Vita di Torquato Tasso, Volume 1E. Loescher, 1895 - 883 pagine |
Altre edizioni - Visualizza tutto
Parole e frasi comuni
alcuni allora amici Aminta amore appresso Arch assai avesse avrebbe Bendidio Bergamo Bernardo Bernardo Canigiani Bernardo Tasso Bologna Camillo Pellegrino CAMPORI Canigiani canto canzone Cardinale casa Cataneo certo Cesare d'Este ch'egli ch'io chè Cinzio città comincia corte estense cit Costantini credo Crusca d'Este d'Urbino dialogo diceva dovette duca Alfonso ducale Duchessa ebbe edizione erano Ercole fece Ferrante Gonzaga Ferrara ferrarese Firenze Francesco Francia Gerusalemme giorni Guarini lasciato Leonora lettera Lettere libro Licino lode Lucrezia luglio luogo madrigali mandò Manso Mantova marzo medesimo Medici mesi minori in versi Modena monsignor mostrava Napoli notizia nuovo Opere minori Padova padre Grillo Paleno Pesaro Pigna poema poesia poeta poteva pregava presso Principe principessa proprio Prose diverse pubblicato pure recarsi ricordo rime ritorno Scalabrino Scipione Gonzaga scrisse scritto scriveva scudi signor sonetto Sorrento Speroni stampa stanze súbito Torquato Tasso tosto trova veduto Venezia viaggio Vincenzo
Brani popolari
Pagina 113 - ... 1 core in sul mio primo giovenile errore, quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono, del vario stile in ch'io piango e ragiono fra le vane speranze e '1 van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, non che perdono. Ma ben veggio or sì come al popol tutto favola fui gran tempo, onde sovente di me medesmo meco mi vergogno...
Pagina 313 - II tuo già servo, esangue Gemer pieno di morte orrida il volto, Fra mille pene avvolto, Con occhi foschi e cavi, Con membra immonde e brutte E cadenti ed asciutte De l'umor de la vita e stanche e gravi, E 'invidiar la vii sorte De gli altri cui pietà vien che conforte».
Pagina 135 - n gelo il vapor di lassù converso piove : ma che curar dobbiam che faccia Giove? godiam noi qui s'egli è turbato in cielo. Godiamo amando, e un dolce ardente zelo queste gioie notturne in noi rinnove: téma il vulgo i suoi tuoni, e porti altrove fortuna o caso il suo fulmineo telo.
Pagina 169 - 1 felice albergo. Quindi uscian fuor voci canore e dolci E di cigni e di ninfe e di sirene...
Pagina 547 - E come raggio il verno, imbruna e more gloria d'altrui splendore; e come alpestre e rapido torrente, come acceso baleno in notturno sereno, come aura, o fumo, o come strai, repente volan le nostre fame, ed ogni onore sembra languido fiore. Che più si spera o che s'attende ornai? Dopo trionfo e palma, sol qui restano a l'alma lutto e lamento e lagrimosi lai. Che più giova amicizia o giova amore? Ahi lagrime, ahi dolore!
Pagina 290 - ... peregrino tra Novara e Vercelli cavalcava, veggendo che già l'aria cominciava ad annerare e che tutto intorno era cinto di nuvoli e quasi pregno di pioggia, cominciai a pungere più forte il cavallo. Ed ecco intanto mi percosse...
Pagina 792 - Sant'Onofrio, non solo perché l'aria è lodata da' medici più che d'alcun'altra parte di Roma, ma quasi per cominciare da questo luogo eminente, e con la conversazione di questi divoti padri, la mia conversazione in cielo.
Pagina 168 - Tu, magnanimo Alfonso, il qual ritogli Al furor di fortuna, e guidi in porto Me peregrino errante, e fra gli scogli E fra l'onde agitato e quasi absorto, Queste mie carte in lieta fronte accogli, Che quasi in voto a te sacrate i
Pagina 136 - Spinto da quel desio, che per natura Gli animi muove ai lieti e dolci amori, Molte donne tentai, di molte i cori Molli trovai, rado alma a me fu dura. Pur non fermai giammai la stabil cura In saldo oggetto, ed incostanti amori Furo i miei sempre e non cocenti ardori.
Pagina 127 - ... infernali, là si veggiano sedizioni, là discordie, là errori, là venture, là incanti, là opere di crudeltà, di audacia, di cortesia, di generosità, là avvenimenti d'amore or felici, or infelici, or lieti, or compassionevoli...