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terie dei conci non sono tutte solubili, laonde una parte rimasta sospesa nell'acqua dopo alcun tempo precipita al fondo, si conglutina e si addensa di nuovo. Rimescolare questa materia con spranghe, ruote, o altri ingegni, sarebbe opera vana; ma quel che non può fare il ferro, lo fa mirabilmente l' aria. Avvegnachè la detta tromba mentre versa da un lato l'acqua, spira dall'altro lato con grand'impeto correnti d' aria nel fondo della conserva. E queste lo raspano fortissimamente, sicchè la materia non vi ha posa, ma la sospingono e la sbattono, e in quella bolgia è un vortice continuo, e schiume e strane forme di sudiciume, galleggiando, trapassano e ricadono di nuovo.

Ora che il letame liquido è preparato, uopo è ministrarlo. Ponete mente di grazia a quel cilindro di ferro che corre a fior di terra, ed ha un diametro di cinque pollici circa. Dopo un certo spazio si dirama in altri tubi pur di ferro, minori e più sottili, e questi vanno a metter capo a varii punti centrali del podere, e la estremità loro dicesi idrante. Può offrirne una similitudine bastevolmente chiara il modo dell'illuminazione delle nostre strade; che come dal gazometro si parte l'aere infiammabile che per tubi sotterranei ai becchi delle lucerne si diffonde, così dalla conserva il sugo liquido è portato agli idranti predetti. Con acconcie valvole si apre e si tien chiuso a talento l' uno o l' altro tubo per dar corso alla materia. Ve la spinge dentro quella medesima tromba, e con tal forza, che vedrete fra poco. Passeggiamo andando ad uno dei capi del tubo, che è come un centro che ha intorno a sè l'area di quindici acri (6 ettare circa) e, se più frequenti fossero, sarebbe meglio. Due uomini forniscono l' opera, l' uno attacca all'idrante un budello di gomma elastica o guttaperca, e l'altro lo tien rivolto a quella parte del campo che vuoi innaffiare.

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E il liquido ne schizza fuori, e formando la sua parabola ricade in pioggia a distanza di cinquanta o sessanta piedi. Mi dà immagine per la velocità e l'impeto dell'uscita, al getto che sgorga dalle macchine per spegner gli incendi. Per simil modo col lavoro di una giornata si può sparger l' ingrasso forse sopra otto o dieci acri di terreno, se la forza della tromba è sufficiente, l'innaffiamento si alterna or nell'una, or nell'altra parte del podere. Ed è quest' opera assai frequente, per non dir quotidiana, se tu voglia governare tutto il fondo le. cinque o sei volte ogni anno, più o meno secondo il bisogno. Così se oggi hai falciato e tu domani irriga, e il prato s'allieterà e in pochi giorni vedrai l'erba rigogliosa. Di tal sorta il signor Mechi ottiene sette o otto pingui tagli di erba medica, il grano gli rende 20 a 25 sementi, e queste fave sono cariche di baccelli, e grossissimi e succosi i navoni e le rape. Facciansi pure lavori profondi, si divelga, e si tragga al sole la terra di sotto: non però la trovi magra, chè il podere cresce ognora in fertilità. E ne segue eziandio che l'intervallo degli avvicendamenti si abbrevia, e lo stesso campo in poco tempo ristaurato e rinnovellato può ricevere ancora la stessa semenza. Insomma questo sistema, congiunto al drenaggio, pareggia l'agricoltura all' arte degli orti e dei giardini, e un vaso di fiori, come dianzi accennai, può esserne il simbolo accomodato ed elegante.

Fin qui ho descritto il podere di Tiptree Hall, che fu da me visitato. Ma non crediate che il signor Mechi fosse il primo o il solo a tentare questa novità, che già di sua arte è coltellinaio, e coi risparmi si comperò un terreno, e si fece agricoltore. Molti altri possidenti, soprattutto nella Scozia, adoperano questo metodo, che ogni giorno più acquista voga e favore. Citerò solo il signor Huxtable, il quale, dopo avere nelle sue terre presso Sul

ton Waldron provato con variati esperimenti sì le diverse qualità degli ingrassi, sì i modi di distribuirli, prescelse da ultimo il letame stemperato ed il metodo meccanico; ed il signor Kennedy, che possiede la tenuta di Meyer Mill nell' Ayrshire assai bella e assai rinomata. Questa stendesi per 400 acri, e vi si nutricano 200 bestie cornute, 140 porci, 1300 montoni, 20 cavalli. Gli escrementi si raccolgono in quattro conserve, e vi si aggiunge una quantità quadrupla di acqua, che bisogna tirare da un pozzo profondo settanta piedi. Due trombe fanno questo ufficio, e quello ancora di ripartire l' ingrasso liquido per le terre: ogni idrante versa 4800 galloni per ora, ed è la quantità conveniente ad un acro, il quale in sei mesi soltanto potè fruttargli 70 tonnellate di fieno. Che se all'affermazione di possidenti e pratici valentissimi si voglia aggiungere altresì l'autorità dei dotti nelle scienze naturali, mi basterà menzionare il Way in Inghilterra, lo Sprengel e lo Schmerze in Germania, e il De Candolle in Isvizzera, il quale non si peritò di manifestare il desiderio che l'uso degli ingrassi liquidi per governo e per innaffiamento divenisse usitato e popolare in tutta l'Eu

ropa.

Ma qui sorgerà taluno a chiedermi se in queste imprese vi sia il tornaconto, imperocchè in agricoltura meglio che altrove questo è il crogiuolo al quale le speculazioni si saggiano, e la riprova di ciò che veramente avanzi il merito dell' opera. Ma indarno io mi sforzerei di rispondere adeguatamente, poichè non ebbi tempo nè comodità di squadernare le scritture di quella tenuta. Bensì odo i fautori delle vecchie pratiche sostenere che

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'lo avevo già scritte queste cose, quando il sig. Mechi ha pubbli. cato il bilancio del suo podere dal novembre 1852 al novembre del 1853. E quivi il tornaconto apparirebbe manifesto. Vedi il Giornale Illustrated London News, 17 dicembre 1853.

un sì fatto spendio non può essere compensato, e che anche nel letame vi sia un inutile scialacquamento. Ma quando io veggo il nuovo trovato estendersi, presso un popolo cotanto sodo e calcolatore come l' Inglese, sono molto inclinato a credere che alla perfine il tornaconto debba trovarvisi. E me ne persuade maggiormente la gravezza delle prime spese, tale da sconfortare molti dal farne la prova; dico la costruzione delle conserve, le macchine a vapore, le trombe, i condotti di ferro, i tubi elastici, ec. Le quali spese ammontano ragguagliatamente da tre a quattro lire sterline per acro (200 a 250 franchi per ettara). E nondimeno il signor Lee, ispettore di Sanità, mediante ragionati confronti fu tratto a concludere, che dei vari metodi d'irrigazione e d' ingrasso questo è non solo di gran lunga il più efficace, ma eziandio il più economico.

Difficilissimo a sciogliere sarebbe un secondo quesito, della possibilità e convenienza d' introdurre fra noi tali novità. E subito mi si parano innanzi molti ostacoli: le attenenze presenti fra il proprietario ed il lavoratore, il difetto dei capitali, la poca abitudine dei metodi meccanici; ancora il ferro venirci dal di fuori, ed essere materia protetta dalla tariffa governativa, che in altri termini suona doversi dal consumatore pagare il doppio o il triplo del suo valore. Ma egli è certo che gli effetti di quel sistema sarebbero tanto maggiori e più mirabili nelle nostre campagne, quantochè la terra più sollecita ci risponde, e il sole dardeggiando compie l'opera dell'agricoltore. E quante cose che parvero da principio straordinarie ed ardue, semplificando e modificandosi in appresso divengono facili e piane? E come sarebbe presuntuoso il credere d'aver toccato l'apice della perfezione nell'arte, similmente sarebbe temerario assegnare i limiti ai trovati dell' ingegno e alla signoria dell' uomo

sulla natura. Pertanto io non, dispero che anche questi miglioramenti possono coll' andar del tempo essere praticati fra noi. Ma l' intrattenermi su di ciò trapasserebbe i limiti del mio assunto, onde lascio ad altri il considerarlo, pago se avrò saputo con bastevole chiarezza e senza soverchia prolissità delineare in alcuna parte i più recenti progressi agrarii, che ebbi campo di osservare quest' anno in Inghilterra. E ben a ragione Lord Ashburton, presidente del Congresso agrario che si tenne in Glocester, pronunziava le seguenti parole: « Potranno altre nazioni competere coll' Impero britannico nei commerci, rivaleggiare seco nella navigazione, contendergli la palma dell' industria; ma in quanto all'agricoltura, o si riguardi la scienza o la pratica, niuna certamente l'avanza. »

Di che ripensando fra me medesimo le cagioni, mi pareva di scorgerne una potentissima nell'abitudine della vita campestre che hanno le classi facoltose. Laonde l'arte agraria sta in cima al pensiero di chi più sa e può, ed è anche dal popolo sommamente avuta in onore. E gli uomini più cospicui per nascita e per ricchezze, o più eminenti per grado, dimorano nelle città solo in quei brevi intervalli che gli uffici pubblici e le discussioni del Parlamento lo richieggono: tutto il restante dell'anno vivono colle famiglie in campagna, e quivi molto dimesticamente conversano coi contadini. Laonde il nome di villano non suona come in altre contrade alcun che di odioso, o alla men trista di rozzo e di dispregevole. Sono le ville dei gran signori inglesi molto più adorne dei lor palazzi cittadini, e colà tengono i quadri, i musei, le biblioteche, ed esercitano magnifica l'ospitalità. Le corse e le caccie sono i piaceri più graditi e direi quasi i gusti paesani; perocchè chi non può prendervi parte colla persona gode pur leggendone il racconto, onde sono piene

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