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car l'ugola; Stuzzicar l'appetito ; Allappare; Vellicare, Dicesi della lingua e del palato.

STUCEGAR QUALCUN A PARLAR, Grattare il corpo alla cicala, vale propr. Provocar un linguacciuto a dir male. Farlo dir su; Farlo cantare.

STUCEGAR QUALCUN a vendicarse, Meltere alcuno alle coltella; Metterlo alle mani, Stimolarlo alla vendetta.

STUCEGARSE EL CERVELO O LA TESTA Stillarsi o Beccarsi il cervello; Aguzzare i suoi ferruzzi, vagliono Assottigliar l'ingegno per riuscire in alcuna cosa. STUCEGARECHIE, s. m. Stuzzicorec chi, Strumento da nettar gli orecchì. V. CURARECHIE,

STUCHIETO, & m, in T. del Giuoco dell'Ombre, si dice della Riunione delle tre carte prevalenti che seguono dopo la maggiore, che è la Spadiglia: ceme sono nei semi di danari e coppe, il Sette, l'Asso di bastoni e l'Asso di danari e coppe, e nei semi di spade e bastoni, il Due, l'Asso di bastoni e il Re.

STUCHIO, s. m. (si pronunzia come in toscana Stucio) Astuccio, Guaina da tenervi dentro strumenti di ferro o d'argento.

STUCHIO DA CHIRURGHI, Ferriera, Spe. cie d'astuccio, che è una guaina da tenervi dentro strumenti di ferro, d'argente o simili per Cerusici e Scalchi.

STUCHIO, in T. del Giuoco dell'Ombre dicesi alla Riunione delle tre maggiori carte prevalenti in ciascun seme,come sono la Spadiglia, la Maniglia e il Basto, V. STUCHIETO. STUCO, s.m. Stucco, Composto di diver se materie tegnenti, per uso propr. piccare insieme, o di riturar fessure.

di ap

Stucco, è anche una Specie di gesso o terra, o altra composizione, con che si fanno le figure di rilievo, che imitano i marini i più superbi, ed anche ponno sorpassarli.

OMO DE STUCO, Uomo insensato, lordo, coglione, merendone.

ba

RESTAR DE STUCo, detto fig. Restare a Rimaner confuso, attonito, imbalordito -EL XE RESTA DE STUCO, detto pur fig. Ammutoli cioè perdè la favella, divenne mutolo per lo stopore o lo sbigottimento. STUDIADOR, s. m. T. de' Fornai, Scaldaforno, L'uomo destinato tra i Fornai a tal ufficio Infornatore, dicesi a Quello che inforna il pane; che è anche l' uffizio dello Scalda forno.

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possono o prevenire o superare le ingiurie della fortuna.

MANDAR I ABITI A STUDIAN, V. ABITO. STUDIOLO (collo serrato) s. m. Studiolo o Studiolino, Piccolo stipo in cui si conservano delle cose rare o dilicate, Dicesi anche per Gabinetto. STUÈLO (coll' e aperta) s. m. Spegnitoio e Coperchino, Arnese di latta fatto a foggia di cono, ad uso di spegner lumi.

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STUELO, voce bassa, dicesi ancora per Astio; Odio; Rancore; Malevolenza. STUER, s. m. Stufaiuolo o Stufaiolo, Il Maestro della stufa; o per dir meglio, Colui che fa il mestiere di lavar i piedi nella stufa, e di cavare i calli. Dicesi anche Callista.

STUETA, s. f. Stufetta, Piccola stufa. STUFÀ, s. m. Stufato, Vivanda cotta in in una particolar maniera, dentro una pignatta ben coperta.

STUFA, add. da STUFAR, Stufato, Annoiato, che dicesi anche Sazio; Stucco; Stuccato; Ristucco; Infastidito. STUFADA, s. f. Noia; Sazietà; Fastidio; Stucchevolezza.

DARSE UNA GRAN STUFADA, lo stesso che STUFARSE, V. STUFAIZZO, add. Nauseabondo, Che facilmente si nausea, cioè s'annoia, s'infastidisce; Che facilmente si stufa, Volubile, Leggieri, Incostante. H Magalotti nelle sue lettere dice Nauseante.

STUFAR, v. Stufare; Stuccare; Annoiare; Noiare, si dice di Qualunque cosa che rechi nausea e fastidio.

STUFAA UN COMUN, Dar noia o Venir a noia o alla noia; Tener l'invito del diciotto, Dicesi di Chi cicala assai.

L'ABONDANZA STUFA, L'abbondanza, La copia o Il grasso stucca o ristucca; Le cose di che l'uomo è abbondevole fastidiano; La copia delle cose genera fastidio, cioè Inducono noiosa sazietà.

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QGNI BEL BALO STUFA, V. BALO, STUFINSAVER DA STUFIN, Intufare, Saper di tufo o Prendere odore di tufo che è propr. Quel poco grato odore che tramandano i luoghi stati lungamente chiusi, come alcune stanze, le botti etc. V. MUFA.

STUFO, s. m. Voce ant. Lezzo, Mal odolo stesso che Turo, V.

re:

FARGHENE O DIRGHENE DE TUTI I STUFI, Maniera bassa e fam. Far d' ogni erba fascio, Far di tutto, Dirne d'ogni ge nere, d'ogni specie; Non rifinar o rifi nir di dire, vale Non cessar di dire o di fare.

STUFO, add. Stufo; Stufato; Ristucco ; Sazio; Pieno di soperchio,

STUFO DEL BRODO GRASSO, Dolersio Rammaricarsi di gamba sana; vale Rammaricarsi senza ragione e del bene.

SON STUFO O SON STUFO MAGONA, Ha colmo a trabocco il sacco, Dicesi per minaccia in atto di collera. V. MAGONA,

STUFO DE PIANZER,Satollo di piangere. STUOTO, s, m. Voce del Contado verso

Padova, Scardassiere e Pettinatore Quegli che lavara la lana cogli scardassi. STUPENDO, adil. Stupendo, dicesi per Ottimo, Saporosissimo. STUPENDONAZZO, add. accresc. di STU

PENDO.

agr.

STUPIA o anche STUBIA, s. f. Veci Stoppia e Seccia, Quella paglia che rimane nel campo stille barbe delle biade segate.

FBN DE STUBIA, V. FEN. STUPIDIMENTO, a m. Intormentimento; Torpore, L'intormentire, Stupore, Convulsione e impedimento di moto di alcuna parte del corpo. STUPIDIO, add. Stupidito; Stupido, Im balordito.

STUPIDIR. V. ISTUPIDIR.
STUPIN. V. STOPÌY.

STUPINAR, v. Riturare; Turare; Stuc

care; Rinzaffare, Turar i buchi o le fessure con istoppa o simile, perchè non venga aria nella stanza. Stoppare vuol dir propr. Riturar con istoppa.

STUPINÒN, s. m. Lucignolone, Lucignolo grande.

STUPO, add. dicono a Chioggia per Stu-pido.

STURIOL, s. m. Stoino, Piccola stoia da tener sotto i piedi per riparo del freddo, fatta di Sparto, Erba che nasce in gran copia nella Marina di Cartagena in Ispagna',

donde col nome di Giunco marino vien portata ne' nostri paesi. I Botanici chiamano questa pianta Stipa tenacis

sima.

STURIÒL, s. m. Voce ant. dal lat. barb. STUROLE E SCUROLE, chiamasi ora la Rosola o Rosellia, Infermità nota che vien alla pelle, come il vaiuolo, e la empie di macchie rosse con piccola elevazione. STURION, sm. Storione, Pesce di ma

re, notissimo, che rimonta, come fra noi, il Po ed anche il Brenta; detto da Linn. Acipenser Sturio. La sua carne è di sapore squisito e ricercato. Colle uova di questo pesce si fa il Caviale e colla sua vescica dell' aria la Colla detta di Pesce, V. ADANO.

STURIONÈTO, s. m. Storioncello, dim. di Storione, Storione piccolo e giovane, STUZZEGAR, V. STUCECAR.

SU O Suso (dal barb. Jusum) avv. Suz Suso; Sopra; Ad alto, contrario di Giu Suvvio Suvi, vale Ivi sopra.

Su o Su VIA (che corrisponde al lat.. Eja age) Su via.

Su, pronunciato assolat. vale per stą; A bastanza ; Non più.

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Bu

SUB SU, detto a modo avv. In quel tordi La intorno; Circa; A un presso FAR SU B SU, Far pari; Adeguarsi; Fare un conguaglio; Star in capitale · Fare un impiastro, val Fare un accordo o patto concluso con imbroglio,

Ascendere; SalireRisalire

ANDAR SU O SUSO, TORNAR A ANDÀR su,

SU CO LE MAN, Ripire, Montare.

Амрал

ANDAR SU PER LE CROSE DEI CAMPANILI, detto fig. Attaccarsi o Appiccarsi alle funi del Cielo; Appiccarsio Attaccarsia rasoi, vagliono Ricorrere per disperazione a cose nocive o impossibili.

ANDAR SU, in altro sign. Rilevarsi, Innalzarsi a onore e riputazione.

ANDAR SU LA COMEDIA, Principiar la commedia - LA COMEDIA XE SU, La commedia è già cominciata, Si sta facendo.

ANDAR SU, detto in T. di Giuoco, Perdere la posta, Perdere il giuoco e dover pagare.

ANDAR SU, parlando di debito, Accrescere; Aumentarsi.

AVERLA SU CON UNO, Avere il tarlo o il baco con alcuno; Averla con uno; Vedere di mal occhio alcuno. DAR SU, Uscire; Sbucare; Venire fuori, Farsi vedere.

DAR SU LA VOSB, Dar sulla bocca o sulla voce; Rompere o Tagliar le parole, Interrompere, Opporgli, Farlo tacere.

FAR DAR SU UNO O METER SUSO UNO, Mettere a leva alcuno, detto fig. Mettere al curro, Istigare.

DIR SU O SUSO, Dire; Recitare, cioè Cosa imparata a memoria Vale anche per Dire; Parlare DISE SUSO Parlate; Favellate.

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FARSE SU LA VESTA, Accincignare ; Succignere, Legarsi sotto la cintura i vestimenti lunghi - FARSE SU LE MANEGHE, Rimboccarsi le maniche.

FAR SU E SU, Levaria o Levarne del pari, si dice dell' Uscire o Venire a termine di che che sia senza scapito o guadagno, e dicesi per lo più del Non vincere nè perdere in giuocando. V. in PATA. FAR SU I GEMI, V. GEMO.

FAR SU LE CARTE, Accozzare, Rinnir le -carte per giuocare.

FAR SU IN RODOLO, V. RODOLO e BORONDOLAR.

FAR SU TUTA LA NOTE, Vegghiare tutta

la notte.

FAR SU UN ABITO, Far l'abito, Cucirlo, Io mi voglio far un abito nuovo, e me le farà il tal Sartore. La particella Su in alcuni casi è una specie di pleonasmo, che serve a denotare prestezza e poca cura nell' operare. P. e. EL M'HA FATO SU UN ABITO; LA M'HA FATO SU UN CAPELO; LA M'HA FATO SU UNA VESTETA etc.

FA SU QUEL FAZZOLETO, Piega quel faz zoletto, cioè Mettilo a più doppii in ordinato modo.

FAR SU UNA COLTRINA, Älzare una cortina, Per illuminare la stanza.

FAR SU EL LETO, V. LETO.

LA SU, Colassùo Colassuso, contrario di Colaggiù.

LASSAR ANDAR SU O Suso, Trascorrere: dicesi della Trascuranza di chi non paga. METER SU LA SO PARTE, Metter su la sua parte, T. di Giuoco.

METER SU AL FOGO, Mettere a cuocere; Porre al fuoco, cioè le vivande.

METER SU, parlando di Giuoco, Mettere o Metter su - Parlando del giuoco dí Dama, impostare ; Impostar le dame sul tavoliere.

METER SU LA BOCA A UN GOTO, Appiccar la bocca al bicchiere.

METER SU SERVITOR, V. SERVITOR. METER SU UNA BOTEGA O NEGOZIO, Aprire o Rizzare o Metter su una bottega, un fondaco.

METER SU UNA SCOLA, Instituire o Aprire una scuola.

METER SU UNA PORTA O UNA FENESTRA, Mettere in gangheri un' imposta.

METER SU UNA REGAZZA, Insipillare o Inzipillare una fanciulla, Stimolare — Incapricciare una fanciulla; Metterla in succhio LA SE METE SUSO PER TEMPO, Comincia per tempo a civettare, & far

all'amore.

NO PODER ANDAR PIÙ IN SU, Non poter andar più oltre; Non poter crescere di più in gloria, onori etc.

STAR SU O SUL SERIO, Stare in sul grave o sull'onorevole, in sul mille, in contegno o in gota contegna, Sostenersi.

STAR SU COL TEMPO, Stare in tuono; Tener su le carte; Regger la mula, Fingere, Tacere.

STAR SU DE NOTE, Stare alzato; Vegghiare.

STAR SU PER VANZAR TEMPO, Cavar il tempo dagli occhi.

SU BELO, CHIAPELO, Su piccin, piglialo; ovv. Sotto buon piccino, Modo di aizzari cani alle fiere.

TEGNIRSB SU, Star sulle cigne, fig. dicesi di Uomo ammalaticcio e cagionevole che per debolezza mal si regge in piedi. TIRAR SU, V. TIRAR. VEGNIR SU, parlando del Caffe, Levarcapo, Dicesi del bollimento che viene a sommo - Parlando di cibi, Aver l'incendito; Aver o Fenir il fortore, cioè Quel ribollimento dello stomaco nato da indigestione.

si in

VEGNIR SU BENISSIMO, Venir su; Crescere; Allievarsi; Garzoneggiare, dicesi de' Fanciulli Allignare, Avventare ; Venire innanzi, si dice delle Piante. UN CERTO SU E ZO DE COSSE, Un certo ondeggiamento, oscillazione, detto fig. UN CERTO SU E ZO DE PAROLE, Un andirivieni, Ambiguità; Incertezza. SUA, add. Sudato.

SUA NEGA O TUTO SUA, Tutto sudato o Sudatissimo, V. NEGA.

UN TANTIN SUA, V. SUADIN. SUADA, s. f. Sudamento; Sudore.

V. SUAR.

DAR UNA SUADA, SUADIN O SUDADIN, add. Sudaticcio, Alquanto sudato, Umidetto di sudore. SVAGAMENTO, V. DESTRAVIAMENTO, SVALISAR (colla s aspra) v. Svaligiare, Spogliare altrui violentemente delle cose proprie. SVALISO,

s. m. Furto delle robe altrui, e tanto s'intende del Furto semplice, come del Furto violento, detto più propr. Rapina.

FAR UN SVALISO A UNA CASA, Far una rapina.

FAR UN SVALISO A LA STRADA, Far una aggressione, una grassazione, Rubare

violentemente i viandanti delle loro sestanze. V. LATROCINIO.

SVALIVAR, v. T. di Mascalcia, Aver ser. rato: dicesi del Cavallo Quando avendo messo tutti i denti, non si può più conoscere quanti anni abbia. SVANIMENTO, s. m. Svenimento; Sfinimento; Sdilinquimento; Deliquio; Smarrimento di spiriti, Languidezza, Languore V. FASTIDIO.

Sincope o Sincopa, dicesi ad un'altra

malattia che consiste in una subita diminuzione delle azioni vitali.

SVANZA (colla z aspra ) s. m. T. de' Legnaiuoli, Sguancio o Spalletta di finestra, dicesi Quella parte del muro tagliata a sghimbescio accanto agli stipiti e architrave della finestra.

SVANZAR, v. T. de' Legnaiuoli, Smussare, Tagliar l'angolo o il canto di che che sia. V. SMUSSO e DESCANTONAR.

SVAPORADA, s. f. Svaporamento; Va

porazione; Svaporazione, Lo svaporare. SVAPORAR, v. Svaporare o Evaporare, Mandar fuori i vapori.

SVAPORARSE, Sfogarsi; Esalarsi, Dir

l'animo suo liberamente.

SVAPORAR LA BILE, Maniera ant, ma che potrebbe dirsi anche adesso, Sfogar lå rabbia.

SUAR, v. Sudare - TORNAR A SUAR, Ri

sudare.

HO MOLTO SUA, Ho durato fatica; Ho stentato; Ho assai faticato.

LA MIA ROBA ME L'HO GUADAGNADA A

FORZA DE SUAR, Sudai la mia roba, detto fig. per dire, L'ho guadagnata co'miei

sudori.

SUAR DE LA BOTA, Trapelare; Trasudare, Proprio de' liquori che per sottilissime fissure escono fuori de' vasi ove sone contenuti.

Gemere o Gemicare, dicesi per Pianamente e sottilmente versare gocciole d'acqua o altro umore che stilla a similitudine delle lagrime.

XE MEGIO SUAR CHE TOSSER, Egli è meglio sudare che tossire, Dicesi per avvertire che l'uomo dee difendersi dal freddo, perchè sarà meglio che abbia l' incomodo del sudore, di quello che pigli unʼinfreddatura.— Dicesi poi figur, Egli è ben meglio desiare che mal tenere, vale ch' Egli è meglio contentarsi del desiderio del bene, che possedere ciò che nuoce o dispiace.

PISSAR IN LETO E DIR che s'ha suÀ, V. PISSAR.

SVARIADA, s. f.

SVARIO, s. m.

}

Sbaglio; Errore, e per lo più dicesi de' conteggi. V. GRANZO. Detto per Divario; Differenza - Da LU A MI GHE XE UN GRAN SVARIO, Da lui a me c'è un gran divario, cioè Differenza di stato o di sapere.

SVARIO, add, è Voce nostra ant. la le dicevasi nel sign. di Vario; Diverso; quaDifferente.

SUBAFITAR. V. Sublocar.

SUBAFITUAL, V. SUBLOCATOR.

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SUBALTERNO, add. Subalterno, Che dipende da un superiore.

SUBALTERNO, detto sust. vale Bettola, V. SAMARCO.

SUBARENDARE, v. Voce del tutto nuova, che si vede ora usata nelle carte di publica amministrazione, e vale Appaltare, Dare in Appalto o ad impresa. SUBARENDATORE, s. m. verbale di Subarendare, Appaltatore; Imprenditore o Somministratore, Colui che assume un'opera qualunque o la somministrazione di effetti o derrate verso la pubblica finanza. Deriva da Arrendatore, termine Spagnuolo che vale Affittuario, Locatario. SUBARENDAZIONE O ARENDA, S. f. Appalto; Impresa.

SUBASTA, s. f. Voce ora falta nostrale da molto tempo, detta in vece d' INCANTO, Subasta e Subastazione, Sotto l'asta, cioè Sotto l'incanto, dove si vende. SUBASTAR, v. Subastare, Vendere sotto l'asta all'incanto, Vendere a tromba. V. INCANTAR.

SUBDOLO, add. Voce latina che vale Ingannevole; Doloso; Malizioso. SUBIA, s. f. Lesina, Ferro appuntatissimo col quale per lo più si fora il cuoio Pare che SUBIA venga dal per cucirlo latino Subula. Per altro l'autore del Vocabolario siciliano alla voce SUBBIA manifesta l'opinione che Subula sia dimin. di Subia, e che la voce Subia ne' tempi latini fosse in uso, perchè la subbia è più grossa della Subula, benchè ambedue siano appuntate.

Subbia, Specie di Scalpello grosso ed appuntato ad uso degli Scultori, per abbozzare le loro figure di marmo e pietre con che vanno dirozzando grossamente il sasso. E quindi Subbiare Lavorar colla subbia.

SUBIADA, s. f. Fischiata; Fischiatura; Fischiamento, L'atto del fischiare.

Detto ancora per Puntata o Colpo di lesina o di subbia.

SUBIAR, v. Fischiare; Zufolare e Sufolare o Sibilare, Mandar fuori il fischio.

EL POL CANTAR E SUBIAR QUANTO CH'EL VOL, Egli può ben sonar a sua voglia, cioè può ben dire quel ch' egli vuole, V, in CANTAR.

SUBIETA, s. f. Piccola lesina. SUBIETO, s.m. Fischietto, Piccolo fischio. SUBINTRAR, v. Sottentrare, detto metaf. vale Succedere; Venir dopo. SUBIO, s. m. Fischio e Zufolo, Suono acuto, simile al canto degli uccelli.

SUBIO DA FILO T. de' Tessitori, Subbio, Legno o Cilindro su cui s'avvolge l'ordito del filo per farne la tela — SUBIO DA PETO, Subtiello, Quel cilindro più piccolo che sta quasi al petto del Tessitore, su cui s'avvolge la tela di mano in mano ch'ella è tessuta-SUBIO DA TRAR DE SOTo, Subbiello, dicesi pure a quel terzo cilindro che sta sotto l'ordito e quasi a piedi del Tessitore, su cui s' avvolge parimenti la tela mandata dall'altro subbiello.

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RODA DEL SUBIO, T. de'Lanaiuoli, Carretta, Ruota dentata ch'è in fronte del Subbiello e serve a tener tirato l'ordito.

SUBIO, detto in T. de' Manganai, Tromba, Cilindro su cui s'avvolge a mano a mano il drappo che si vuol manganare. V, MAZZA DA FAZIOLA.

SUBIÒTI, s. m. Maccheroni, Vivanda fatta di pasta di farina di grano ridotta come i vermicelli ma con buco nel mezzo. Cannoncini, dicesi a Sorta di pasta a foggia di cannoncino, da cuocersi in varie maniere. V. MACARONI.

SUBIOTIN, s. f. Zufoletto; Zufolino; Fischietto, Piccolo strumento per fischiare. SUBIÒTO, s. m. Zufolo, Strumento rusti

cale da fiato.

Zufoletto, chiamasi il Fischio da chiamar gli uccelli. SUBIR, Voce latina, Sopportare; Sofferire; Sostenere, e dicesi d'una pena o condanna che si soffre per espiazione della colpa commessa.

SUBIR UN COSTITUTO, dicesi nell'uso degli Ufizii criminali per Esser sottoposto ad interrogatorio criminale; ed è un latinismo da Subire, Andar sotto e forse da Subire loquentem, Rispondere all'interrogazione.

SUBITANEO, detto per agg. a uomo, Subito, add. Facile all' ira. Il mio padrone è subito e bizzarro.

SUBITO, avv. Subito; Subitamente.

SUBITO IN BOTA, Maniera che dà più forza all'avverbio e indica maggiore prontezza, Di subito; Tosto; Tostamente; Tantosto; Incontanente.

SUBITO IN BOTA VEGNO, Torno in un subito o più subito.

SUBLIMA, s. m. Solimato, Argento vivo sublimato con altri ingredienti, ed è un veleno corrosivo prontissimo. SUBLIMAR, v. Sublimare.

SUBLIMAR UNA COssa, detto fig. Esagerare, Ingrandire col discorso.

SUBLIMAR UN AFÀR, Sublimare, vale Portare in alto, Dar molta importanza a un affare col portarlo a cognizione d'un tribunale supremo.

Sublimare, dicesi ancora per Raffinare per distillazione. SUBLOCAR, v. Sottaffittare, Affittare ad un altro il tutto o una parte d'una cosa presa ad affitto. Iu Toscana dicesi Sullogare. SUBLOCATOR, s. m. Sottaffittatore, Colui che prende a sottaffitto, e dicesi dei fondi rustici.

Subinquilino è quello delle case. SUBLOCAZION, s. f. Sottaffitto, Affittamento fatto ad un altro d' una cosa presa da altrui in affitto.

SUBODORAR, v. Subodorare, dicesi an-
che nel linguaggio nostro nel sign. di Ar-
rivare espertamente alla notizia d'alcuna
cosa, Averne sentore.
SUBORDINAR, v. Voce di uso nel Foro,
dicesi per Presentare; Sottomettere; Sot-
toporre, e s'intende Voto, Opinione, Me-

c

moriale o simili che si reca ad un supe riore.

SUCÈDER, v. Succedere per Avvenire, Seguire, Accadere, Venir caso - SUCEDER MAL, Misvenire, Venir malfatto, Aver cattivo successo-SUCEDER A LA ROVERSA DE QUEL CHE SE VOLEVA, Far nodo alla gola, detto fig., vale Succedere sinistramente alcuna cosa da cui si sperava gran vantaggio -MEXE GIUSTO SUCCESSO QUEL CHE VOLEVA, Ho avuto la Pasqua in domenica, Prov. che si dice Quando alcun fatto succede acconciamente o secondo ch' e' si desidera, e vuol dire Pasqua di ceppo, la quale venendo in domenica è caso buono perchè concorre con la festa.

SIN CHE SE VIVE NO SE SA COSSA CHE PosSA SUCEDER, Fin che l' uomo ha denti in bocca, e non sa quel che gli tocca. Sempre incertezza negli avvenimenti umani - Disse leggiadramente su questo sentimento il nostro Gritti nella sua favola del Brigliadoro, MI MO CHE SO CHE Quel che NO SUCEDE A LE MONTAGNE INCASTRAB su LA TERA, POL BEN NASSER AI OMENI, Сне CAMINA CHE NUA CHE VA PER ARIA, PER NO PERDERME A FAR COMENTI AL TESTO, LB MARAVEGIE MB LE TEGNO IN CESTO

SUCEDER NEL POSTO D'UN ALTRO, Succedere, Entrare nell' altrui posto o dignità o nel luogo d'uno che muore, ereditando la sua facoltà. SUCESSION, s. f. Successione, L'atto

del succedere.

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AVER SUCESSION, Aver titolo o diritto a succedere AVER O NON AVER SUCESSION, Avere o Non avere figliuoli, Discendenza naturale e legittima- MORTO SENZA SUCESSION, Morto senza figliuoli GRADO CAPACE DE SUCESSION, Grado successibile, cioè Grado di parentela chę metta in capacità di succedere. SUCHIADA, s. f. Succiamento. SUCHIAR, v. Succiare, Attrarre a sè il sugo con la bocca. Suggere, direbbesi del bambino alla poppa, e così delle api che suggono i fiori.

SUCHION, detto per Agg. a Uomo, la
stesso che SPONZA nel terzo sign. V.
SUDAR. V. SUAR.
SUDOR. V. Suòn.

SVEDELAR, V. T. basso, Figliare, Far figliuoli, e propr. dicesi delle Bestie che partoriscono.

SUEFARSE, v. usato anticamente nel dialetto nostro che ora dicesi più comunem. ASSUEFARSE, Assuefarsi, Avvezzarsi, Ausarsi, Accostumarsi,

SVEGIA, add. Svegliato o Svegghiato; Risvegliato; Desio; Destato, Contrario di Sounacchioso e Dormiente.

OMO SVEGIA, detto fig. Svegliato, vale Vivo, Penetrante, Acuto ESSER BEN SVEGIA, Conoscere il calabrone nel fiasco, Aver aperto gli occhi Non dormir nel loglio, Prov. e vale Non esser balordo.

SVEGIADA, s. f. Risvegliamento o Svegliamento, L'atto dello svegliare..

DARSE UNA SVEGIADA, Svegliarsi; Destarsi, e dicesi del Sonno - Detto figur. Svegliarsi, vale Dirozzarsi, Impratichirsi, Rendersi accorto e svegliato. SVEGIADIN, dim. di SVEGIA, Svegliato o Desto anzi che no, Desto ma non tanto. Detto per agg. a Fanciullo, Sennino o Sennuccio, cioè Grazioso ed assenuato più che l' età sua non comporta, SVEGIAR, . Svegliare o Risvegliare,

che anche dicesi Sdormentare o Sdormen-tire e Disonnare.

SVEGIAR QUALCUN, detto fig. Svegliare, vale Eccitare; Animare Detto in altro sign. Dirozzare; Scozzonare, Scaltrire; Impratichire.

Oh via

SVEGIARSE, detto . Sgranchiare; Snighittirsi, Animarsi, Impratichirsi. VIA SVEGITE E FA QUALCOSSA, sgranchia e mettiti a lavorare. SVEGIARIN, s. m. Sveglia; Svegliarino; Svegliatoio; Destatoio, Squilla degli oriuoli che suona a tempo determinato per destare Sveglione, dicesi a Sreglia grande.

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GRO.

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SVEGRAR UN BOSCo, Sboscare; Diboscare e Disboscare e Smacchiare, Sradicare un bosco, levarlo. Deaforestare fu detto con vove lat, barb.

SVELIZÀR, v. T. di Mar. Ralingare, Ta gliare il vento per mezzo delle ralinghe (GRATIVO), afinchè non venga a dare nelle vele. E quindi Tenere in ralinga o Mettere in ralinga, vale Tenere o Disporre un vascello in maniera che il vento non dia nelle vele. SVELTEZZA, s. f. Sveltezza; Snellezza, Leggerezza, Agilità.

Detto fig Sagacità; Sagacezza, Certo abito o disposizione virtuosa, onde si sa discernere il vero dal falso o giudicar bene, Avvedimento, Accorgimento. SVELTO, dd. Svelto; Scarzo ; Anzi

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magro che no, Di membra sciolte e poco aggravato di carne. V. SUTO.

OMO SVELTO, Scaltro; Furbo; Astuto; Franco; Accorto; Fino; Uomo da trar le mani d'ogni pasta; Destro; Disinvolto; Aeroso; Uomo di ricapito.

SVELTO COME UN GATO, Lesto come un gatto; Un vento.

SVELTO COME UN SCAGNO O COME UN GATO DE PIOMBO, Destro come una cassapanca, Detto per ironia di chi è disadatte.

SVELTOLIN, dimin. di SVELTO, detto anche per vezzi in agg. a Fanciullo, Vivace; Brioso; Leggiadro; Disinvolto, Di maniere sciolte, spedite.

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Detto per agg. di Abite, o come disse un nostro pocta, UN ABITIN BEN FATO 2 -SVELTOLIV, Un abitino corto ed accostan te, cioè Ben fatto e spedito. SVENADA, . f. Svenamento, Perdita di

S.

molto sangue.

SVENIMENTO. V. SVANIMENTO.
SVENTA. V. SVENTADON.

SVENTADIN, add. Avventatello, Alquan

to avventato.

SVENTADINA, s. f. Sventazione; Eventazione leggera, Cacciata di sangue.

na,

DAR UNA SVENTADINA, Sventar la veCavar sangue. SVENTADON, add. Sventato ; Avventato; Inconsiderato, Con poco cervello, e dicesi per Agg. a Uomo che procede nelle sue operazioni senza fermezza; Cervellino; Falimbello; Falimbelluzzo. SVENTAR, v. Sventare, Render vano un' disegno, un affare; Contramminare Tornare a vuoto, Sventarsi.

SVENTAR EL FORMENTO, V. SVENTOLAR e PALAR. SVENTOLADA

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SVENTOLADINA s. f. Sciorinamento, L'atto dello sciorinare, cioè Di dar l'aria ai vestiti, per poi scamatarli DEGHE UNA SVENTOLADINA A QUEI ABITI PRIMA DE BATERLI, Sciorinate quegli abiti prima di scamatarli. SVENTOLÅR, (da Vento, colla s iniziale ch'equivale all' Ex de' Latini ) v. Sventolare o Ventolare ed anche Sventare, Alzare in alto spandendo al vento.

SVENTOLAL EL GRAN, Ventare e Rivol gere il grano, L'operazione che si fa di tratto in tratto ne' granai, cioè di rivolgere il grano colla pala perchè non intigni.

SVENTOLAR EL CULO A QUALCUN, Locuz. fam. Seulacciare; Dar le sculacciate, Battere uno sul culo colle mani - Fergheggiare o Bastonure, direbbesi il Battere colle verghe o col bastone Gene

ralmente Dar nespole; Appiccar nespole o pesche o noci; Dar picchiate; Fare o Dar la picchierella, Percuotere, Dar

busse,

SVENTRADA, s. f. Sventramento; Sbudellamento.

SVENTRAR, ( da Ventre colla s iniziale ch'equivale all' Ex de' Latini) v. Sven

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SVENTRAR LE PERNISE C simili, Starnare, Trarre le interiora alle starne dopo averle ammazzate acciocchè si conservino.

SVERGOGNAZZAR, v. T. ant. Svergognare, Fare altrui vituperevole vergogna. Fare un frego a uno. SVERZELA. V. VERZELA.

SVERZELIN, s. m. T. degli Uccellatori, Fiorrancino; Raperino; Raperugiolo, Uccelletto del genere de' Fringuelli, che ha qualche simiglianza col Lucherino; egli è verdastro, di dorso fosco-macchiato, canta soavemente e si tiene in gabbia. I Romani lo chiamano Verzellino, altri Verdarino o Serino d'Italia ; Linneo Fringilla citrinella; e Temminck Fringilla Serinus, V. FRIZARIN. SVETOLAR, v. del Contado verso Padova, Svincigliare; Vergheggiare; Dar altrui le busse, V. SVENTOLAR. SVETOLE, s. f. in plurale, Voce che usasi pur nel Contado verso Padova, Picchiate; Sferzate; Vergheggiate, Sono propr. le busse che si danno a' fanciulli per correzione.

SUFIÒTO, s. f. Voce ant. la quale sembra corrispondere alla nostra volgare BIGNE od a vivanda simile, ch'è una specie di Frittella.

Disse il nostro Calmo in una lettera fæ→ · ceta, che gl'innamorati Venere e Marte si ridussero in casa A FAR EL CONZELO dei SUFIOTI (che s'interpreta L'intriso delle frittelle) e metaf. A far le fusa torte a Vulcano.

SUFLE, s. m. (dal Francese Soufflet).

AVERGHENE O TOCARGHENE UN BON SUFLÈ, Averne una battisoffiola o una balsolata delle buone; Sentirsi rincicornire tutti i sangui, Aver gran paura—Aver un rovescio o carico di legnate, una bastonatura di santa ragione, Delle bastoAver un rabbuffo, una gridata, una canata, Una fiera riprensione. SUFOMIGIO, s. m. Suffumigio o Suffumicazione; Fumacchio, Il suffumicare una parte inferma del corpo. SUFRAGAR

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SUFRAGIAR }. Suffragare, Dar suf

fragio, cioè Aiutare, Giovare. SUFRAGIO, s. m. Suffragio, vale Soccorso, Aiuto, Assistenza.

SUFRAGI AVOGARESCHI, si chiamavano nel Foro Veneto le Lettere patenti che rilasciavano gli Avvogadori del Comune alle Parti instanti, sia per proteggere o validare qualche Atto ottenuto da altro Giudice (V. STANTALTERA ), sia per sospendere l'esecuzione d'una sentenza o per qualunque altro motivo tanto in civile che in criminale.

SUGA, add. Asciagato, ma più comun. si usa Asciutto e Rasciutto, V. SUGAR. SUGADA, s. f. Asciugamento.

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SUGAR EL PAN,

V. PAN.

SUGAR I CAMPI, Fognare; Far fogne è smaltitoi d'acque.

SUGAR LA BARCA DA L'Aqua, Aggottare la barca o la barchetta, Gittar via l'acqua raccolta nella sentina col mezzo deldila gottazza. V. SESSOLA-E così pure cesi Aggoltare un fosso; Aggottar le navi colle trombe; le saline co' buglioli etc.

SUGAR LE LAGREME, Tergere le luci; ed è Maniera poetica.

SUGARLA, detto metaf, Passarsela liscia, vale Passarsela leggermente senza dauno o gastigo o noia. V. PORTARLA FORA, in PORTAR.

SUGAR UN PALLO, Spadulare; Seccare o Asciugare un padule.

Cansarsi

SUGARSE EL LATE A LE DONE, il latte, dicesi Quando alle donne non viene più latte.

SUGARA

SUGARINA

ad una spe

Detto per agg. cie di Carta, V. CARTA. SUGERIDOR, s. m. Suggeritore o Rammentatore, Colui che dal palco rammenta ai Comici le loro parti. SUGERIDORA, detto fam. a Femmina, lo stesso che SPROTA, V. SUGERIMENTO, s. m. Consiglio; Avvertimento.

DAR DEI SUGERIMENTI, Dar dei consigli. SUGERIR, v. Suggerire, Consigliare o Ricordare.

SUGERIR, T. de Teatri, Soffiare; Far Ricordare da soffietto; Rammentare, quello che si dee dire, come nelle commedie etc.

SUGIZION O SOGEZION (colla z aspra) s. f. Suggezione e Soggezione, Servitù, Dipendenza.

NO GO SUGIZIÒN DEI BRUTI MUSI, A peggior tela stracciai le fila ; Altri monti sono calati abbasso ; Ad altre cime ho colto noci, Altri ho menato in capperuc cia, Tutti modi usati fig. per significare che Ci sia facile l'umiliare le altrui orgoglio e scoprire l'altrui insidie.

NON AVER SUGIZIÓN DE UNO, Non aver riguardo, rispetto, timore; Far a sicur ta con alcuno, Far a fidanza, cioè Usa

re de l'altrui volontà con sicurezza e confidenza.

Es

NO AVER SUGIZIÓN A FAR UNA COSSA, ser capace di far una cosa, cioè di farla senza difficoltà o timore, e vale Non temo di non riuscire.

PATIR LA SUGIZION, Peritarsi, Esser timido, Vergognarsi, Non aver ardire. OMO CHE DA SUGIZION, significa Uomo Che sta in contegno o in sul serio; grave, Che non dà confidenza ad alcuno ; oppure Uomo venerabile la sua dotper triua, virtuoso.

SUGO, s. m. Succhio per Succo o Sugo, Umore, ed è proprio delle Piante. V.

UMOR.

SUGO DEI FIORI, Nettare, Liquore che le Api succhiano per quindi riporlo negh alveari, dopo di che si chiama Mele-Nettario, dicesi Quella parte del fiore la quale contiene il nettare.

SUGO DEI FRUTI, Mucillaggine, Succo viscoso premuto da erbe, semi o pomì.

SUGO DE LIMON, Premitura; Sugo; Agro di limone, detto da'Chimici Acido citrico, Espressione di limone; e dicesi d'ogni altro frutto o simile da cui premendo si cavi del sugo.

SUGO D'AGRESTA, Agresto, detto da'Chimici Acido sorbico, mescolato coll'acido, citrico.

SUGHI DEL STOMBGO, Suchi gastrici, Suchi prodotti da varii cibi che si mangiano.

SUGO D'UN DISCORSO, D'UN LIBRO, etc. Suco o Succo e Sugo o Sugosità, cioè Il sostanziale o l'essenzialo d'un discorso etc.- Sunto o Compendio o Riconto, Ristretto o Moralità d'un discorso o d'un libro DISCORSO SENZA SUGO, Parlare senza midolla, senza sostanza.

CAVAR EL SUGO DA QUALCHE LIBRO, Smidollare qualche libro o autore.

CHE SUGO! Maniera fam. Qual utile! Qual pro! Qual profitto! CHE SUGHT DE MERDA! Qual capriccio o strana idea! Qual ticchio; Qual bizzarria, Dicesi in aria di rimprovero.

SENZA SUGO, Scipitamente; Insipidamente; Insulsamente. SUGOLI DE FARINA, s. m. Farinata; Paniccia, Vivanda fatta d'acqua e farina cotta nella pentola al fuoco, usata dai poveri uomini e da'contadini Polta o Intriso, dicesi al Liquido della polența avanti che si mescoli.

SUGOLI DE MOSTO, Mostocotto, chiamasi Quel mosto che si è fatto bollire al fuoco. Se nel bollire ha perduto una sola terha za parte, dicesi Caroèno, se ne perduto due, Sapa o Mostarda; se poi è divenuto spesso e sodo, Defritto. Queste voci sono tratte dal Vocabolario agronomico di Giovambatista Gagliardi. V. MOSTALEVRIA.

SVIAR, v. Sviare, V. Desviar. SVÌMER, s. m. Svimero, Così chiamasi una specie di Cocchio a quattro ruote. SVINAZZARSE, v. Avvinarsi; Inciuscherarsi, Abusare del vino, Quasi inebbriarsi.

SUMA, s. f. Somma, Quantità, e per lo più di danaro.

IN SUMA DE LE SUME,

V. INSÒMA. SUMAR, v. Sommare; Assommare; Supputare, Raccorre i numeri, Far la som

ma.

SUMARIA, add. Compendiato; Ristretto; Epilogato.

SUMARIAR, v.Compendiare; Fare il sunto, il compendio, Ridurre in breve. SUMARIO, sust. Sommario; Compendio; Ristretto.

GIUDICI AL SUMARIO, Giudici per la sommaria, cioè per la ragione sommaria. RASON SUMARIA,Vuol dire Ragione chiara, evidente, eerta, inopponibile. SUMETA (coll' e serrata ) s. f. Alquanta somma, ed intendesi di danaro o di quantità d'altre cose-Danaiuolo o Danaruzzo, usasi propr. come avvilitivo di danari nel numero del più, e vale Piccola somma di danaro.

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Talora si dice EL XB UN OMO CHE GA UNA SUMETA, Uomo danaioso o danaroso, Che ha di molti danari, Facoltoso, ricco.

SUMONA, s. f. Somma grande.

SUMUM

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AD SUMUM, Maniera avv. latina che ci è rimasta dall'antiquato parlare, e vale Al più ; Tutt' al più; A rigore, Significa lo stremo di checchè si voglia o dire o fare; e il più delle volte si riferisce al prezzo o valore delle cose. SUN, avv. antiq. Su; Sopra, V. Su e SORA. SUNA, add. Colto; Raccolto etc. V. SUNAR.

SOLDAI SUNAI IN PRESSA, Accogliticci; Colletticci; Ragunaticci, Assembiaticcí. SUNADA, s. f. Ricoglimento; Raccoglimento, Il raccogliere.

SUNANZA, s. f. Replezione o Ripienez za, Soverchia abbondanza di cibo nello stomaco, contrario di Vacuità.

SUNANZA DE ZENTE, Moltitudine; Raccolla di persone.

SUNAR, v. Cogliere, o Corre, Dicesi dell'erbe, o fiori o frutti o foglie che si spiccano dalle lor piante. Raccorre o Racco gliere si dice del Pigliar che che sia levandolo di terra. Fare ricolta o racSUNAR SU O SUSO, colta o la ricolta, vale Raccogliere--Raggruzzolare o Fur gruzzolo, Metter insieme a poco a poco; e si dice per lo più di danaro--Racimolare, direbbesi metaf. per Metter insieme, adunare che che sia.

SUNAR, dicesi per Adunare; Rassembrare; Ammassare; Raccogliere o RacUnir insieme raccogliendo; E quindi Raccogliticcio; Collettizio, Roba ammassata o raccolta

corre

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là. SUNAR LE OLIVE, Rassettar le ulive e simili, Raccorle di terra ove son cadute.

SUNAR SU A L'INGROSSO, Farraginare, Raccorre molte cose in mucchio o alla rinfusa.

SUNTA O ASSUNTA, Assunzione di Maria
Vergine in Cielo, e alludesi comuneme»-
te alla Festività dell'Assunzione.
SUO, V. So e Sou.

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