Il bambino con il pigiama a righe

Copertina anteriore
Rizzoli, 2013 - 211 pagine
Bruno, un bambino di nove anni figlio di un ufficiale nazista, è costretto insieme alla famiglia a trasferirsi ad "auscit" a causa del lavoro del padre. Qui Bruno vive delle esperienze e vede delle cose che non capisce e che nessun bambino o adulto dovrebbe mai vedere. La casa dove vive è molto più piccola di quella di Berlino e dalla sua finestra vede solo una rete metallica con all'interno delle persone vestite tutte allo stesso modo: indossano tutte lo stesso pigiama a righe e un berretto di tela in testa. La solitudine spinge Bruno a cercare qualcosa con cui intrattenersi al di fuori delle mura domestiche e ad esplorare la grande rete che ogni giorno osserva dalla finestra. E oltre la rete trova un nuovo amico: Shmuel. I due bambini diventano grandi amici, anche se si limitano a parlare perché a causa della rete che li divide non possono giocare. Bruno decide di non parlare con la sua famiglia della sua nuova amicizia ed ogni giorno esce di nascosto per andare a trovare il suo amico. Dopo un anno trascorso ad "auscit" la madre decide di riportarlo a Berlino e così Bruno decide di intraprendere con Shmuel la sua ultima grande esplorazione. L'ultimo gioco però si trasforma in tragedia: Bruno oltrepassa la rete, si spoglia dei suoi vestiti e indossa un pigiama a righe che l'amico gli ha procurato. I due bambini vengono, insieme ad altri, portati in una stanza, che non sarà però un riparo dalla pioggia come i due ingenuamente credevano, ma una camera a gas. Il figlio del comandante del campo di concentramento e il suo piccolo amico ebreo finiscono allo stesso modo. Bruno non tornerà mai più a casa e i suoi vestiti saranno ritrovati giorni più tardi dai soldati impegnati nella sua ricerca.

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