Quando risposi, cominciai: O lasso, Quanti dolci pensier, quanto disio 112 Poi mi rivolsi a loro, e parla' io, 115 E cominciai: Francesca, i tuoi martiri 118 Al lagrimar mi fanno tristo e pio. 121 Nella miseria; e ciò sa il tuo dottore. Ma se a conoscer la prima radice 124 Del nostro amor tu hai cotanto affetto, 127 Di Lancelotto, come amor lo strinse: Per più fïate gli occhi ci sospinse 130 Quella lettura, e scolorocci il viso: Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso 133 Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, L'altro piangeva sì, che di pietade Io venni meno sì com'io morisse; E caddi, come corpo morto cade. 142 A L tornar della mente, che si chiuse Nuovi tormenti e nuovi tormentati Eterna, maledetta, fredda e greve: 7 Grandine grossa, e acqua tinta, e neve Con tre gole caninamente latra Sopra la gente che quivi è sommersa. 10 13 Gli occhi ha vermigli, la barba unta ed atra, 16 19 22 Dell'un de' lati fanno all'altro schermo; Prese la terra, e con piene le pugna Cotai si fecer quelle facce lorde Dello demonio Cerbero che introna Noi passavam su per l'ombre che adona O tu, che se' per questo inferno tratto, 25 28 31 84 37 40 Ed io a lei: L'angoscia che tu hai Sì che non par, ch'io ti vedessi mai. Seco mi tenne in la vita serena. Come tu vedi, alla pioggia mi fiacco; Ed io anima trista non son sola, Chè tutte queste a simil pena stanno Per simil colpa: e più non fe' parola. Io gli risposi: Ciacco, il tuo affanno 43 46 49 52 55 58 Mi pesa sì, che a lagrimar m'invita: Ma dimmi, se tu sai, a che verranno Li cittadin della città partita? 61 S'alcun v'è giusto: e dimmi la cagione Ed egli a me: Dopo lunga tenzone 64 Aerran no al sangue, la parte selvaggia Come che di ciò pianga, e che ne adonti. Giusti son due, ma non vi sono intesi: 73 Superbia, invidia ed avarizia sono Qui pose fine al lagrimabil suono. Ed io a lui: Ancor vo' che m'insegni, E che di più parlar mi facci dono. Chè gran desio mi stringe di sapere, Se il ciel gli addolcia o lo inferno gli attosca. Diversa colpa giù li grava al fondo: 76 79 185 88 91 91 37 Ripiglierà sua carne e sua figura, Udirà quel che in eterno rimbomba. Si trapassammo per sozza mistura Dell'ombre e della pioggia, a passi lenti, Che vuol, quanto la cosa è più perfetta, 130 103 103 |