Una brisa triste por los olivos: García Lorca e Sánchez Mejías

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Edizioni Nuova Cultura, 24 mar 2014 - 172 pagine

 Federico García Lorca scelse di chiudere il suo celebre “Llanto por Ignacio Sánchez Mejías” con un verso delicato e criptico, “y recuerdo una brisa triste por los olivos”. Un verso che, lungi dall’essere pienamente decifrato, costituisce ancora oggi una fonte suggestiva di mistero e ci porta nel cuore della vicenda biografica del poeta, nascondendo forse, come tante altre sue immagini poetiche, rimandi alla sua sessualità. Questo volume riprende il filo del discorso iniziato nel precedente lavoro di Giuliano Soria, A las cinco de la tarde. Nove traduzioni italiane del Llanto por Ignacio Sánchez Mejías, pubblicato nel 2012 in questa stessa collana. In questo studio, Soria analizza ulteriori traduzioni italiane non affrontate nel precedente volume. Il Llanto infatti è una complessa “cerimonia antropologica”, rituale e lirica ma costituisce anche, e soprattutto, uno scrigno psicanalitico e forse erotico ancora da leggere e rileggere, da decifrare togliendo le varie maschere. È un compito che va ben oltre il prezioso e fondamentale lavoro fin qui svolto dalla filologia tradizionale sul mirabile capolavoro lorchiano. Soria ricerca il filo di una lettura omosessuale della lirica di Lorca. Uno sguardo fondamentale ancora tutto da decifrare.

 

Parole e frasi comuni

Informazioni sull'autore (2014)

Giuliano Soria, si è laureato all’Università di Torino e ha perfezionato i suoi studi in Spagna e in Messico e successivamente  ha seguito un dottorato in  semiologia presso l’Ecole Pratique  des Hautes Etudes a Parigi sotto la direzione di Gérard Genette e Algirdas J. Greimas. È stato coordinatore del Gruppo delle letterature dei paesi emergenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche. È stato vicesegretario generale dell’Unione Latina a Parigi e presidente dell’Antenna Culturale dell’Unione Europea in Italia. È stato presidente del Museo Nazionale del Cinema. È conosciuto come diffusore e promotore di letterature straniere in Italia e organizzatore culturale di attività internazionali soprattutto nel mondo iberico e nei paesi in via di sviluppo. È stato professore ordinario di traduzione letteraria e successivamente professore ordinario  di traduzione letteraria all’Università di Trieste. Attualmente è professore ordinario di letteratura spagnola presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Roma Tre. È direttore di collane editoriali e condirettore dei  “Quaderni Ibero Americani”, una delle più antiche riviste di ispanistica fondata nel 1946. Si è occupato di letteratura spagnola del Novecento e del Cinquecento e, in ambito ispanoamericano, di letteratura cubana, di letteratura argentina e centro-americana. Studia i problemi della traduzione e ha vinto il premio di traduzione dell’Istituto Italo Latinoamericano di Roma. Ha pubblicato più di 250 articoli e numerosi volumi: La metafisica dell’oltre di Horacio Quiroga, Solfanelli editore, 1988; Fernández de Oviedo e il problema dell’indio. La Historia general y natural de las Indias, Bulzoni editore, 1988; La passione inevasa di Pio Baroja, Lucarini editore, 1989; Cintio Vitier e le liturgie del mistero nei Fogli dispersi, Bulzoni, 1990; L’enigma dell’equivoco nel Colpo delle Rose di Manuel Peyrou, Lucarini, 1990; Las Historias Amargas di Julián del Casal, Bulzoni, 1999; La Sonatina di Rubén Darío. Parallelismi e traduzione, Bulzoni, 1999; Dall’altra parte della frontiera. Poesie i ibridi, di Bernardo Atxaga, Guanda, 2003; Mondi Trasfigurati. Da Parigi all’Avana, da Gustave Moreau a Julián del Casal, Bulzoni, 2010. Presso le Edizioni Nuova Cultura di Roma ha pubblicato nel 2011 il volume La Pálida Pecadora. Saggi sul Modernismo e nel 2012 “A las cinco de la tarde” Nove traduzioni italiane del “Llanto por Ignacio Sánchez Mejías” di  Federico García Lorca. 

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