. f. Gazzetta, detta già in Toscano Crazia, Antica mo

neta Veneziana equivalente a due soldi Veneti. Gazzettino è il diminutivo. Gazeta de le NOVITÀ, Gazzetta; Foglietto; Foglio d' avvisi, Foglio noto che si pagava una gazzetta, prese

nome.

e' da ciò

il

GAZETIÈR, s. m. Gazzettiere; Gazzettante e Fogliettante. GAZETINA, s. f. Gazzettino. GAZIA (colla z dolce) s. f. Gaggia de' giardini, Fiore noto odorosissimo e Pianta chiamata da' Botanici Acacia Farnesiana.

GAZIA DE COSTANTINOPOLI, Gaggia bianca, Sorta d'albero nominato da' Sistematici Acacia Iulibrissin, e n'abbiamo anche nel nostro pubblico giardino. Fa i fiori vaghissimi, di color porporino chiaro, piuttosto odorosi.

GAZO, T. de Sarti, V. BRAGHESSE.
GAZÒLA, V. GAZA.
GAZOTO,

s. m. Gazzerotto e Gazzerotta, Piccola gazzera.

GE (coll'e stretta) Gi, s. m. Lettera consonante dell' alfabeto. GEBO, V. GHEbo.

GEGIA (coll' e larga) Teresa, Nome proprio di femmina, ma è voce fanciullesca.

Gegia, dicono pure i fanciullini per DÅDA, che vale TATA. V. GEGOMAR, v. T. Mar. Tonneggiare, Tirarsi verso un punto per mezzo d' un cavo dato in terra o attaccato ad un'ancora.

GÈGOMO, s. m. T. Mar. Tonneggio, L'a

zione di tirare e far muovere una nave a forza di braccia per mezzo d'un cavo, il quale è anche detto Tonneggio. GELADA, s. f. Gelamento o Gielamento; Gelata o Gielata, Gran freddo. GELAR, v. Gelare o Gielare; Aggelare, Divenir gelato o freddo.

Coagulare; Rappigliare; Assevare, dicesi del Burro, del sego, del brodo etc. GELARSE EL SANGUE ADOSSO, Farsi di gelo.

GELATINA, s. f. Gelatina o Gielatina e Gieladina, Brodo rappreso o Vivanda gelatinosa.

GELATO, s. m. Gelato o Gielato, Liquore, frutto o simile congelato, che si prende ad uso di rinfresco. Acque gelate. GELO, s. m. Gelo o Gielo e Gelone.

GH'È UN CERTO GELO, C'è una certa gelidezza, cioè Una freschezza eccessiva. GELOSIA. V. ZELOSIA. GELSOMÌN. V. ZENSAMIN.

GELTRÚDA, Gertruda, Nome proprio di

femmina.

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gunavasi per giudicare qualche militare colpevole di delitti anche non militari. GEMO (coll'e stretto) s. m. (dalla voce an tica Ghiomo e dal latino Glomus) Gomitolo e Gomicciolo.

FAR SU IGEMI, Aggomitolare o Aggomicciolare, Far gomitoli. V. INDEVE NAR DESFAR GEMI, Sgomitolare, ed è il suo

contrario.

GENA, s. f. (coll' e aperta) Jena o Gena e Gene, Animale feroce della grandezza d'un porco, di coda retta, anulata, colle orecchie nude, che incrudelisce contro i cadaveri umani che disotterra. Appartiene alla famiglia de' Cani, secondo Linneo, che lo chiama Canis Hyena. Ne abbiam veduto più volte anche in Venezia con altre fiere.

GENCA (coll' e aperta) add. d' ogni genere. Voce usata nel Contado alle parti di Chioggia, detta per Agg. a persona, e vale Tristanzuolo; Tristerello; Sparutuz zo; Sparutino.

GENDENA, s. f. Lendine masc. e fem. Uovo del pidocchio. Nel numero plur. dicesi Lendini e Lendine.

CAVEI CO LE GENDENE, Capelli lendinosi. GENDÈNELA, s. f. Pettine fitto, Piccolissimo pettine di denti assai fitti. GENDENÈTA, s. £. Lendinino, masc. e dicesi anche Lendinina fem. Piccolo lendine.

GENDENÈTA, si dice fam. ad un Ragazzino piccolissimo. V. TANTERULO. GENDENÒSO, add. Lendinoso, Che ha lendini in capo. GENERAL, add. Generale.

IN GENERAL, detto avverb. Generalmen- . te; Al generale o In generale.

STAR SU LE GENERALI, Generaleggiare; Star sulle generali o Spacciare sul generale.Il suo contrario è Particolareggiare.

BATER LA GENERALA, Batter la chiamata generale, che dicesi meglio Battere o Sonare la raccolta o Sonar raccolta. GENERALA, s. f. si dice da noi alla Moglie o Femmina di Uffizial generale. Non trovasi ne'dizionarii una voce che vi corrisponda; ma se Generale è add. d'ogni genere; se per esempio dicesi la Giudice, la femmina di Giudice la Presidente per o di Presidente, che non disconverpare rebbe all'inclinazione della lingua il dire la Generale. GENERALATO, s. m. Generalato.

FAR UN GENERALATO, dicevasi per esage-, razione sotto il Governo Veneto di Chi faceva una carica assai lucrosa, perchè li Generali patrizii della Dalmazia e del Levante lucravano moltissimo ne' loro uffzii. V. BAILAGIO.

GENERALIZIO, add. Di generale, Atti

nente al Generale.

GENERAR, v. Generare - Parlando di bestie, dicesi Guadagnare, il Concepir d'una bestia.

GENERAZION, s. f. Generazione.

D'OGNI GENERAZION, D'ogni generazione cioè D'ogni sorta, d'ogni qualità. SECAR LA GENERAZION, Seccare o Rom

per la fantasia; Torre il capo; Dar nel naso; Infradiciare; Importunare. GÈNERE DE ogni genere MUSICORUM D'ogni sorte; D'ogni genere ; D'ogni specie, Un mescuglio di tutto. GENEROSO, add. Generoso, Magnanimo, Di buon cuore- – Ingeneroso è il suo contrario.

PESO GENEROSO, Peso traboccante. diciamo anche noi per Vino generoso, Grande, potente, gagliardo. GENIA, V. ZENIA.

GENIAZZO, s. m. Geniaccio, Cattivo genio, e talora prendesi per Gran genio. GENIETO, s. m. Genialità, Propensione d'affetto; Inclinazione, tendenza Amoretto, Piccolo amore, ma per lo più s'intende di amor lascivo; e talvolta per Semplice galanteria. V. STRAZZETTA-Nel Dizionario universale italiano della Minerva in Padova trovasi Affezioncella. GENIO, s. m. Genio, Inclinazione d'animo, Affetto, Simpatia, ovv. Attitudine a cose appartenenti all'ingegno. V. SPIRITO e TALENTO.

ANDAR A GENIO, Andare a genio o Dar nel genio e Andare a stomaco, Piacere.

OMO DE CATIVO GENIO, Uomo di cattiva cottoia, detto fig. vale Di genio maligno.

FAR CON GENIO,

Fare genialmente.

FAR CON CATIVO O MAL GENIO, Far che che sia contro stomaco o forvoglia, malgrado, mal volentieri.

GENOÈSI, s. m. T. de' Ciambellai, Chia

masi una Specie di pastume intriso di burro e zucchero, spugnoso, tagliato in fette e leggermente biscottato, che serve a uso di zuppa. V. MANUCHI.

GENUINA, s. f. Genovina o Genovino, Moneta d'argento della già Repubblica di Genova che aveva corso ai nostri giorni anche in Venezia, e valeva lire quattro Venete, ma fu proscritta dal cessato Gowerno Veneto.

GENUINA, Genovina d'oro o Doppia di Genova chiamasi la Moneta d'oro di Lire Austriache 89. 75. o sia di Venete L. 157. che tuttavia esiste in corso ed è permessa dai vigenti nostri regolamenti. I suoi spezzati hanno il valore proporzionale, GENZIANA. V. ERBA MARESINA. GERANIO. V. GIRANIO. GERARCHIA, s. f. Gerarchia.

UNA DE LE PRIME GERARCHIE ; dicevasi a' tempi del Governo Veneto, parlando d'un tale Patrizio d'antica famiglia, di gran ricchezza, e che fosse insignito di qualche uffizio eminente o dignità nella Repubblica. Uno de' primi luminari del governo; Un de' primi nell' ordine gerarchico.

GEREMIA, Geremia, nome proprio di Uomo, benchè a' tempi nostri sia rarissimo. S. Geremia Profeta è il titolare d'una Chiesa Parrocchiale di Venezia in Canalregio.

FAR DA GEREMIA, Maniera fam. Far de' lamenti; Lamentarsi; Rammaricarsi. V. NENIA.

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GESSOREUT, s.m. Gisolreute, Voce del

la musica vocale. GÈSTINA, s. f. Voce del Contado alle parti di Chioggia, Movimento; Prorilo, Voglia che sentesi per questo e per quell'oggetto.

GESTION, s. f. Voce usata da pochi anni nel Foro, introdottaci dai Lombardi; ed è lo stesso che AZIENDA, V. GESTIR, v. Gestire; Gesteggiare; Atteggiare, Muoversi colla persona e specialmente colle mani in parlando. GESU, pronunciato rozzamente alla latina in vece di Gesù — IN T'UN GESU, In un tratto; In un attimo; In un bacchio baleno; Dal vedere al non vedere.

GH'E MANCA O GA VOLESTO UN GESU CHB NOL CASCASSE Ci è mancato un tantino o un attimo o un pelo ch' ei non cadesse ; Fu là là per cadere. GESUATI, V. GAVÒTO.

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GETADURA, s. f. Getto Far getto o di getto, vale Gettare bronzi o altro nelle forme.

GETARIA, s. f. Fonderia, Nell' uso più comune di questa voce s'intende Fonderia de' caratteri di stampa. GÈTITO, s. m. Voce del Governo Vene

to -

GETITO DEL CAMPADEGO, valeva Imposta o Imposizione, Tassa di ciò che ogni Dita calastata doveva pagare pei proprii beni allo Stato.

GETO, s. m. Getto e Gitto, Impronta che si fa nella forma per fondervi metalli. LAORAR DE GETO, Gettare o Far getto o di getto. La xe De Geto, Ella è di getto, dicesi di Cosa che imita per eccellenza il naturale o l'originale, ed è fatta con precisio

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GHERLIN, s. m. Gherlino, T. Mar. CaRaрo di tre cordoni, minore però delle gomone, che serve per le ancore di tonneggio. (V. GEGOMO), per gli ormeggi di terra etc. (V. ARMIZO).

GHETA (coll' e chiusa ) s. f. T. Mil. lo stesso che STIVALINA, V. - Volgarmente dicesi GAMBIERA; ma la Gambiera o il Gamberuolo militare era un' Armatura antica della gamba.

GHETO (coll'e larga ) s. m. Ghetto, Parola che il Muratori fa derivare dalla voce Rabbino-Talmudica Ghet che vale Separazione, divorzio: benchè altri creda che provenga dalla Siriaca Nghetto che vuol dire Congregazione, Sinagoga; chiamasi il Serraglio dove abitano gli Ebrei.

CASA CHE LA PAR UN GHETO, Locuz. famil, che vale Casa imgombrata o ingomberata, Casa piena di masserizie disordinate.

GHIA, s. f. Ghia, T. Mar. Nome che si dà ad alcuni canapi a guisa di venti, per istabilire qualche bastone come quello di flocco o altro.

Ghia, dicesi pure a Canapo infilato in una girella in cima ad un albero, con cui si tirano in alto le manovre o qualche peso, o un uomo ancora per farvi qualche

lavoro.

GHIGNAZZAR. Lo stesso che SGHIGNAZZAR. V.

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GHILOTINA, s. f. Ghigliottina, Macchina di supplizio, che usavasi, inventata dal Francese di nome Guillotin. GHINDAR, v. T. Mar. Ghindare o Issare, Alzare, tirar in alto un albero, una vela etc. Ghindare o Issare la bandiera, GHINDAZZO, s. m. o GHINDARESSA, T. Mar. Ghindazzo, Certo cavo che serve a ghindar la vela - Ghindata, dicesi Tut, to lo spazio per cui può esser alzato un albero, una vela etc. Ghinda, Alzata o Elevazione che si può dare ad un pennone per issarlo.

GHINGHIN, s. m. Cioccia, Voce colla quale i bambini chiamano la poppa.

VUSTU EL GHINGHIN CARO? Vuoi la cioccia? Maniera scherzevole per trattar uno da fanciullo.

GHIRO, Animale, V. GrRo.

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GIÀ, avv. presso noi è lo stesso che Za, essendo anzi questa maniera più comunemente usata. V. ZA.

Si usa però la voce Gr, rispondendo a taluno, nel signif. di Si; ed è precisamente il Ja dei Tedeschi.

VORLA CHE VEGNA ANCA MI? E un altro risponde Grà, che vuol dire Si; ma è maniera di confidenza.

GIACHE (coll' e aperta) s. m. Voce dalI' Inglese Jockey e vale Servitoretto. Ragazzo che serve in una famiglia. Nel Dizionario delle voci barbariche di Du Cange abbiamo la parola Jacke o Jacque che s'indica per Saio militare che i soldati portavano sopra la corazza: veste corta sino alle natiche.

GIACHETA, s. f. Giacchetta, Voce ora fattasi comune all' Italia, dal Franc. Jaquette. Nel Dizionario delle voci barbariche di Du Cange abbiamo Jaqueta o Jacqueta per una specie di veste monastica antica. Nel principio del secolo XVIII. chiamavano i Francesi Jacquette quell'Abitino che portavano i fanciulli fin che si vestivano da donne; ed anche quel Saio senza maniche che usavano i contadini. GIACINTINA, s. f. Giacintina o Lattovaro iacintino, Sorta di medicamento o Elettuario composto.

GIACINTO, s. m. Giacinto, Fiore notissimo odoroso, detto da' Botanici Hyacinthus orientalis.

GIACINTO, s. m. Giacinto, Nome proprio di uomo.

SCUOLA DE S. GIACINTO, dicesi bassamente a Quella che si suppone esistere degli spallati o falliti. Quindi ESSER UNO DE LA SCUOLA DE S. GIACINTO, detto in gergo, vale Esser fallito, spiantato nelle barbe, impoverito.

GIACOBÌN, s. m. Giacobino, Voce dell'uso introdottasi dopo la rivoluzione Franeese, e vale figur. Democratico furioso o Antimonarchico; Repubblicano, e in sentimento più lato Ateo, Libertino, Crudele, Ribelle, Pazzo fanatico. GIACODIN-STOR GIACODIN, Un Ebreo.

L'È UN GIACODIN, Egli è un Ebreo ; e dicesi per disprezzo o per motteggio.

GIACOMÈTO, dimin, dicesi a fanciullo

di nome Giacomo o talvolta per vezzi a persona di tal nome, che sia di statura piccola.

SIOR GIACOMETO MEZA CAMISA, dicesi in Venezia per derisione o motteggio di quella Persona che sia bensì decentemente vestita, ma che pur si conosca miserabile. V. NICOLETO.

GIACOMO, Giacomo, Nome proprio di Uomo. Giacoma dicesi la Femmina.

LE GAMBE ME FA GIACOMO, Aver tronche le gambe, Esser male in gambe; Le gambe e i piedi ad ogni passo di casca

re accennano.

GIADA, s. f. Nocchio, quasi osserello nelle frutte che le rende in quella parte più dure e men piacevoli a mangiare. GIADA, add. T. Agr. Nocchioloso; Nocchioroso; Nocchioruto e Nocchioso, Pien di nocchi; e dicesi di alcune frutte. GIAGA, s. m. T. de'Cacciatori, Gran rondine marittima, Uccello acquatico del genere de'Gabbiani, detto da Linn. Sterna Hirundo, il quale attesa la lunghezza delle sue ale, la piccolezza de' piedi, il biforcamento della coda, il suo continuo volo e tutta la figura del corpo, i Francesi chiamano La grande Hirondelle de mer. Non è buono a mangiare. Egli non comparisce sulle nostre acque che alla fine di Marzo, e dopo d'avere nidificato, sparisce. V. FICA.

GIALAPA, s. f. Ialappa o Sciarappa e Scialappa, Sorta di pianta o radice medicinale, che viene dalle Indie occidentali. Il suo fiore è bellissimo, e dicesi ancora Maraviglia del Perù, detto da' Sistematici Convolvulus ialappa. Il nome lalappa viene da Xelaipa provincia della nuova Spagna. Si vegga il Dizionario Enciclopedico dell' Alberti alla voce Gelsomino.

GIALÈPO, s. m. Giulebbo e Giulebbe,
to ancora Zucchero giulebbato.
FAR UN GIALEPO, Giulebbare.
GIAMPICÒN, s. m.

det

s. m. Compagnone, Uomo grande d' una taglia straordinaria-Bastracone o Gallione, Uomaccio grande e goffamente grosso--Spilungone; Fastellone;Fastellaccio, dicesi per ischerno d'uomo disadatto e fuor di misura grande. V. CONFALON.

GIANDA, s. f. Ghianda.

GIANDE DEL FIGA, Natta, Difetto che si trova nel fegato degli animali. GIANDETA, s. f. Ghianduccia o Ghianduzza e Ghiandellino.

Mandorletta.

GIANDETA DA ODORI, GIANDUSSA, s. m. e f. Voce corrotta dall'italiano Ghianduzza o Ghianduccia, che vale Piccola ghianda. Ghianduccia fu detto per similitudine a que' piccoli enfiati o gavoccioli che vengono ad alcuni nell'inguinaia e sotto le ditella etc. i quali fin che non siano suppurati recan dolore e inquietudine. Sotto tale significazione di male si hanno i seguenti dettati metaforici.

Fistolo; Frugolo; Facimale; Diavo

lettino, Aggiunti a Fanciullo insolente che mai si ferma. Diavolessa, a Donna molto riottosa.

GIANDUSSA, in T. antiq. vale Pestilenza. Quindi GIANDUSSA fu detta la pestilenza avvenuta in Venezia nel 1348. e nel 1360.

AVER LA GIANDUSSA ADOSSO, Aver l'ar gento vivo addosso, Esser sempre in moto e quasi inquieto.

CHE TE VEGNA LA GIANDUSSA, Che ti venga o nasca il canchero, il gavocciolo, il morbo, il vermocane; Che il fistolo o il diavolo t'entri addosso, Modi d'imprecazione.

MORIR DAL CANCARO O DA LA GHIANDUSSA, V. MORIR.

GIANDUSSA, detto in T. Agr. Volpe, Malattia del grano turco o sia della sua pannocchia, la quale anzi che granare, si compone in una massa informe e bernoccoluta di sostanze che poi si convertono in carbone. GIANDUSSON

GIANDON }

GIANDUSSONA

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nel sign. d'Insolente. V. GIANDUSSA, GIANGIURGOLO, add. Voce fam. Cazzatello; Botolo; Scricciolo; Pigmeo; Omicciatolo, Figura notabilmente piccola. V. BUZARO-Nota bene: Giangiurgolo, in buona lingua è il Nome volgare che si dà al Piccione maggiore di tutte l'altre specie.

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GIAON, O GIAONI, s.f. T. Agr. Gramigna; ed è una specie particolare infesta ai prati. GIARA, s. f. Ghiaia e Ghiara Agliaia è termine de' Naturalisti, ch'essi dicono non solo alla ghiaia de' fiumi o torrenti, ma ancora a quella di collina.

BUTAR DE LA GIARA IN TEL FANGO O SU

LE STRADE, Far una ghiaiata. V. INGIA

RAR.

GIARE DE LA PIAVE, V. GRAVE. GIARDIN. V. ZARDIN.

GIARETA

}

GIARINA s.f. Ghiaiuzza, Minutissima ghiaia.

GIARLA, Uccello. V. CAVAZZUA. GIARON, s. m. Ghiarone, Ghiara grossa. GIARÒSO, add. Ghiaioso, Che ha ghiaia.

RIVA GIAROSA, Greto, sust. GIAVA, s. f. Giava, T. Mar. Luogo delle grosse navi, dove si custodiscono gli attrezzi ed altro. E, detto in termine di galera, dicesi Una delle stanzoline oscure situate nella stiva dove si abita.

GIAVARDO, s. m. o SORAPOSTA, T. de'Maniscalchi, Sovrapposta, Sorta di malattia de' cavalli causata da una puntura tra la cute viva e l'unghia, con rottura di carne. GIAVETA, s. f. T. Mar. Chiavetta o Copiglia, Pezzo di ferro a cuneo che si mette sul foro di un perno di ferro per

inarlo e assicurarlo.

fer

Chiavarda, Grosso perno di ferro invitato e con anello da capo per varii usi.

V. INGIAVETAR.

GIAZZA, s. f. T. de'Confetturieri, Ghiazza, dicesi a quei pezzettini di zucchero, di

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GIAZZADA DE ALBORI, Gelicidio o Gielicidio.

GIAZZAR, v. Congelare; Aggelare; Agghiacciare; Ghiacciare.

GIAZZARSE, parlando della minestra, e simili, Raffreddare o Freddare.

SCOMENZAR A GIAZZARSE, Velare; e quindi Velo.

GIAZZARSE DAL FREDO, Agghiadare; Aggrezzarsi, Sentire eccessivo freddo. Aggranchiarsi, Indolenzire o Indolentire e Intormentire, Addormentarsi quasi il senso delle membra pel freddo, anche dicesi Assiderare.

il

che

GIAZZARSE EL SANGUE Adosso, Gelarsi sanguez Sentirsi tutto rimescolare; Rincirconire; Dicesi del sangue quando si altera improvvisamente per vedere o ricordarsi di cosa odiosa e spaventosa Avere un caporiccio o un raccapricciamento o raccapriccio cioè un Arricciamento de capelli che significa paura. Capriccio od Orrore, si dice Quel tremore che scorre per le carni per orrore di che che sia. Freddo gelo; Farsi il sangue di ghiaccio; Freddo tremore; Agghiacciarsi o Agghiadare di paura.

GIAZZERA, s.f. Ghiacciaia, Luogo sotterraneo destinato a conservare il ghiaccio d'estate.

L'È UNA GIAZZERA, Detto fam. Gran freddoloso o freddoso, Agg. a Persona che si dia troppa impazienza pel freddo. GIAZZO, s. m. Ghiaccio; Gelo.

MOLAR DEL GIAZZo, Dimoiare; Didiacciare; Struggersi. V. DESGIAZZAR.

ESSER AL GIAZZO O AVER EL GIAZZO IN TE LE SCARSELE, Esser alla macina; Esser ridotto al verde, miserabile; Esser arso, povero in canna. GIAZZO TANTO CHE FA PAURA, Gran miseria; Miseria al sommo; Gran povertà.

ROMPER EL GIAZZo, detto fig. Rompere il guado o il ghiaccio, Esser il primo a fare o tentare alcuna cosa. - Cavare o Uscire del marcio, Ottenere qualche cosa desiderata per la prima volta-- Romper la malia, Passata lunga disdetta, incontrarsi in buona fortuna.

GIAZZOLA O GIAZIOLA, s. f. Graziola, Sorta d'Erbaggio notissimo, chiamato da' Botanici Gratiola officinalis. GIAZZOLO, s. m. Ghiacciuolo, Pezzo d'aequa congelata pendente da che che sia. GIBERNA. V. PATRONA DA SOLDAJ, GIESSE EL GIESSE O EL GIÈ ESSE, Maniera triviale che ancora sussiste nel basso popolo, dall' antico EL DIE ESSE, volgarizzato dal latino Debet esse: cioè DebBessere. Mio Ma

MIO MARIO EL GIESSE A ÇASA,

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FAR GILE CON UNO, Maniera fam, e metaf. Appaiare, vale Accoppiare, accompagnare

due cose simili che debbono stare insieme-- Far consonanza con uno, detto metaf. vale Conformità, Corrispondenza. Consono a quell' altro, cioè Conforme, Concorde.

GILE, s. m. (dal Franc. Gilet), Gile o Panciotto, Voci dell'uso e Farsetto, Suttoveste tonda sostituitasi già 50. anni alla camiciuola e così detta perchè cuopre solamente la pancia.

GILEETO, s. m. Farsettino; Giubberel lo, dimin. di Farsetto e Giubba. GIN, s. m. Così chiamasi una specie di Acquavite raffinatissima che si distilla in Olanda coll'infusione delle ginepre, da cui appunto in senso di alcuni deriva il

suo nome.

GIÒA O GIOVA (coll' o stretto) T. de' Legnaiuoli, Granchio, Strumento forcuto, il gambo del quale si ficca nella panca da piallare i legnami, e serve per tener fermo il legno che si deve piallare.

GIOA, detto in T. Agr. Brocca, Quella canna o pertica divisa in cima a guisa di ad uso di cogliere alcune frutte corna, dall'albero.

ESSER IN GIOA, Esser fra lo strettoio o fra il torcolo, cioè In luogo ristretto ed angusto Trovarsi fra luscio e 'l muro; Esser fra l'incudine e 'l martello,

Trovarsi in violenza.

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STAR IN GIOA, Star accollato, dicesi di Chi porta un vestito che gli serra troppo il collo.

GIOA, dicevasi un certo Strettoio nel quale il Carnefice serrava la lingua de'Bestemmiatori condannati ad averla tronca in berlina: pena che usavasi in Venezia anche nel secolo in cui finì la Repubblica. GIOACHIN, Gioachimo e Gioachino, Nome proprio di uomo. GIOATA

}

GIOATELA s. f. Travetta, per lo più di dodici piedi, segata per lo lungo e non isquadrata.

GIOCATA, s. f. T. del Giuoco dell'Ombre, Giuoco si dice Quando uno de' tre giuocatori fa giuoco colle sole sue carte, senza scarto, contro gli altri due. GIOCO, s. m. T. de'Carrozzieri. Parte del Carro d'una carrozza. V. in CARO sust. GIONCHIGLIA, s. f. Giunchiglia, Termine generico che comprende la specie detta da' Botanici Narcissus Tazzetta. I nostri Fioristi distinguono due varietà di

questa specie, che chiamano AFRicana e SCOGIBTO.

GIONCO, s. m. Giunco odoroso, Pianta o Gramigna nominata da' Botanici Andropogon Schoenanthus. Le sue foglie e i suoi fiori hanno un odore aromatico. GIONDAR V. O FAR GIONDA (da jucundor lat. Aver piacere) Gongolare; Giubilare; Godere; Trionfare; Far tempone; Galluzzare; Dar nel matto de' rulli. GIOPO, s. m. Voce corrotta da Giobbe, Quindi dicevasi anticam. SAN GIOPO, ora SANT'AGIOPO per San Giobbe. Nelle lettere vernacole del Calmo, scrittore del secolo XVI. si trova SAN Joro.

POVERO GIOFO, Tapino; Misero; Povero spiantato. Agg. d'uomo. Ovv. Povero martuffo, Semplicione; Ciompo; Sciatto. GIORGIOLINA, s. f. Giuggiolena, detto Sesamo o Sisamo dal Mattioli. Seme piccolissimo di due Piante, dette da Linneo Sesamum orientale e Sesamum indicum. Il seme della seconda specie essendo di colore rossiccio o di giuggiola, è detto però Giuggiolena. Nelle Indie e nell' Egitto si coltivano ambedue le specie per cavarne olio, adoprato nei condimenti e nelle vernici, e che tardi irrancidisce. Questi se mi bianchi nella prima specie e rossicci nella seconda, si mescolano dagli Orientali e dagli Ebrei in certe loro paste o dolci. GIORNALIZAR, v. Giornalizzare, scrivono i Ragionieri nel sign. di Registrare giornalmente le partite di credito e debito ne libri a ciò destinati. Scrivono per esempio, Quaderno in cui sono giornaliz zate tutte le partite e le corrispondenti erogazioni.

GIORNARIOL, s. m. Giornaliere, Operaio che lavora a giornata. GIORNATA, V. ZORNADA.

GIOSTRA, s. f. Giostra, L'armeggiar con lancia a cavallo.'

Zogar a LA GIOSTRA, Fare alla giostra o Giostrare.

PAR CH'EL Cora o ch'el vADA A LA GIOSTRA, Par che giostri o che corra alla giostra, dicesi fra noi di uno che cammini troppo sollecito.

GIOSTRO, s. m. Voce bassa, Chiostro.. GIOTA, s. m. leta, Una delle lettere del l'alfabeto greco.

No MB N IMPORTA UN GIOTA, Non me ne cale un iota, cioè Niente, uno zero, GIOTIRÒN, s. m. T. degli Erbolai, Gitterone o Gittaione e Gittone, detto anche Melancio e Giglio nero, Pianta annua erbacea che nasce tra il grano, il cui seme è nero e dentro bianco farinaceo, chiamata da Linn. Agrostemma Githago, ed è una specie di loglio.

GIOTO (coll' o chiuso) add. Ghiotto; Ghiottissimo.

GIOTON, Ghiottone, accr. di Ghiotto. GIOVA, s. f. T. de' Stadierai, Cassa, dicesi la parte in forma di porta, nel mezzo della quale è posto l'àgo d' una bilancia.

ין

GIOVA DA MABANGONI, V. Gros.

GIOVANA, Giovanna, Nome proprio di

donna. V. NANA.

GIOVEDÌ, V. ZIOBA.

GIOZZA, s. f. Goccia e Gocciola, E dicesi anche Quella che cade talvolta dal naso. UNA GIOZZA O GIOZZĖTA, Goccia; Gocciola; Un minimo che.

SIN A L'ULTIMA GIOZZA, quattrino.

GIOZZA DA COLO, Gioiello.

Fino ad un

det

GIOZZA D'OGIO O DE SEO, Gocciolatura; Frittelle d'olio GIOZZE D'OGIO O DE GRASSO NE L' Scandelle. AQUA, ANDAR TRA UNA GIOZZA E L'ALTRA, to fig. Andare a tocca e non tocca; Star tra le due acque; Rasentare tra'ĺ si e'l no, Andar guardingo nel risolvere.

OGNI GIOZZA BAGNA, Ogni acqua immolla; Ogni prun fa siepe, Prov, per cui si avvertisce doversi tener conto d'ogni minimo che.

LA GIOZZA CONTINUA CAVA LA PIERA, A goccia a goccia si cava la pietra; A gocciola a gocciola il mar si seccherebbe; La febbre continua ammazza l'uomo, Prov. e vagliono che Le continue spese fanno impoverire; ovv. A poco a poco si giunge al termine.

Remedio de la GIOZZA, Doecia.

GIOZZA O GIOZZOLA, T. de' Falegnami, Mensola, che nel dimin. dicesi Mensoletta, e nell' accresc. Mensolone, Specie di tavolino, che a guisa d'altarino sia affisso alle pareti d'una stanza o sala. Sgabellone fu detto dal Magalotti nelle sue lettere.

Gocciola, in T. d'Architettura, Ornamento che pende di sotto alla cimasa a foggia di vere gocciole d' acqua; che anche si dicono Campanelle o Goccie, e da alcuni Chiodi..

GIOZZAR, V. SGIOZZÁR.

GIOZZAURA, V. SGIOZZAURA. GIOZZÈTA, s. f. Gocciolina; Goccioletta, Piccola gocciola.

UNA GIOZZÈTA, Un tantino; Un pochettino; Un gocciolo; Una goccioletta o gocciolina.

GIOZZÈTO, s. m. Gocciolo; Ghiozzo; Pochino; Pocolino; Un tantino - Zinzino vale Piccol pezzetto di che che sia. GIOZZO (coll' o stretto) s. m. Ghiozzo (colla z e l'o stretto) Picciol pezzo o parte di che che sia.

aspra

VOLER LA SO PARTE SIN A L'ULTIMO GIOZ-20, Voler la parte sua sino al finocchio, vale Volere insino a un minimo che di ciò che ti tocchi.

No vedergue UN GIOZZO, Essere affatto cieco.

NO SENTIRGHE UN GIOZZO, dissimo.

Essere sor

DEMENE UN GIOZZo,Datemene un ghiozzo, un tantino.

GIÒZZOLA, V. Grozza.

GIOZZONA, s. f. Gocciolone, accresc, di Gocciola.

GIRADA, V. ZIRADA.

GIRAFA, V. ZIRAFA.

GIRANDOLA, V. ZIRANDOLA.

GIRANIO, s. m. o ZIRANIO, Geranio, Genere di pianta che si divide in moltissime specie. Noi accenneremo le seguenti come le più cognite e comuni a queste parti, col nome vernacolo.

GIRANIO O ERBA CANÈLA, Geranio odoroso o Malva d'Egitto, Pianta detta da' Botanici Pelargonium odoratissimum, le cui foglie confricate leggermente colle dita danno un odore quasi del Cinnamomo. GIRANIO O ERBA ROSA SECA, Geranio rosato, detto in Botanica Pelargonium capitatum, le cui foglie confricate e i fiori hanno l'odore di rosa secca.

GIRANIO O ERBA ROSA FRESCA, Geranio rosato o Geranio rosa, Specie conosciuta da'Botanici col nome di Pelargonium Radula, che fa umbelle di pochi fiori. Il suo odore è di rosa mista di aromatico.

GIRANIO NOTURNO, Geranio notturno, Pianta molto coltivata pel soave odore che getta il fiore durante tutta la notte, detto quindi in Farmacia Geranium noctuolens. I Botanici lo chiamano Pelargonium triste, dal colore dilavato del suo fiore che che ha in mezzo una macchia nera.

GIRANIO SCARLATEA, Geranio incarnato, Specie conosciuta da' Sistematici col nome di Pelargonium fulgidum. Le foglie sono puzzolenti, ma hanno il più vivo colore scarlatto che si conosca e sono di bella figura.

GIRANIO SPUZZOLENTE, Geranio fetido o africano, Specie detta Pelargonium inquinans. Questo ha i petali grandi, intieri, di color chermisino risplendenti; le sue foglie confricate tingono le mani di scuro e perciò gli fu dato il nome di inquinans.

GIRANIO TREMENTINA O TARABENTINAN210, Giranio terebentino, Questo è chiamato da' Botanici Geranium terebinthinaceum. Le sue foglie sono con oder di Cedro e di Trementina, secondo le varietà.

GIRANIO ZUNALB, Geranio zonale, Specie detta da' Botanici Pelargonium zonale. Egli ha il fusto frutescente. Le sue foglie confricate danno l'odor di bocciolo di rosa damaschina non ancora aperto. GIRAR, V. ZIRAR.

GIRARDINA - Sorta d'Uccello, lo stesso che QUAGINA. V.

GIRASOL O ZIRASOL, S.m. Girasole o MiEliotropio

rasole o Tornasole comune o Pianta massima, Pianta e fiore raggiato. Alcuni la chiamano Sole. Dicesi Girasole per esser il fiore un poco voltato verso il corso del Sole. Il nome Botanico è Helianthus annuus.Il Tartufo bianco è dello stesso genere. V. TARTUFOLA. GIRATOLA, Uccello V. SFOGIO. GIRAVOLTA, V. ZIRAVOLTA. GIRIDON O ZIRIDON, S. m. Girello, Arnese di legno fatto al tornio, composto d'una specie di piatto rotondo portato da una colonnetta, che serve per tenervi sopra lume ed altro. GIRO, V. ZIKO. GIRO, s. m. Ghiro, Animale che ha del topo; la sua pelle è bianca e ricercata, e

il

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Giudro, dicesi ancora Usuraio. GIUDICE, s. m. Giudice, V. Zudese. GIUDICE AI VIVERI O A LE VITUARIE, bondanziere.

Al

LA MUGIER DEL GIUDICE, Giudicessa anche la Giudice.

GIUDICE DE LA BALANZA, T. de' Staderai, Ago. V. BALANZA.

Giudici di prima istanza ordinarii, sotto il cessato regime Veneto, erano le Magistrature civili che formavano anticamente la così detta Corte del Doge, cioè il FORESTIERE, il MOBILE, il PETIZION, it PROCURATOR, il PROPRIO, e i CONSOLI DE' MERCANTI (V. ZUDEGADO) — Giudici di prima istanza straordinarii divenivano li Magistrati amministrativi, che giudicavano le cause civili negli argomenti di loro competenza.

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Giudici di appello ordinarii erano Consigli e Collegi che giudicavano quasi tutte le cause civili. Tali erano ancora gli Auditori Novissimi, che decidevano sulle sentenze della Terra ferma non eccedenti Giul'estimabilità di ducati duecento dici d'appello straordinarii erano i Coł legi de' XX. Savii del corpo del Senato; li X. Savii sopra le decime a Rialto sulle sentenze decise dai Magistrati delle Cazude, Sopra conti, e Sopra camere. Finalmente il Collegio estratto dal Consiglio de' dieci giudicava in appello sulle sentenze dei Magistrati detti Censori, Proveditori al bosco del Montello, Inquisitori alle Scuole grandi, Deputati alle miniere, e Deputati alla Valle di Montona.

Giudici intermediarii erano gli Auditori Novi,che mediante intromissione por

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