La divina commedia, Volumi 1-31864 |
Dall'interno del libro
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Pagina 25
... ragion sommettono al talento . E come gli stornei ne portan l'ali , 40 Nel freddo tempo , a schiera larga e piena , Così quel fiato gli spiriti mali . Di qua , di là , di giù , di su gli mena : 43 Nulla speranza gli conforta mai , Non ...
... ragion sommettono al talento . E come gli stornei ne portan l'ali , 40 Nel freddo tempo , a schiera larga e piena , Così quel fiato gli spiriti mali . Di qua , di là , di giù , di su gli mena : 43 Nulla speranza gli conforta mai , Non ...
Pagina 77
... ragion ; chè tra li lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico . Vecchia fama nel mondo li chiama orbi , Gent ' è avara , invidiosa e superba : Da ' lor costumi fa che tu ti forbi . 67 La tua fortuna tanto onor ti serba , 70 Che l ...
... ragion ; chè tra li lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico . Vecchia fama nel mondo li chiama orbi , Gent ' è avara , invidiosa e superba : Da ' lor costumi fa che tu ti forbi . 67 La tua fortuna tanto onor ti serba , 70 Che l ...
Pagina 159
... ragion ch ' io ti sia sempre allato , Se più avvien che fortuna t'accoglia , Ove sia gente in simigliante prato ; Chè voler ciò udire è bassa voglia . 142 145 143 CANTO TRENTESIMOPRIMO EPHI ALTE ANTHEO NENBR OTH NA medesma lingua. 159 ...
... ragion ch ' io ti sia sempre allato , Se più avvien che fortuna t'accoglia , Ove sia gente in simigliante prato ; Chè voler ciò udire è bassa voglia . 142 145 143 CANTO TRENTESIMOPRIMO EPHI ALTE ANTHEO NENBR OTH NA medesma lingua. 159 ...
Pagina 170
... ragion di lui ti piangi , 136 Sappiendo chi voi siete , e la sua pecca , Nel mondo suso ancor io te ne cangi , Se quella con ch'io parlo non si secca . 139 CANTO TRENTESIMOTERZO CÔTE - VGOLINO LARCIVESCOVO RVGIER FRATE ALBERIGO A - 170 ...
... ragion di lui ti piangi , 136 Sappiendo chi voi siete , e la sua pecca , Nel mondo suso ancor io te ne cangi , Se quella con ch'io parlo non si secca . 139 CANTO TRENTESIMOTERZO CÔTE - VGOLINO LARCIVESCOVO RVGIER FRATE ALBERIGO A - 170 ...
Pagina 13
... ragion ne fruga ; Io mi ristrinsi alla fida compagna : E come sare ' io senza lui corso ? Chi m'avria tratto su per la montagna ? Ei mi parea da sè stesso rimorso : O dignitosa coscienza e netta , Come t ' è picciol fallo amaro murso ...
... ragion ne fruga ; Io mi ristrinsi alla fida compagna : E come sare ' io senza lui corso ? Chi m'avria tratto su per la montagna ? Ei mi parea da sè stesso rimorso : O dignitosa coscienza e netta , Come t ' è picciol fallo amaro murso ...
Parole e frasi comuni
alcun Allor ambo amor appresso avea Barbariccia beato Beatrice buon Canto Canto Decimo Canto Ottavo Canto Quarto CANTO QUINTO Canto Sesto CANTO SETTIMO CANTO TERZO CANTO VENTESIMO cerchio ch'a ch'è ch'ei ch'io Chè ciascun ciel colui com'io cominciò convien cotal cotanto credo CRISTO d'ogni dico dietro dinanzi disio dissi divina DIVINA COMMEDIA dolce Donna dritto drizzò Duca eterno facea fece fiamma foco fummo gente giro giuso gridò guarda Indi inferno innanzi l'aer l'altro l'anima l'occhio l'ombra l'un laggiù lieta loco luce lume Maestro Malacoda maraviglia mente mondo monte mosse mostra occhi omai padre parea parlar parole passi Perch'io Perocchè piange pianta piè poco Poscia preghi pria puote quei quinci Quivi raggio ragion retro rispose rota s'io santa senti spira spirto stella suso terra tosto trista veder vedi vedrai veggio venir vidi Virgilio virtù viso vista volse volto
Brani popolari
Pagina 7 - Cosenza, che alla caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L' ossa del corpo mio sarieno ancora In co del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento Di fuor del Regno, quasi lungo il Verde, Dov' ei le trasmutò a lume spento.
Pagina 65 - La contingenza, che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel Cospetto eterno. Necessità però quindi non prende, 40 Se non come dal viso in che si specchia Nave che per corrente giù discende.
Pagina 13 - Io venni in loco d' ogni luce muto. Che mugghia, come fa mar per tempesta, Se da contrari venti è combattuto. La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina, Voltando e percotendo li molesta. Quando giungon davanti alla ruina, Quivi le strida, il compianto e il lamento, Bestemmian quivi la virtù divina.
Pagina 76 - Se così fosse, in voi fora distrutto Libero arbitrio, e non fora giustizia, Per ben letizia, e per male aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia Non dico tutti; ma posto ch...
Pagina 43 - D' ogni malizia, ch' odio in cielo acquista, Ingiuria è il fine, ed ogni fin cotale O con forza o con frode altrui contrista. Ma perchè frode è dell' uom proprio male, Più spiace a Dio; e però stan di sutto Gli frodolenti, e più dolor gli assale. De...
Pagina 98 - Io vidi già cavalier muover campo, e cominciare stormo e far lor mostra, e talvolta partir per loro scampo; corridor...
Pagina 30 - Un corollario voglio che t' ammanti. Sempre natura, se fortuna trova Discorde a sè, come ogni altra semente Fuor di sua region, fa mala prova. E, se il mondo laggiù ponesse mente Al fondamento che natura pone, Seguendo lui, avria buona la gente. Ma voi torcete alla religione Tal che fia nato a cingersi la spada, E fate re di tal ch' è da sermone ; Onde la traccia vostra è fuor di strada.
Pagina 18 - Arno, e sciolse al mio petto la croce, Ch' io fei di me, quando 'l dolor mi vinse : Voltommi per le ripe , e per lo fondo , Poi di sua preda mi coperse , e cinse.
Pagina 94 - Bolle l' inverno la tenace pece, A rimpalmar li legni lor non sani Che navicar non ponno ; e 'n quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda e chi da poppa ; Altri fa remi ed altri volge sarte, Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: Tal non per fuoco ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che 'nviscava la ripa d
Pagina 16 - Ma se a conoscer la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto, farò come colui che piange e dice. Noi leggevamo un giorno per diletto di Lancilotto, come amor lo strinse; soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso: ma solo un punto fu quel che ci vinse.