Immagini della pagina
PDF
ePub

vada congiunta una iscrizione spiegativa delle distanze e degli altri segni convenzionali. Perchè poi sia dato notorietà a queste cose e si ritrovino all'uopo e si riscontrino, è necessario un ufficio pubblico, dove si conservi un registro, il quale contenga la breve descrizione del fondo, il nome e cognome del proprietario, e i titoli giuridici del suo possesso. E qui viene spontaneo il concetto che fra gli altri uffici civili, essendovene uno speciale destinato a registrare gli atti e i contratti, ed uno alla conservazione delle ipoteche, torni opportuno di congiungerli insieme, di guisa che sia notato nello stesso libro se il fondo è gravato di oneri e d'ipoteche che lo vincolano, e quant'altro possa chiarire il titolo della proprietà medesima. Ecco l'opera che noi chiamiamo catasto fondiario o civile, e che abbiamo cercato di significare ai nostri lettori. E non è questa una semplice ipotesi che in alcuni paesi di Svizzera e di Germania.si è formato codesto catasto nel modo che abbiamo descritto, effigiando, per dir così, lo stato della proprietà in un dato luogo e tempo. Ma egli è chiaro che la proprietà non rimane immutata; non lo rimane fisicamente per le trasformazioni che vi adducono il tempo, i fenomeni celesti e tellurici, come le pioggie, il corso dei fiumi, le alluvioni e via dicendo, e più ancora per quelle che vi adduce il lavoro umano, perchè l' agricoltura muta la faccia del suolo: non lo rimane giuridicamente per le permutazioni che hanno luogo da privato a privato, la compra e vendita, le successioni, ec. Pei quali fatti non solo il fondo si trasferisce da uno ad altro possessore, ma si divide fra varii possessori, e le parti talora vanno a congiungersi con altri fondi. Supposto dunque un catasto fatto a rigore, ossia la certificazione pratica e descrittiva delle proprietà rurali in un dato momento, bisogna seguire le mutazioni tutte che vi oc

corrono passo passo, ed anche questa è opera sommamente difficile che richiede annotazioni regolari, lustrazioni periodiche e rettificazioni incessanti. Ma nonostante molte difficoltà è opera fattibile, anzi anch' essa è fatta nei paesi, dei quali ho toccato sopra.

E fin qui parrebbe che nessuno dovesse dissentire dall' importanza di tali operazioni. Certo non ne dissente lo Scialoia: Io reputo, egli dice, i catasti utilissimi come complemento di topografia, come descrizione delle proprietà e mezzo di conservare i confini, come tavole della loro cultura, come aiuto potentissimo dei registri ipotecarii e dei registri di trascrizione. Or dunque su questo punto parmi che siamo tutti d'accordo, e spero il lettore con noi. Un paese civile deve avere il catasto fondiario; se non che codesta opera è grandemente costosa, e richiede molto tempo e fatica. In Italia fu eseguito in alcune provincie, ma è lontano assai dal suo compimento e dalla sua perfezione, come può apparire dalla tavola seguente:

' Vedi Scialoia, Allegato al secondo progetto di bilancio.

[merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small]

Annotazioni.

La superficie rilevata nel compartimento Piemonte

e Liguria è quella che risultava al 1° gennaio 1867.

Nelle provincie lombarde fu cominciato un nuovo censimento, e in gran parte attuato; però resta ancora forse un quarto dell'area da ulti

mare.

La parte rilevata nel Modenese è la provincia di Massa e Carrara.

• Uno dei punti più importanti pratici ai quali si vuole por mente è di usufruttuare i lavori già fatti nelle antiche provincie, poichè la continuazione del catasto stabile vi è sospesa. E bisognerebbe ad ogni modo rilevare quella parte per la quale si ha il lavoro trigonometrico compiuto, procedere alle operazioni complementari e alla stima per la parte rilevata, e provvedere alla conservazione dei lavori già fatti, affinchè non vada perduta la somma di circa tredici milioni già spesa. Io aveva scritta questa nota, quando mi venne sott'occhio una Relazione su questa materia presentata al Ministro delle finanze dalla Commissione nominata con decreto ministeriale del 6 agosto 1867, dove questo tema è trattato partitamente e, a mio avviso, molto giudiziosamente, e corredato di calcoli approssimativi di tempo e di spesa al fine sopraddetto.

1 Dopo

pubblicazione di questo scritto importa aggiungere la provincia di Roma. Questa provincia si compone di 246 comuni ed ha una superficie di 1,191,713 10 ettare, divise come segue:

[blocks in formation]

Ma quella parte stessa che fu rilevata non è debitamente conservata; anzi in questi ultimi tempi fu trascurata assaissimo con deplorevole iattura di preziosi lavori. Il Ministro che reggeva le finanze nel 1864, con decreto del 14 agosto aveva gittato le basi di un ordinamento per la formazione e la conservazione dei catasti, la quale richiede uomini tecnici, e periti della materia. Ma poco tempo appresso, nel 26 luglio 1685, questo servizio fu riunito alla Direzione generale delle tasse e del demanio, e i catasti vigenti e gli antichi, e tutti gli atti esistenti suddivisi nelle agenzie distrettuali, togliendo così l'unità dell' indirizzo e dell'azione, e affidando codesto delicato ufficio, insieme a molti altri, a persone che non ne hanno alcuna speciale pratica e cognizione.

Nessuno oserebbe forse in questo momento, nel quale la finanza italiana versa in gravi pericoli; nessuno oserebbe, dico, proporre la formazione immediata del catasto fondiario, così detto stabile, benchè lo osasse il Piemonte nel 1854, mentre pure era angustiato dalle strettezze del tesoro. Ma se, come a Dio piaccia, l'Italia avrà un giorno riordinato le sue finanze, il pensiero di un catasto fondiario risorgerà, e giova sperare che sarà accolto con favore universale. E i suoi effetti saranno anche di benefico risparmio ai contribuenti; avvegnachè chi potesse là dove non è catasto fare il conto di tutte le spese che costano le parziali perizie, e le liti relative. a questa materia, senza por mente ai fastidii e alle incertezze, scorgerebbe di leggieri che ammontano ad una somma superiore a quella che è richiesta alla formazione ed alla conservazione del catasto.

E qui diciamo di passata che male avvisano coloro, i quali reputano che tale operazione potesse confidarsi ai comuni o alle provincie, anzichè allo Stato. Prima si offre al pensiero la considerazione pratica della disugua

glianza di aggravio, imperocchè il catasto dei comuni e delle provincie montuose, che sono le meno ricche, richiede infinitamente più lavoro e spese di quello sia il catasto dei comuni e delle provincie di pianura, che sono le più fertili e doviziose. Ma lasciando stare ciò, sarebbe impossibile coordinare le operazioni insieme, se non fosse con unità di concetto e di esecuzione fatta la triangolazione, stabiliti i punti trigonometrici e le reti poligonali, determinate le divisioni interne topografiche, e i confini loro. Tutti sanno che anche condotta quest'opera con precisione scientifica non mancano gli errori. E nel censimento lombardo, e nel pontificio, al momento di collegare insieme gli sparsi lavori, questi non si combaciavano, o a scancio, onde venne quel motto volgare fra i periti, che gli errori si gettavano nel Po e nell'Adriatico; per significare che, a distendere la pianta del terreno sulla carta, e' conveniva usurpare alquanto sul letto del mare o sul greto dei fiumi.

Poichè da tutti si ammette la necessità di un catasto fondiario per la determinazione e per la guarentigia della proprietà rurale e per tutte le altre cagioni dallo Scialoia stesso accennate, conviene egli di valersi di queste operazioni che, come accennai, costano gran tempo e fatica per farne lo strumento di reparto e di riscossione della imposta? Conviene aggiungere al catasto fondiario anche la qualità di finanziario? E prima di tutto, quali sono le operazioni che a tal fine occorrono? Noi abbiamo supposto di aver già ammannito la pianta di ciascun fondo colle debite iscrizioni e registri. Ora dividete questo fondo in parti corrispondenti alle diverse culture: qui grano, là prato, lino o canapa, altrove vigna, bosco, oliveto, risaia e via dicendo. Codesta si chiama divisione parcellare, e parcella è denominata quella porzione circoscritta del fondo destinato ad una determinata colti

« IndietroContinua »