Manuale della letteratura italian, Volume 2G. Barbèra, 1904 |
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Pagina 21
... cielo in terra a mostrare i miracoli del suo pennello , e però soprannomi- nato Beato Angelico , Domenico Ghirlandaio di Firenze ( 1449- 1495 ) e Andrea Mantegna padovano o vicentino ( 1491-1506 ) . Anche possono noverarsi tra i sommi ...
... cielo in terra a mostrare i miracoli del suo pennello , e però soprannomi- nato Beato Angelico , Domenico Ghirlandaio di Firenze ( 1449- 1495 ) e Andrea Mantegna padovano o vicentino ( 1491-1506 ) . Anche possono noverarsi tra i sommi ...
Pagina 56
... cielo della detta chiavica era il piano di detta scultura . La scultura era coperta di terra per insino al pari della via . Rimondandosi el detto luogo , che era sopra a Santo Celso , in detto lato si fermò uno scultore : fece trarre ...
... cielo della detta chiavica era il piano di detta scultura . La scultura era coperta di terra per insino al pari della via . Rimondandosi el detto luogo , che era sopra a Santo Celso , in detto lato si fermò uno scultore : fece trarre ...
Pagina 94
... cielo della luna con Carlo Magno e d'essere stato da lui guidato in un viaggio fra i corpi celesti ; che è imitazione del sogno di Scipione nel dialogo ciceroniano De re- publica ( lib . VI ) . Il Palmieri dichiara d'avere scritto in ...
... cielo della luna con Carlo Magno e d'essere stato da lui guidato in un viaggio fra i corpi celesti ; che è imitazione del sogno di Scipione nel dialogo ciceroniano De re- publica ( lib . VI ) . Il Palmieri dichiara d'avere scritto in ...
Pagina 97
... cielo , in quegli sempiterni luoghi che tu quinci vedi " . Udito questo , con ti- more e reverenzia domandai se e ' m'era lecito passare per quelle luci eterne . Rispose lui : " Solo l'ardente amore che ti fe ' , per carità della patria ...
... cielo , in quegli sempiterni luoghi che tu quinci vedi " . Udito questo , con ti- more e reverenzia domandai se e ' m'era lecito passare per quelle luci eterne . Rispose lui : " Solo l'ardente amore che ti fe ' , per carità della patria ...
Pagina 107
... cielo , s ' io non ho riparo Di ritrovargli più , viver non chieggio . Men doglia mi era di sterile starmi , Che del marito e figliuol mio privarmi . Un SERVO risponde a Sarra così : Deh non dir più così , madonna nostra , Chè Dio non ...
... cielo , s ' io non ho riparo Di ritrovargli più , viver non chieggio . Men doglia mi era di sterile starmi , Che del marito e figliuol mio privarmi . Un SERVO risponde a Sarra così : Deh non dir più così , madonna nostra , Chè Dio non ...
Sommario
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Parole e frasi comuni
adunque alcuni allora amore Antol assai Astolfo avea bella Bradamante buon Burchiello canto cardinale Carlo Carlo Magno Carlo VIII casa cavalieri ch'a ch'io chè cielo città colla credo detto dice dipoi dolce donna duca Durlindana ebbe ediz famiglia fare fece Ferrara figlio figliuoli fiorentino Firenze Francesco Francia fuggire furono fusse gente Geth giorno Giovanni governo gran grandissima guerra innanzi insieme ital l'altro lasciò latino Leone X lett Lorenzo Lorenzo duca d'Urbino Luigi XII lungo luogo maggior Malagigi manda Mantova maraviglia mare Matteo Maria Boiardo medesimo messer mondo morire morte mostra Napoli niuno nuovo onore Orlando padre passo piglia Pistoia poco poema poesia poeta poteva principe prosa pubblicate quivi ragione Rass repubblica rime Rinaldo Roncisvalle Ruggiero Santa sarà Saracin scritti seco sente sieno signore sonetti studj terra trova uomini Vedi veggio Venezia venire voglia
Brani popolari
Pagina 358 - Zerbin, ch'era il capitano loro, non potè a questo aver più pazienza. Con ira e con furor venne a Medoro, dicendo: — Ne farai tu penitenza. — Stese la mano in quella chioma d'oro, e strascinollo a sé con violenza: ma come gli occhi a quel bel volto mise gli ne venne pietade, e non l'uccise. Il giovinetto si rivolse a...
Pagina 330 - Di persona era tanto ben formata, quanto me' finger san pittori industri ; con bionda chioma lunga et annodata: oro non è che più risplenda e lustri. Spargeasi per la guancia delicata misto color di rose e di ligustri; di terso avorio era la fronte lieta, che lo spazio finia con giusta meta. 8 Sotto duo negri e sottilissimi archi son duo negri occhi, anzi duo chiari soli, pietosi a riguardare, a mover parchi; intorno cui par ch'Amor scherzi e voli, e ch...
Pagina 347 - Capricorno; 22 e ritrovar del lungo tratto il fine, che questo fa parer dui mar diversi; e scorrer tutti i liti e le vicine isole d'Indi, d'Arabi e di Persi: altri lasciar le destre e le mancine rive che due per opra Erculea férsi; e del sole imitando il camin tondo, ritrovar nuove terre e nuovo mondo.
Pagina 282 - ... detti e nelle parole arguzia e prontezza, sapere tessere una fraude, ornarsi di gemme e d'oro, dormire e mangiare con maggiore splendore che gli altri, tenere assai lascivie intorno, governarsi co...
Pagina 472 - Quando io considero a quanti accidenti e periculi di infirmita, di caso, di violenza, e in modi infiniti, è sottoposta la vita dell'uomo; quante cose bisogna concorrino nello anno a volere che la ricolta sia buona ; non è cosa di che io mi maravigli più, che vedere uno uomo vecchio, uno anno fertile.
Pagina 210 - Gran tratto da' compagni allontanato ; Né pur d' un passo ancor la preda avanza, E già tutto il destrier sente affannato: Ma pur seguendo sua vana speranza, Pervenne in un fiorito e verde prato. Ivi sotto un vel candido gli apparve Lieta una Ninfa ; e via la fera sparve.
Pagina 567 - ... mirando io mi scoloro, dove spunta i suoi strali amore e morte; occhi di perle, vaghi, luci torte, da ogni obbietto disuguale a loro; ciglia di neve, e quelle, ond'io m'accoro, dita, e man dolcemente grosse e corte; labbra di latte, bocca ampia celeste, denti d'ebano, rari e pellegrini, inaudita ineffabile armonia; costumi alteri e gravi: a voi, divini servi d'amor, palese fo, che queste son le bellezze della donna mia.
Pagina 461 - E conoscendo che alla republica fiorentina ea sé proprio sarebbe molto pericoloso se alcuno de' maggiori potentati ampliasse più la sua potenza, procurava con ogni studio che le cose d'Italia in modo bilanciate si...
Pagina 350 - Guastare i tetti non è alcun che stime; e legne e pietre vanno ad una sorte, lastre e colonne, e le dorate travi che furo in prezzo agli lor padri e agli avi. 11 Sta su la porta il re d'Algier, lucente di chiaro acciar che '1 capo gli arma e '1 busto...
Pagina 373 - Quel tuttavia più va perdendo il sangue ; Manca la forza, e ancor par che noi senta. Il vigoroso cor che nulla langue, Val sì, che '1 debol corpo ne sostenta. La donna sua, per timor fatta esangue, Intanto a Doralice s' appresenta, E la priega e la supplica per Dio, Che partir voglia il fiero assalto e rio.