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ZOPINA, s. f. (colla z aspra) dicono i Maniscalchi ad un Ulcere canceroso, che il Bue la Pecora soffrono talora all'angolo d'un'ugna, donde geme loro una materia l'animale che in seguito si fa fetente

P

zoppica. Nel Bue trascurato o mal medicato con astringenti, quest' ulcere produce la perdita dell' unghia. ZORNA, s. f. voce ant.

ZORNADA (colla z dolce ) s. f. Giornata o Giorno, Di, Termine d'un giorno, ma più propr.Quello spazio di tempo che trascorre dal levarsi del letto e 'l coricarsi. ANDAR A ZORNADA, Lavorare o Fare a per ricevere giornata, vagliono Lavorare la mercede a un tanto il giorno. DOMENEDIO NO PAGA A ZORNADA, Domevale Il ganeddio non paga il sabbato, stigo può differirsi ma non si toglie. LORNADA MAUCA O MESTIZZA, Giorno infruscato, cioè Dubbioso per pioggia. V.

MAUCO.

ZORNADA IN PRESTIO, Tempo incerto, cioè Ch'è bello ma dura poco. RISCHIAR DE FAR ZOHNADA,

Risicar di fare una buona vindemmia, cioè Di guadaguare.

EsSTAR IN ZORNADAA DE LE NOVITÀ, sere o Stare in giorno di quel che succede.

ZORNADA DE LE MASSERE, Giarnatella, Giornata di Tibertà e passatempo che pel costume nostro s'accorda alle fantesche fra l'anno, e per lo più nel carnevale. ZORNADAZZA, s. f. Cattiva giornata cioè Giorno rabbruscato o freddo.

Dicesi talvolta in sign. opposto, cioè Gran giorno o giornata, val dire Alper

legra. ZORNADINA, s. f. Giornatella, Piccola giornata, detto talora per vezzi, e vale Giornata consumata in trastulli o passatempo; o giornata bastantemente buona. ZORNAL, s. m. Giornale, Libro in cui dì per di si notano alcune partite di negozii delle botteghe o case per comodo di scrit

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ZOT

vale Informarlo di quel ch'ei non sa, illuminarlo.

TUTO EL ZORNO, Tutto il giorno, lo stesso che Sempre.

ZORNI DE RISPETO, V. RISPETO. Giorni neri, dicono i ZORNI MAGRỊ, Fiorentini a quelli ne'quali si mangia di Farà di nero, cioè Mangerà mamagro. le e scarsamente. Il suo pranzo sarà più magro dell' antipasto.

UN ZORNO BON B CENTO DE CATIVI, Un buon boccone e cento guai, Per un picciol bene non curare un gran male futuro.

IN ZORNO IN ZORNO, Di giorno in giorno; Di di in dì. ZORZI, Giorgio, Nome proprio di uomo. ZOTA, s. f. si dice da noi ZOPPAGGINE per o ZOPPITÀ, (se potesse dirsi). P. es. CHI GHE GERA DA TIZIO? GHE GERA POLO CO LA perSO ZOTA, ed è in certo modo il difetto sonificato, come chi dicesse V'era Marco colla sua cecità; Alipio colla sua sor. dità, Panfilo colla sua ostinazione; Euriila col suo amore etc. ed è quanto dire Il zoppo Paolo, il cieco Marco, il sordo Alipio, l'ostinato Panfilo etc. ZOTAR (colla z aspra ) v. Azzoppare alcuno, Far diventar zoppo; e vuol anche dire Divenir zoppo; ma in tal significato, Azzoppare è neutro.

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Dicesi ancora per Zoppicare o ZoppegEL 20giare, Andare alquanto zoppo TA UN TANTIN, Zoppica alquanto.

No so de che pie CHE LA ZOTA, Nan so o Non conosco da qual piè ella zoppichi, detto fig. e vale Non conosco le sue inclinazioni o difetti.

ZOTEGAR, T. Ant.
ZOTIGNAR

} v. Andar zoppico

ne o zoppiconi; Zoppicare, Andar alquanto zoppo Rancare; Arrancare o Ranchettare, si dice dello storto andare degli zoppi, ed anche del Camminare che fanno con fretta gli zoppi o sciancati Andar ancaione, Aggravarsi in camminando più sur una che su l'altra anca. ZOTIGNON ANDAR DE ZOTIGNON, V. ZOTIGNAR.

ZOTIN, add. Zoppetto; Zoppettino. ZOTO (colla z aspra e l'o aperto) add. Zoppo e Zoppicante e Ranco.

ZOTO BALOTO, V. BALOTO. CAMINAR A Pie zoppo, Camminare a per ischerzo con pie zoppo, cioè Andare un pie solo, tenendo l'altro sospeso.

CAMINAR DA ZOTO, Rancare e Ranchettare, si dice dello storto andar degli zoppi - Arrancare ed Arrancarsi, propr. Il camminare che fanno con fretta gli zoppi o sciancati; e dicesi ancora dell'Affaticarsi per . camminare Andar a sciacquabarili, si dice di Quegli zoppi, che vanno a gambe larghe, de' quali si dice ancora scherzando, Dir qui è mio e qua vorrei, V. SLANCÀ.

DEVENTAR ZOTO, Azzoppare, verbo

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Andar a grucce o a gruccia,

di Qualunque cosa malfatta.

dicesi

A FARGHELA A UN ZOTO GHE VOL UN DRETo, Chi schernisce uno zoppo dev' essere diritto, Dicesi fig. in sign. di Furberia.

ANDAR UN POCO ZOTO, Zoppicare o Zuppeggiare; e si dice anche fig. del Pende re a qualche vizio o difetto.

SAVER DA QUAL PIE UNO VA ZOTO, Saper conoscere da qual piè uno zoppichi o zoppeggi, vale Conoscere le sue inclinazioni o difetti.

ZÒTOLO (colla z aspra ) s. m. T. de' Pcscat. Mollusco carnoso che vive in mare, posto da alcuni nel genere delle Seppie e dla altri in quello de' Calamai, detto da Lamarche Loligo sagittata. Questo animale è distinto dalle altre sue specie congeneri, specialmente dalla forma triangolare delle sue ale membranacee unite alla coda, e dalla lamina interna che anteriormente è dilatata a guisa di spatola. ZOTON, add. Zoppaccio, Assai zoppo→→ Sciancato, dicesi di Chi ha rolta o gua sta l'anca. V. SLANCA. ZOVADEGO (colla z dolce) s. m. Voce antica dal barbarico Iugaticum, che ancora sussiste nello Stato Veneto. Specie di Comodato o sia Imprestito ad uso. Contratto,per cui il Comodante consegna al Comodatario uno o più paia di buoi da giogo, perchè se ne serva all'uso d'agricoltura, coll'obbligo di pagare al proprietario un tanto all' anno, che per lo più è frumento o anche un vitello, restituirgli gli animali a giusta stima del loro valore. Questo contratto era come usuratico proscritto dalle leggi Venete, ma si faceva nondimeno da per tutto senza difficoltà.

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DEVENTAR ZOVENE, Ringiovanire o Ringiovenire.

ZOVENE DE BOTEGA, Fattorino o Faltoruzzo e Apprendista, dicesi quell'Adolescente ch'è iniziato in qualche bottega e non è ancora garzone. Garzone è Quegli che va a star con altrui per lavorare; Lavorante che stia a salario in botteghe di qualsivoglia mestiero; che anche si di ce Fattore. V. GARZON.

GioZOVENE DE MEZÀ D'UN MERCANTE, vane di banco, Giovane iniziato alla mer

catura,che fa l'alunnato in un banco mercantile per istruirsi o ch'è quivi impiegato. Agente, si dice di Chi fa i fatti o che tratta i negozi di alcuno.

ZOVENE DE MEZA D'UN INTERVENIENTE, Apprendista, Colui che impara o si esercita in alcuna professione. Scrivano; Copiatore o Copista è Quello che scrive. V. SCRITURAL, COPISTA E PRATICO.

ZOVENE DE MAGAZÈN, V. MAGAZÈN. ZOVENE BEN FATO, Schiattone, Giovanotto ben complesso, di spalle torose, di braccia muscolose, di fianchi, di gran buona vita, ben tagliato di tutte le membra. Giovane ben armonizzato.

BON DA ZOVENE B CATIVO DA VECHIO, Buon papero e cattiva oca, dicesi in proverb. Quando alcuno dà buon odore di sè da giovanetto, e poi venendo su con l'età non corrisponde all' aspettazione; e si dice ancora Bella mostra e cattiva riuscita. BON ZOVENE GH'BL PAR UN VECHIO O CHE Il buon di si conosce o PROMETE ASSAE 2 comincia da mattina, Si dice proverb. del Dar buon saggio e buona speranza di è per tempo o in età giovanile. Fu anche detto, Pensier canuti in giovanile etate. BARDASSADA DA ZOVENE, Scappatella giovanile; Ragazzata.

FAR LE COSSE DA ZOVENB, Giovaneggiare, Operare giovanilmente, Far da gio

vane.

IMPAZZARSE COI ZOVENI, Lo impacciarsi con bestie giovani è sempre bene, La gioventù è sempre buon capitale.

L'È UN BEL ZOVENE CH'EL SE VEDB, Maniera fam. E giovane appariscente.

L'E ZOVENE IN QUELA COSSA, Aver poco peccato in una cosa, vale Non averne gran pratica, esser inesperto; che dicesi anche Esser tenero di che che sia, fresco, avannotto, bergolo, pollastrone, pollastronaccio.

TORNAR ZOVENE, Ringiovanire o Ringiovenire, Rinnovellarsi-Rimettere un tallo sul vecchio, dicesi figur. di un Vecchio che pareva accasciato quando ripiglia vigore e forza; ed anche di Coloro che dopo alcuna infermità paiono più vivaci di prima.

VIN ZOVENB, Vino giovane, vale Vino Così dicesi Ramo nuovo. V. TRAVASAR giovane, Cavallo giovane etc.

Anni giovani, si dicono Quelli della gioventù.

Giovane e Giovana voce ant. si dice anche di Femmina. Bella o brutta giovane; Bizzarra; Ritrosa giovane ec.

VE SALUDO QUEL ZOVENE, Maniera propria de' Veneziani che usano nel salutare un giovane artigiano o di bassa sfera; ed è come se gli dicesse Vi saluto buon gio

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ZOVENISSIMO, add. Giovanissimo; Gar zonissimo.

ZOVENON, s. m. Giovanone.

UN PEZZO DE ZOVENON, Scariscione, Giovane robusto. V. ZovENE BEN FATO — Giovanona, dicesi alla Femmina. ZOVENÒTO, s. m. Giovanotto; Giovinotto; Garzonastro; Giovinastro-Fanciullo di Mona Bice, fu detto in ischerzo. ZOVENTÙ (colla z dolce) s. f. Gioventù; Giovanezza e Giovenezza, V. ETA.

MOLTA ZOVENTU, Gioventù o Giovanaglia, Molti giovani riuniti,

ZOZZOLI, V. SozzoLI.

ZOXO. Cosi trovasi anticamente scritto in Veneziano, in vece di Zoso, come ora si dice. V. Zo.

ZUANE (colla z dolce) Giovanni, Nome proprio di Uomo.

SAN ZUANE NOvo, S. Giovanni in olio, Titolare d'una Chiesa di Venezia, una

volta parrocchiale ora succursale di S.

Zaccaria.

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S. ZUANB DE ZUGNO, dicevasi anticamente in Venezia, per indicare una persona ignuda — TE DESPOGIO COMB S. ŽUANE DE ZUGNO, Ti spoglio come S. Giovanni di giugno: giacchè in tal mese nacque S. Gio. Battista TE FAZZO UN S. ZUAN DE ZUGNO, Ti spoglio, ti rendo ignudo. ZUCA (colla z aspra ) s. f. Zucca e Cucuzza, Frutto di pianta annuale, notissimo, di varie specie o varietà. Ve ne sodi no di lunghe, di tonde, di stiacciate, grandissime, di mediocri e di piccole; alcune si mangiano, altre no. Tutte le zucche tonde hanno la forma del Popoue.

ZUCA BARUCA O ZUCA DE SCORZO DURO O

DA INVERNO, Zucca sussi o gialla o Zucca popone, Frutto notissime, del genere delle Cucurbite detta da' Sistematici Cucurbita melopepo carne crocea, Dicesi anche Zucca frataia.

ZUCA TURCA, Zucca a berlingozzo; Zucca a pasticcino; Zucca a corona; Berretto turco; Turbante. Linneo la chiama Cucurbita melopepo: il suo colore è rossigno. Il Naturalista Blachw la indica Cacurbita clypeiformis sive Siciliana et capitata.

ZUCA DA VIN, Zucca dei pellegrini o Zucca fiasco, Altra sorta di Zucca che quando è secca si vuota al di dentro e serve all'uso di riporvi acqua o vino. Ella nasce dalla pianta detta Cucurbita lagenaria. V. ZUCA DA BEVER.

ZUCA DA PARANGALE O ZUCA LONGA, Zucca da pescare; Zucca da pesci o da olio, Zucca la cui pianta è detta da' Botanici Cucurbita lagenaria varietas longa. Essa è in forma di falce, di scorza dura quando è secca. I pescatori vi legano le corde degli ami, abbandonandole al mare, le quali stando sopr' acqua ritornano a raccogliere gli ami colla preda e servono di segnale.

ZUCA DE PALAMAGIO, lo stesso che TBSTA DE PALAMAGIO, V. PALAMAGIO.

ZUCA MELON, Zucca a cedrato, Varietà di Zucca detta da Linneo Cucurbi

ta verrucosa, chiamata dal Naturalista Moris Pepo melopepo verrucosus. Piccola Zucca rotonda, di colore giallastro, sparsa di verruche, che ha la figura come di Cedro o Poponcino, che non serve fra noi ad alcun uso. ZUCA SANTA, Zucca del collo torto; Zucca a violino, Zucca che si coltiva ed alligna in gran copia nelle ortaglie del nostro Estuario, e specialmente a Chioggia, ed è buonissima a mangiare; ella è una varietà della Cucurbita pepa e chiamasi Cucurbita pepo bicorporea.

ZUCA SALVADEGA, Brionia o Vite bianca, Pianta detta da' Botanici Bryonia

alba.

A PROPOSITO DE ZUCHE, V. A PROPOSITO.
ORTO DE ZUCHE, Zuccaio.

ZUCA DA BEVER, Borraccia, Specie di fiasco formato con guscio di zucca, che adoprano gli accattoni viandanti, ove portano la loro bevanda. V. ZUCA DA VIN.

TUTA ZUCA COMPAGNA, Come i poponi di Chioggia son tutte le donne, Tutte compagne.

ZUCA, s. f. Cucuzza; Celloria, detto fig. per Testa, Capo.

ZUCA VODA, Zucca al vento; Zucca mia da sale; Zucca senza sale; Zucca vota, Persona vana che non ha abilità, disutile AVER POCO SAL IN ZUCA, Aver poco sale in zucca, Aver poco talento, poco criterio o discernimento.

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EL MEZO DE LA ZUCA, Cucuzzo; Cucùzzolo, Il mezzo del capo Zucca o Zuccolo, voce antiq. Quella parte del cache cuopre e difende il cervello.

po

ZUCA PELADA O NETA, Zuccone, dicesi di Chi ha la zucca scoperta, cioè il capo senza capelli. Zucca rimonda. V. BRUTUS, ZUCA DE MAR, s. f. T. de'Pesc. Sorta di produzione di mare, classificata dall'Abate Olivi fra gli Alcionii, col nome Alcionium conicum, e dal Signor Stefano Andrea Renier, ora benemerito Professore di Storia naturale a Padova, fra i Policitori col nome Policitore dipartimentato. Individuo di sostanza gelatinosa consistente, senza intreccio spugnoso solido, formato da numerosissimi animaletti che l'abitano, disposti in varie divisioni. Ib suo colorito è rossigno e le qualità della sua sostanza somiglianti in qualche modo alla polpa della zucca del collo torto, per cui gli fu dato il nome vernacolo. ZUCADA, s. f. Capata, Percossa nel capo. DAR UNA ZUCADA, Dar una capata ; Toccare una capata.

ZUCARIERA, s. f. Zuccheriera, Il vasetto d'argento a d'altra materia, che contiene lo zucchero.

ZUCARİN, s. m. Zuccherino, Pasta intrisa con uova e zucchero. E dicesi anche per Agg. di varie Frutta che abbiano molto dolcigno o sia dolce di zucchero.

ZUCARINI, Bericuocolo; Ciambelletta; Confortino; Zuccherino, Cose dolci da gustare e mangiare. ZÚCARO,

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s. m. (colla z aspra) Zucche Materia dolce di color bianco che si

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ZUCARO SU LE FRAGOLE, detto volgare e fig. Questi son tutti pannicelli caldi, per poco dire Rimedii inefficaci e di sollievo a'mali grandi e gravi. Egli è un asciolvere,cioè Una cosa di poco momento che poco basta al bisogno. Affogare il can colle lasagne, vale Offerire miglior partito che non merita la bisogna.

A MI CHE SON SPECIER ZUCARO GARBO V. SPECIER.

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PAN DE ZUCARO, V. PAN. ZUCAROLA, s. f. detto anche SBUSA arZARI e nel basso Friuli RuMOLA. Zuccaiuola o Grillotalpa,Animaletto della classo degli insetti, che stanzia per lo più sotto terra, nocivo agli orti, che rode le radici delle piante, specialmente delle più tenere. Linneo lo chiama Grillus acheta grillotalpa. V. VERME,

ZUCHERA (coll'e aperta) s. f. Zuecaio,
Luogo piantato di zucche.
ZUCHÉTA, s. f. Zucchetta; Zucchetti-
na, Piccola zucca,

ZUCHETA IMPERIAL, Susine dell' Imperadore o imperiali, Sorta di Prugne assai grosse, di colore verdastro, dolcissime, prodotte da un albero detto da' Botaniei Prunus domestica varietas amygdalus. ZUCHETER, 6. m.

}

ZUCHETÈRÁ, 6. f. Susino, Albero che produce le suşine imperiali,

2

ZUCHÈTO, s. m. (colla z aspra) T. de'Poseat. Sorta di Granchio marino a coda corta, detto dall'Abbate Olivi Cancer or bicularis. Il suo carattere specifico è auche l'avere il torace rotondo e convesso liscio, somigliante a nuca calva, dal che ha il nome vernacolo ZUCHETO, a preso sia Zucca, Testa. ZUCOLÀDA, s. f. Capata, Percossa di capo. V. ZUCOLON.

RENDER BOTA PER ZUCOLADA O ZOCOLADA, Render agresto per uva acerba; Render pan per focaccia, Rendere la pariglia, ZUCÒLO, s. m. Zucchetta; Zucchettina, Piccola zucca, Quella che si mangia cotta in insalata o altrimenti; ed è la Cucurbita melopepo giovane,

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cato, add.

ZUDEGADO (coĦa z dolce) s. m. Voce antiq. del Foro ex-Veneto, dal latino sust. Iudicatus, e vale Giudicatura, cioè il Magistrato che giudica ; ma col termine vernacolo intendevansi le Magistrature civili, e propriam. Quelle che formavano anticamente la così detta Corte del Doge, com'erano li Magistrati del Proprio, dell'Esaminatore, di Petizione, del Procuratore, del Mobile, del Forastiere e de' Consoli de' mercanti

TORO UN ZUDEGADO, dicevasi anche a'dì nostri da quel Patrizio che aspirava ad un nuovo uffizio di giudicatura, cioè, voleva dire, Concorrerò ad una delle Magistrature civili; domanderò d'esser nominato ad una giudicatura. ZUDEGAR, T. ant. Giudicare. ZUDESE, s. m. T. ant. Giudice.

V.

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ZUDIO, s. m. T. ant. Giudeo; Ebreo VA COL TO CARO PEGNO DAL ZUDIO, Va francamente dall' Ebreo ad impegnar qualche cosa.

ZUECA (colla z dolce) s. f. Giudecca, detta già dal latino barb. Iudaica, e più addietro Spina longa, così denominata dalla sua figura,ed anche Spinale. Come abbia cangiato il nome in quello di Giudecca, non si sa precisamente, benchè varie siano le opinioni degli eruditi di cose patrie. Ella è un'Isola vicina al Corpo principale della Città di Venezia e formante parte di essa, divisane da un canale assai largo e profondo che chiamasi appunto Canale della Giudecca. Ella appartie ne al Sestiere di Dorsoduro. ZUECHIN, add. Giudecchino, Abitante

della Giudecca.

ZUÈTA, s. f. ( colla z aspra) V. ZOBTA, ZUETAR (colla z aspra) V. T. ant. V,

ZOETAR.

ZUFA (colla z aspra), s.f. Zuffa, Baruffa nella quale i baruffanti vengono alle mani l'un contro l'altro.

ZUFA, add, Ciuffato; Acciuffato, Preso,
Raggiunto, Preso pel ciuffo.
ZUFADA, s. f. Acciuffamento o Ciuffa-
mento, L'acciuffarsi.

ZUFAR, v. Ciuffare; Acciuffare, Pigliar per forza; si dice anche Acchiappare.

ZUFARSE, Azzuffarsi, Venire a zuffa,

Abbaruffarsi, Contrastare, è non che degli uomini, si dice ancora degli animali

Venire alle prese, dicesi del Pigliarsi o Acchiapparsi per le vesti o per alcun membro nell'azzuffarsi; e cotale atto pur detto Presa.

ZUFARSE PER I CAVELI O PER EL ZUFO', Accapigliarsi, Tirarsi l'un l'altro i capelli azzuffandosi,

ZUFARSB, parlandosi in T. Mil. Azzuf farsi o Accozzarsi, Attaccar la battaglia o la mischia.

ZUFE ZAFE E CERVELO, Specie di sust. masc. cui corrispondono Comprendonio; Acume; Acutezza d'ingegno.

METER IN UNA COSSA ZUFE ZAFE E CERVELO, Prendere o Fare che che sia a scesa di testa, vale Impegnarsi ostinatamente in alcuna cosa, Mettervi ogni forza, studio, applicazione e diligenza ad oggetto di conseguire l'intento.

OMO CHE GA ZUFE ZAFE E CERVELO, Uomo intenditivo o intellettore, Che inten Auto de Dicesi anche per Inventivo,

ad inventare.

ZUFETA, s. f. Zuffetta; Zuffettina, Piccola zuffa o baruffa. ZUFÈTO,

s. m. T. de Calzolai, Bocchetta, Quella parte del tomaio della scarpa che cuopre il collo del piede.

ZUFETO DE CAVELI, Ciuffetto, Piccola ciocca di capelli,

ZUFO (colla z aspra ) Ciuffo ; Ciuffetto, Capelli che soprastanno alla fronte e che sono più lunghi degli altri. — Dicesi Cerfuglio o Cerfuglione se il Ciuffo è disordinato e di capelli lunghi. È di parere il Muratori che Ciuffo derivi dal germanico Zopf significante Cirrum capillorum; e che i Toscani abbiano preso tal voce dal nostro Zuro, cangiando al loro solito la z in ci.

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Zuro, dicevasi nel secolo XVI. e più negli anteriori, per agg.a uomo nel sign.di Bravaccio o Bravazzo, che millanta bravura. Non ha mai mancato questa razza di bravi e ve n'era anche ne’bassì secoli, in cui alcuni giovani per poter con più sicurezza eseguire le loro soperchierie, levano portare un lunghissimo ciuffo sulla parte anteriore del cape, con che a modo di visiera si cuoprivan la faccia per non essere conosciuti quando avevano a mano qualche impresa che oltre al corag gio esigesse circospezione. Contra tali Ciuffi furono bandite assai leggi; e questi cotali uomini soleansi chiamar Ciuffi o Ciuffetti, che noi dicevamo BRAVI BRAVETI.

TEGNIR LA FORTUNA PER EL ZUFO,

Tener

la fortuna pel ciuffetto, vale Aver fortu

na continuata.

CHIAPAR PER EL ZUFO, Acciuffare; Ciuf fare; Dar di ciuffo,prendere per lo ciuffo Zufo de la testa, parlandosi di ca valli, Ciuffo, si dice a Quel fiocco di crini che ha il Cavallo sulla fronte

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- ZUFO DA DRIO, Fiocco o Barbetta, Quel fiocco di pelo che ha dietro alla fine del piede il

Cavallo.

ZUFOLÀR, v. ( colla z aspra ) Sibilare;

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ZUGAR, v. Voce per noi antiquata, ma

che usasi ancora a Vicenza ed a Verona per Zocan, V.

ZULIAN, Giuliano, Nome proprio di Uomo.

S. Giuliano è Titolare d'una Chiesa di Venezia una volta parrocchiale, ora Oratorio soggetto a S. Marco.

ZUNAR. V. DEZUnÀr.

ZUOGAR, Voce ant. Giuocare o Giocare.

ZUOGAR DE TONFO, Modo parimente ant. Giuocar di busse, Menar le mani. ZUPEGA, Succiato, add. da Succiare.

ZUPEGÀ DA LE STRIGHE, Magro arrabbiato, detto di Uomo magrissimo. V. MAGRO; MUMIA e Suzzà.

ZUPEGAR, v. Succiare o Succhiare, Attrarre a sè l'unjore e 'l sugo. Succiare la morsicatura.

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